Sono tornata!
Perdonatemi l’attesa. Lo so sono terribile e non
so come farmi perdonare, ma forse un capitolo di 12.000 parole
sarà
sufficiente? So che ho anche le altre due storie da aggiornare e
farò del mio
meglio ma con il lavoro, la scuola e tutto faccio il possibile. Di
sicuro ci
saranno errori, ho provato a rileggerlo più volte e ho fatto
il possibile. Fatemi
sapere cosa ne pensate, ho bisogno di sapere se sto peggiorando xD
Grazie mille per
chi mi segue e recensisce ancora dopo tutto
questo tempo! La
prossima sarà di sicuro ‘When
strangers do meet they should ere long see one another
again’, ma non so dirvi
quando. Per il momento godetevi WIIP!!
XOXO
Coco
V
CAPITOLO
XIV
The
Newlyweds: The Return
Lunedì
26 Gennaio
POV
BLAIR
La
mia giornata non poteva essere più piena. Oggi
io e Chuck saremmo tornati a scuola dopo la nostra luna di miele e
sarebbe
stata la nostra prima apparizione come Mr. e Mrs. Bass. Ero molto
nervosa
perché avevo paura che qualcuno scoprisse il nostro segreto
prima di venerdì e
questo avrebbe rovinato tutto, e oltretutto oggi ci sarebbe stato anche
il mio
primo appuntamento con lo psicologo il ché non mi aiutava ad
affrontare meglio
la giornata.
Eravamo
in ritardo,
avevamo i nostri tempi, ma adesso dovevamo dividere un bagno in due e
ci
saremmo dovuti abituare a questo per almeno questa settimana al Palace.
A mio
parere non avevamo abbastanza tempo per fare colazione, ma Chuck
insistette perché
mi avrebbe dato più energie.
“Allora
che cosa hai in
programma per oggi?” Mi chiese Chuck prima di bere il suo
succo d'arancia.
Alzai
lo sguardo dal
mio piatto e controllai l'ora sul mio orologio da polso. Forse saremmo
arrivati
in orario.
“Beh
questa mattina
comincerò a raccogliere alcune informazioni su
Jenny...”
“La
sorella di Dan Humphrey? Non ho ancora
capito perché ti devi vendicare di lei.”
“É
stata lei a confermare a Nate della nostra
relazione e é a causa sua se sono stata detronizzata. Con il
nostro matrimonio
le acque si sono calmate e lei é stata esclusa. Ma non
basta. Sono stata via
una settimana e conosco bene le mie tirapiedi, di sicuro si saranno
avvicinate
a lei dopo che la piccola J avrà messo in atto un altro dei
suoi piani per diventare
popolare.”
“Non
potrà mai entrare
a far parte del nostro mondo.”
“Questo
lo sappiamo noi
due, ma non sono bastati miei avvertimenti per farglielo capire,
dovrò usare
quindi le mie armi più pesanti. Comunque farò
alcune ricerche e avrò la mia
vendetta. Penso di riuscire a terminare per...
Venerdì?”
“Se
ti serve aiuto in
qualcosa, sappi che sono sempre disponibile per un complotto.”
“Lo
terrò a mente Bass.”
Dissi sorridendogli.
“Poi
quali sono i tuoi
altri piani per la giornata?”
“Beh
dopo la scuola ho
l'appuntamento con Dott. Shelman e finirò verso le quattro.
Così ho preso un
appuntamento con l'arredatrice di mia madre, prenderemo alcune misure e
decideremo le posizioni dei mobili. Speravo tu potessi venire. A che
ora
finisci di lavorare oggi?”
“Beh
é il mio primo
giorno alle Bass Industries e ho comunque scuola domani,
così il mio turno sarà
dalle due alle sei. Il sabato dalle nove alle tre, così
avremo tempo per la
nostra colazione e la cena con i tuoi genitori alle sei.”
“Io
ho un appuntamento con l'arredatrice alle
cinque e mezzo, ti va di venire? Così possiamo decidere
insieme l'arredamento
per la nostra nuova casa.” Chiesi speranzosa.
“Mi
farebbe molto piacere Mrs. Bass, vedrò cosa
riuscirò a fare. Ma adesso dobbiamo proprio scappare, Arthur
ci aspetta.”
Prendemmo
i cappotti ed
entrammo in ascensore tenendoci per mano. Quando arrivammo alla hall,
notammo i
fotografi fuori l'hotel.
“Ancora
non capisco
perché continuano a seguirci.”
“Ci
siamo sposati da
una settimana ed io adesso lavoro per mio padre. Vogliono solo capire
che c'è
dietro e vendere più giornali per le zitelle che
collezionano gatti di ceramica.”
Con
l'aiuto di Vanya
uscimmo dall'hotel ed entrammo nella limousine.
“Secondo
te ce ne saranno altri anche ai
cancelli della Costance e St. Jude?” Chiesi poggiando la mia
testa sulla sua
spalla.
“Suppongo
di sì, ma non
ti preoccupare andrà tutto bene. E poi sei la regina e
potrai mostrare alla
stampa chi é Blair Bass.”
“Già.
Come mi sta la
divisa? Si nota qualcosa?” Chiesi guardandomi e poi
guardandolo negli occhi
aspettando una risposta.
“Sei
perfetta. Non
preoccuparti.” Disse sorridendomi e dandomi un bacio.
“Grazie.”
La
limousine si fermò e come Chuck aveva detto
la stampa era lì e quando notarono
la
limousine
cominciarono a scattare foto.
“Come
fanno a sapere
che siamo noi? Non siamo gli unici a venire a scuola in limousine e le
limousine sono tutte uguali.”
“Sono
fotografi, é il
loro mestiere. Adesso usciamo prima che pensino che stiamo facendo
qualcosa di
scandaloso.”
“Perché,
non é quello
che stiamo facendo?” Dissi avvicinandomi a lui per
stuzzicarlo.
Arthur
ci aprì la porta e come sempre Chuck
scese per primo porgendomi la mano per aiutarmi a uscire. I fotografi
scattarono tante foto, mentre io e Chuck facemmo finta che non ci
fossero e ci
sorridemmo.
Tenendoci
per mano
entrammo in cortile e tutti si girarono a guardarci spettegolando. Poco
dopo
notammo la preside uscire per far andare via i fotografi dicendo che
dopotutto
é una scuola non un Red carpet.
“Vorrei
parlare con voi
due dopo e con i vostri genitori. Vi aspetto alla seconda ora,
informerò io la
vostra famiglia.”
Si
allontanò in fretta
da noi e poco dopo Chuck si girò e con il suo solito sorriso
disse: “A quanto
pare ci vedremo dopo e salteremo la seconda ora. Che peccato che non
potrò fare
il compito di fisica.”
“Sempre
il solito.”
Dissi roteando gli occhi.
Notai
le mie tirapiedi
e naturalmente tra loro c'era la piccola J, come sospettavo. Mi guardai
intorno
in cerca di Serena, ma non c'era traccia di lei.
“B!”
“S.
Anche tu in ritardo?”
“Già.
L'autista nuovo
non è ancora arrivato così Eric ed io siamo
venuti a piedi.”
“Beh
potevate dircelo.
Vi avremmo dato un passaggio.”
“No
grazie. So cosa è
successo in quella limo.”
“Serena!”
“Ragazze
vi lascio al vostro ennesimo litigio.
Nate é arrivato.”
“Mi
lascerai la limousine dopo che sarai andato
alle Bass Industries?”
“Certo
Mrs. Bass. É
anche la tua limo adesso.”
Sorrisi
e gli diedi un
bacio veloce purtroppo perché la campanella suonò
proprio in quel momento.
Con
Serena al seguito
mi avvicinai alle mie tirapiedi.
“Buongiorno
ragazze.”
“Blair.
Stai benissimo,
la luna di miele ti ha fatto molto bene.”
“Dove
siete andati?”
“Ai
Caraibi. La
spiaggia era bellissima e il tempo era fantastico. Ma non sono qui a
parlare
di questo. Che
ci fai tu qui?”
“Io..”
“Jenny
é nostra amica.”
“Già
il suo fidanzato è
dell'ultimo anno e grazie a lui possiamo andare a numerose feste con i
senior.”
Risposero Hazel e Penelope, pronte a difendere Brooklyn.
“Io
sono Blair Waldorf-Bass.
Non solo organizzo feste stupende, ma posso essere invitata a qualsiasi
festa.
A proposito di feste... Io e Chuck daremo una festa nel nostro nuovo
attico.”
Dissi cominciando a camminare per andare a lezione.
“Avete
comprato un
appartamento?” Chiese Katy entusiasta.
Katy
e Iz erano le
uniche minions ancora fedeli, ci conoscevamo dall’asilo e
anche se non lo avrei
mai ammesso le rispettavo più di Penelope ed Hazel.
“Ma
credevo alloggiaste
al Palace.” Disse poi Hazel confusa.
“Oh
no. Il Palace è
solo per questa settimana. Abbiamo un appartamento nel nuovo hotel
delle Bass
Industries, l’Empire. Il progetto era di Chuck.”
Dissi orgogliosa.
“Wow.
Non vedo l'ora di
vederlo.”
“Oggi
abbiamo un
appuntamento con l'arredatrice e decideremo i mobili, visto che mentre
eravamo
via in luna di miele hanno ristrutturato tutto all'altezza del nostro
nome.”
“Come
hai fatto a fare
tutto in meno di due settimane?”
“Sono
una Bass adesso,
ci sono dei vantaggi a essere tale. Comunque sarà questo
weekend, poi vi darò i
dettagli quando sarò sicura che tutto sia pronto.”
E
come volevo la piccola J era stata esclusa. Poi
i cellulari squillarono.
Buongiorno
Upper East Siders.
Gossip
Girl qui la vostra sola ed
unica fonte sulle notizie scandalose dell’èlite di
Manhattan. La nostra regina
e il suo nuovo re sono finalmente ritornati e con loro ritornano anche
i
Gossip. Si dice che B e la piccola J si stiano battendo per la corona.
Attenta piccola
J, B sa perfettamente quello che fa.
Xoxo
Gossip
Girl.
Entrammo
in classe e mi
sedetti al mio solito posto vicino a Serena. L'insegnante
cominciò l'appello,
essendo abituata a essere ultima non notai neppure che l'insegnante
aveva
chiamato me.
“Blair
Bass.”
Ci
fu un minuto di
silenzio, io alzai lo sguardo dal mio libro e poi Serena notando il mio
sguardo
confuso disse sottovoce: “Ha chiamato te. Blair
Bass.”
“Blair
Bass!”
“Presente,
mi
scusi."
“Non
credevo avessi
cambiato il tuo cognome anche qui a scuola.”
Sussurrò Serena.
“Non
lo sapevo nemmeno io, non me lo aspettavo.
Deve essere stato Chuck, dovrei controllare il mio passaporto e la mia
carta
d'identità... Serena, ho bisogno del tuo aiuto.”
“Dimmi.
Qualcosa non va? Chuck? L'appuntamento
di oggi?”
