Non ti arrabbiare

di Pricilla
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È arrivata nel caos di una grande città. È nervosa e irritata quanto basta per far trascorrere alla sua segretaria una giornata meravigliosa. Entra rapidamente gridando che le sue scarpe sono scomode. Tutti la ammirano con lo stesso sguardo di chi vede un matto. Lei non lo è ma a volte da tutta l'aria per sembrarlo. Chiede gentilmente alla sua segretaria l'ordine degli appuntamenti. Poi si chiude per dieci minuti buoni da sola nel suo studio. È un ambiente accogliente, da sul mare ha una bellissima vista. È grande. Vi è una scrivania, molto ordinata, lucida. Ci sono tanti libri e tante foto di posti incantevoli. Ora comincia a lavorare, sono passati i dieci minuti. Il primo cliente ha dei problemi con la moglie e si vuole separare, il secondo anche e il terzo è una donna e anche lei si vuole separare. Lei odia questo tipo di cause. Ma non può rifiutare. Non capisce perchè le persone debbano sposarsi per poi divorziare e così presto. Non ha senso. La mattinata passa è ora di pranzare ma un collega la chiama. Vuole un consiglio per una causa. Lei non rifiuta e così continua a lavorare. Questa persona sembra essere interessato a lei ma vede chiaramente che non le importa. Anzi lei si innervosisce. Finita la pausa pranzo che è stata però lavorativa deve organizzarsi con gli impegni della settimana. Così lei, la segretaria e i colleghi sono impegnati. Poco prima delle otto arriva una persona. Un nuovo collega. Dovrà essere aiutato poichè è all'inizio della carriera. Non è pratico. È stato mandato li da lei, da una sua amica che la vorrebbe vedere felicemente in compagnia.




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