Nota dell'autrice:
preparatevi ad un capitolo particolare. Il linguaggio verso
la fine è un po' provocatorio, spero di non urtare la
sensibilità di nessuno!
Come ogni chappy il
titolo è preso da "Candyman" di Christina
Aguilera.vi lascio alla lettura amorini miei!!! Vi adoro!!! Spero
possiate
gradire e commentare!
"Facciamo un gioco?".
Quel visino curioso color cotone era rigato da
un sottile frammento di luce, un raggio candido che rendeva giustizia a
quell'illibata figura femminile, un tocco di chiarore che faceva
rispendere i
due occhietti vispi, pronti a scoprire il mondo.
"Di che si tratta
Luna?". L'attenzione che prestava alle parole della
ragazza era quasi maniacale, la forza che gli nasceva spontanea nel
cuore,
quella voglia di pendere dalle sue labbra sottili, il viscerale
desiderio di
toccarle, di baciarle. Con gli occhi fissi su quella piccola creatura
indifesa,
rimuginava sulla sua semplice e tenera bellezza, il vero luccichio che
illuminava quella cupa giornata.
"Vediamo chi di noi
due riesce a mettere in bocca più caramelle
gommose?!". L'entusiasmo con cui lanciava quella piccola sfida era
esilarante, coinvolgente, spassoso. Ogni muscolo del suo volto si
contraeva e
rilassava ad ogni singola parola, le fossette trotterellavano allegre
tra luci
e ombre che si disegnavano spontaneamente sul suo viso grazie
all'andare e
venire del Sole.
"Stai scherzando,
vero?". Goyle non riusciva a credere alle sue
orecchie, non riusciva a concepire che una persona tranquilla e posata
come
Luna potesse anche solo lontanamente idealizzare la sua immagine di
porcellino
goloso che si avventa su un cumulo di dolci prelibatezze tentatrici.
"Perché?
Non ti sembra divertente? Penso sia una delle cose che abbiamo in
comune e visto che dobbiamo compilare la scheda, perché non
segnalare come
punto di affinità tra noi i dolcetti?". La convinzione con
cui elargiva la
sua direttiva era sagace e persuasiva. Se poi aggiungeva un moto
involontario
di sopracciglia e un sorriso tenero e solare, il gioco era fatto.
"Si Luna, lo so. Ma ti
devo confessare un piccolo mio segreto, visto che
devi scoprirne uno entro mezzanotte. Non trovo facilmente le
parole...".
Affinità tra noi? Punti in comune? Oh Santo Merlino
proteggimi tu! Se svengo in
questo momento mi autocondannerò ad una dose quotidiana di
flessioni,
addominali e capriole. No, no e ancora no. Devo resistere, sono forte!
Goyle
Gregory, ricorda che sotto lo strato di ciccia hai una spina dorsale!
Non
mollare proprio ora!
Lo Slytherin
imbarazzato si tinse in volto di un rosso purpureo, le sfumature
di imbarazzo prendevano vita senza permesso, gingillando le tenere gote
di un
manto impudico di vergogna.
La bellezza della sua
giovane compagna d'esperimento gli intorpidiva i sensi,
il coraggio carente lottava con l'incombere dell'imbarazzo temerario,
che a
suon di calci stava annientando la sua già debole autostima.
Dura conversazione
questa, catene di parole ardue da sopportare.
"Dai Goyle, non
temere. Non potrei mai giudicarti male. E comunque anche
tu oggi scoprirai cose imbarazzanti sul mio conto. Ma va bene
così, è una
giornata particolare, cerchiamo di viverla bene e divertiamoci!".
Cercando
di fare del suo meglio per mettere il timido Serpeverde a suo agio,
articolava
il suo discorso con ampi sorrisi e teneri sguardi.
"Allora, vediamo da
dove posso iniziare. E' chiaro a tutta Hogwarts che
sono brutto, fondamentalmente stupido e.grasso". Quest'ultima parola,
sussurrata, sibilata, abbozzata appena. Troppo il rimorso per non
essersi
accorto prima di dove stava sfociando, cieco davanti ad una
realtà dura,
selettiva, perfezionista. Un presente dove se non ricopri perfettamente
uno
stereotipo sei poco o addirittura niente. Una vita dove non riesci a
respirare
a pieni polmoni, dove sguazzi nell'incertezza se ti senti diverso,
affondi
nella paura di essere giudicato, di non essere adatto.
