Ma quanti bei commentini!
Grazie!
Ancora grazie sia a chi ha commentato sia a chi legge
soltanto… spero anche questo capitolo vi piaccia!
Baci,
Temperance
1 – In which our heroes reach the
campsite
Il Pullman si fermò alla fine della strada
asfaltata, scaricando ragazzi e relative borsoni al principio di un sentiero
sterrato che si inoltrava in un bosco piuttosto fitto.
“Aspettate... non dovremo mica entrare in quel posto?”
Domandò, scandalizzata, Sharpay,
lanciando uno sguardo preoccupato alle proprie scarpe dotate di tacco a spillo.
“Io te l’avevo detto di non vestirti così.” Rispose semplicemente Ryan, raccogliendo il valigione rosa della sorella e
avvicinandosi al resto del gruppo, proprio mentre la professoressa iniziava a
parlare.
“Bene, ragazzi, ci siamo tutti?” Un mormorio svogliato fu
tutto ciò che ottenne in
risposta. “Ok… vedo che
siete entusiasti di questa gita, quindi partiamo subito! Solo un paio di indicazioni. La zona dove ci accamperemo dista circa un’ora di
cammino da qui. Ci muoveremo tutti insieme
e che, per favore, nessuno si allontani dal gruppo, perché non ho voglia di
venirvi a cercare. Quando
saremo arrivati, vi dividerete nelle coppie stabilite e monterete la tenda. Il
resto del pomeriggio sarà libero, ci
troveremo alle sette per cenare. E ora… via!”
Non appena gli alunni della
East High si
incamminarono, Ryan si
affiancò a Kelsi, carico
del proprio zaino, della valigia di Sharpay
e del sacco contenente la tenda.
“Ciao, compagna di stanza.” La salutò, allegro.
“Ciao…” Rispose la ragazza, sentendosi leggermente in colpa
per il suo unico, piccolo zaino.
“Pronta all’avventura?”
“Ehm… certo… credo che già mettere insieme quella cosa sarà
un’impresa.” Sorrise lei,
indicando la tenda con un cenno del capo.
“Oh, beh, quella è come minimo una certezza.”
“Ryan,
senti.. vuoi che la porti io,
la tenda?”
“Cosa?..
oh, no, non è un problema, stai tranquilla.”
“RYAN! DOVE ACCIDENTI SEI???” Si sentì chiamare dal fondo della coda di
ragazzi. Il biondo alzò gli occhi al cielo.
“Scusami, giuro che finisce nel primo burrone che
incontriamo.” Schiacciando un
occhio, il giovane si voltò e sparì tra gli altri, andando a raggiungere la
gemella, intenta a litigare con le proprie scarpe.
“Ehy, Kels.” Salutò Taylor, accostandosi all’amica, dopo qualche minuto.
“Ciao, Tay.”
“Ti ho vista chiacchierare con Evans, prima…”
“Sì, beh… vivremo sotto lo stesso tetto per una settimana,
credo che abbia deciso di porre una tregua almeno per questo periodo…”
“Almeno lui sa essere gentile, quando vuole. Sua sorella,
alias la mia adorabile compagna di tenda, in questi due giorni non ha fatto
altro che darmi raccomandazioni su cosa non devo fare mentre sono con lei… ed è una lista davvero
lunga, credimi.”
Kelsi soffocò un risolino.
“Dai, magari diventate amiche!” Scherzò.
“Sì, come no… mi ha pure mollato in mano questo coso,
perché lei con i suoi tacchi dieci non riesce a trasportare nemmeno una
pochette.”
“Cosa sento
io? Una bella ragazza di cattivo umore?” Disse Chad, avvicinandosi a Taylor e abbracciandola alle spalle.
“Facciamo a cambio di coinquilino?” Chiese lei, senza
lasciare che quella dimostrazione di affetto
la scalfisse più di tanto.
“Stai esprimendo il desiderio di dormire con Jason? Devo essere geloso,
signorina McKessie?”
Taylor sbuffò, sfuggendo alla presa del ragazzo.
“Senti, Chad,
io e te non stiamo insieme,
in che lingua te lo devo dire? E poi non cercare significati nascosti, non mi
piace Jason… ma dormirei con chiunque pur di
scaricare Sharpay.”
“Che
significa che non stiamo insieme?”
“Chad!
Ti rendi conto di essere estremamente
noioso?”
“E dai, Tay,
secondo me dovresti dargli
una possibilità.” Si intromise
Kelsi, allontanando i due
uno dall’altra. Personalmente, trovava
che Chad e Taylor fossero molto carini
insieme e, a dirla tutta, avrebbe dato qualsiasi cosa per avere un ragazzo che
le rivolgesse attenzioni di quel genere.
Un ragazzo che non
fosse Jason, possibilmente….
“Magari in un altro mondo, Kels. Senti, tu che sai sempre tutto” Proseguì Taylor, rivolgendosi a Chad. “dove sono Troy
e Gabriella?”
Il moro si strinse nelle spalle.
“Da qualche parte in fondo alla fila. Vedi, loro stanno insieme e sono felici.” Rispose, mettendo parecchia
enfasi sulle parole insieme e felici.
“Oh, Signore… sarà una gita molto, molto lunga….”
Dopo circa un’ora e mezza di cammino, continuamente
rallentato dalle lamentele di Sharpay,
alunni e professori giunsero finalmente in una radura piuttosto ampia,
circondata dagli alberi e non lontana
da un torrente poco più largo di una nastro per capelli.
Ryan sfinito, lasciò cadere valigia e tenda sul prato, onde poi
fare un salto, colto di
sorpresa dall’urlo lanciato dalla sorella.
“Cha accidenti stai
facendo, Ryan Evans?! Ci sono il mio phon e il mio portatile, lì dentro!”
“Hai portato il phon?” Domandò lui, cercando di non urlare
a sua volta. “Che te ne fai
di un phon?”
“Mi ci asciugo i capelli.” Rispose Sharpay, con aria di sufficienza.
“Sì, e la corrente da dove la prendi?”
“Ci sarà pure una presa in hotel, no?”
Ryan la guardò, senza credere alle proprie orecchie.
“Scusa, ma perché credi che abbiamo portato le tende?”
“In effetti
me lo sono chiesta….”
“Sai che faccio? Vado da Kelsi… almeno lei un minimo di sanità mentale ce l’ha. E, sorellina, se posso
darti un consiglio, mettiti le scarpe più comode che hai portato prima
dell’arrivo di Taylor,
perché di sicuro non ti lascerà stare lì con le mani in mano.”
Detto ciò, il ragazzo si allontanò.
“Ma sono
queste le scarpe più comode che ho!” Gli urlò dietro Sharpay, senza ricevere nessuna risposta.
Continua….
Beh, mi dispiace di non aver messo Taylor con Chad…
ma visto che la chaylor vi
piace, vedrò di mettere qualche bella scenetta dolce dolce
anche per loro!