il potere celato

di La_piccola_Tora
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CAPITOLO2

Elle ed Helena stavano sedute sui rami del loro albero preferito, quel ciliegio nel cortile interno sotto il quale si erano incontrate per la prima volta.

-Quindi..cos'hai scoperto?- chiese la guaritrice

-come già sai il potere di Tharo creò la nostra terra...-

-si so anche che è un potere immenso del quale è proibito apprendere alcun tipo di formula.-

-ho scoperto che grazie a questo tatuaggio posso disporre dei poteri di Tharo...anche senza apprenderne formule o incantesimi- disse seria Elle con lo sguardo sperso nel cielo, mentre stringeva tra i denti un rametto di ciliegio in fiore.

-Quindi lo puoi usare?! del tipo far muovere oggetti e creare sfere di energia?!- chiese sconvolta Helena.

-...presumo....ma non ho affatto intenzione di usarlo.- rispose la mora

Helena fece per dirle qualcosa quando notò due persone camminare sotto i portici era il principe Rodin di ritorno dalla ''caccia''.

-guarda chi arriva...urrà!- disse in tono semi sarcastico -anche questa mora di capelli...- continuò

-lo sanno tutti che ha un debole per le more.- affermò senza battere ciglio Elle, forse senza neanche considerarsi una di loro.

-sai...si vocifera in giro che scelga solo ragazze more perché ce ne una che non riesce ad avere e ripiega su dei surrogati...- disse in tono provocatorio Helena

-e chi sarebbe? la principessa Ria?- chiese non afferrando la situazione.

Helena ci rimase di sasso e anche un poco delusa -lascia perdere...- detto questo scese dall'albero salutò Elle e si diresse verso l'infermeria.

Nel frattempo il principe camminava fianco della sua nuova nottata.

-allora cosa ti piacerebbe mangiare per cena mia cara?- chiese lui con aria da casanova

-...qualunque cosa voi scegliate sarà sicuramente perfetta...- rispose lei timidamente per poi posare il suo sguardo sul ciliegio nel cortile dove notò Elle che la fissava il cielo.

-Ehi ma quella ragazza...?- chiese voltandosi verso Rodin

-Quale ragazza? - chiese lui guardando verso il ciliegio.

Non c'era più nessuno la sopra.

-probabilmente hai visto lo spirito di Sakura- disse il secondo principe

-...cosa sarebbe?- chiese timidamente la fanciulla

-si narra che una cortigiana in preda alla disperazione abbia ucciso i figli e poi si sia impiccata a qual ciliegio...e che ancora ora la si possa vedere che fissa il cielo sperando di vedere un segno di perdono divino.-

la ragazza lo fissava un po' spaventata, ma lui la abbracciò e la strinse a se.

-..tranquilla...- le sussurrò all'orecchio con voce dolce -non ti farà nulla...ci sono io qui.-

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Elle camminava di guardia per i corridoi del palazzo con la sua solita spada nella guaina, quando le porte della stanza del principe si aprirono, ne uscì Rodin con i capelli scompigliati e che si era infilato di corsa la casacca e i pantaloni per l'allenamento mattutino.

-Mi sei tornata utile sai?- disse lui malizioso - anche questa notte è stata stupenda.-

-Hai di nuovo raccontato quella cavolata della legenda di Sakura?!- esclamò la mora infuriata

-si...a quanto pare si spaventano e io devo confortarle...comunque cos'è tutta questa confidenza?- disse provocatorio il principe.

-ci conosciamo da 12 anni in più qui non c'è nessuno...e il re ha quasi più fiducia in me che in te...- rispose irritata lei

-già non c'è nessuno qui....- Rodin ripetè le sue parole e la fece indietreggiare al muro -quindi se ti facessi qualcosa non lo vedrebbe nessuno no?-

Elle lo scansò e usci dalla sua morsa

-per favore non confondiamo i ruoli, io sono la tua ombra, non credermi una delle tue ragazze.-

e con questo se ne andò.