“No
no, niente di tutto
questo. Con Chuck va tutto bene e per quanto riguarda l'ultima cosa
sono solo
un po' nervosa, ma devi aggiornarmi e dirmi che cosa é
successo la settimana
che sono stata via.”
“Che
cosa ti serve
sapere per il tuo nuovo complotto?”
“Come
fai a sapere che
sto complottando? Non può essere semplice interessamento per
il mio regno?”
Dissi continuando a parlare a bassa voce e facendo occhi innocenti.
“Blair,
siamo amiche da più di dieci anni,
conosco quegli occhi innocenti e stai architettando un
complotto.”
“E
va bene. Devo
vendicarmi di Jenny Humphrey, ma sei la ragazza di suo fratello quindi
sapevo
che se ti avessi detto a che cosa mi sarebbero servite le informazioni,
non me
le avresti date. Ma devo assolutamente vendicarmi di lei è
tutta colpa sua se è
scoppiato questo scandalo. Arrampicatrice sociale…”
Dopo
un po' di silenzio
Serena riprese a parlare, 'avrà fatto la lista dei pro e dei
contro' pensai.
“Come
già sai ha un
nuovo ragazzo un anno più grande di noi, il suo nome
é Asher Hornsby.”
“Asher
Hornsby?! Davvero? É abbastanza popolare,
fa parte della squadra di lacrosse con Nate, ma non é poi
molto carino...”
“Non
quanto Chuck?” Mi
provocò lei.
“No,
non quanto Chuck,
per niente. Che cosa sai di questo Hornsby? Qualche scandalo? A parte
il suo
nome, é orribile e non suona neppure bene, non lo biasimerei
se odiasse i suoi
genitori.”
“No
niente. É come
Nate, il solito ragazzo che gioca a football con bei voti e adesso con
la
ragazza.”
“Farò
preparare un file
su di lui entro pranzo. Chiederò a Chuck in prestito il suo
P.I. É strano che
uno come lui stia con una come lei, c’è di sicuro
sotto qualcosa.”
“Vuoi
usare
l'investigatore privato di Chuck per un complotto?”
“Bisogna
conoscere bene il nemico Serena.”
Presi
il telefono e
senza farmi notare dall'insegnante scrissi a Chuck.
Ho
bisogno del tuo investigatore,
puoi aiutarmi?
BB
Per
te tutto Mrs. Bass. Ti faccio sapere appena
so qualcosa su Brooklyn e il suo nuovo ragazzo.
CB
“Fatto.
Chuck mi scriverà appena saprà
qualcosa.”
“Pranziamo
insieme
giusto?”
“Sí,
ma ricordati che
dopo ho quel 'appuntamento' e finito possiamo andare a fare shopping.
Poi io e
Chuck abbiamo un appuntamento con la interior designer per l'attico. Ah
e poi
la Queller vuole parlarci a quanto pare.”
“La
preside? E di che
cosa?”
“Non
so, forse riguardo
il matrimonio e i fotografi. Vuole che ci siano anche i nostri
genitori. Dovrò
andare in presidenza alla fine di quest'ora.”
“Van
der Woodsen,
Wa-Bass. C'è qualcosa che vorreste condividere con la
classe?”
“A
dire il vero no, la nostra chiacchierata era
abbastanza noiosa non credo interessi a qualcuno.”
“Molto
simpatica signorina Bass.” Notai
l'insegnante confusa, non sapeva come chiamarmi. In meno di una
settimana avevo
cambiato cognome e di sicuro sarebbe stato difficile farci
l’abitudine.
L'ora
passò in fretta e
mentre molti entrarono in classe, io salutai Serena e mi diressi verso
la
presidenza, quando sentii delle mani sulla mia vita. Sorpresa mi girai
per
vedere chi fosse.
“Chuck!
Mi hai
spaventata!”
“Pensavo
mi avresti
riconosciuto, Mrs. Bass.”
“Sapevo
che eri tu, ma
mi hai comunque colta di sorpresa. Ti conviene non riprovarci, non so
quanto
sia comodo il nuovo divano nella suite, ancora non é stato
testato.”
“Beh
potremmo sempre rimediare oggi, abbiamo
ancora tempo.”
“Smettila
di parlare,
adesso!” Sibilai.
“Non
essere pudica,
sappiamo entrambi che in realtà stai pensando la stessa
cosa...”
“Chuck!”
“Blair,
Chuck, tutto ok?” Disse Bart Bass
avvicinandosi verso di noi.
“Certo,
Bart. Solo che
qualcuno qui non sa mai quando tacere...” Dissi voltandomi
verso Chuck.
“Che
vuoi farci, sono
Chuck Bass.”
Roteai
gli occhi e Bart
fece finta di nulla, sembrava quasi nascondesse un sorriso, e
cercò di cambiare
discorso, ma fu preceduto da mia madre.
“Blair,
che cosa é
successo perché sono stata chiamata con urgenza? Charles,
Bart.”
“Eleanor.”
Lo
scambio di saluto tra i nostri genitori fu
strano, non li avevo mai visti interagire tra di loro. Ricordo quando
ero
bambina Chuck era spesso a casa nostra e Bart non veniva mai nel nostro attico, anche
se entrambi i
nostri genitori invitavano ai propri eventi l'altro ma per apparenza.
“Non
sappiamo nemmeno
noi il motivo. Questa mattina molti fotografi erano davanti alla scuola
e dopo
averli mandati via, ci ha informato di questo colloquio.”
“Spero
solo non richieda troppo tempo, ho una
riunione con Michael Kors tra meno di un'ora. E subito dopo devo
pranzare con
Cyrus.”
“Anch'io
avrei una riunione
tra quarantacinque minuti e un pranzo con Lily.”
“Non
preoccupatevi
riuscirete ad arrivare in orario alle vostre riunioni.”
Rispose la preside
uscendo dal suo ufficio.
“Lo
spero.” Disse Bart.
“Mr.
Bass, Mrs. Waldrof
grazie per essere venuti qui con poco preavviso. Mr. Bass,
Ms.
Waldorf-”
“Mrs.
Bass...” Disse
prontamente Chuck.
“É
proprio di questo di
cui volevo discutere. Prego entrate.”
Ci
sedemmo nelle
quattro sedie di fronte alla scrivania della preside (da sinistra
Chuck, Bart,
Eleanor e Blair) e aspettammo che lei prendesse il suo posto e
cominciasse a
parlare.
“Vedete,
questo nuovo
matrimonio ha creato molti problemi. I professori sono
confusi
e non sanno
come rivolgersi alla signorina Waldorf-”
“Mrs.
Bass.”
“Proprio
questo.”
“Non
é difficile, é
Blair Bass. È solo un cognome.” Risposi io.
“Non
solo questo. La
scuola é piena di fotografi da più di una
settimana e molti professori sono
preoccupati per.. Mrs. Bass.”
Sorrisi
soddisfatta,
poi ripensai a quello che aveva detto.
“Preoccupati
per cosa?”
Chiese mia madre.
“Temono
che la sua
media possa abbassarsi e so che lei vuole andare a Yale-”
“Questo
che cosa c'entra?”
Risposi io irritata.
“Mrs.
Bass, con la
condotta di Mr. Bass temiamo che lei possa, insomma prendere la cattiva
strada.
Siamo venuti a conoscenza di un blog, Go.. Come si chiama?”
“Gossip
Girl.” Rispondemmo in coro io e Chuck.
“Giusto.
Siamo venuti a
conoscenza di molte cose su di voi. A quanto pare siete i soggetti
più
ricercati, soprattutto nell’ultimo periodo.”
“Può
arrivare al
dunque?” Chiese mia madre spazientita.
“Beh
Mrs. Waldorf
sapeva che sul sito viene riportato che sua figlia abbia avuto una
relazione
con due ragazzi e abbia avuto rapporti sessuali con due persone in una
settimana. Ma soprattutto viene specificato che sua figlia potrebbe
essere
incinta anche se é stato negato.”
Io
guardai la preside
con sospetto poi mi voltai verso sinistra per vedere la reazione degli
altri. I
miei occhi incontrarono quelli di Chuck e quelli di Bart.
Dopo
un paio di secondi
una risata femminile riempì la stanza. Mia madre era
scoppiata a ridere.
La
preside guardò
sbalordita la scena, poco dopo vidi Bart sogghignare. Non ci potevo
credere,
cosa stava succedendo?
“M-Mi
scusi, non
volevo. Ma non so se si ricorda che mia figlia é sposata,
non crederà che si
sono sposati perché mia figlia aspetta un bambino che a
quanto pare potrebbe
essere di un altro?”
“Mr.
Bass, lei sapeva
di questa storia?” Chiese la preside a Chuck.
“Sono
suo marito. So
tutto di mia moglie.”
La
preside rimase
nuovamente sbalordita.
“Mrs.
Queller. É per
questo che ci ha chiamato?” Chiese Bart.
“Beh..
I-Io.. Hanno
diciassette anni, per l'amor del Cielo. Come avete potuto accettare
questo?”
Disse
indicando me e Chuck.
“Si
amano, cosa
dovremmo fare, separarli?”
“Ma
perché sposarsi
adesso, perché non aspettare?”
“Gliel'ho
già detto, si
amano.”
“Non
abbiamo mai avuto
un caso del genere nella nostra scuola…
Insomma…”
“Mrs.
Queller, può
arrivare al dunque?”
“C-certo.
Con gli
insegnanti abbiamo concordato di tener d’occhio il rendimento
dei due ragazzi e
nel caso in cui qualcosa non sia nella norma, prenderemo provvedimenti.
Mrs.
Bass è una delle nostre migliori studentesse e
l’unica cosa che vogliamo è che
questa unione non finisca male. Abbiamo molto a cuore il futuro dei
vostri
figli.”
“Non
sia nella norma?”
Chiese Chuck.
“Che
genere di
provvedimenti?” Chiesi io terrorizzata.
“Avete
molto a cuore il
futuro dei nostri figli o l’immagine della vostra
scuola?!” Disse mia madre
alzandosi. “Mi ascolti bene, perché non lo
ripeterò due volte non ho tempo da
perdere in certe assurdità! Questi due ragazzi si amano e
stranamente riescono
a far uscire il meglio fuori dall’altro. Sì,
Charles non ha una buona
reputazione e allora?! Non era quello che volevo per mia figlia, ma
è quello
che lei vuole e io, sua madre, l’ho accettato. Dovrebbe farlo
anche lei, perché
quel ragazzo lì un giorno diventerà
ciò che nessuno degli studenti all’interno
di questa scuola potrà mai diventare. Beh, a parte mia
figlia… Se io verrò a
sapere che lei ha preso un qualsiasi provvedimento nei confronti dei
nostri
figli, diciamo solo che le farò rimpiangere il giorno in cui
lei ha accettato questo
posto. Adesso se questo ‘colloquio’ è
finito io e Mr. Bass abbiamo delle
riunioni molto importanti a cui prendere parte.”
“C-Certo.”
Disse la
preside terrorizzata.
Io
e Chuck eravamo
sbalorditi, non solo mia madre aveva difeso me, ma anche Chuck. Mia
madre aveva
sempre voluto che sposassi Nate, ma ha sempre avuto un debole per Chuck
e non
ne avevo mai capito il motivo.
