Lui ricambiò il sorriso, e poi, in silenzio, si diressero
verso la spiaggia.
Lungo la strada incontrarono una madre con una bambina che, vedendoli,
tirò il cappotto della donna esclamando "Mamma, guarda che
carini!Sono proprio una bella coppia!".
A quelle parole seguì un lieve imbarazzo dei due, che si
allontanarono leggermente e continuarono a camminare a testa bassa, con
le mani in tasca.
Ryan tentò di fare una battuta per alleviare la tensione:
"Certo che siamo davvero una bellissima coppia, eh? Se non fossimo
così giovani ci scambierebbero per marito e moglie..."
Ma un occhiataccia di Pam lo fece zittire all'istante.
Finalmente arrivarono alla spiaggia e, sempre senza dire una parola, si
sedettero su un muretto e rimasero a contemplare il cielo che si
tingeva di rosa, e il sole che lentamente si andava a riposare, dopo
un'estenuante giornata di lavoro...
Tuttavia la sua luce, anche se sempre più fioca,
continuò ad illuminare le loro sagome, creatrice silente di
quella magica atmosfera...
Si scrutarono attentamente, distogliendo lo sguardo l'uno dall'altro
dopo pochi secondi.
Pam si rese conto che quel ragazzo non le era mai sembrato
così bello; i suoi occhi avevano la stessa sfumatura del
mare, lì dove era più basso, e i capelli
sembravano tanti fili d'oro...il suo profumo era dolce, ma
intenso...decisamente irresistibile...
Ryan d'altra parte non riusciva a staccare gli occhi dalla ragazza e
voltarsi gli costava ogni volta uno sforzo incredibile; sentiva che
sarebbe potuto rimanere lì ad ammirarla anche tutta la
vita... I lunghissimi capelli viola le ricadevano sulla schiena, ed
erano scompigliati ogni tanto da una lieve brezza di vento...gli occhi
sembravano proprio riflettere la sua personalità...ad una
prima impressione potevano sembrare vuoti, gelidi come il ghiaccio, ma
in fondo all'iride si intravedeva una debole luce, che le illuminava il
volto ogni volta che sorrideva...
Ancora una volta fu Pam a rompere il silenzio:
" E' strano che possano esistere persone tanto simili..."
"Non capisco, a chi ti riferisci?"
"Beh" fece lei, sorpresa " A noi, no?"
" A noi?"
" Andiamo, non dirmi che non l'avevi notato...sei troppo intelligente
per non essertene accorto. Entrambi siamo persone schive, silenziose e
spesso anche scontrose, ma non per questo prive di emozioni.
Semplicemente, abbiamo paura di rivelarle, e per questo ci comportiamo
così."
" Mi meravigli, Pam, non credevo che fossi una psicologa
così abile!" Ribattè lui, sarcastico.
Lo guardò fisso negli occhi e rispose, senza abbassare lo
sguardo: "E' la verità, Ryan, e tu lo sai bene"
Nell'incrociare il suo sguardo, il ragazzo venne attraversato da un
brivido, e un delizioso rossore gli salì inequivocabilmente
lungo il collo.
Pam se ne accorse, e sorrise compiaciuta; forse non gli era
del tutto indifferente... Ma del resto, perchè le importava
tanto? Era soltanto lusinagata di essere oggetto di attenzione di un
ragazzo così affascinante, tutto qui. Eppure...
"Ascoltami Ryan, cosa sai tu dell'amore?"
Perchè l'aveva detto? Stupida! Aveva rovinato tutto. Ora si
sarebbe alzato, deridendola, e l'avrebbe umiliata.
Ryan la fissò, turbato, cercando di capire quale tranello
potesse celarsi dietro quella domanda.
Aveva capito tutto? Voleva prendersi gioco di lui, umiliarlo? Eppure il
suo sguardo sembrava sincero, e spaventato.
Sospirò e disse:
"Beh, ne so molto poco Pam. Entrambi i miei genitori sono morti, ed io
non sono mai stato innamorato. Almeno fino ad' ora..."
" C'entra Strawberry, vero?E' lei la donna di cui ora sei innamorato?"
domandò, con una nota di tristezza.
"No" rispose lui, a voce così bassa che neppure lei lo
udì chiaramente.
"Strano, eppure pensavo...mi sarò sbagliata..."
" E tu invece? Che rapporto hai con quel... Rob?"
Pam alzò un sopracciglio, perplessa. La domanda sembrava
proprio contenere...gelosia? Impossibile.
" Siamo solo amici d'infanzia. E' l'unico legame che conservo con il
mio passato..."
Ma non riuscì a proseguire, perchè la voce le si
spezzò e calde lacrime iniziarono a rigarle il volto.
"No Pam, ti prego non piangere! Divento imbranato quando vedo una
ragazza piangere, sopratutto per colpa mia! Aspetta..."
E così dicendo estrasse dalla tasca un fazzolettino e glielo
porse.
"Grazie", sussurrò lei, "Grazie di tutto"
Ma nel momento in cui le loro mani si sfiorarono entrambi furono
percorsi da una scossa elettrica, che li costrinse ad allontanarsi.
" Siamo proprio elettrici"
Disse lui, supplicando mentalmente il suo cuore di calmarsi, di non
martellare così forte, sperando che lei non se ne
accorgesse....
"Già", disse Pam, avvicinandosi pericolosamente a lui...
" Ehi, guarda che c'è una legge matematica secondo la quale
a meno di 15 cm di distanza scatta automaticamente il bacio...
" 18cm...17...16...15...14..."
(Attimo d'interruzione, questa battuta l'ho sfacciatamente copiata dal
film notte prima degli esami!)
Poi le loro labbra si incontrarono in un bacio dapprima dolce e timido,
poi sempre più passionale...Le mani di lui si stringevano
intorno al fragile collo di lei con delicatezza, quasi come se temesse
di poterlo spezzare...
Dopo circa 7 minuti si separarono, affannati. Continuarono a fissarsi,
senza parlare, mentre le mani di lui giocherellavano nervosamente con i
suoi capelli viola:
"Perchè l'abbiamo fatto? Che ci succede?"
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