Amici mai

di RoSyBlAcK
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.EPILOGO.

Felici e contenti (almeno per un po’)

It's late in the evening; she's wondering what clothes to wear.

She puts on her make-up and brushes her long blonde hair.

And then she asks me, "Do I look all right?"

And I say, "Yes, you look wonderful tonight."

We go a party and everyone turns to see

This beautiful lady that's walking around with me.

And then she asks me, "Do you feel all right?"

And I say, "Yes, I feel wonderful tonight."

I feel wonderful because I see

The love light in your eyes.

And the wonder of it all

Is that you just don't realize how much I love you.

It's time to go home now and I've got an aching head,

So I give her the car keys and she helps me to bed.

And then I tell her, as I turn out the light,

I say, "My darling, you were wonderful tonight.

Oh my darling, you were wonderful tonight."

{Wonderful tonight-Eric Clapton}

Harry.

La sala è piena di gente, ce n’è così tanta che mi manca l’aria. Ma sono di ottimo umore, davvero. Sarà lo spumante che tengo in mano. O forse il brandy. Sono comunque di ottimo umore.

Ginny è seduta su una poltrona, i capelli rossi meravigliosamente lucenti, gli occhi d’oro spalancati. E quel sorriso. Il suo sorriso.

Indossa un vestito a fiori, una scollatura elegante rivela un po’ il suo petto bianco e gonfio di latte. Tra le braccia tiene un fagotto caldo e rosa.

La nostra bambina.

Cerco di raggiungerle nella folla, solo per inspirare un’altra boccata del loro sapore, per stringerle a me. Per saziare il bisogno che ho di averle sempre accanto.

Ma un gruppo di parenti dai capelli rossi mi ferma. Pigolano cose banali e felici. Non li avevo mai visti. Forse mi sono stati presentati. Non so.

Io e Ginny ci siamo sposati in privato, con solo Hermione, Ron, Luna, Fred, George e i signori Weasley. Poi noi due siamo andati in luna di miele in Irlanda, mentre Ron e Hermione sono tornati a casa. Li abbiamo raggiunti dopo un mese, quando Ginny si è sentita abbastanza tranquilla sul piano Mangiamorte, anche se ora ho un coprifuoco che sembra quello di una dodicenne. Ma tanto non importa. Non mi interessa stare fuori a far vita. Voglio solo stare a casa con loro.

Così per me questa mandria di parenti lentigginosi è una specie di nuvola senza nome. Non li conosco, non so chi siano. Ma Ron mi ha dato qualche dritta per comportarmi con loro.

Basta parlare di: cibo, vacanze, Ron, Ginny, nostra figlia.

E non parlare di: ricchi, Malfoy, Voldemort, parenti defunti.

E tutto andrà bene, mi ha detto. Devi solo resistere fino al mio arrivo. Rido. Poi ci metteremo in terrazza con lo spumante, e Ginny ed Hermione si occuperanno dei parenti.

Il battesimo è andato bene. Ron non ha fatto cadere mia figlia, Hermione non ha pianto troppo, non hanno litigato per il fatto che lui aveva la camicia abbottonata tutta storta. Ho concesso a tutti e due una pausa di un’ora. E questo è il tempo che devo resistere da solo: un’ora.

Chissà cosa stanno dicendo questi. Ho lanciato la bomba “cibo”. Ron ha ragione, piace un sacco.

Mi sento afferrare un polso e mi giro. Il viso tondo e morbido della signora Weasley è tutto bagnato di lacrime.

-Signora Weasley!

-Quando imparerai a chiamarmi “Molly”, tesoro caro?- Singhiozza.

-Quando vuole, M-Molly.

-Dammi del tu! Sei il marito della mia bambina! Il padre della mia prima nipotina!- altre lacrime, altri abbracci. Da sopra la sua spalla intercetto un’occhiata divertita di Ginny, che si stringe nelle spalle come dire “la mamma è sempre la mamma”. Le faccio la linguaccia e lei sogghigna, rivolgendo alla piccola un sorriso tranquillo.

-Dov’è Ron, caro?

-Lui ed Hermione stanno arrivando.

-Oh, certo! Vorranno stare un po’ soli, loro…

Rido. E lei mi rivolge un sorriso.

-Sono felice che alla fine si siano sistemati.- Dice.

-Doveva succedere, no?

-Da sempre.

-Staranno bene ora. Davvero bene.

-Oh sì. E poi tu li terrai d’occhio, vero caro? Come sempre, vero caro?

Le do un colpetto affettuoso sulla spalla. –Sono loro a tenere d’occhio me, Molly. Come sempre.