Uscimmo
tutti
dall’ufficio della preside e i nostri genitori scapparono via
prima che noi
potessimo dire una parola, con un bacio sulla guancia da parte di mia
madre e
un’impercettibile cenno da parte di Bart. I nostri cellulari
vibrarono e
capimmo che era Gossip Girl.
Avvistati:
papà Bass e mamma
Waldorf lasciare la Costance St. Jude. Sembrerebbe ci sia stato un
colloquio
dalla preside e Eleanor Waldorf e Bart Bass sanno perfettamente cosa
fare in
questi casi. Chissà perché siano stati
convocati… Scoprirò il vostro segreto
molto presto Mr. e Mrs. Bass, attenti.
Gossip
Girl.
“Mia
madre ti adora.”
Dissi cominciando a camminare.
“Chi
non mi adora?”
Rispose Chuck seguendomi e sorridendo.
“Sono
seria, è sempre
stato così fin da quando eravamo bambini.”
“Già,
mi ha sempre
trattato come se fossi suo figlio, cosa che nemmeno mio padre ha mai
fatto.
Almeno sapevo qualcuno credeva in me.”
“Io
credo in te, ho
sempre creduto in te e anche tuo padre crede in te.
Nell’ultimo periodo vi
siete ravvicinati molto… Ci sta provando davvero.”
“Lo
so… E se fosse
troppo tardi?”
“Tu
credi che lo sia?”
Quando
vidi che scrollò
le spalle, mi fermai e lo guardai negli occhi.
“Chuck,
so che ti ha
ferito molto, ma non tagliarlo fuori dalla tua vita per orgoglio. Ha
commesso
degli errori e ne sta già pagando le conseguenze per potersi
riavvicinare a te.
Tutti i nostri genitori hanno mandato all’aria la nostra
infanzia, guarda i
genitori di Serena e mia madre. Non ho mai visto Eleanor
così… così…”
“Materna?”
Riprendemmo
a camminare anche se non sapevo bene dove fossimo diretti.
“Non
era proprio il
termine che cercavo, ma sì. Ci sta provando anche lei,
è quello che ho
desiderato per anni. Mio padre una volta mi disse che non è
mai stata così, che
era diversa quando ero una neonata e poi tutt’un tratto
è cambiata. L’unica
cosa che le importava era il suo lavoro e arrivare al successo. Anche
se so che
è successo qualcosa che l’ha fatta cambiare
così radicalmente, mio padre non me
l’ha mai voluto rivelare.”
“Anche
Bart. Sembra
strano ma ci sono anche molte foto che lo attestano. Alcune con mia
madre prima
che nascessi…”
“Non
mi hai mai parlato
di tua madre.”
“Non
c’è molto da dire.
È morta dando alla luce me, è per questo che Bart
mi odia così tanto. Gli ho
portato via l’amore della sua vita.”
“Non
è stata colpa tua
Chuck.”
“Dillo
a mio padre.”
“Nemmeno
lui crede sia
colpa tua, ne sono certa. Sono sicura che non è questo il
motivo del suo
comportamento negli ultimi quindici anni. Come mia madre nasconde
qualcosa. Le
nostre famiglie sono davvero complicate.”
“Famiglia.
Io non ho
mai avuto una famiglia.”
“Beh
adesso che ti
piaccia o no ne hai una e anche molto grande. Io sarò sempre
la tua famiglia,
noi saremo sempre la tua famiglia. Qualsiasi cosa succeda. E poi ci
sono Lily,
Serena ed Eric che faranno presto parte della tua famiglia e adesso fai
parte
anche della mia famiglia. Hai una famiglia che ti ama Chuck.”
“Già.
Adesso andiamo in
classe, ne parleremo a casa.”
POV
CHUCK
Finite
le lezioni, alle
due mi recai alle Bass Industries per il mio primo giorno di lavoro. Al
mio
arrivo andai nell’ufficio di mio padre, dove venni accolto
dalla sua segretaria
che mi disse di aspettare qualche minuto.
Dopo
qualche minuto mio
padre uscì dal suo ufficio.
“Chuck,
vieni entra
pure. Ti stavo aspettando.”
Entrammo
nell’ufficio e
mi sedetti nella sedia di fronte alla sua scrivania.
“Sono
contento che tu
abbia accettato di lavorare con me. Gli orari, a quanto pare li conosci
già.
Dovrai essere sempre puntuale e avvisare almeno tre ore prima in caso
di
qualsiasi impedimento dovessero esserci che potranno impedirti di
arrivare in
tempo, in modo tale che si potrà trovare una soluzione.
Melanie, la mia
segretaria, ti mostrerà il tuo ufficio e ti darà
il tuo lavoro da svolgere. Ho
alcune chiamate da fare, ma tra un paio d’ore
verrò a controllare come te la
cavi e in caso di qualche difficoltà ti aiuterò.
Entro questa settimana,
imparerai tutto quello che c’è da sapere su questo
lavoro così quando sarai
anche tu CEO saprai cosa fare.”
“CEO?
Vuoi lasciare la
società a me?”
“Sei
il mio unico
figlio e sono certo che te la caverai bene.”
“G-Grazie.”
“Allora
tutto chiaro?
Qualche domanda?”
“No,
tutto chiaro.”
“Bene,
allora Melanie
ti accompagnerà nel mio ufficio.”
Uscimmo
dall’ufficio e
mio padre disse alla sua segretaria di mostrarmi il mio ufficio, ma
prima che
potessi entrare nell’ascensore mio padre mi chiamò.
“Volevo
solo dirti che
sono fiero di te e volevo ricordarti che questo venerdì sera
ci sarà comunque
la cena a casa nostra prima della soirée
all’Empire.”
“A
che ora?”
“Alle
sette.”
“Perfetto,
avviserò
Blair. Grazie.”
Bart
annuì e io e la
segretaria entrammo nell’ascensore. Scendemmo di un solo
piano, e gli uffici
erano abbastanza grandi. Qui lavoravano le persone più
importanti per le Bass
Industries e io ero appena entrato.
Notai
molti volti
conosciuti, salutai tutti e molti erano entusiasti che io fossi
lì per imparare
il mestiere, altri erano invidiosi che un diciassettenne fosse
già ai “piani
alti”.
Ormai
solo nel mio
ufficio, spensi il telefono per non essere disturbato, ma non riuscivo
a non
pensare alle parole di mio padre. Per la prima volta non mi parlava
come se
fossi uno dei suoi clienti o lavoratori, ma come suo figlio.
Dovevo
provargli solo
di potercela fare, per impedirgli di rimangiarsi le parole che poco fa
mi ha
detto e per non sentirmi dire che è stato un errore
assegnarmi questo lavoro.
Mi
sedetti alla mia
scrivani e mi guardai intorno notando che erano già le tre
meno un quarto, così
mi decisi di mettere subito a lavoro non rendendomi conto del tempo che
passava.
POV
BLAIR
Quando
uscii
dall’ufficio del mio psicologo ero molto contenta e non
vedevo l’ora di dare la
notizia a Chuck.
Strano
che la prima
persona a cui voglia dare questa notizia non sia più Serena,
ma Chuck, mio
marito.
Guardai
l’ora nel mio
orologio Certier, notai che erano le quattro meno un quarto e io e
Serena
avevamo un appuntamento per fare shopping alle quattro.
Entrai
nella limousine
di Chuck, che ormai era anche la mia limo e provai a chiamare Chuck per
chiedergli come andasse il suo primo giorno di lavoro e dirgli che
l’appuntamento era andato più che bene. Ma la
chiamata andò subito alla
segreteria telefonica, così lasciai un messaggio.
“Ehi
Bass, sono appena
uscita dall’ufficio della mia psicologa. Volevo solo sapere
come va lì alle
Bass Industries. Ho un appuntamento con Serena adesso per andare a fare
shopping, ma ti aspetto al nostro appartamento all’Empire per
incontrarci con
l’arredatrice. Chiamami appena ascolti questo
messaggio.”
Odiavo
dovergli
lasciare un messaggio in segreteria, ma di sicuro aveva spento il suo
telefono
per non deconcentrarsi dal suo lavoro.
Io
e Serena ci
incontrammo da Starbucks e poi decidemmo di fare il giro di tutte le
quattro B,
Barney’s, Bergdorf, Bloomingdale’s,
Bendel’s, e anche Saks.
Provammo
molti vestiti
e scarpe, soprattutto per questo venerdì e sabato. Due
serate che saranno molto
importanti per me e la nostra famiglia.
Comprai
così un abito
lungo con il corpetto ricamato in pizzo di Elie Saab color pesca per la
soirée
di venerdì sera, un abito in tulle di Jenny Packham color
viola per la cena con
mia madre, un altro Jenny Packham color rosso con un fiocco in vita
nero per la
festa e due abiti di Oscar de la Renta color nero. Serena invece
comprò solo un
vestito, giustificandosi di non essere dell’umore e di avere
già molti vestiti.
“Sei
sicura di stare
bene?” Chiesi mentre provavamo le scarpe.
“Sì.”
Disse rifiutando
un altro paio di bellissime Louboutin.
“Non
stai bene, hai
comprato un vestito e nemmeno un paio di scarpe. Sai che puoi dirmi
tutto.”
“È
solo che la tua vita
è perfetta e non voglio rovinarla portando la mia
negatività.”
“Non
dire sciocchezze.
Ci sarò sempre per te.”
“Io
e Dan abbiamo
litigato.”
“Ah,
come mai?”
“È
così critico.”
“Cosa
ha detto questa
volta?”
“Stavamo
parlando di
coppie e poi di te e Chuck e ha detto cose molto perfide. Sei la mia
migliore
amica e mia sorella e Chuck sarà mio fratello tra poco.
Siete la mia famiglia e
nessuno può giudicarla.”
“Capisco,
ma Serena è
per questo che esiste la Shopping Terapia. Per dimenticare e finire il
limite
delle nostre carte di credito. So che non ti piace quando qualcuno
giudica la
tua famiglia, ma sono sicura che tu e Dan risolverete tutto.”
“Lo
credi davvero? Non
lo so, è che recentemente litighiamo spesso dopo che tutti
hanno scoperto di te
e Chuck.”
“Lo
ami ancora?”
“Non
lo so.”
“Sono
sicura che è solo
una cosa passeggera, la supererete.”
“Sarà..”
“Dai,
andiamo. Prendo
quelle due paia di Louboutin, queste Manolo e quelle Alexandre Birman
che ho
provato poco fa. Meglio comprarle finchè ci
entro.” Dissi poi porgendo la mia
carta di credito alla commessa.
“Mi
dispiace, ma la sua
carta è stata rifiutata.”
“Cosa?!
È impossibile.”
Esclamai sconvolta.
“Posso
riprovare…”
La
commessa riprovò, ma
la carta non funzionava e mi ridiede la carta di credito che usavo da
quando
avevo dodici anni.
