«Buon compleanno, amore.»
Louis si avvicinò a me e mi diede un bacio a fior di labbra.
«Grazie,
Lou»
sorrisi timidamente al tavolo dove era già impacchettato il
regalo che il mio fidanzato aveva messo prima che io mi svegliassi.
Iniziai a scartalo, non era grande, per niente, ma di solito non sono i
regali più grandi ad essere quelli più belli, e
ormai sapevo bene che i regali di Louis erano sempre i più
belli.
Appena
tolsi la carta trovai un piccola scatola quadrata di un blu intenso e
sopra... una lettera.
Non
la solita lettera su cui c’è scritto
“Buon compleanno”, e magari con Lou si potrebbe
aggiungere anche un “amore”, ma era una vera e
propria lettera da posta... senza però il francobollo.
Ebbi
un colpo al cuore quando lessi il retro della busta e riconobbi la
scrittura.
Era
la scrittura di Sophie.
Sophie...
Sophie e Matt si sono sposati, alla fine...
Sophie
era bellissima un lunghissimo abito bianco, nello stile principessa,
come lei ha sempre amato. C’era un sacco di gente, amici,
parenti, amici dei parenti, parenti degli amici... tutti. Era stata una
festa davvero meravigliosa. Ricordo che quel giorno ho mangiato
così tanto che ho fatto digiuno per tre giorni senza sentir
bisogno di mangiare. Quel giorno c’è stata solo
una cosa che non ho potuto fare a meno di notare, Sophie sorrideva
sempre, era felice. Super felice. Matt era diventato suo marito, con le
nozze che aveva sempre desiderato, e Matt... la guardava come se fosse
l’unica stella del suo mondo.
Però...
cosa ci faceva la lettera di quella che era definitivamente una stella,
adesso?
«Che
significa?»
chiesi con voce strozzata a Louis dietro di me che mi teneva le mani
sulle spalle.
«Me
l’ha data lei il giorno dopo il matrimonio. Quando la
leggerai capirai perché te la do adesso.»
Mandai
giù la saliva, per quanto fosse possibile visto che avevo un
nodo alla gola tale che mi chiedevo come stessi facendo a respirare.
«Lou...
Sophie è morta. Due anni fa.»
«Lo
so.»
mi pose un bacio tra i capelli abbracciandomi da dietro. «Leggila»
sussurrò.
Presi
un respiro profondo e seguii le indicazioni di Louis. Mi tremavano le
mani, era quasi impossibile aprirla quella busta, ma appena ci riuscii
vidi tantissime righe scritte con la calligrafia di Sophie.
“Mi manca troppo...”
Ehy,
Meg!
Quando
leggerai questa lettera ormai non sarò più con
te, e non sai quanto mi faccia stare male questa cosa. Non so
esattamente tra quanto tempo leggerai questa lettera, ma appena la
finirai di leggere, Louis sarà lì da te a
consolarti, cosa che non potrò fare io.
Sono
stata molto felice quando Matt mi ha chiesto di sposarmi, una cosa
davvero che non mi aspettavo, soprattutto dopo che i dottori abbiano
detto che non c’era più molto tempo a mia
disposizione. Matt sapeva che prima o poi me ne sarei andata, ho fatto
di tutto per allontanarlo e cercare di non farlo soffrire quando me ne
sarei andata, ma lui... è fatto così, e ci siamo
sposati. È stata la cosa davvero più bella che mi
sarebbe mai potuta accadere. Essere la moglie di Matt... cose da pazzi!
Ti
ricordi quando stavamo insieme a fare quei lunghi monologhi che neanche
noi stesse riuscivamo a seguire? Forse non te lo ricordi, ma avevo
sempre desiderato diventare sua moglie, vivere per sempre insieme a
lui, avere una famiglia ed essere come tutte le persone qui. Figli,
lavoro, matrimonio... E lui ha fatto avverare uno di questi sogni! Io
neanche me lo potevo immaginare che mi avrebbe chiesto di sposarlo.
È
la notte del matrimonio, e Matt è sdraiato di fianco a me
dopo avermi tolto l’acconciatura e dicendomi che ero
perfetta... la sua moglie perfetta. Ha detto che mi porterà
a Parigi. Oddio... Parigi! Ho sempre sognato andarci, e questo tu lo
sai bene. Matt è stato un fulmine a ciel sereno, ed
è merito tuo in parte ad avermelo fatto conoscere con la tua
incoscienza di rubare. In quel periodo avevo esaurito i luoghi dove
sbattere la testa per la tua “voglia di essere
trasgressiva”.
Sei
andata in prigione troppe volte. Aah, quanto avrei voluto tirarti una
mazza in testa!