"Non fare
così dai! Sei troppo duro con te stesso. Basta". Allungando
la mano sulla guancia del giovane accarezzò timidamente la
superficie fredda,
convinta, scaltra, fiera della sua missione di pace verso una serpe
insicura.
"La mia bellezza
è paragonabile a Ron Weasley che fa colazione di primo
mattino, trangugiando come un ornitorinco nano tutto quello che gli
capita a
tiro. Sono sensuale come un barbagianni spelacchiato, un connubio tra la Mc Granitt che si fa la
ceretta e Piton che sparge olio fortificante sui suoi luridi capelli
nero
pece.". Non capiva neppure perché stesse parlando in quel
modo,
simpaticamente rilassato come non mai. Non si capacitava della
serenità che il
tepore di quella mano sulla sua produceva, una scossa elettrica pacata,
che
risaliva come vivida corrente elettrica alla sua mente, per riscendere
poi
soave fino al cuore, donandogli quei battiti in più che lo
facevano stare bene.
Era se stesso in quel momento, se stesso e basta, lui, Goyle, il
Serpeverde più
tondo, strano e forte che ci sia.
"Smettila Goyle!".
Abbozzando un sorriso dopo l'altro ascoltava
attenta l'ammansito testardo, lievemente triste per la cruda
verità di quelle
gelide affermazioni.
"Per favore Luna,
è solo l'inizio! Voglio che tu sappia cosa mi tormenta,
almeno capirai tanti miei comportamenti, tanti miei gesti, tante miei
inconsapevoli stupidaggini.". Come un libro aperto empio di nozioni
preziose, degno di esser letto, il fanciullo stava seduto con la
schiena
appoggiata al muro, a gambe incrociate, ammirando il timido Sole che
resisteva
tra le potenti nubi. Si sentiva un po' come quel protagonista distratto
del
mondo, un'entità umile e cristallina, unica e rara nel suo
genere, debole e
forte allo stesso tempo, luce e tenebra combinate nella stessa
sembianza
d'uomo.
"La gente crede che io
sia stupido, un povero troglodita senza materia
grigia nella testa, uno zoticone volgare che sa solo agire a comando.
Ma dico
io, come fanno a giudicare senza conoscere? Come possono prendersi un
diritto
non loro, una libertà che non gli spetta? Si sono mai
preoccupati di sentire
come la pensavo, di accertarsi di una realtà non vera? Hanno
mai provato a
chiedermi come stavo, a capire perché cancellassi la mia
personalità per stare
accanto a Draco? L'unica cosa che posso concedere alla gente di
Hogwarts è il
fatto di etichettarmi come "zerbino", lo "schiavetto
umile", il "servetto ignorante", il servo della gleba di un
padrone forte, o meglio, di un padrone con una grande
personalità, con una
grinta eccelsa, un carisma epico, con fascino da vendere. Lui
è così, è il re
della nostra età, quando passa lui si sente, quando ti
guarda lui si sente,
quando "c'è" lui si sente. Non pretendo di diventare come
lui, questo
no, non potrei mai. Ma vorrei provare ad assomigliare ad una persona
che stimo,
una persona che mi ha aiutato quando tutti sapevano solo additare,
azzardare
pregiudizi, camuffare sorrisi, vera pietà nel loro cuore.
Non è uno stinco di
santo, lo sappiamo bene, eppure con la sua esuberanza mi ha inglobato
nel suo
mondo, mi ha annullato rendendomi parte della sua realtà, ma
almeno non mi ha
lasciato solo.". Debolmente stava bonificando la sua anima dal marcio
che
la deturpava, ormai il vecchio Goyle stava per scomparire, il vento del
cambiamento gonfiava i suoi polmoni di un'aria pura, eterea, sana,
rarefatta
per troppo tempo.
"Sono stato un codardo
fino adesso, mi nascondevo dietro una maschera
falsa, creandomi un alter ego che vivesse per me gli oneri della vita,
anzi,
che nascondesse il mio volto quando la vita mi chiamava a lottare,
reclamava
risultati che non riuscivo ad ottenere, pretendeva una forza che non
trovavo in
me, in quel momento. Fondamentalmente quando non si è sicuri
di se stessi ci si
ripara all'ombra della falsità, della menzogna,
semplicemente si sceglie la via
più semplice per sopravvivere, si opta per la strada meno
caparbia: si mette da
parte il bello che c'è in noi, non si lotta, non si combatte
per un futuro
migliore, no. Si aspetta inermi la propria fine, accorgendosi giorno
dopo
giorno di sprofondare, di allontanarsi dalla riva, dall'unica ancora di
salvezza. Si cerca qualcuno che possa vivere per te, solitamente si
sceglie il
più potente, il più temerario, il più
amato, ci si affianca a lui e si sopravvive
bramando ogni sua certezza, ogni suo guadagno, ogni suo successo".