“Non
capisco.” Dissi
guardando la carta. “Fino a qualche settimana fa funzionava,
non credo che i
miei genitori mi abbiano tagliata fuori solo perché sono
sposata. Mi avrebbero
avvisata.”
“B,
che nome c’è sulla
carta?”
“Serena
non è il
momento di scherzare o fare domande stupide. È la mia carta,
che altro nome
dovrebbe esserci se non Blair Waldorf?!”
“Esatto,
sei Bass
adesso. Controlla il portafoglio.” Mi rispose gentilmente.
Controllai
e trovai all’interno
due carte di credito che non avevo mai visto. Lessi il nome e come
Serena aveva
detto c’era il mio nome. Blair Bass.
“Provi
con questa.”
Dissi alla commessa che molto gentilmente provò sapendo chi
fossi.
“Perfetto.
Ecco a lei
Mrs. Bass e le auguro una buona serata.” Mi rispose la
commessa porgendomi le
mie buste.
“Grazie.”
“Visto
che avevo
ragione?” Disse Serena sorridendo.
“Non
posso crederci che
abbia cambiato il nome sul mio passaporto, sulla mia carta
d’identità e sulle
mia carta di credito senza nemmeno dirmelo.”
“E
non dimenticare a
scuola. E poi di che cosa ti lamenti? Adesso hai due carte, magari
fossi io
tanto fortunata. Tiffany?”
“Mi
piacerebbe, ma sono
già le cinque e ho l’appuntamento con
l’arredatrice. E poi sono sfinita. Ci
vediamo domani a scuola.”
“Certo
B.”
Ci
abbracciammo e dopo
esserci salutate prendemmo due strade diverse. Presi la limousine e
tornai al
Palace per posare i miei acquisti e riposarmi un po’.
Alle
cinque e mezzo in
punto ero all’Empire dove dopo cinque minuti
arrivò anche Taylor Jamison,
l’arredatrice.
Le
dissi che avremmo
dovuto aspettare solo mezz’ora per l’arrivo di
Chuck, così nel frattempo
salimmo nell’appartamento e cominciammo a pensare ad alcuni
mobili da inserire.
Due
ore passarono e
Chuck non si era ancora presentato, così provai a
richiamarlo.
“Chuck,
questa è la
decima volta che ti chiamo oggi. Che fine hai fatto? Avevamo un
appuntamento
un’ora e mezza fa! Chiamami appena puoi.”
“Mi
dispiace davvero
tanto, ma non potrà venire. Il lavoro.” Dissi
all’arredatrice fingendo di
sorridere.
“Non
me ne parli. Il
mio ex-marito è lo stesso, è per questo che
stiamo divorziando. Vuole aspettare
suo marito e prendere un altro appuntamento o…”
“No,
possiamo anche
andare avanti senza di lui.”
Alle
otto e mezzo ero
finalmente nella mia suite al Palace e sperai che Chuck fosse
lì, ma non c’era.
Senza
nemmeno cenare
entrai nella camera da letto e chiusi a chiave la porta alle mie spalle
senza
nemmeno pensarci due volte.
POV
CHUCK
“Charles,
che cosa ci
fai ancora qui, sono le nove. Credevo fossi andato via ore
fa.”
“Le
nove?! No, no, no,
no. Blair mi ucciderà.”
Mio
padre mi guardò con
aria seria ma interrogativa.
“Avevamo
un
appuntamento alle cinque e mezzo con l’arredatrice
all’Empire.” Dissi
raccogliendo tutte le carte sulla mia scrivania. “Non me lo
perdonerà mai.”
“Comprale
dei fiori,
vedrai che capirà.”
“Ho
finito tutto,
questi sono i file delle riunioni di questa settimana.”
“Hai
già finito? Ma
queste dovevano essere per tre giorni. Non me lo aspettavo…
Magari potrai partecipare
all’accordo di venerdì.”
“Con
Mr. Tilman?
Credevo fosse un affare importante.”
“E
lo è, per questo
voglio tu sia presente. Potrai imparare di più sul campo,
soprattutto
conoscendo di cosa stiamo parlando.”
“Grazie.”
“Adesso
vado.
Buonanotte figliolo.”
“Buonanotte.”
Uscii
dall’edificio e
chiamai Arthur per tornare al Palace, ma prima mi procurai un bouquet
di
peonie.
Quando
entrai nella
suite era molto buia, mi diressi subito verso la camera da letto, ma
quando
provai ad aprire la porta era chiusa a chiave.
“Blair?
Sei sveglia?”
Nessuna
risposta.
“Io…
Stavo lavorando,
avevo il telefono spento e non mi sono reso conto di che ore fossero,
ma mi
farò perdonare. Lo prometto.”
Credevo
stesse già
dormendo, così poggiai il bouquet sul pavimento in modo tale
che il mattino
dopo lo avrebbe notato.
E
quella notte dormii
sul divano.
Venerdì
30 Gennaio
POV
CHUCK
Ormai
dormivo sul
divano da quattro notti e Blair non mi rivolgeva parola da
lunedì e quando
cercavo di parlare mi ignorava. Martedì quando mi svegliai
alle otto Blair non
c’era e trovai il bouquet di peonie nel cestino. Provai a
farmi perdonare
inviandole peonie e regali, ma le peonie finivano nuovamente nel
cestino e i regali
restituiti.
Cercavo
di tornare a
casa alle sei, ma il lavoro mi teneva lì sempre
più del previsto quindi tornavo
spesso alle otto e Blair era già nella sua stanza con la
porta chiusa a chiave
che ci separava. Tutte le mattine usciva prima che potessi svegliarmi e
tornava
quando sapeva non ci sarei stato, e inizialmente decisi di lasciarle un
po’ di
spazio per calmarsi.
A
volte mi chiedevo se
cenasse nella camera o se non cenasse per niente, e questo mi
preoccupava.
Provai
anche a
chiederle quando sarebbe stato il prossimo appuntamento con
l’arredatrice e
devo averla sfinita con le mie domande, perché mi
urlò che non mi avrebbe
voluto e che ormai le decisioni erano state già prese.
Questa
mattina decisi
di farmi perdonare, ci sarebbe stata la soirée per
annunciare l’arrivo dei
nostri bambini e volevo che per lei fosse un giorno felice, non un
giorno in
cui avrebbe finto di essere felice come ha sempre fatto con Nate.
Mi
svegliai presto e
ordinai la colazione. Presi il bouquet di peonie che anche quella
mattina avevo
fatto prendere il sunflower bacale da cento mila dollari di Harry
Winston.
Bussai
alla sua porta e
aspettai che mi aprisse e poco dopo uscii già vestita e
pronta per la
mattinata. Come ha fatto spesso nell’ultima settimana mi
ignorò e si diresse
verso la porta prendendo il suo cappotto appeso all’ingresso.
Prima
che potesse
prenderlo però, le presi la mano e la bloccai.
“Questa
mattina non ti
lascerò andare, questa volta devi ascoltarmi.”
“Non
devo proprio fare
nulla.” Disse incrociando le braccia.
Almeno
non se n’era già
andata, era un buon inizio.
“Lo
so che ho sbagliato
e mi dispiace, ti prometto che non lo farò
più-”
“Questo
non è affatto
vero! Altrimenti avresti smesso di arrivare in ritardo se avessi capito
il tuo
errore.”
“Devo
lavorare Blair-”
“Il
tuo lavoro finisce
alle sei!”
“Voglio
solo render mio
padre fiero di me!”
“Diventando
come lui?!”
Quella
frase mi
spiazzò, non credevo pensasse questo.
“Io
non sono mio
padre.”
“Non
ancora, ma sono
sicura che nel giro di tre mesi sarai proprio come lui. Un uomo freddo
che
pensa solo agli affari e che dimentica anniversari, feste e compleanni.
Congratulazioni Chuck. Sei nella strada giusta per diventare
Bartholomew Joseph
Bass II.” Finì prendendo il cappotto e sbattendo
la porta uscendo, lasciandomi
lì all’entrata shoccato con un mazzo di fiori in
mano e un pacchetto nell’altra.
POV
BLAIR
Non
posso crederci.
Quel Chuck Bass-tardo. Ero così arrabbiata, entrai
nell’ascensore e premetti il
piano di Serena e aspettai.
Arrivai
dai Van der
Woodsen un po’ in anticipo rispetto al solito, ma sapevo che
Serena non ci
avrebbe dato retta. Dopotutto aspetto sempre che si prepari dato che
è
puntualmente in ritardo.
Finalmente
arrivata,
bussai alla sua porta e mi trovai davanti Bart Bass.
“Buongiorno
Blair. Stai
ancora evitando mio figlio?”
“Naturalmente.
Serena?”
“In
camera sua, sta ancora
dormendo. Ho appena mandato Lily a svegliarla, sapevo fossi
tu.”
“Grazie.”
“Prego
accomodati. Come
sta mio figlio questa mattina?”
“Come
potrei saperlo
io?”
“Giusto…
Sai credo
dovresti perdonarlo, è davvero pentito.”
“Non
vorrei offenderla
Mr. Bass, ma quello che succede nel mio matrimonio sono affari
miei.”
Non
so cosa mi prese.
Ho praticamente detto al minaccioso Bart Bass di farsi gli affari suoi!
‘Sono
gli ormoni, sono gli ormoni…’ ripetei nella mia
testa come un mantra per
giustificarmi.
Fortunatamente
entrò
subito Serena.
“Buongiorno
B. Come mai
così presto questa mattina?” Disse la mia amica
sedendosi al tavolo per fare
colazione.
“Chuck
ha provato a
convincermi di nuovo a perdonarlo.”
“E
come è andata questa
volta? Non mi dire, aspetta, conosco già la risposta. Lo hai
ignorato.”
“A
dire il vero no,
abbiamo litigato se è questo quello che vuoi sapere. Gli
servirà più di un
braccialetto di Harry Winston e un mazzo di fiori per farsi
perdonare.”
“E
che cosa servirebbe
allora?”
“Delle
scuse sincere.
Non sapeva nemmeno perché fossi arrabbiata. Si è
semplicemente scusato usando i
miei punti deboli credendo che avrei ceduto.”
“Ad
esser sincera non
so nemmeno io perché sei così arrabbiata con
lui.”
Stavo
per risponderle
quando notai che Bart, Lily ed Eric che ascoltavano la nostra
conversazione,
così cercai di cambiare discorso.
“Mi
accompagnerai dalla
psicologa questo pomeriggio? Sarà il terzo appuntamento e
l’ultimo di questa
settimana.”
“Certo,
va bene.”
“Come
vanno i tuoi
appuntamenti Blair?” Chiese Lily intromettendosi nella
conversazione.
“Molto
bene, non sono
ricaduta nel vizio e Dr. Shelman è
molto
entusiasta, dice che se continuo così non ci sarà
alcun problema durante la
gravidanza.”
“Chuck
deve essere
davvero contento.” A quelle parole, il mio sorriso
crolló e abbassai la testa
fissando il piatto e muovendo il cibo al suo interno con la forchetta.
"Blair,
tesoro, sono passati cinque giorni
ormai-”
“Tre,
con oggi quattro.”
“Giusto.
