Sorridi...
Quel giorno,
non aveva
voglia di fare niente. Voleva solo starsene a casa, sdraiato sul letto
a
pensare.
Pensare che
da quel giorno
era passato un altro anno... Ormai non voleva più ricordare
quanti ne erano
passati, ogni anno era come un pugno in pieno stomaco.
E come al
solito, quel
giorno, i rimorsi e i sensi di colpa venivano a bussare alla sua porta,
senza
essere invitati. Ne avrebbe davvero fatto a meno.
Aprì
gli occhi, era sveglio
da tempo ormai. Diede uno sguardo alla stanza.
Gli occhi poi
caddero quasi
automaticamente sulla scrivania, notando un libro che non aveva mai
visto.
-Sarà
di Gai..- si disse
mentre si alzava, avviandosi verso la scrivania.
Lo prese in
mano, notando il
titolo.
“Il
libro degli angeli”
Tze. Che
assurdità. Ci
mancavano solo quegli esseri inutili che i bambini adorano.
Decise
comunque di aprire il
libro, sfogliando svogliato qualche pagina. Poi tornò
indietro, notando un
angelo diverso dagli altri. Tutti avevano il volto triste, neutro.
Questo no,
questo sorrideva.
Crystal
– L’angelo del
Sorriso.
Così
si chiamava.
Lesse
velocemente la
descrizione, che la ritraeva come un angelo particolarmente buono e
gentile con
tutti, specialmente con il suo protetto, sempre pronta a difenderlo
strenuamente e stargli accanto nei momenti difficili per donargli
appunto un
sorriso. Era anche molto bella; lunghi capelli castani scendevano
giù, lungo la
schiena e gli occhi erano di un intenso verde smeraldo.
Sorrise sotto
la maschera.
Però! Magari fosse vero...
Chiuse il
libro gettandolo
sulla scrivania e vestendosi di malavoglia. Doveva andare ad addestrare
una
nuova squadra di Genin, volente o nolente.
Uscì
di casa, tenendo come
al solito le mani in tasca. Guardò velocemente
l’orologio; era tardi, troppo
tardi. Accelerò il passo, decidendo che quella mattina
avrebbe preso una
scorciatoia.
Saltò
velocemente diversi
massi, non curante del fatto che potessero franare da un momento
all’altro.
La nebbia
iniziava a farsi
fitta e la visuale era assai scarsa.
Iniziò
ad arrampicarsi
lentamente lungo la parete rocciosa, ma bastò poco a far si
che una parte si
sgretolasse come un castello di sabbia.
Precipitava,
sentiva la
nebbia avvolgerlo, sentiva le particelle d’acqua inondarli la
maschera nera. E
non poteva fare nulla, era tutto così scivoloso e bagnato.
Si
guardò indietro
constatando che ormai la fine era vicina.
Ma la fine
non arrivò. Si
sentì come afferrato da qualcosa. Guardò verso
l’altro scorgendo una luce
verdina. E anziché cadere ora veniva portato verso
l’alto, e mano mano la
nebbia scompariva.
Fu poi
delicatamente posato
al suolo. si accasciò a terra, ansimante.
Si senti
afferrato
leggermente per una spalla.
-Stai bene?-
chiese una
dolce voce femminile.
Guardò
d’avanti a se e...
-Cr..Crystal!-
disse
sgranando l’occhio non coperto.
-Si.
D’ora in poi veglierò
sempre su di te, e ricorda che se avrai bisogno di qualunque cosa io ci
sarò.
Ti saluto.- concluse poi sorridendo e svanendo inghiottita da quella
luce
verde.
L’Hatake
si lasciò
finalmente andare ad un sorriso.
C’è
l’ho messa tutta! Ditemi
che ne pensate, un bacio!
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