Silenzio.
Il
silenzio è l'unico suono che orecchio umano avrebbe udito da
quel momento, se solo fosse rimasto un solo uomo per udirlo.
In
quel lontano giorno estivo tutto era cambiato; fin dalle prime luci
dell'alba si erano visti uomini, donne e bambini fuggire in ogni
direzione: “Moriremo! Moriremo!” gridavano alcuni a
gran voce, graffiandosi la gola per la disperazione, prima che perfino
le loro urla folli venissero coperte dalla furia cieca di un temporale
che si avvicinava, illuminando il cielo con fulmini e lampi;
accompagnati da nubi sì cariche di pioggia che resero l'aria
umida e irrespirabile. In molti interruppero la loro fuga, annaspando
alla ricerca disperata di un po' di ossigeno.
Dove
sono ora le vostre diavolerie?
Non osate più coprirvi il naso con le vostre assurde
maschere?
Le
persone correvano a perdifiato, urlando e piangendo a pieni polmoni la
loro indignazione.
Tutt'attorno
a loro non esisteva più la città, solo rampicanti
e piante di ogni genere che crescevano e crescevano, inghiottendo
macchine e palazzi, spaccando l'asfalto con le loro radici,
riprendendosi il posto che un tempo era stato il loro; fiere dagli
occhi rossi e la bava alla bocca si acquattava tra le loro foglie,
attendendo il momento propizio per poter agguantare, con le unghie e i
denti affilati, uno di quegli esseri terrorizzati e scalpitanti.
Dove
sono ora le vostre diavolerie?
Non osate più fuggire a bordo dei vostri assurdi mezzi di
plastica?
Le
acqua ribollivano nelle coste, agitandosi e innalzandosi, distruggendo
navi e barche, spazzando via fari e porti. Nelle rive dei mari vennero
vomitate sul terreno le imbarcazioni e le immondizie che gli umani vi
avevano gettato, senza alcun cuore, senza fermarsi a pensare un attimo,
per secoli infiniti.
Dove
sono ora le vostre diavolerie?
Non osate più gettare in mare le vostre assurde reti?
Che fine ha fatto il vostro coraggio? La vostra spavalderia?
Non eravate forse i signori di questo mondo?
La
natura aveva infine deciso: quella sarebbe stata la data in cui il
dominio arrogante dell'uomo sarebbe giunto al termine; in cui tutto
avrebbe ritrovato il suo giusto equilibrio e ogni vita si sarebbe
riconquistata il proprio spazio. Così aveva infine deciso e
così è.
Solo
il silenzio ora. Un mondo che è perfezione, in cui tutto è
sopravvivenza e istinto; in cui si prende perché si ha
necessità; in cui non c'è mai guerra o pace.
Non
ci sono più le risa e i pianti che scaldano il cuore?
Non ci sono più l'odio e l'amore che fanno muovere i primi
passi?
Non ci sono più l'inventiva e la gioia della scoperta?
Dove sono i miei figli e le loro assurde diavolerie?
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Chiacchiere attorno al fuoco:
E con questo racconto si conclude, finalmente, oserei dire, la serie di
Flashfic dedicate alla natura e alla sua personale vendetta sul genere
umano. Spero vivamente che questa, così come tutte le altre
storie di questa raccolta vi abbia ispirato almeno un po' di simpatia e
fatto fermare almeno un secondo a riflettere! Ho optato per un genere
maggiormente tendente al fantasy, questa volta, considerando che si
parla di un futuro che potrebbe non avvenire mai, di fantasia, appunto.
Se sei arrivato fin qui, ti ringrazio infinitamente per il tempo che mi
hai dedicato! E grazie in anticipo anche a chi recensirà, se
mai qualcuno lo farà, grazie mille! ♥
Rimando tutti voi al mio account di EFP, in cui troverete il link del
mio blog personale, in cui pubblico tutte le mie storie in anteprima e
racconti HOT che non verranno mai pubblicati da nessun'altra parte,
ognuno è il benvenuto, fatevi avanti senza alcuna vergogna
;)
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