Non pensi che
sia arrivato il momento di accettare le scuse di Chuck?”
“Lily-”
“Stasera
dovrete dire
all'intera New York della vostra gravidanza, dovete essere uniti. Non
vorrai
rovinarti una festa in tuo onore per uno sciocco litigio?”
“Si
é fatto tardi.
Serena dovremmo andare, le ragazze ci aspettano.”
“Ma
non sono nemmeno le
otto e mezzo.” Si lamentò Serena.
“Vorrà
dire che oggi
cammineremo. Vite, Vite! Buona giornata!” Disse Blair
alzandosi dalla tavola e
prendendo il suo cappotto.
“Blair,
sono stanca,
non mi va di camminare.” Disse la bionda alzandosi e seguendo
la
sua amica.
“Un
po' di movimento ti
farà bene.”
“Quella
ragazza sa
essere davvero testarda.” Disse Bart alla sua futura moglie.
“Lo
è sempre stata. Ha
preso da Eleanor, questo é certo.”
Dopo
essere uscite
dalla suite dei Van Der Bass camminammo verso le scale del MET e nel
frattempo
parlavamo del più e del meno evitando l'argomento
“Chuck Bass-tardo”.
Le
mie tirapiedi non facevano altro che parlare
della soirée che ci sarebbe stata questa sera chiedendo
quale fosse la grande
notizia.
Cercai
di essere vaga e
di evitare il discorso cambiando argomento.
Eppure
non facevo altro che pensare alle parole
di Lily. Mentre entravamo a scuola i cellulari di tutti squillarono e
io e
Serena ci guardammo capendo perfettamente chi fosse.
A
quanto sembra la nostra B è
ancora senza il suo re. Che cosa è successo guai in
paradiso? E io che speravo
durassero almeno un mese. Alcune fonti mi hanno rivelato che
venerdì B e C
annunceranno il loro segreto al mondo. Sta attenta B, non sempre si
può avere
un matrimonio felice.
Baci
Baci
Gossip
Girl.
Fortunatamente il tempo
passó in fretta e
l'ultimo giorno di scuola della settimana era finito.
“Allora,
dove andiamo adesso?” Mi chiese Serena
entusiasta.
Negli
ultimi giorni,
dopo averle raccontato cos'era successo con Chuck, mi é
stata accanto come
aveva promesso, ma anche lei come tutti mi incitava a parlargli e
risolvere la
situazione.
“Abbiamo
già fatto
shopping e la cena con i tuoi é alle sette, abbiamo quindi
cinque ore.”
“E
subito dopo c'è la tua soirée al Palace... Io
propongo di fare manicure, pedicure e trattamenti facciali, poi andiamo
dalla
parrucchiera e finiamo di prepararci da te e infine cambieremo vestito
per la
festa da me, una volta finita la cena.”
“Mi
sembra un ottimo
piano. Allora che aspettiamo?”
POV
CHUCK
Dopo
la riunione con
Mr. Tilman mi ritrovai nel mio ufficio. Erano quasi le cinque e
tantissimi
fogli pieni di numeri erano sparsi sulla mia scrivania, ma l'unica cosa
che
pensavo in quel momento era come fossi riuscito a rovinare tutto in
così poco
tempo. Ma dopotutto non potevo davvero credere di essere capace di fare
qualcosa nel modo giusto, ero noto per incasinare la mia vita e quella
degli
altri, quella delle persone che amo.
Ripensavo
alle parole di Blair... Stavo davvero
diventando come mio padre?
“Non
ancora, ma sono sicura che lo diventerai
nel giro di tre mesi sarai proprio come lui. [...] Congratulazioni
Chuck. Sei
nella strada giusta per diventare Bartholomew Joseph Bass II.”
Le
avevo promesso che
le sarei rimasto sempre accanto, che mai e poi mai sarei diventato come
mio
padre, invece ero assente proprio come lo é stato lui in
tutti questi anni.
Improvvisamente
sentii
qualcuno bussare alla porta.
“Avanti.”
“Volevo
solo ricordarmi che abbiamo la cena tra
un'ora. Forse é meglio se vai a casa
a
cambiarti, non vorrai
arrivare in ritardo?”
“Giusto.”
Dissi
alzandomi e raccogliendo tutte le carte.
Dopo
un minuto di
silenzio mio padre riprese a parlare.
“Va..
Va tutto bene?”
“No,
cioè volevo dire
sí... Sono solo un po' distratto, tutto qui.”
“Blair?”
Annuì
abbassando la testa e riprendendo a
sistemare la scrivania.
“Passerà
vedrai, di
sicuro sono gli ormoni-”
“Non
credo sia quello.”
“Capisco.”
“Adesso
é meglio che vada. Ci vediamo dopo.”
Mio
padre annuì ed
uscii dal mio ufficio chiamando Arthur.
Quando
entrai nella mia suite al Palace, sentii
risate femminili e riconobbi subito quella di Blair.
“Blair?
Sono tornato.”
Sentii
dei bisbigli e
poi Blair uscii dalla camera da letto con Serena al seguito, entrambe
ancora in
vestaglia.
“Sono
le sei. Strano,
per una volta sei puntuale.” Disse lei con aria critica.
“Abbiamo
la cena da mio padre e Lily.”
“Giusto.
Meglio non
arrivare in ritardo e far arrabbiare il grande Bart Bass.”
Un
silenzio
imbarazzante riempì la stanza.
“Serena
é meglio se
finiamo di prepararci.” Detto questo si girò e se
ne andò nella
camera
da letto.
“Uhm...
Certo, come
vuoi Blair. Andiamo con la tua limousine giusto Chuck?”
“Sí,
partiamo tra
quarantacinque minuti non fate tardi.”
Quasi
un’ora dopo ero pronto, indossavo
il mio smoking Armani con un papillon color pesca e sorseggiavo il mio
scotch
aspettando Blair e Serena.
Ma
dopo una decina di minuti, la porta
della camera da letto si aprì e vidi Blair, con un
bellissimo Oscar de la Renta
color nero. Era fantastica, perfetta.
Mi
avvicinai a lei e le presi la mano
baciandola.
“Sei
magnifica stasera, come sempre.”
Per
un momento sembrò dimenticare tutto,
ma quando si accorse della nostra vicinanza si allontanò
subito.
“Dobbiamo
muoverci se non vogliamo
arrivare in ritardo. Serena hai tu il mio vestito?”
“Si,
possiamo andare.”
Mi
offrii di portare gli abiti delle
ragazze e salimmo in ascensore per andare nella suite. Le ragazze
parlavano
della festa che ci sarebbe stata domani sera nella nostra nuova casa,
ma Blair
non sapeva che sorpresa l'attendeva dopo la soirée.
Arrivati
diedi subito gli abiti ad una
cameriera che li appese e mi diressi insieme alle ragazze nella sala
dove
c'erano mio padre, Lily e Eric.
“Charles,
Blair. Finalmente siete
arrivati, che piacere rivedervi. Blair sei sempre più
bella.”
“Lily,
ma ci siamo viste solo questa
mattina.”
“Blair,
Chuck. Perché non ci accomodiamo
e incominciamo a mangiare.”
Quando
tutti erano intorno al
costosissimo tavolo al centro della sala, un silenzio imbarazzante
calò.
“Charles,
ho saputo da tuo padre che
stai facendo un ottimo lavoro alle BI. Bart ne é molto
fiero, non fa altro che
parlarne.”
Prima
che potessi rispondere, Blair
s'intromise e capii che Lily aveva toccato un nervo.
“Anche
io sono molto contenta per
Charles, spero il lavoro gli porti tutta la gioia che desidera e che
merita
naturalmente, anche perché sembra sia l'unica cosa che
davvero importi per lui.
Dovremmo brindare a questo non credete?”
Lily
era shoccata, mentre Serena cercava
di calmare Blair.
“Scusatemi.”
Blair
si alzò dalla tavola e andò in
bagno sbattendo la porta. Vidi Serena che provava ad alzarsi, ma la
fermai.
“Vado
io.”
Provai
ad aprire la porta ma era chiusa
dall'interno.
“Blair.
Blair, sono io aprì la porta.”
“NO!”
“Blair.
Ti prego voglio solo vedere se
stai bene e parlare un po'. So che ho fatto un gran casino e...e...
Mi... Mi
dispiace.”
Poco
dopo vidi la porta aprirsi e mi
trovai faccia a faccia con Blair che cercava di asciugarsi le lacrime.
“Dicevi
sul serio?”
“Mi
dispiace, so che avrei dovuto
dirtelo prima, ma...”
“Chuck
Bass non chiede mai scusa.” Disse
lei con un sorriso triste.
“Già,
ma dicevo sul serio. Mi dispiace
davvero tanto. Quest’ultimi giorni sono stati un inferno per
me, credevo di
fare la cosa giusta…”
“Avevi
promesso che non saresti mai
diventato come tuo padre e da quando hai iniziato a lavorare per lui
hai
dimenticato il nostro appuntamento, arrivi tardi a casa e ho
pensato…”
“Cosa?”
“Ho
pensato che sarebbe stato solo
l’inizio e che la prossima cosa che ti saresti dimenticato
sarebbe stata… beh…
Me. Ai primi segnali non sapevo che fare, volevo solo evitare che
diventassi
come lui.”
“Lo
so. Volevo fosse fiero di me...”
“Non
hai bisogno di essere come lui per
far sí che sia fiero di te. Sii te stesso, solo Chuck
Bass.” Continuò lei
avvicinandosi a me.
“Non
voglio pensi che non sia capace di
dirigere le BI.”
“Io
credo in te Chuck e sono sicura che
anche tuo padre creda in te, altrimenti non ti avrebbe mai concesso di
imparare
a gestire la sua società. C’è una cosa
che dovrei dirti...”
“È
successo qualcosa?” Chiesi confuso e
preoccupato.
“No,
ecco… Questa mattina dopo il nostro
litigo, potrei aver detto a tuo padre di farsi gli affari suoi quando
mi ha
detto di perdonarti prima della soirée di stasera e ho paura
di aver rovinato
tutto.”
“Tu
cosa?”
“Io-”
“E
lui, non ti ha detto nulla?”
“No.
Non ha risposto.”
“Hai
fatto tacere Bart Bass?”
La
presi tra le braccia e feci una cosa
che desideravo fare da giorni: la baciai. Fu un bacio lungo e
appassionato, un
bacio che entrambi aspettavamo.
“Ti
amo Blair Bass e a quanto pare anche
mio padre crede tu sia una donna magnifica, solitamente nessuno ha il
coraggio
di rispondergli.”
“L'ho
pensato anch'io, ma credo fossero
gli ormoni. Ero furiosa e, avresti dovuto vedere la sua
faccia.” Disse lei
ridendo
“Come
va il tuo piano 'Distruggi Piccola
J'?”
“Ho
scoperto molte cose sul suo nuovo
ragazzo, ma purtroppo non posso usarle perché coinvolgono
una persona a cui
tengo troppo.”
“Eric?”
“E
tu come lo sai?”
