ALONE
“Non
farlo mai più!” sussurrò Allison
all’orecchio di Scott:
“Ci hai spaventati a morte.” A giudicare dal suo
battito cardiaco, Scott poteva
giurare che la sua preoccupazione avesse ben poco a che fare con una
semplice
amicizia. Se fossero stati soli probabilmente l’avrebbe
baciata.
Due
sedili più avanti, sulla destra Lydia fingeva di
dormire: avevo scelto di comportarsi così per non affrontare
Stiles, seduto
appena dietro di lei, pronto a cogliere ogni suo movimento. Lydia aveva
paura
di dovergli spiegare perché si era gettata su di lui,
nonostante lui l’avesse
accusata di essere una pazza omicida. Non sapeva per quale motivo
poteva
sentire voci di morti né capiva perché era in
grado di percepire il pericolo;
ma, se da un lato la cosa la spaventava a morte, dall’altro
la rendeva felice perché
per la prima volta poteva essere utile a qualcuno che non fosse se
stessa. Aspetto
che Stiles sembrava non aver considerato. E dire che lei stava
iniziando a
trovarlo interessante!
Isaac
e Boyd, isolati rispetto agli altri, erano persi nei
propri pensieri, cercando ancora una spiegazione razionale a quanto
accaduto
meno di mezz’ora prima.
“Sembra
di essere finiti in un dannato film dell’orrore!”
sbottò Stiles ad un certo punto, richiamando
l’attenzione generale: “Avete
presente Non aprite quella porta?
Ecco! Siamo finiti in Non entrate in quel
Motel. E ci siamo entrati.” Inutile dire che tutti
lo fissarono un po’
perplessi: forse troppe emozioni gli avevano davvero fritto il cervello.
Fu
in quel momento che Scott percepì qualcosa.
Scavalcando
le gambe di Allison con uno scatto si diresse
alla porta posteriore del bus.
“Scott,
dove vai?!” domandò Allison apprensiva, mentre
Stiles si alzava in piedi a sua volta, pronto a seguire
l’amico, dovunque fosse
diretto.
“Devo
solo …” sporgendosi appena in avanti Scott
distinse il
profilo di Ethan, seduto a terra, con le spalle contro la lamiera del
bus: “ …
fare una cosa.”
Scese,
lanciando loro un classico sguardo alla Scott, quello
sguardo che dice Ho tutto sotto
controllo. Non muovetevi da qui.
“Quel
ragazzo ha qualcosa che non va!” commentò Boyd,
guadagnandosi un’occhiataccia generale.
Scott
si avvicinò all’alpha, inginocchiandosi di fronte
a
lui e mettendogli una mano sulla spalla; Ethan sobbalzò
aprendo gli occhi e
fissandolo smarrito.
“Non
volevo spaventarti!” tentò Scott con un sorriso
sbieco
sulle labbra.
“Cosa
vuoi?”
“Sapere
come stai. Quello che è successo oggi …
è stato
strano per tutti.”
Ethan
ringhiò un veloce “Sto bene,” e Scott si
rese conto di
come il battito del suo cuore, che fino a pochi secondi fa sembrava
potergli
uscire dal petto, si fosse calmato. Come se Ethan stesse cercando di
controllare le proprie emozioni di fronte a lui.
Scott
iniziò a sentire le proprie gambe indolenzite,
così si
sedette accanto ad Ethan, la mano sempre ferma sulla sua spalla:
“Hai deciso
comunque di venire qui.”
“No
sapevo ci foste voi.” E questo la diceva lunga su quanto
poco lucido fosse Ethan in quel momento.
A
dispetto di ciò che aveva detto in precedenza –
perché si,
Scott ricordava parola per parola quello che aveva confessato con le
lacrime
agli occhi ed un razzo tra le mani – lui non era nessuno. Lui
era qualcuno per
Stiles, per Lydia e per Allison che lo avevano salvato e che in quel
momento
erano lì per lui. forse perfino per Isaac e Boyd Scott era
diventato
importante.
Ethan
invece era solo in quel momento e se era vivo era solo
per un po’ di fortuna e per il buon senso di Stiles che, per
una volta, era
riuscito a mettere da parte il suo lato infantile e sconsiderato.
“Ormai
sei qui, tanto vale unirti a noi!” tentò.
