Nell’ombra senziente della mia fine
Vi è una madonna sfregiata
Piange rugiada
La vergine è deturpata
il muschio la ha incatenata
Aggredita, devastata veglia
Sulle tetre pietre secolari
Torturata dal tempo,
accarezzata dal sole,
amata dal cielo
il tocco dello sguardo mio
par romperla, in quell’oblio
ma ella è assai più resistente
di ogni cosa presente
la fede, l’amore, la morte,
il sole stesso e il mio esser ossesso
perso in un pensiero complesso
nulla la tocca, veglia e attende
quel che ha lasciato…
il suo figliol ammalato
e nulla spezzerà quel filo…
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