“Parliamo
spesso, sarà mio fratello tra
qualche mese e si fida di me. Non possiamo usare quelle informazioni,
dobbiamo
trovare un altro modo. Come vanno le tue visite da Dr.
Shelman?”
“Molto
bene. Dr. Shelman mi ha detto che
nell’ultimo periodo ci sono stati notevoli miglioramenti e
che nota grande
volontà da parte mia.”
“Quindi
va tutto bene?”
Lei
annuì e mi sorrise. Ci baciammo di
nuovo, ma poco dopo fu Blair a separarsi per prima.
“Lily
e tuo padre sono infondo al
corridoio e c’è una cena in corso. Vado a darmi
una rinfrescata e poi torniamo
di là.”
“Sei
perfetta.” Lei arrossì ed entrò nel
bagno lasciando la porta aperta questa volta, così mentre
lei si aggiustava il
trucco riprese la nostra conversazione.
“Perché
hai cambiato il nome sui miei
documenti?”
“Te
ne sei accorta.”
“Non
è stato per nulla carino andare da
Bergdorf e scoprire che la carta di credito che utilizzo da anni non
era più
valida. Avresti dovuto avvisarmi.”
“Volevo
fosse una sorpresa. E più tardi
te ne mostrerò un’altra.”
“Un
regalo? Ti prego dimmi che è la
collana di Harry Winston di questa mattina o il braccialetto di Tiffany
di
mercoledì!”
“Nessuna
di queste, ma se davvero volevi
quelle cose tutto quello che devi fare è chiedere.”
Dalla
tasca della mia giacca presi la
collana di questa mattina. Lei sorrise e alzò i capelli. Le
misi la collana e
accarezzai il collo proprio come feci il giorno del suo compleanno. Le
baciai
la sua spalla e l’abbracciai da dietro con le mie braccia
intorno alla sua vita
rimanendo così per un po’.
“Dovremmo
tornare di là o si
preoccuperanno.”
“Va
bene.” Le baciai la guancia e le
presi la mano.
Lei
mi sorrise e insieme tornammo nella
sala da pranzo dove tutti gli occhi erano puntati su di noi.
Spostai
la sedia di Blair aiutandola a
sedersi e poi ripresi il mio posto di prima accanto a lei.
“Tutto
bene?” Ci chiese Lily speranzosa,
ma un po’ esitante.
Blair
mi sorrise di nuovo. Quanto mi era
mancato quel sorriso. Presi la sua mano da sotto il tavolo e la strinsi.
“Sì,
tutto bene.”
Notai
che tutti intorno alla tavola
tirarono un sospiro di sollievo non volendo più avere a che
fare con questo
litigio.
La
cena andò avanti per un po’ e mentre
la cameriera ci portava il dessert Serena ci domandò:
“Allora avete già dato
un’occhiata al libro che vi ho regalato? Avete già
pensato a dei nomi per i
bambini?”
“Serena,
non sappiamo nemmeno il sesso
dei bambini, è troppo presto.”
“Beh
ma potete comunque scegliere due
nomi per maschi e due per femmine, così in qualsiasi caso
avrete già dei nomi.”
“Vedremo
sorellina. Tanto verrai a
sapere i loro nomi come tutti il giorno della loro nascita.”
“Non
è giusto! Sono la loro madrina io
dovrei saperlo prima degli altri!”
“Non
credevo esistesse un regolamento da
rispettare-”
“Smettetela
di litigare voi due!
Sembrate davvero fratello e sorella. Serena mi dispiace, ma avevamo
già deciso
di non far sapere i nomi a nessun altro. Dovrai accontentarti della
sorpresa.”
“Ma-
Va bene.”
Alla
fine della cena, tutti ci alzammo
per andare in salotto, ma prima che io e Blair potessimo raggiungere
gli altri,
Eric ci fermò.
“Posso
parlarvi un momento?”
Io
e Blair ci guardammo negli occhi ed
entrambi capimmo di cosa Eric ci volesse parlare.
“So
che lo sai anche tu Blair, per
questo ho bisogno del vostro aiuto.”
“Di
che cosa hai bisogno?” Chiesi
preoccupato.
“Blair
ha bisogno di quella foto per
distruggere Jenny e io voglio che lei la usi stasera.”
“Eric-”
“Ma
prima voglio che mi aiutate a dirlo
alla mia famiglia.”
“Eric
posso usare un altro piano per
distruggere Humphrey, non posso fare questo a te.”
“Ma
non hai un altro piano, giusto? Come
immaginavo. Sentite sono stanco di mentire e di nascondermi, voglio che
tutti
sappiano la verità, ma prima di tutto voglio dirlo alla mia
famiglia.”
“Se
questo quello che vuoi noi ti
appoggeremo.” Dissi sincero.
“D’accordo.
Quando vorresti dirlo a
Lily?”
“Volevo
farlo stasera prima della
soirèe.”
“Oh.”
“Voglio
solo essere sicuro che qualcuno
mi accetti per quello che sono dopo averlo detto a mia madre.”
“Noi
ti vogliamo bene Eric e niente
potrà mai cambiare questo e sono sicura che anche tua madre
ti accetterà per
quello che sei.”
“Grazie
Blair.”
“Qualsiasi
cosa tu abbia bisogno, noi ci
saremo sempre per te. Adesso andiamo di là.”
Andammo
tutti e tre in salotto dove
Lily, Serena e Bart ci stavano aspettando.
Poco
dopo, mentre tutti eravamo
concentrati nelle nostre conversazioni, Eric si alzò in
piedi e richiamò la
nostra attenzione schiarendosi la voce.
“C’è
una cosa che vorrei dirvi.”
Tutti
erano intenti a guardare Eric in
attesa che continuasse, quando la voce preoccupata di Lily interruppe
l’attesa.
“Eric,
è successo qualcosa?”
“Ho
una confessione da farvi... Sono
gay.”
La
stanza diventò improvvisamente
silenziosa. Mio padre non sapeva cosa dire o fare, Lily era confusa e
shoccata
e Serena, beh Serena era Serena.
“Oh
mio Dio.”
“Lily…”
“No
Chuck va tutto bene.”
“Chuck
lo sapeva? Perché non ne hai
parlato con me?”
“Ha
i suoi difetti, ma non mi ha mai
giudicato.”
“Sono
tua sorella. Ti voglio bene. A me
puoi dire tutto.”
“Volevo
dirtelo, ma sei sempre così
impegnata e non è il tipo di cosa di cui parli andando a
scuola.”
“Mi
dispiace, sono venuta qui per te e
invece ti ho abbandonato.”
“Sto
bene, non è come prima.”
Serena
si alzò ed abbracciò il fratello
e notai che Blair sorrideva e cercava di trattenere le lacrime.
“Sono
fiera di te. Ti voglio bene. Non
importa cosa fai, chi ti piace o quale fidanzato ti bacia. Chi ti vuole
bene ti
sarà sempre vicino.”
“Grazie…
Mamma?”
“Io-
Mi dispiace, m-mi hai colta di
sorpresa. Non ero pronta.”
“Non
lo ero nemmeno io.” Disse
onestamente Eric cercando di guardare negli occhi la madre. Lily era
scossa e
notai mio padre tenerle la mano durante tutta la conversazione.
“Io
ho paura, la vita è già dura così
com’è. Io voglio il meglio per te e sono
preoccupata per la tua sicurezza, per
la tua felicità…”
“Ho
più probabilità di essere felice se
sono sincero.”
“Lo
so questo e voglio che tu sappia che
cos’è l’amore. Con chiunque sia
perché è bellissimo.” Disse Lily
alzandosi e
asciugandosi le lacrime.
“E
tu lo sai bene no? La quarta volta è
quella buona.”
“Sì.
Ti voglio bene.” Due
si abbracciarono e questa volta Blair
pianse davvero.
“Anch’io.”
“Blair,
stati piangendo?” Chiesi a bassa
voce per non rovinare il momento madre e figlio.
“Stai
zitto Bass. Sono-”
“Gli
ormoni lo so…”
“Non
deridermi!”
“Non
oserei mai.” Dissi sorridendole.
“Adesso
penso sia arrivato il momento
per noi ragazze di cambiarci per la soirèe. Ci serviranno
solo dieci minuti.”
Disse Lily portando con sé Serena e Blair.
Mi
alzai anch’io dal divano e diedi una
pacca sulla spalla di Eric.
“Visto
che è andato tutto bene? Non
c’era nulla di cui preoccuparsi.”
“Grazie
Chuck. Per tutto.” Disse Eric
sorridendomi.
“A
questo serve la famiglia.”
“Chuck,
Eric. Vi va di bere qualcosa
mentre aspettiamo.”
“Certo.”
Bevemmo
e parlammo per un po’ quando
dopo un quarto d’ora arrivarono le ragazze cambiate in
occasione della soirèe.
Blair
indossava un bellissimo Elie Saab
color pesca, lo stesso colore del papillon che avevo scelto
appositamente per
questa serata.
Le
andai in contro e le presi la mano
baciandone il dorso.
“Sei
incantevole, come sempre.”
“Grazie.”
Rispose lei arrossendo.
“I
Waldorf sono già arrivati, ci
aspettano alla hall.” Disse mio padre richiamando
l’attenzione di tutti.
Arrivati
alla hall, salutammo i Waldorf
e Cyrus e ci dirigemmo tutti verso la sala da ballo.
“Chuck,
chiamo le ragazze e mi assicuro
che venga anche Jenny con il suo ragazzo.”
“Vuoi
davvero farlo stasera?!” Chiesi
allibito.
“Pensaci,
se diffonderemo la notizia
dopo il nostro annuncio, quale sarà il gossip più
sconvolgente, la notizia di
una gravidanza o il fatto che Jenny Humphrey abbia mentito a tutti? Ti
ricordo
che le ragazze odiano le menzogne, anche se non ne sanno riconoscere
una.”
“Va
bene. Ti serve aiuto?”
“A
dire il vero sì.”
Un’ora
dopo la sala era gremita di gente,
io e Blair passavamo da una parte all’altra della sala per
intrattenere i
nostri ospiti. Anche gli Archibald erano venuti per salvare la faccia
dopo lo
scandalo del Capitano.
Mentre
parlavamo con i signori
Forechild, notai Jenny Humphrey entrare con il suo ragazzo Asher
Hornsby.
Guardai Blair e capii che anche lei li aveva notati, così ci
scusammo con i
signori Forechild e ci dirigemmo verso di loro.
“Jenny,
sono così contenta che tu sia
potuta venire. E sono anche contenta che tu abbia portato con te il tuo
ragazzo.” Disse Blair sorridendo falsamente alla coppia.
“Grazie
per averci invitato alla tua
festa Blair.”
“Blair,
dovremmo andare. È ora.”
“Scusateci
spero di vedervi ancora
insieme dopo.”
Jenny
e Asher guardarono Blair confusi,
mentre io cercavo di non ridere.
“Eric
è pronto?” chiese Blair a bassa
voce quando fummo abbastanza lontani dai due.
“È
tutto pronto.”
“Perfetto.
Il nostro primo complotto da
Bass, ci pensi?”