“Stai
scherzando, vero?”
A
dispetto del modo scorbutico in cui Ethan si era sottratto
al suo tocco e all’espressione rabbiosa dipinta sul suo
volto, Scott era certo
che l’idea di essere in compagnia l’avesse in
qualche modo rilassato.
In
fondo, si disse Scott, per quanto spavaldo ed arrogante,
Ethan era pur sempre un ragazzo di diciassette anni che aveva appena
tentato il
suicidio.
“Possiamo
restare qui, se vuoi,” riprese, cercando una
posizione meno scomoda: “Ma fa piuttosto freddo e non sono
ancora certo che i
lupi siano immuni al raffreddore!”
Quando
Ethan sorrise, Scott si alzò, tendendogli una mano. Ethan
l’accettò leggermente impacciato:
“comunque si.”
“Cosa?”
“I
lupi sono immuni al raffreddore.”
Appena
mise piede nel bus, Ethan avvertì tutti gli occhi su
di sé e rimpianse di non essere rimasto fuori. Scott aveva
capito che la loro
conversazione era stata spiata dai compagni e non sapeva se esserne o
meno
sorpreso.
Ethan
scelse di sedersi in silenzio sugli ultimi posti a
sinistra, la schiena contro la parete laterale, le gambe sul sediolino
adiacente. Improvvisamente era stanco.
“Oh,
insomma!” Dopo una manciata di minuti di imbarazzante
silenzio,
finalmente qualcuno si era deciso a parlare. E quel qualcuno era
ovviamente
Stiles: “A me non va proprio di restare qui, a mezzo metro da
qualcuno che può
uccidermi se mi addormento!” confessò, forse un
po’ troppo sinceramente.
“Andiamo,
Stiles …”
“No,
Scott, in realtà ha ragione secondo me.”
Allison
si chiese se le parole di Lydia fossero sincere o se
si trattasse di un modo per compiacere Stiles: la situazione tra i due
era al
momento piuttosto complicata e Lydia era a volte troppo impulsiva.
“Disse
quella che va a letto col fratello!” Tutti, Ethan
compreso, si stupirono del commento di Isaac. O forse proprio del fatto
che
fosse stato Isaac a farlo.
“Smettetela
tutti quanti!” tuonò Scott e per un momento ebbe
la sensazione che gli altri gli avessero dato ascolto.
“Senti,
Scott, sai che odio contraddirti, ma proprio non mi
va di stare qui con lui. E poi guardalo: non prova neanche a
discolparsi!”
Sentendosi
chiamato in causa, Ethan finalmente riuscì ad
articolare qualche parola, con un tono al confine tra ironico e
sincero: “Mi
dispiace darti fastidio, Stiles e …”
“E
allora perché sei ancora qui?”
Ethan
si strinse nelle spalle, lasciandosi sfuggire uno
sguardo da lupacchiotto bastonato, mentre la voce di Scott echeggiava
nel buio
della notte: “Smettila, Stiles!”
A
voce pacata aggiunse: “Ethan resta qui e non se ne parla. Tra
qualche ora sarà giorno, quindi Buonanotte!”
Finalmente
Stiles tacque, consapevole che Ethan avesse fatto
cadere Scott nella sua trappola.
Chiby’s
Ed eccoci qui!
Questa shot nasce perché, dopo aver visto
l’episodio, mi sono chiesta: Per
quale motivo tutti insieme appassionatamente ed Ethan solo soletto?
Magari sarà
tornato d Danny (e purtroppo possiamo solo immaginare cosa hanno fatto
…) ma è
rimasto nel motel.
E la mia mente ha elaborato questo
sgorbietto.
Ci tengo solo a dire che mi dispiace per
Stiles, l’ho fatto
passare per il cattivo della situazione, dopo che
nell’episodio si è impegnato
tanto per salvare proprio Ethan! Non so da dove mi sia venuto! In mia
discolpa
dico solo: ricordate che nella prima stagione voleva che Scott
lasciasse morire
Derek? Mettiamola così: è un po’
diffidente con chi non conosce!
Quanto al finale invece … anche
quello non era programmato,
ma siccome Ethan mi stava sfociando nell’OOC ho deciso di
lasciare a voi la
scelta: il suo è tutto un trucco per avere la fiducia di
Scott, o Stiles è il
solito paranoico?
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