Diciamoci
la verità, però. Tu sei andata in prigione molte
volte perché ti volevi ritrovare i ragazzi in prigione da te
com’era successo, vero? Pensi che non l’abbia
capito che è stato amore a prima vista con Niall? Era solo
una cotta, a quanto pare, perché sei riuscita a fare
ping-pong tra Niall e Louis perché proprio non riuscivi a
deciderti ad ascoltare il tuo cuore. Come se, ovviamente, al cuore si
potesse comandare, no? Com’è che mi chiamavi
quando cercavo di darti consigli? Hermionpsicologa? Ti giuro, ho sempre
stimato la tua fantasia nei soprannomi, ma non potevi cercarne uno
migliore, invece che Hermionpsicologa? Bah.
Ah, e non parliamo delle tue conversazioni mentali con Potter. Meg...
tu sì che sei stupida!
Louis
era un babbano, Harry una lumaca radioattiva e Niall un rudolpho? Io
certe volte mi sono seriamente chiesta se non eri caduta dal seggiolone
da piccola!
Sorvolando
la tua stupidità, Louis è davvero un ragazzo
d’oro, non fartelo scappare. Gli ho detto di consegnarti
questa lettera quando aveva intenzioni di lasciarti o... be’,
sposarti. Questa lettera è già una specie di
dichiarazione per lui.
Ti
traschiverò l’ultima conversazione con lui prima
di consegnarli questa lettera.
“Louis...
ti piace Meg?”
“No,
la amo.”
“Cosa
faresti se non esistesse?”
“Sarò
solo per tutta la vita, perché si aspetta solo il vero amore
nella vita, e per me è lei.”
“Cosa
avresti fatto se lei avesse scelto Niall?”
“Sarei
morto”
“Cosa
avresti fatto se lei avesse scelto qualcun altro?”
“Sarei
morto”
“La
ameresti anche se ha una grave malattia terminale?”
“Sempre”
“Vorresti
seguirla per sempre nei suoi passi della vita?”
“Sì”
“Vorresti
rimanere al suo fianco qualunque cosa accada?”
“Sì”
“Dove
saresti disposto di andare per lei?”
“Basta
che ci sia lei.”
“Vuoi
sposarla?”
“Con
tutto me stesso”
“Riusciresti
a ripetere queste parole davanti al prete?”
“Sì”
“Buona
fortuna ad entrambi, allora.”
Lui
è una persona perfetta. Perfetta per te. Visto che non
riuscirò sicuramente a darti il tuo regalo di compleanno
perché partirò per il viaggio di nozze domani, ho
lasciato al tuo fidanzato il mio regalo.
Ti
prego, mettilo quel giorno, vorrei essere lì con te, in
qualche maniera.
Vorrei
terminare con una domanda che mi hai sempre chiesto.
“Sarò
una brava ragazza?” Ti do la mia risposta. No, Meg, non lo
sarai mai. Ma non è una cosa di cui tu ti debba preoccupare.
Tutti hanno conosciuto te per quella che sei, e ti vogliono bene senza
che ti ti debba impegnare per essere qualcun altro. Noi tutti amiamo la
Meg stupida, inventa-soprannomi-schifosi e tutte le cose che sei. Noi
amiamo te, Meg, e non serve essere una brava ragazza per essere amata.
Ti amiamo così.
Mi
mancherai tanto, Meg. Non ti ho mai detto abbastanza volte che ti
voglio un mondo di bene , non piangere per me, io sarò
lassù, e ti guarderò, ridendo sempre per le tue
stupidaggini.
La
tua sorellina per sempre, Sophie.
Appoggiai
la lettera sul tavolo guardando il soffitto cercando di non far
scendere le lacrime intrappolate tra le ciglia. Ma il dolore era troppo
forte.
Il
funerale è stato uno strazio. Troppo tetro, troppo scuro,
troppo lontana da me.
Non
era il modo migliore per dirti addio. Non volevo tirare la prima
manciata di terra sopra la tua bara sotto il suolo.
Le
lacrime quel giorno, non volevano smettere di scendere. Ero una
fontana.
“Mi
mancherai anche te... Sophie.”
Ora,
in quella stanza, era arrivato un gran gelo, che mi arrivava fin sotto
le ossa. Nonostante Louis mi stringesse fortissimo a sé,
tremavo. Non riuscivo più a trattenermi. Il respiro
iniziò a diventare dei singhiozzi.
“Mi
mancherai davvero tanto, Sophie.”
«Meg...»
Louis
sussurrò il mio nome al mio orecchio, cosa che mi fece
venire i brividi come solo lui riusciva a farmi venire.
Mugolai
qualcosa per risposta. Lui sciolse l’abbraccio e prese la
scatolina che era nel pacco regalo.
Si
inginocchiò al lato della sedia.
«Meg...»