Le due mani, ora l'una
sull'altra, le dita intrecciate,
salde, forti ma al contempo delicate, lo sguardo puntato sullo stesso
orizzonte, grandi occhi, che guardavano, speravano in un futuro
migliore.
"Adesso voglio
cambiare Luna, voglio essere me stesso anche fuori dalla
corazza che mi ero preposto di mantenere sempre e comunque. Pretendo di
spiccare il volo da solo, ma non da tiranno, da divinità
discesa sulla Terra. Mi
accontento di essere un ragazzo semplice, che non ha paura di tirare
fuori ciò
che di più bello ha da donare, sotto la ciccia batte un
cuore condottiero, un
cuore che ha sopportato per tanti, troppi anni le ingiustizie che si
autoinfliggeva.Questo cuore adesso vuole battere orgoglioso, senza
paura. Voglio
dimenticare il significato di "paura" perché mi sta
masticando il
cervello, il cuore, l'anima".
Luna non chiese nulla,
tacque rispettosa, ammutolita da
un'integrità morale che non credeva potesse
contraddistinguere un soggetto del
genere, era esterrefatta da cotanto ardore, dalla scintilla di speranza
che
scorgeva negli occhi del ragazzo. Sempre muta, senza fiatare,
portò la mano
libera sul cuore di Goyle e lenta poggiò l'orecchio
all'ampio petto, ascoltato
assuefatta quei battiti repentini, scostanti dopo il suo arrivo.
Mantenendo una calma
innata, lui continuò il suo importante monologo, cercando
di essere spiritoso per smorzare l'imbarazzo alle stelle, quel filo di
paura
che stava velando la sua voce, sentimento malefico che a breve sarebbe
stato
sconfitto.
"Ultimo punto della
mia escalation: il fisico. Come si può notare sono
più
largo che alto. Per girarmi intorno bisogna salire sulla scopa e
partire per un
lungo viaggio! La mia stazza è riconducibile ad un armadio a
sette ante, ad un
divano più poggiapiedi. Sono un colosso ambulante e mi
domando perché il
terreno non frani sotto i miei piedi. Qualche tempo fa mi sarei
domandato come
avrei fatto a rimediare, come avrei potuto risolvere questo arduo
problema.". Ammutolì per un istante, realizzando lentamente
che Luna era
accoccolata su di lui, la testa ancora adagiata sul pettorale sinistro,
la mano
intrecciata alla sua, l'esile corpo poggiato sulle sue ginocchia.
Lei lo
guardò con interdizione, non capendo il perchè di
quell'espressione così
basita, stranita, forse intimorita dalla naturalezza delle cose. Spesso
lei
faceva cose frivole, assumeva comportamenti infantili, saltellando qua
e là
come un capretto candido, accarezzandosi la chiara chioma incantata con
le dita
sottili, stropicciandosi gli occhi buffamente. In quel momento
però nulla di
quelle azioni da bimba persisteva nel gesto nuovo che stava
intraprendendo. Non
voleva essere fraintesa, sapeva che ormai lui poteva capire.
"Ehm… Si,
stavo dicendo…Mi sono messo a dieta. Mi da una mano
Draco.". La fierezza gli balenava in volto, donandogli una luce nuova,
un
chiarore inatteso, un bagliore appena nato. Per la prima volta nel suo
viso si
scorgeva la "fierezza" nel parlare di se stesso, l'orgoglio di dire
"io ce la sto facendo!".
"Che buffo Goyle!
Davvero?". Buffo probabilmente non era la parola
adatta ma quell'espressione soddisfatta gli donava quel tocco
particolare che
non guastava, anzi, che gli donava proprio.
"Perché
buffo?". Non era offeso, non proprio, forse un tantino
amareggiato. Credeva molto nel suo progetto, ci contava davvero e il
favore di
Luna era forse il compenso più prelibato da ottenere.
"Non intendo buffo in
quanto ridicolo! Il bel buffo, quello che fa
sorridere, il buffo giusto, che cambia per migliorare, il buffo che mi
piace
perché so che ti renderà una persona migliore.
