3.
Mimosa
Reduce da un intero pomeriggio passato a svaligiare i negozi della
città, Bunny Brief si lasciò cadere stancamente
sul divano e constatò con uno sbuffo rassegnato che nemmeno
un po’ di sano shopping era riuscito a migliorare il suo
cattivo umore.
La verità era che, in assenza di suo marito,
l’allegria e il sorriso con cui era solita guardare il mondo
sparivano di colpo e tutto perdeva valore e significato. A cosa serviva
preparare un delizioso dolce alla frutta se poi avrebbe dovuto
mangiarlo da sola o curare le piantine del suo giardino se non
c’era nessuno che apprezzava la sua dedizione e verificava i
suoi risultati? Eppure non se ne era mai lamentata, forse
perché suo marito l’aveva avvertita fin
dall’inizio che la loro vita sarebbe sempre stata ostacolata
dal suo lavoro, o forse perché veder tornare lo scienziato
con il sorriso stampato sotto i baffetti chiari valeva certamente tutta
quella lunga ed estenuante attesa.
Contemplando il soffitto con una smorfia in viso, Bunny si arrese
all’idea che quella sarebbe stata la sua prima (e certamente
non ultima) festa passata senza l’uomo della sua vita
costretto fuori casa per un viaggio d’affari, quando una
serie di strani rumori provenienti dal piano di sopra attirarono la sua
attenzione. Incuriosita e per nulla impaurita, salì le scale
e si addentrò nei lunghi e intricati corridoi, arrivando di
fronte alla porta della camera da letto che trovò
inaspettatamente aperta.
Una volta entrata, scoprì che l’intera stanza era
stata ricoperta di rametti di mimosa: nessun mobile e neppure il
pavimento erano riusciti a sfuggire a tutto quel tripudio di giallo e
verde. Mentre osservava incredula il letto matrimoniale cosparso di
fiorellini gialli, si sentì avvolgere la vita da due braccia
forti e – solo quando si ritrovò a pochi
centimetri dal viso del marito – si concesse un urletto
emozionato allacciandogli le braccia intorno al collo e sfregando la
guancia contro quella di lui.
«Buona Festa della Donna, tesoro mio!»,
annunciò lui, accarezzandole i capelli.
Bunny sorrise, battendo le mani con entusiasmo. «Credevo che
non saresti tornato prima della settimana prossima!».
Brief si sistemò gli occhiali sul naso. «Questo ed
altro per la mia cara mogliettina!».
In tutta risposta, la bionda gli sfiorò delicatamente le
labbra. «È bellissimo, caro, ti ringrazio! Sai
cos’altro mi farebbe felice, oggi?».
Lo scienziato le rivolse uno sguardo interrogativo.
«Voglio ricordarmi di essere la tua donna, tua e di
nessun altro», rispose lei con un sorriso malizioso.
L’uomo emise un flebile «Oh» di stupore
e, senza premurarsi di spazzare via la mimosa dal letto, vi
posò delicatamente la consorte pensando che – se
quello era il suo bentornato – allora avrebbe fatto viaggi di
lavoro molto più spesso.
Note dell'autrice:
Li amo sempre di più questi due, sono semplicemente
adorabili *___*
Spero che la flash vi sia piaciuta, mi
fate sapere cosa ne pensate? Un grazie immenso
a tutti coloro che seguono e recensiscono costantemente la raccolta, mi
siete di grande sostegno... non dimenticatelo mai. Alla prossima :)