La porta in quel momento si apre.

Dalla folla rossa e lentigginosa emerge una donna eretta nella sua altezza, fiera in un abito semplice rosso scuro, i ricci sciolti sulla schiena nuda, un sorriso sul viso liscio e, per mano, il mio migliore amico. Ron ha i capelli tutti spettinati, le orecchie rosse, e un sorriso sornione che io so bene che cosa vuol dire: Ho appena fatto sesso. Vedo che negli occhi di Hermione è disegnata una dolce malizia, mentre si presenta educatamente a parenti Weasley e si avvicina ad amici vari. Ron intanto si ricompone. Di tanto in tanto accarezza le braccia, la schiena nuda, i ricci voluminosi, il collo bianco, le labbra rosse della bella donna che gli sta accanto. E lei sorride, con dolcezza. Lo tiene per mano, lo sfiora. Ride. Lo bacia. Si lascia baciare. Ridono.

Chiacchierano, scherzano.

Si baciano.

Ridono.

-Ehi.- Li saluto. Hermione si sporge per schioccarmi un sonoro bacio sulla guancia.

-Eri bellissimo in chiesa.- Dice. –Ma la scena era tutta di quello splendore di tua figlia.

-Le cedo volentieri i riflettori.

Ron mi da una pacca sulla spalla. –Non l’ho fatta cadere, visto?

-Ti sei meritato la tua ora di sesso.

Arrossiscono come bambini.

-Tranquilli, non lo dico a Ginny.

-Ehi ragazzi, com’è andato il sesso?

Ginny si unisce a noi, la testa della bambina abbandonata sulla spalla.

-Harry!

Ginny scoppia a ridere. –Credete che sia scema? Un giorno o l’altro smetterete di vedermi come la sorellina piccola di Ron?

Le do un buffetto sotto il mento. –Sei sempre la nostra piccolina.

-Non parliamo di sesso davanti ad Alice.- Supplica Ron, indicando nostra figlia. Ginny le accarezza le guance morbide.

-Già, lasciamole la sua stupida innocenza almeno per un po’.- Poi da un colpo ad Hermione. –Vieni, andiamo a salutare Flebo.- Ridono. –Così loro possono iniziare a bere sul terrazzo.

Si allontanano vicine, parlottando, salutando persone, la loro scia profumata e ridente che fa splendere la stanza.

Io e Ron ci avviamo effettivamente in terrazzo, con la bottiglia di champagne.

Ci sediamo a terra, con la Londra nebbiosa e addormentata che si stende sotto di noi.

-è andato bene il sesso, comunque?

Ride forte. –Certo.

Stiamo in silenzio un attimo.

-Sei felice, Ron?

Lui beve una lunga sorsata.

Sorride.

-Ti ricordi cosa mi hai detto una volta di Ginny? Che per te era l’unica al mondo?

-Sì.

-Ora capisco cosa intendevi. Lei per me è l’unica al mondo.

Sorrido. –Quindi siete felici.

-Ti sembriamo felici?

-Sì.

-Lo siamo.

-Anche noi.

Bevo una sorsata di champagne.

-Siamo fortunati. Sono splendide stasera.

-Sono sempre splendide.

-Sì.

La porta finestra si apre, per un attimo il vociare della festa irrompe sul terrazzo, poi si richiude, e il rumore si spegne. Si siedono accanto a noi.

-Parlavate di noi?

-No, affatto.

-E di che parlavate?- Fa Ginny, stringendosi a me.

-Di Quidditch, sorella.- scherza Ron.

Ridiamo, Hermione beve un sorso e si lascia baciare da Ron, poi si accoccola tra le sue braccia.

In cielo luccica qualche stella solitaria, e il traffico mugugna nelle strade sotto di noi.

-Tutto bene ragazzi?

-Tutto bene.

Ginny mi prende la mano.

Vedo il contorno morbido dell’abbraccio di Ron ed Hermione, e mi sento io stesso stretto dalle loro braccia.

-Siete splendide stasera.

-Siamo sempre splendide.

E tutti e quattro, senza guardarci, sorridiamo.

FINE.

È finita…

Spero che vi sia piaciuta, tutta, davvero.

Grazie di avermi seguita fino a qui, grazie di tutto. Siete fantastici.

Spero di pubblicare presto una nuova Harry- Ginny, ho una voglia matta di scriverla. E spero di risentirvi presto! Se non avete letto le mie vecchie Ficc e avete voglia, le trovate qui sul sito.

Alla prossima allora, e largo agli ultimi commenti! =)





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