Uffa! Non credo di riuscirmi ad
esprimere, maledetta me e la mia stupidità!". Cercando di
farsi capire
come poteva si avvicinò innocentemente al viso tondo dello
studente, imprimendogli
un piccolo tenero bacio sulla guancia.
"Bravo! Spero di
essermi spiegata!". Non si smentiva mai, la solita
Luna sorgeva e tramontava in ogni momento lasciando la sua scia,
accentuando la
differenza che la contraddistingueva.
"Credo di si. Non
pensavo di essere così chiacchierone, logorroico oserei
dire. E tutto questo è nato dalla tua proposta di
abbuffarci! Bramate
caramelline succulente.". Il sapore fruttato di quei sassolini colorati
rievocava vecchie nostalgie passate, quando due grandi amici si
sformavano le
guance per farci stare più cibo possibile.
"E tu vorresti dirmi
che non puoi accettare la mia proposta per la dieta?!
Ma dai Goyle, cosa vuoi che sia qualche caramella? Ci basta fare una
passeggiata dopo per poterle smaltire. Non farti complessi inutili
adesso
sai!?". Divertita come non mai, la Corvonero già agguantava
furtiva il sacchetto
gonfio di dolcezze.
"Davvero Luna, non
posso proprio.". Stava resistendo degnamente.
"Ma dai, cosa vuoi che
succeda, papà Draco ti fa la bua se trasgredisci al
suo regime!?". Grasse risate prendevano vita spontaneamente, inutile
provare a fermarla ormai.
"E' una cosa seria!
Non voglio ritrovarmi a saltare la corda sul tetto
stanotte. E per di più in mutande! Quello è un
segugio provetto, fiuta l'odore
dello zucchero a metri di distanza. Mi fa secco se sa che ho addentato
una
caramella! Farà freddo lassù.". Cupo in viso
stava rinnegando quelle dolci
tentazioni, offertegli dalla miglior provocazione che potesse
desiderare.
"Vorrà dire
che salteremo in due la corda stanotte.". E porgendogli
il sacco colmo di leccornie si preparava a dare inizio alla guerra
più
succulenta della storia.
"Senti stronzetto,
dove hai intenzione di portarmi?!".
Sotto il mantello il
freddo dilagava sornione,
intrufolandosi negli angoli più segreti di quel corpo
formoso, di bimba ormai
donna. Il corridoio era deserto, gelido, pacifico. Le alte pareti
parlavano
loquacemente nei loro silenzi, quelle vecchie pietre solitarie, spettri
rigidi
di tante follie, incorniciavano i due maghi. Un venticello gelido
stuzzicava le
menti già attive, ginnastica mentale di una furbizia ormai
notevolmente
sviluppata.
"Ma sta zitta nana
ossigenata. Tu seguimi e chiudi le fauci! Che poi, a
dirla tutta, preferivo la stoppa che avevi prima in testa. Adesso mi
ricordi un
po' la Parkinson.".
Burlarsi di lei era
una vera e propria passione, l'abitudine
a cui non si può rinunciare, ciò che ti rende la
vita più movimentata,
succulenta, accattivante. La prerogativa perenne, palla da cogliere al
balzo ad
ogni occasione, l'unico sfogo non carnale che si regalava lo Slytherin.
"Parli proprio tu nano
malefico! Solo una masochista potrebbe decidere di
avvicinarsi a te, di concepire anche solo lontanamente la malsana idea
di…di…bè
che schifo, di baciarti!".
Due
personalità dominanti a confronto, due caratteri
poderosi, guardinghi, egocentrici, che tendono a spiccare, ad
eccellere, a
calpestare tutto ciò che li circonda, a disintegrare
nullità che provano
solamente ad eclissare la loro luce.
"Offesa Granger!? Per
così poco. Sempre più suscettibile eh?! Col
passare
del tempo diventi sempre più acida! Penso che il tuo status
di zitella
incallita corra pari passo con la tua indisposizione verso il genere
maschile!
Pensa che proprio la Parkinson me l'ha data circa una
settimana fa. Insaziabile la
ragazza! Non la smetteva di ansimare, di spingere il suo corpo contro
il mio,
convulsamente, con una vitalità estremamente eccitante. Ad
un certo punto ho
temuto il peggio. Il quinto round sarebbe stato davvero troppo!".
Ricordando determinate
sensazioni la voglia iniziò a
crescere. Il bel giovine avanzava veloce, rapido, scaltro, mago di
sospiri,
abile cospiratore, artefice volontario e divertito della bella
Grifondoro, la
quale, picchiettando giuliva col passo portentoso, non perdeva la scia
di quell’inebriante
profumo maschile.