Elle si sentiva un sapore amaro in bocca dopo quello che era successo; guardò fuori dalla finestra e vide il secondo principe che si allenava in giardino.

-già...solo un' ombra...sempre e soltanto un' ombra- disse con espressione sofferente.

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Elle aprì le porte del dormitorio dei soldati di corte e proseguì con sguardo freddo e deciso verso le camere di Will. Varcò la soglia e vide suo padre intento a leggere varie scartoffie riguardanti armamenti e scorte.

-Signore...ho saputo che mi cercavate.- Elle guardava fissa davanti a lei, in quel momento non era sua figlia, ma un soldato come gli altri.

-si...- disse distrattamente, ancora concentrato sui suoi documenti -Da domani avrai completato il tuo addestramento speciale.- finalmente aveva staccato lo sguardo.

-Davvero?!- disse entusiasta -mi scusi...è una bella notizia signore.- si corresse seguendo l'etichetta.

Will sorrise nel vederla impacciata nel comportarsi formalmente con lui

-Questo vuole dire che da domani diventerai l'ombra del principe Rodin.-

L'espressione di Elle da gioiosa si trasformò in semi disgustata.

-compreso signore- disse con voce nauseata

-ora basta con le formalità El...sono sicuro che tu possa farcela.- La rassicurò Will

lei annuì rassegnata

-è solo che...lui è così GRRR!-

-il principe sicuramente è eccentrico...ma guarda tuo fratello...anche lui deve badare ad un principe ma non fa tutte queste storie.-

-si ma a lui è toccato quello saggio ed intelligente!- si lamentò la mora

-su su! ora basta lamentarsi, tu sei stata scelta dal re in persona per questo ruolo...-

-solo per il mio tatuaggio...- borbottò imbronciata lei, si rese conto solo una frazione di secondi dopo delle parole che aveva pronunciato.

la fronte di Will si aggrottò

-quel tatuaggio...non devi mai e poi mai considerarlo la causa della tua vita qui a castello!-

-Come se non fosse vero! Ho questo potere e non posso ne usarlo ne so come usarlo in caso di emergenza!-

-TU NON DEVI MAI USARLO!-

Elle era scioccata, Will non aveva mai alzato la voce con lei

-mi dispiace...devi capire che...quel potere tempo fa...fu la causa di una sanguinosa guerra...-

-...capisco ma so anche che...le persone che avevano questo potere e causarono la guerra erano malvagi! io non lo sono!-

Will sospirò, Elle non aveva tutti i torti...

-ti capisco...ma la legge è la legge...vedrò di convincere il re a darti un concesso per utilizzarlo in caso di estrema necessita...ma non garantisco nulla.-

-GRAZIE PAPA'!- disse felicissima Elle saltandogli al collo.

-Di nulla piccola mia.- la abbracciò a sua volta sorridendo.

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Il principe camminava con passo spedito e nervoso verso il trono per poi inchinarvisi ai piedi.

-Ho ricevuto le vostre parole padre...dovevate parlarmi?-

-figlio...ciò che ti dirò dovrà rimanere tra queste mura.-

-certamente...-

-tuo fratello Ren è scomparso...tu hai il compito di ritrovarlo e portarlo qui.-

-che cosa? perché mai...c'entrano forse gli studi che stava effettuando ad Andrion?-

-non è affar tuo la causa...devi solo riportarlo a casa, partirai domattina con il tuo cavaliere ombra.-

-aspetta padre ma io non ho un cavaliere ombra...-

-Ancora non lo sai? Elle ha finito oggi il suo addestramento, da domani sarà incollata a te come le api al miele.- Pandora ridacchiò un poco per quella' immagine.

Rodin annuì remissivo e lascio la sala con aria mista tra rassegnazione e collera.

 

il secondo capitolo 
La piccola Tora





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