Mi
dispiace moltissimo per aver aggiornato soltanto ora e con un capitolo
che non mi piace per niente. Vi ringrazio per il sostegno che mi
mostrate ogni giorno e per non aver abbandonato ne me, nè la
storia. Vi sono grata anche per le bellissime recensioni e ringrazio
tutti coloro che hanno inserito la storia nelle preferite, scelte e
ricordate! Grazie infinite! Fatemi sapere cosa ne pensate, vi lascio
alla lettura!
Filo rosso
Dove men si sa,
più si sospetta.
-Niccolò Machiavelli,
Aprì gli
occhi piano.
Una luce
soffusa e debole attraversava le spesse tende che coprivano tutte le
finestre.
Le costole le
dolevano, così come le braccia e le gambe. Guardando meglio
nella stanza si accorse di non essere sola. Il letto accanto
al suo era occupato da un altro paziente. Il colorito del suo viso si
confondeva a quello delle lenzuola candide. Non riusciva a
riconoscerlo. Cercò di alzarsi, ma tutto ciò che
riuscì a fare, fu emettere un debole gemito di dolore.
Cosa le era
accaduto?
***
Era entrato
nella Sala Grande con l'intenzione di mangiare un boccone, ma la fame
era svanita non appena aveva poggiato la forchetta nel piatto.
Disgustato dal continuo chiacchiericcio e dalle bocche piene dei suoi
vicini, si alzò con l'intenzione di andare via. Stava
salendo i gradini della scala col capo chino, quando urtò
violentemente contro qualcuno. Cercò inutilmente, con le
mani, di attutire il colpo. Alzò il capo e vide l'altra
persona stesa sui gradini della scala, nella sua identica posizione.
Aveva il viso dolorante e i suoi libri erano sparsi tutt'intorno.
Hermione Granger, cercò di alzarsi senza risultato. Per un
attimo pensò di aiutarla, ma l'idea lo paralizzò
e lo fece rabbrividire. Come gli era venuto in mente di aiutare la
Sanguesporco? Silenziosamente si alzò e salì le
scale rapidamente, lasciandola lì per terra.
***
Confuso.
Era
terribilmente confuso.
Quei
mendecatti di Zabini e Nott gli nascondevano qualcosa. Si era svegliato
in infermeria, non ricordava nulla.
Un incidente,
avevano detto. E in un attimo si era ritrovato senza il ricordo di gran
parte del suo settimo anno, senza il ricordo di niente eccetto del
dolore. Un dolore strano, pungente. Sogni confusi e guerre e morti e
disperazione.
Prima di
ritornare al Manor sua madre, in un abbraccio, gli aveva sussurrato "Vivi. Ama."
La voce si era persa nel vento e nella sua testa.
Vivi. Ama.
Draco non fece
altro che chiedersi come
avrebbe potuto vivere di nuovo e chi
avrebbe dovuto, potuto amare.
***
I M.A.G.O. si
avvicinavano e lui non riusciva a studiare. L'unica cosa che gli
riusciva, era starsene seduto sulla Torre di Astronomia a guardare le
stelle. Narcissa gli aveva insegnato a distinguere le costellazioni e i
nomi di ciascuna stella. Sorrise al pensiero che l'unica Black che non
aveva il nome di una stella fosse proprio sua madre; lei era bella e
delicata come il fiore di cui portava il nome. Sentì il
rumore di passi toccare le scale e incosciamente sapeva già
a chi appartenevano.
«Granger»
«Malfoy»
***
«Malfoy,
cosa ti hanno raccontato dell'incidente?» domandò
Hermione non appena lo vide fermarsi sul porticato del cortile.
«Cosa
ti fa credere che voglia parlare con te, sanguesporco?» la
guardò inespressivo.
«Stronzo.»
brofonchiò prima di stringere la tracolla piena di libri e
andare via.
«Superficiale.»
mormorò Draco, ma la sua voce non la raggiunse mai.
***
"Io sono molto
più interessante di questo libro."
« Ma
che diavolo...» Hermione rigirò la pagina almeno
una decina di volte e almeno per una ventina ne lesse la scritta. Non
riconosceva la grafia e non ricordava di averla vista prima.
Sicuramente era lo scherzo idiota di qualcuno che voleva prendersi
gioco di lei. Con la bacchetta nuova cercò di cancellare la
scritta, ma senza risultato. Riconobbe l'incanto e un moto di rabbia si
impossessò di lei; solo chi aveva scritto, poteva
cancellare...