“Già
e andrà tutto secondo i piani, come
sempre. Vado da Eric.”
“Certo.”
Le
baciai la guancia e andai da Eric.
Quando
mi avvicinai a lui però notai che
non era solo, ma
c’era Serena con lui e
stavano discutendo.
“Blair
può sempre trovare sempre un
altro modo Eric. Così ti esporrai troppo.”
“Ma
sono io che voglio farlo. Sono
stanco di vivere nella menzogna, è ora che tutti sappiano la
verità.”
“È
solo che non voglio che tu esca fuori
da questo scandalo ferito. Capisci? Sei il mio fratellino, è
mio compito
proteggerti.”
“Lo
so Serena. Ma starò bene, ho Chuck
Bass come fratello e Blair Waldorf-Bass come cognata, nessuno
può toccarmi.”
Disse ridendo.
“Interrompo
qualcosa?” Dissi
intromettendomi nella conversazione. “Jenny e Asher sono qui.
Sei sicuro di
volerlo ancora fare?”
“Sì.
Aspetto solo un vostro segnale.”
“Perfetto.
Serena credo Blair ti stesse
cercando.”
“Ok.
Vado.”
Io
ed Eric guardammo Serena dirigersi
verso Blair in silenzio e aspettammo che fosse abbastanza lontana per
poter
parlare da soli.
“Blair
non la stava cercando vero?”
“Mi
conosci bene.”
“Sto
bene Chuck davvero. Non dovete
preoccuparvi.”
“Ricordi
il piano?”
“Sì,
sono un Upper East Siders, so come
si complotta.”
Entrambi
ridemmo.
“Charles,
è il momento.” Disse Lily a
bassa voce.
“D’accordo.”
Andai
incontro a Blair e quando le fui
accanto le presi la mano e la baciai.
“Sei
pronta?”
“Sì,
un po’ nervosa.”
“Andrà
tutto bene.”
Mi
sorrise e io ricambiai. Nel frattempo
i nostri genitori erano saliti sul palco e avevano cominciato a parlare.
“Buonasera
a tutti. Grazie per essere
venuti a questa soirèe in onore dei nostri figli, Charles e
Blair Bass.” Disse
Lily. “Stasera vi abbiamo riuniti tutti qui per una
bellissima notizia. ”
Fotografi
e stampa prendevano appunti e
scattavano foto, mentre io e Blair ci tenevamo per mano aspettando
ansiosamente
di essere chiamati sul palco a dare l’annuncio.
“Blair,
Charles perché non salite.”
Disse Eleanor.
Strinsi
forte la mano di Blair e salimmo
sul palco mentre tutti applaudivano.
“Come
tutti voi saprete.” Continuò
Eleanor “Nell’ultima settimana Charles ha
cominciato a lavorare presso le Bass
Industries per poter poi in futuro prendere le redini. E la mia
Blair… Lei farà
uno stage presso il mio atelier così potrà
prendere il mio posto. Se lo vorrà…”
Blair
si girò sorpresa a guardare la
madre e poi la notai sorridere.
“Ne
sarei onorata.”
Tutti
applaudirono, ma poco dopo
interruppi il momento per dare l’annuncio.
“Ma
non è questo il motivo per cui vi
abbiamo riuniti tutti qui questa sera. Il vero motivo per cui vi
abbiamo
chiesto di partecipare alla nostra soirèe
è..”
Non
potei finire la frase che Blair finì
per me.
“Aspettiamo
un bambino.”
“Due.”
Le ricordai.
Molti
applaudirono, altri parlavano tra
di loro shoccati per la notizia.
“È
andata bene, vero?” Mi chiese Blair
in modo tale da non farsi sentire da nessuno, continuando a sorridere.
“Suppongo
di sì.”
“Vorremmo
quindi brindare per Blair e
Charles.” Continuò mio padre.
“Congratulazioni.”
“Congratulazioni!”
Dissero tutti in
coro.
Feci
segno ad Eric e scendemmo tutti dal
palco.
“È
andato tutto alla perfezione. Blair,
vorrei parlare con te.” Disse Eleanor.
“Certo.”
Ci
separammo di nuovo e andammo tutti a
parlare con gli ospiti. Mentre parlavo con Nate, i telefoni di quasi
tutti i
presenti squillarono e capii che finalmente era esploso lo scandalo.
POV
BLAIR
“È
andato tutto alla perfezione. Blair, vorrei
parlare con te.” Disse Eleanor.
“Certo.”
Seguii
mia madre ed entrammo in una sala
dove non c’era nessuno. Stemmo un attimo in silenzio e poco
dopo fu mia madre a
parlare per prima.
“Prima
ancora che tu nascessi, ho sempre
immaginato il tuo futuro. I tuoi primi anni, il tuo primo giorno di
scuola, il
college, il matrimonio, la famiglia… Volevo essere una buona
madre, non la
migliore, solo una buona madre. E invece non lo sono mai
stata.”
“Mamma-”
Avevo già le lacrime agli occhi
e volevo fermarla, ma fu lei a fermare me.
“No
lasciami finire. Poi un giorno tutto
è cambiato. Ti ho lasciata nelle mani di Dorota, sapendo che
si sarebbe presa
cura di te e mi sono concentrata solo sul lavoro. Da quando sto con
Cyrus e
dopo il tuo matrimonio ho capito il vero senso della famiglia e ho
capito
quanto io ti abbia trascurata in tutti questi anni. Sai che cosa
desideravo per
il tuo futuro?”
Scossi
la testa e attesi la sua risposta
mentre mi asciugavo le lacrime che ormai scendevano ininterrottamente.
“Ti
vedevo alla Waldorf Design a
dirigere la mia compagnia e sognavo che poi la tramandassi a tua
figlia.
Insomma che sarebbe diventata una società diretta dalle
Waldorf. Ho sempre
sperato che tu seguissi la mia strada.” Finì
ridendo. “So che tu non vuoi
diventare come me e seguire le mie orme, ma ho pensato
perché non vieni a fare
un tirocinio da me? Adori la moda. E poi un giorno potrai prendere le
redini
della mia compagnia quando avrò deciso di ritirarmi. Sempre
se tu vorrai
farlo…”
“Non
ho mai detto di non voler diventare
come te, sarei pazza a non volerlo. E poi hai visto il mio armadio?
Secondo me la
moda è arte, cultura e storia e tutto quello che amo messo
insieme. Ma non sono
una stilista, sono più che altro una dittatrice del
gusto.”
“Esatto,
ma imparerai. So che sei in
grado. Allora lo farai? Una vera donna Waldorf porterà
avanti il nome?”
“Sì,
certo che sì.”
“Ti
voglio bene Blair, non
dimenticarlo.”
“Ti
voglio bene anch’io mamma.”
Quando
io e mia madre ci riprendemmo,
uscimmo dalla sala e ritornammo alla nostra soirèe e proprio
in quel momento
sentii squillare i telefonini.
Udite,
udite sudditi reali! Sembrerebbe che la
nostra regina e il nostro re daranno presto alla luce un erede, anzi
due. Congratulazioni!
Speriamo però il vostro matrimonio non sia riparatore, o
finirà molto presto…
La piccola J invece… Un
bacio omosessuale non ha
causato tutte queste polemiche da Britney e Madonna. Sembra abbia perso
l’unica
occasione che avesse per diventare regina. Non lo sai piccola J? Regina
si
nasce, non si diventa.
Ricorda le bugie hanno le gambe
corte, soprattutto
con me.
Asher è gay e ho le
prove. Non essere triste piccola
J. Il sole uscirà domani, anche se il tuo ragazzo lo ha
appena fatto.
“Scusami
mamma, ma adesso c’è una cosa
importante che devo fare.”
Ritrovai
Chuck e insieme andammo verso
Jenny Humphrey che era circondata dalle mie minions.
“Tutto
questo non è vero. Io non sono
gay.” Sentii dire mentre ci avvicinavamo.
“Invece
lo sei, proprio come me.”
“Lui
mente. Diglielo Jenny. Sono stato
con te tutta la mattina.”
“È
vero, Asher ha ragione, ero con lui.
Eric mente.”
“E
allora perché sarei qui davanti a
tutte le persone che conosco a parlarne se non fosse la
verità. Sono gay e lo
sei anche tu”
“Smettila
di mentire a te stesso e a noi
Hornsby. Ho le prove.” Dissi. “Jenny ha mentito a
tutte noi, ci ha fatto
credere di essere ciò che non è e non
potrà mai essere, una di noi. Le amiche
non mentono Jenny.”
“Non
posso crederci che tu ci abbia
mentito per tutto questo tempo.” Disse Katy.
“È
meglio se te ne vai, piccola J. Non
sei più la benvenuta qui.”
Jenny
si guardò intorno,con le lacrime
agli occhi, in cerca di qualcuno la difendesse. Ma dopo aver ricevuto
uno
sguardo da Blair scappò via piangendo.
“Non
finisce qui.” Disse Asher prima di
andare via.
“Blair
ci dispiace davvero tanto, non ci
saremmo dovute fidare.” Disse Hazel.
“Già.
E congratulazioni! Diventerai
presto mamma....”
“…Di
due bambini.” Dissero entusiaste
Katy e Is.
“Non
è fantastico?” Disse Blair
sorridendo. “Adesso scusateci, ma io e Chuck dobbiamo
continuare ad
intrattenere gli ospiti.”
“Certo.
Che ne dici se domani mattina ci
incontrassimo e andassimo a fare un po’ di
shopping?”
“Mi
dispiace, ma ho altro da fare e poi
domani sera ci sarà il mio party.”
“Non
mancheremo.”
“C’è
una cosa che devo fare. Torno
subito.”
Uscii
dalla sala e mettendomi il
cappotto mi diressi verso l’uscita dove intravidi la persona
che cercavo.
“Piccola
J.”
Lei
si voltò e si poteva chiaramente
vedere che stava piangendo.
“Che
cosa vuoi Blair? Non credi di aver
già fatto abbastanza? Hai vinto.”
“Non
sono venuta ad infierire, ma
abbiamo appena cominciato a giocare.”
“No
Blair, non capisci. Ho chiuso. Con
te, con loro, con tutto.”
“Quindi
ti arrendi?”
“Ho
mentito, e ho rubato e ho perso il
rispetto della mia famiglia, per cosa? Per essere come te? Mi hai
chiesto prima
se ne valesse la pena. La mia risposta è no.”
Disse voltandosi cercando di
richiamare l’attenzione di un taxi.
“Ho
cercato di avvertirti. C’è un prezzo
da pagare e non penso che una come te possa permetterselo.”
“Hai
ragione.” Disse guardandomi negli
occhi di nuovo.
“Beh
ti sei battuta bene. Penso che la
prossima volta ci penserai due volte prima di metterti contro di
me.”
“L’unica
cosa che volevo era essere tua
amica, ma tu mi hai usata.”
“Forse
saranno gli ormoni, o il mio
matrimonio o forse istinto materno… Comunque voglio darti
un’altra chance.”
“Io
non voglio un’altra chance e poi a
che scopo? Per essere trattata come una serva?”
“No.
Tu sei una stilista giusto?”