"Morto di figa! Ma
dimmi te se è possibile una cosa del genere! Porco! E
si che pensavo che là sotto non ci fosse vita sociale.
Meglio per te, in
qualche modo dovrai pur sfogare la mancanza d'affetto concreto. Una
scopata e
via non ripaga notti insonni passate a piangere caro il mio Blay.".
Toccarla nel vivo
è davvero pericoloso, altamente rischioso,
un azzardo che spesso ferisce in malo modo.
"Questa non dovevi
dirla maledetta Mezzosangue.". Fermatosi
all'imboccatura dell'imponente scalinata marmorea si voltò
frettolosamente,
afferrandole il polso fino a farle male. Non si udì sospiro
per svariati
minuti, ormai il freddo era stato dimenticato, il fuoco in quelle
guance
femminili donavano tepore all'atmosfera.
"E se no cosa mi fai
maiale?". Il dolore non la tangeva più di tanto,
il male fisico ripagava l'orgoglio carico di successo, per la vittoria
che si
apprestava ad assaporare a momenti.
"Questo".
Strattonandola
violentemente la fece adagiare sui gradini
freddi, rigidi, pungenti. Con prepotenza la sottometteva al suo volere,
spinto
dalla rabbia indomabile, spinto dal desiderio irrefrenabile. Con scatto
felino
le si portò sopra, con passionalità coinvolgente,
con la voglia profonda di
dominarla, il potere dell'odio sfociava in una sensuale idea di gioco
proibito.
Iniziò a baciarle il collo, le gote violentemente avvampate,
la punta del naso
delicato, sempre più vicino alla bocca, creando figure
immaginarie su quelle
labbra carnose, prima di perforarle con la lingua giocherellona.
Hermione
provò a divincolarsi, dimenando le belle gambe, indifese
prede
intrappolate sotto quel corpo caldo, le braccia troppo deboli per
contrastare
la venuta di quei bicipiti allenati, la testa preda del groviglio delle
loro mani.
I polsi profumati stretti nelle morse tremanti di Blaise, mani curiose
che
iniziavano a scendere sempre più in basso, che volevano
scoprire l'interno del
suo corpo.
Abbassando la guardia,
spinto dall'eccitazione crescente, dominato dall'istinto
primordiale di possederla, le alzò velocemente il mantello.
Si avventò sul
maglione, scostandolo violentemente, abbassando il volto fino a
leccarle
l'ombelico.
Lei, inerme, concubina
preferita dei sogni di quel sultano
insaziabile, sentiva la scena svilupparsi sul suo corpo in tumulto,
agitato, in
panico. Non si sarebbe mai aspettata nulla di simile, soprattutto non
si
sarebbe mai aspettata che le piacesse così tanto.
Cercando di rimanere
lucida si illuse solamente, ragionevole, guardinga,
spezzata la sua volontà di resistere, compromessa, presa
alla sprovvista.
Introdusse l'esile
indice nella bocca del Serpeverde per placarlo e
quest'ultimo voglioso glielo morsicò dolcemente, passandogli
la lingua lungo la
falange.
"Smettila!". Ansimando
provò a fermarlo, tradendo le parole calde con
i gesti istintivi, attirando la testa del suo interlocutore al ventre
piatto,
sussultante.
"Ancora un attimo
Granger.".
Risalendo verso i seni
freddi irrigiditi venne inebriato dal
profumo dolce della Grifondoro che contraeva i muscoli, eccitata come
non mai.
"Cazzo Zabini,
fermati!".
Non riusciva ad
imporglielo, non riusciva a contrastare
quella forza, intimamente non voleva smettere di godere. A poco a poco
si
lasciò andare, baciando a sua volta il collo inebriante
della serpe, nascondendo
le mani fredde sotto le felpa stretta di lui, che disegnava fedele i
lineamenti
di un corpo perfetto.
La passione la stava
pervadendo, avrebbe potuto cedere, stava per concedersi a
lui, lì, in quel momento, per la prima volta.
"Ok bellezza! Volevo
farti capire cosa si prova ad "approcciare"
con uno Zabini. Lo dicevo che mi ricordavi la Parkinson in qualche
modo, anche lei ansima come una quaglia nella pubertà mentre
facciamo le nostre
porcate!".
