Accademy
La
struttura si ergeva al centro di una zona abitata e non era molto
diversa da come se la ricordava.
La
sua vecchia scuola era adesso era un centro di addestramento e caserma
per sayan, ma non era cambiata poi molto in quel periodo in cui lui era
nello spazio.
Un
massiccio corpo centrale, a cui erano collegate due grosse ali di
stanze ai lati, divise in sei piani.
Un
grosso cortile al centro si estendeva per un paio di chilometri, e al
centro di esso era stato edificato un gigantesco ring in pietra e una
palestra coperta.
Il
tutto era rinchiuso da uno spesso muro di un materiale misto di cemento
e una particolare lega metallica aliena
Scese
dalla navetta con cui era arrivato assieme a Dran davanti
all’ingresso e si diresse all’entrata.
Un
rapido controllo e la porta si aprì.
L’ingresso,
seppur piccolo, era comunque in pieno stile sayan, ovvero il
più possibile monumentale.
Al
centro della stanza una scultura rappresentante il simbolo della razza
sayan.
I
due avanzarono verso le camere, fino a trovarsi di fronte a una porta
all’ultimo piano.
Entrarono
nella stanza, piccola e parca, ma più che adatta per Ograd.
Lanciò
il borsone sul letto, e poi si diresse verso la scrivania, sulla quale
stava una busta giallastra.
Estrasse
rapidamente il contenuto, alcuni fogli scritti fittamente.
“Quindi
per un po’ mi tocca stare qui, a far cosa poi?”
Dran,
che fino ad allora era stato in silenzio, gli consegnò un
elenco.
“Questo
gruppo di personaggi deve essere corretto. Li abbiamo presi in vari
operazioni. Credo che ti divertirai”
Il
ragazzo diede una letta veloce al foglio, poi un piccolo sorriso si
fece largo sul suo volto.
“Dran
fammi un favore, chiama gli studenti del mio gruppo, vestili
adeguatamente e radunali sul ring. Comincia la lezione”
Il
sayan non se lo fece ripetere, scendendo rapidamente le scale.
Ograd
chiuse la porta, per poi aprire il borsone.
Ne
estrasse la tuta, poi si fece portare una suit da uno dei soldati di
stanza.
Scese
lentamente le scale e si diresse al centro del cortile.
I
sayan lo guardavano interessati, la notizia dell’arrivo di un
ufficiale si era diffusa velocemente.
Dran
era al centro del ring, davanti ad un paio di file di ragazzi e ragazze.
Erano
abbastanza in forma, ma il loro aspetto trasmetteva meno vigore di
quello dei soldati sayan.
Portavano
tutti una tuta verdastra, con l’immancabile suit, con
spallette o meno, ed eventualmente i guanti da combattimento.
Erano
ex membri della resistenza, anche se erano poi stati sottoposti allo
stesso trattamento che Ograd aveva fatto volontariamente.
Sarebbero
stati arruolati nell’esercito una volta pronti, ma per quello
occorreva tempo e un insegnante che sapesse plasmarli malgrado il loro
odio non li rendesse degli studenti modello.
Molti
di loro erano sulle liste nere dell’polizia sayan.
Ograd
attraversò il cortile con passo cadenzato e deciso, con un
aspetto sufficientemente altero da aprirsi la strada senza fare parola.
Salì
i gradini che lo portavano al ring, salutando Dran con gesto militare,
che l’altro ufficiale ricambiò seccamente.
“Bene
signori, vi lascio al vostro istruttore. E pregate che si sia
rabbonito…”
“Non
spaventarmeli, perdo il gusto…”
“Ah
ah ah. Ci si vede!”
Il
sayan più anziano scese dal ring, lasciando Ograd solo con i
suoi allievi.
L’aspetto
del sayan più giovane era impressionante.
Il
corpo muscoloso ma al contempo definito era esaltato dalla tuta nera da
combattimento, mentre la suit smanicata faceva bella mostra di
sé sul petto massiccio del guerriero e i guanti bianchi
facevano risaltare le nocche delle mani possenti.
I
capelli leggermente più lunghi di prima erano tendenti
all’indietro, mentre gli occhi neri fissavano i presenti in
maniera perforante.
Ben
presto i ragazzi si resero conto di chi avevano davanti.
Più
muscoloso, ormai sayan, con i lineamenti induriti, ma quello che
avevano davanti era il loro ormai ex amico Ograd.
Alcuni
di loro erano addirittura in classe con lui durante le superiori, li
resto lo avevano conosciuto durante la resistenza.
Si
fece avanti un ragazza dai lunghi capelli castani, non molto alta e con
un aspetto non troppo determinato rispetto agli altri.
“S-sei
tu…?”
“Chi
dovrei essere?” rispose seccò il ragazzo.
“Tu
sei …”
“Io
sono l’elite Ograd, e da oggi sono il vostro istruttore! Voi
siete la squadra XC18 e vi giuro che tempo un anno sarete pronti per
entrare in battaglia! Ogni obiezione e atti di insubordinazione
verrà duramente punito! Da oggi per voi comincia
l’allenamento!”
I
ragazzi erano spaventati, quello non era più
l’Ograd che conoscevano.
Quello
era un sayan, e loro i suoi allievi.
E
presto si sarebbe scatenato un bel pandemonio.
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