Un sorriso si allargò sul suo volto, era lui il ragazzo che
amavo. Aprì la scatolina, rivelando un anello con
incastonato al centro un diamante, e disse quelle parole che mi fecero
ancora più piangere.
«Vuoi
sposarmi?»
Caro
Diario,
La
risposta è scontata, no?
Le
nozze sono state meravigliose, Louis era perfetto, era tutto perfetto.
I ragazzi ci hanno cantato una specie di parodia delle canzoni
classiche modificando le parole e facendo ridere tutti gli invitati, e
soprattutto noi.
Prendevano
spunto da tutto ciò che era successo quando noi tutti ci
eravamo conosciuti.
Matt
era lì, e mi continuava a guardare sorridendo. Non aveva
tolto la fede, e quando gli ho chiesto il motivo lui mi ha
semplicemente risposto: “Lei vive ancora nel mio cuore,
quindi perché togliere la fede quando sei sposato con la
persona che ami?”
E
quella è stata la frase più bella che abbia mai
sentito. Poi mi indicò il vestito da sposa che indossavo.
“Visto?”
mi disse “Lei è ancora viva, ha fatto la testimone
del tuo matrimonio.”
Sorrisi
avendo gli occhi che mi bruciavano da quanto volessero piangere.
Il
vestito del matrimonio... era il suo regalo di compleanno, quello di
due anni fa che non è mai riuscita a darmi perché
è morta troppo presto.
Il
migliore regalo di sempre. È stata con me nel giorno
più bello della mia vita, e Matt era con lei, suo marito era
con lei. Come mio marito era con me. Non c’era differenza.
Eravamo tutti insieme. La mia sorellina era con noi. E lo
sarà per sempre.
«Mamma,
mamma! Guarda!» La
mia bambina stava soffiando per far venire le bolle di sapone.
«Wow,
che brava, sono enormi!»
Dissi con un grande sorriso.
«Adesso
basta! Guarda che mi offendo, a me non hai fatto vedere le
bolle!»
Louis si finse offeso, e subito la mia bambina iniziò a
ridere.
«Guarda,
papà!»
e gli fece vedere anche a lui ciò che riusciva a fare con le
bolle.
«Sì,
sì. Vai allo scivolo, vengo tra poco a giocare con
te.»
E
lei corse per tutto il parco arrivando allo scivolo, dove
iniziò a parlare con dei bambini che erano anche loro
lì.
«Come
stai, amore?»
«Mmh,
bene.»
«E
Andrew?»
«Credo
che stia dormendo. Prima scalciava senza interruzioni!»
Appoggiò
una mano sul mio pancione con all’interno il secondo figlio
di Louis e me.
«Sarà
bellissimo, come te.»
gli dissi.
«Be’,
è figlio di Louis Tomlinson, avevi dubbi?»
Iniziai
a ridere scuotendo la testa. Sempre il solito stupido.
«Papà!»
Urlò la bimba dall’altra parte del parco per
chiamare Louis.
«Dai,
vai da Sophie.»
gli dissi accennando con la testa la bimba.
«Vado
subito, mamma.»
Mi
diede un bacio sulle labbra e raggiunse sua figlia.
Sophie...
sarai sempre qui con noi.
Sophie
è mia figlia. Sophie è un angelo.
Sophie
rimarrà sempre con noi. E noi, vivremo con Sophie, e tra
poco... arriverà un altro piccolino.
Best Song Ever.
Che dire... è finita. Avevo in mente molte altre cose da
aggiungere a questa storia, ma... ho deciso di chiuderla qui.
Sophie è morta, lo so, mi odierete tutti per questo, e credo
sia inutile dire che mentre scrivevo questo capitolo mi era venuto un
nodo alla gola che non riuscivo neanche a bere un po' d'acqua.
Meg ha deciso di chiamare sua figlia Sophie, e beh... sta per avere
un'altro figlio, Andrew Tomlinson (non ho idea se suoni bene o no HAHAH)
Scusate gli errori se ci sono, ma ero talmente triste a scrivere questo
finale che non mi andava proprio di rileggere.
Non ho nient'altro da dire, ditemi voi, anzi, cosa ne pensate. Lo so,
mi odierete, ma... non è poi così male il finale,
no?
Okay. Be', adesso diciamo addio alle cazzate di Meg, e ciao ciao alla
"cattiva ragazza" ahaha.
Se volete, sto per riaggiornare You
are my future in my past, è una fan fiction in cui
voglio veramente mettere tutta la mia volontà e tutta la
passione per farla diventare una bella fanfic. Spero passerete da
lì, perché non mi va di perdervi :c
Ho finito.
Ciaooooooo (questo è un ciao, non un addio).
PS: se cliccate sul titolo dello spazio autrice vi esce una canzone.
(OH GOD, QUANTO LA AMOOOOOOOOO!!!!)
Arrivererci, babbani :)