Stava trattenendo le
fila del piacere scoppiato in lui, a
fatica, soffocando la voglia che gli esplodeva in gola. Sarebbe entrato
in lei
subito, più di una volta, continuando a baciarla,
continuando ad ubriacarsi di
lei. Ma aveva imparato ad aspettare, a placare la sua sete con altri
corpi che
non erano il suo. Attendere spesso non era un errore, uno sbaglio,
qualcosa di
cui pentirsi. Si sforzava di resistere a quel corpo maturo, vibrante,
che lo
acclamava, che lo voleva tutto per sè. Ma non era il modo
giusto quello, no, la
desiderava seriamente, ardentemente, violentemente, non una scopata
dettata
dall'estasi della rivalità. Voleva il suo cuore e l'avrebbe
ottenuto in
qualsiasi modo, a qualunque prezzo.
"Infimo maledetto.".
Non riusciva a formulare una frase di senso
compiuto, era ancora troppo scossa, troppo eccitata, troppo
insoddisfatta.
"Lo so lo so. Ma
arriverà anche il nostro momento. Ora seguimi. Si sale
nel Regno delle Serpi!".
Ringraziamenti di
tutto cuore!!!
>Rio:la mia
gemellina stupenda splendida che amo troppo!!!quanto sono felice
che sei entrata nella mia vita, siamo troppo inseparabili ormai!te
lovvo troppo
troppissimo.come farei senza di te!?je t'aime!
>milly92: ma
quanto ti adoro carissima!!!sei sempre troppo buona.fammi
sapere se hai gradito anche questo!un bacione
>Ashley Snape:
ammmmmmmmmmoooooore!grazie grazie grazie grazie grazie!!!sei
sempre un tesoro!fammi sapere se ti piace!un bacione tadb
>Christina
Malfoy: la mia tenerina!!!sempre deliziosa, ormai sono in
imbarazzo.troppo buona!fammi sapere se hai gradito anche questo.un
bacione
>marco: ciao
carissimo!per mail ti avevo scritto del disguido.mi ha fatto
molto piacere che tu abbia espresso quello che pensi.le critiche sono
sempre
ben accette!spero tu possa apprezzare questo!fammi sapere!ciao :D
>fra91:tesoro
mio bellissimo!!!ho scoperto che sei in classe con
daphne_91!!!l'ho anche incontrata.che fantastica donna!magari possiamo
organizzarci anche noi!fammi sapere se ti è piaciuto il
chappy.bacio bacio
>SusyE: grazie
piccola dolcina mia!sempre gentilissima!fammi sapere se ti è
piaciuto anche questo!bacino
>Vesuvium: mi
vuoi far piangere???caaaaaaaaaaaaaaaaara!!!ti adoro
troppo!fammi sapere se ti piace anche questo!kiss
>daphne_91:piccolina
mia!grazie per la recensione!!!è stata molto
costruttiva..spero ti sia piaciuto il chappy.fammi sapere!spero anche
di
rivederti presto!!!baci baci tvtb
>Lights: tu
stupenda donna che mi mandi la mail per sollecitarmi ad
aggiornare.questo chappy te lo dedico.tutto per te.spero ti piaccia!!!I
love
you!!!
>Selene_90:
stellina!!!eccomi qui con il nuovo aggiornamento!sei sempre
buonissima!ti adoro!fammi sapere se ti è piaciuto anche
questo!un bacione
>mewlulu: la
mia carissima donna!!! sai che sei dolce dolce!? mi onori sempre
di più. ti voglio beneeeeeeeeeeee! fammi sapere se ti
è piaciuto il chappy! un
bacio
>granger90:
cara cara cara e ancora cara! herm con blaise. ma arriverà
anche
harry! dimmi se ti ha fatto schifo! un bacione
>Shild:
purtroppo ci sono stati degli errori della Beta (santa donna che mi
sopporta) quindi lo scorso capitolo era un po' complicato. spero che
questo sia
degno di essere commentato. sono molto preoccupata! fammi sapere che ne
pensi! un
bacione
>SiLvIeTT4:
amore mio bellissimo!!! grazie grazie grazie! spero tu possa
gradire anche questo! sono felicissima di conoscerti! ti voglio
beneeeeeeeeee! fammi sapere se ti è piaciuto il chappy!
bacio bacio
>Ledy
Slytherin: che dire??? mi comprendi al volo tesoro! siamo troppo
simili,
ci capiamo perché nei capitoli ritroviamo noi stesse. spero
ti possa piacere
questo chappy! fammi sapere! un bacio
E un grazie enorme a
chi ha messo la storia tra i suoi preferiti.me fontana che
piange!!! vi adorooooooooooo!!!
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