***
«Che
Salazar mi aiuti! Come ho fatto a prendere Eccezionale in
Trasfigurazione?» Draco si rivolse a Blaise e Theo
«Insomma, sono sempre stato grandioso, ma Eccezionale... Sono
diventato una specie di... di... Granger,
per caso?»
Theo e Blaise
si guardarono e si spalleggiarono incitandosi l'un l'altro a rispondere.
«Beh...
non proprio... diciamo che...ehm...si...» Blaise guardava
ovunque tranne che nella direzione di Draco e Nott capì che
se non fosse intervenuto, la storia non si sarebbe mai conclusa.
«
Semplicemente, hai fatto i compiti con
la Granger. In verità, credo che tu ti sei fatto anche la Granger,
oltre ai compiti, ma non ne sono ancora sicuro.»
«Nott!»
«COSA?»
urlò Draco.
Ma Theodore
Nott era già sparito.
***
«Sanguesporco!»
«Sanguesporco,
fermati immediatamente!»
Draco la stava
rincorrendo nei corridoi, ma Hermione dava segni di non averlo affatto
sentito.
«Sanguesporco!
Sangu-Granger!»
«Si,
Malfoy?» disse con finta gentilezza e un falso sorriso.
«E'
da un quarto d'ora che ti chiamo, per Salazar!»
«Davvero?
A me è sembrato che tu mi chiamassi soltanto una
volta»
Draco
roteò gli occhi al cielo. « Sei arrogante e pure
petulante oltre ai centomila difetti che ti caratterizzano.»
«Hai
ragione...ho tutti i difetti tranne uno: La codardia. Quella te la sei
presa tutta tu!»
«Brutta
castora malefica!»
«Stupido
furetto spelacchiato!»
«Orripilante
megera!»
«Orrido
Avvincino!»
«Stomachevole
Doxy!»
«Idiota
d' un Troll!»
«Acrumantola!»
«Gnomo!»
«E
allora tu sei un Lepricano!»
«ORA
BASTA!» McGrannitt.
***
«
Senti Sa-Granger...»
Erano in
biblioteca. Vitato fare rumori. Vietato urlare. Vietato fare tutto. Era
al sicuro.
«Che
vuoi?» voce aggressiva.
«Sei
di buon umore oggi...eh?»
«Arriva
al dunque! Ho da fare.»
«Per
caso, ti ricordi di avermi aiutato con i compiti qualche volta prima
del'incidente?»
«Io?
Aiutare te? No. Perchè me lo chiedi? Ti pare possibile che
io e te possiamo fare i compiti insieme, civilmente?»
«Lo
so. Ma Nott ha detto che abbiamo fatto i compiti insieme. E ha pure
aggiunto che ci siamo fatti a vicenda. Che schifo.»
«COSA?»
riuscì ad urlare, prima che entrambi fossero sbattuti fuori
dalla biblioteca.
***
«Malfoy.»
Hermione si diresse a passo di marcia verso la panchina dove si trovava
il Serpeverde.
«Sanguesporco!
Quale disgrazia ti porta da me?»
Hermione
aprì il libro dove si trovava la scritta e la
mostrò a Draco. «Riconosci questa
grafia?»
«Certo.
E' la mia. Come mai ho scritto sul tuo libr.. un momento! Che cosa ho
scritto??» Draco si sporse di più per
leggere meglio.
«Oh
Salazar! Oh Salazar! Oh Salazar!»
«Per
Godric! Il tuo amico aveva ragione!»
«Oh
porco Godric! Oh porco Godric! Oh porco Godric!»
«Che
schifo!»
«Oh
che schifo! Oh che schifo! Oh che schifo!»
«Malfoy!
Piantala!»
«Piantala?
Devo piantarla? Mi sono insudiciato! Capisci? In-su-di-ci-a-to! Oh
Salazar, fulminami! Fulminami qui e adesso!»
« Oh
Salazar!» Hermione si rivolse al cielo «Ti prego,
ascoltalo!»
***
Neville
osservava Hermione sfogliare libro su libro in cerca di qualcosa che
solo lei sapeva. La sentiva imprecare a bassa voce, darsi della
stupida. La vedeva riordinarsi i capelli in continuazione, come se non
riuscisse a sopportare nulla, nemmeno la sua chioma ribelle.
«
Hermione, cosa cerchi? Magari potrei aiutarti.»
«
No, Neville. Ma ti ringrazio, anzi! Forse potresti aiutarmi! Per caso,
mi hai visto in giro con Malfoy, quest'anno?»
«Hermione!»
rise Neville « Quest'anno sei stata esclusivamente con
Malfoy!»
«Merda!»
|