“Beh
non proprio, perché?”
“Curiosità.
Penso tu abbia sentito mia
madre prima, in futuro prenderò le redini delle Waldorf
Design.”
“Si
ho sentito e penso sia un’ottima
opportunità.”
“Già
e credo che a te servano conoscenze
nel campo della moda per emergere. Ti ho sottovalutata piccola J, ma
credo che
sia meglio che noi due restiamo unite piuttosto che metterci
l’una contro
l’altra. Entrambe ne ricaveremo qualcosa. Hai un potenziale
Jenny e arrendersi
sarebbe un peccato. Puoi entrare a far parte di questo mondo e rimanere
quella
che sei.”
“Come?”
“Combattendo.
Non puoi arrenderti alle
prime difficoltà.”
“Blair,
non mi hai sentita? Ho quasi
perso la mia famiglia!”
“Questo
perché hai rubato un vestito che
non potevi permetterti e cercato di diventare popolare mettendoti con
un
ragazzo gay.”
“Non
sapevo fosse gay e quando me l’ha
detto mi ha praticamente chiamata una nullità.”
“E
tu gliel’hai fatta passare liscia?”
“Avevo
bisogno di lui. Volevo diventare
popolare.”
“Non
hai bisogno di lui per esserlo.”
Alzai la mano per chiamare un taxi e subito uno si fermò
proprio davanti a noi.
“Ti aspetto domani pomeriggio per fare shopping, Jenny. Hai
bisogno di un vestito
per il mio party di domani.”
Mi
girai e rientrai al Palace, lasciando
Jenny Humphrey allibita, ma con un piccolo sorriso.
Quando
anche l’ultimo ospite se n’era
andato, soltanto la famiglia era rimasta nella sala. Eravamo tutti
seduti
intorno ad un tavolo, Chuck era in piedi dietro di me per massaggiarmi
le
spalle ‘per alleviare lo stress, non fa bene ai
bambini’.
“Beh
è andata bene.” Disse Chuck
guardando tutti.
“È
andato tutto bene, tranne per quello
scandalo riguardo Jenny, il suo ragazzo ed Eric.” Disse Lily.
Io
guardai Serena e Eric, che guardavano
me e Chuck.
“Voi
sapete qualcosa?” Chiese Bart
notando i nostri sguardi.
“Ciò
che riguarda Jenny Humphrey non è
di mio interesse. Anche se adesso ho ripreso ufficialmente il mio posto
come
regina della Costance.”
“Quindi
tu non hai niente a che fare con
tutto questo?” Chiese mia madre.
“Io?
No. Mi offendi se pensi davvero
che-”
“Blair
non ce n’è bisogno. Conosco
quello sguardo.”
“Io-”
“Sono
stato io a dirle di farlo.” Disse
Eric.
“Eric
non c’è bisogno che difendi mia
figlia, quello che ha fatto è stato spregevole.”
“Mamma,
ho fatto quello che c’era da
fare per proteggere me e la mia famiglia. Quello scandalo ha coperto il
nostro.”
“Mettendo
a rischio l’immagine di Eric?”
“E
scommetto che dietro tutto questo ci
sia anche tu Chuck?” Quella di Bart fu più
un’affermazione che una domanda.
“O
mio Dio.” Fu tutto quello che riuscì
a dire Lily
“Smettetela
di accusarli o giudicarli,
sono stato io a chiederle di inviare la foto. Loro non volevano farlo.
A Blair
serviva aiuto con Jenny e tutto quello che aveva trovato è
stato il furto di un
vestito ad un negozio di oggetti usati, ma le serviva
qualcos’altro per
infangare Jenny. Così ha scoperto di me e Asher, il ragazzo
di Jenny, e io le
ho detto di usarlo.”
“Eric.”
“È
tutto ok mamma. Quelle di Chuck e
Blair erano buone intenzioni, sono come un fratello e una sorella per
me e so
che non avrebbero mai fatto nulla che mi potrebbe far stare
male.”
“Grazie.”
Dissi guardando mia madre.
“Mi,
mi dispiace Blair. Ma dopo quello
che è successo a Natale con Freddy…”
“Quante
volte dovrò ancora dire che mi
dispiace?!” Dissi seccata.
“Freddy?
Chi è Freddy?” Chiese Chuck
fermandosi.
“Nessuno
d’importante. Non fermarti,
continua!”
“Non
finché non mi dici chi è Freddy!”
Tutti
erano sorpresi dalla reazione di
Chuck. Io sorrisi e mi girai.
“Perché?
Geloso Bass?”
“No.
Per niente... È solo che non ti ho
mai sentito parlare di un certo Freddy.”
“Beh..
Lui è solo un amico che mi sono
fatta durante le vacanze di Natale mentre eri a Monaco con Nate. Tutto
qui.”
“Ah
davvero?”
“Blair,
smettila di torturarlo. Freddy
era il mio ex ragazzo.” Disse Roman.
“Quindi
è gay?”
“Oui.”
“Blair
l’ha usato per uno dei suoi
complotti.” Rispose Eleanor.
Io
sorrisi maliziosamente e Chuck lo
notò.
“Quindi
non eri geloso?”
“E
perché dovrei esserlo?”
“Già.
Adesso riprendi il massaggio.”
Chuck
riprese a massaggiarmi le spalle
sorridendo e tutti risero. Io mi guardai intorno non capendo cosa ci
fosse di
divertente e a quanto sembrava anche Chuck.
“Voi
due siete una coppia strana. È
incredibile come riusciate a punzecchiarvi in questo modo continuamente
e poi
riprendere tutto come se niente fosse.” Disse Serena
continuando a ridere.
“Spero
sia ‘strano’ in modo positivo
allora.” Dissi chiudendo gli occhi mentre Chuck riprendeva il
massaggio.
“Credo
che per noi sia ora di andare. È
stata una lunga serata.”
“Già,
credo sia meglio se adesso
tornassimo tutti a casa a farci una bella dormita.”
Mi
alzai dalla sedia e mi ricordai che
domani era sabato.
“Non
dimenticatevi che domani mattina ci
sarà il primo brunch a casa nostra. Dovrebbe essere pronta,
almeno spero.”
Notai
uno scambio di sguardi tra Bart e
Chuck, così guardai quest’ultimo con aria
interrogativa ma lui non disse
niente.
“E
voi invece non dimenticatevi che
domani ci sarà la cena da noi. Ci saranno tuo padre, Cyrus e
Roman.”
“Perfetto.”
Mi
diressi verso l’ascensore insieme a
Serena e notai che Chuck non era accanto a me, così mi
voltai e notai che
parlava con Bart.
“Humphrey
non è venuto. Solitamente non
m’interesso della sua agenda, ma va tutto bene?”
“Ho
solo bisogno di un po’ di tempo.”
“Oh,
una pausa. Capisco.”
“Che
cosa vorresti dire?”
“Niente.”
“Avanti
dillo. So che muori dalla voglia
di dirlo.”
“Sappiamo
entrambe che la ‘pausa’ è una
scusa. E ti ho vista parlare con Nate, quindi…”
“Io
e Nate siamo solo amici. Dan è il
mio primo ragazzo… È complicato.”
“Se
avessi bsogno di me sai che sono
sempre qui”
“Lo
so grazie.” Disse abbracciandomi. Si
stacco ed entrò nell’ascensore che si era appena
aperto e notando che mi fossi
fermata, chiese: “Non vieni?”
“No,
aspetto Chuck.”
“Buonanotte
B. A domani.”
“A
domani S.”
Qualche
secondo dopo arrivò Chuck seguito
da un cameriere del Palace.
“Ecco
i suoi cappotti, signore.”
“Grazie
mille.”
“Di
cosa stavate parlando?”
“Nulla.
Adesso metti questo, fuori fa
freddo.”
“Perché
dovrei andare fuori? Abitiamo
qui.”
“La
tua sorpresa, ricordi?”
“Dobbiamo
uscire per forza? Non possiamo
andare domani? Sono stanca.”
“Credimi
ne varrà la pena.”
Mi
aiutò a mettere il cappotto e dopo
essersi messo il suo, uscimmo nell’aria gelida di New York ed
entrammo in
limousine.
“Metti
questa?” Mi disse porgendomi una
delle sue cravatte.
“Perché?
Dove mi stai portando? Se
questo è uno dei tuoi giochetti sappi che sono troppo
stanca.”
“Non
lo è. Credimi, ti piacerà.” Mi
disse mettendomi la cravatta.
Sentii
la limo fermarsi e la portiera
aprirsi. Chuck mi aiutò ad uscire e mi lasciai dirigere da
lui. Sentii il suono
dell’ascensore, ma non riuscii a riconoscere dove fossi.
“Quanto
manca?”
“Siamo
quasi arrivati. Abbi un po’ di
pazienza Mrs. Bass.”
Sorrisi.
Adoravo sentirmi chiamare Mrs.
Bass, soprattutto da Chuck.
Sentii
di nuovo il ding dell’ascensore e
Chuck mi aiutò ad uscire. Poco dopo ci fermammo e disse:
“Eccoci qui. Pronta?”
“In
fretta Bass.”
Mi
tolse la cravatta dagli occhi e
quando aprii gli occhi non riuscivo a crederci.
Eravamo
nel nostro nuovo attico
all’Empire, completamente arredato.
“Ma
come..? Credevo non sarebbe stato
pronto fino a domani.”
“Diciamo
che io e Dorota sappiamo essere
molto convincenti.”
“Dorota?”
“Mi
sono fatto aiutare da lei. Avresti
dovuto sentirla mentre urlava all’arredatrice.”
“È
perfetto. Proprio come l’immaginavo.”
“Ti
va di fare un giro della casa?”
“Con
molto piacere.”
Dopo
aver visitato tutto l’attico, che
era più grande di quanto mi ricordassi, mi sedetti sul
divano in camera nostra
dove c’era il camino già acceso per riscaldare la
stanza.
“Wow.
Abbiamo una casa.”
“Già.
Un posto dove crescere i nostri
figli.” Disse venendosi a sedere accanto a me.
“Dove
sei andata dopo che Jenny Humphrey
è scappata via?”
“Sono
andata a parlarle prima che se ne
andasse. Diciamo
che adesso siamo
alleate.”
“Come
mai?”
“Ricordati
Chuck, tieniti stretto gli
amici ma ancora più stretto i nemici. La piccola Jenny sa il
fatto suo e
potrebbe rivelarsi utile la sua alleanza in futuro, non
credi?” “Sono d’accordo,
ma adesso dovresti riposare. Oggi è stata una lunga giornata
e domani sarà
ancora più pesante.”
“Ma
non voglio andare a dormire. Non
sono stanca.”
“Ti
sei lamentata per tutto il tragitto
di essere stanca.”
“Ho
cambiato idea.”
“E
cosa te l’ha fatta cambiare?”
“Questo…
Tu…”
Mi
avvicinai a lui e lo baciai mettendo
le mie braccia intorno al suo collo.
“Sei
sicura?”
Lo
baciai di nuovo e entrambi capimmo
che non saremmo andati a dormire molto presto.
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