Harry
Erano
passate ormai
più di tre settimane ed Harry poteva ritenersi fortunato:
era miracolosamente
scampato ad atti di bullismo per quasi tutto il tempo.
Gli
era costato un
po' di fatica evitare di passare dove sapeva di potersi imbattere nei
suoi
aguzzini, ma ne era valsa la pena.
L'unica
volta che
era andato molto vicino ad uno scontro diretto, si era risolto tutto
senza
scazzottate.
*Flashback*
Solo
qualche mattina
prima, Louis gli aveva mandato un messaggio chiedendogli degli appunti
per la
prima interrogazione dell'anno con la Miles.
"Non capisco un accidente di
quello che c'è scritto
sul libro e non voglio dare alla strega la soddisfazione di beccarmi
impreparato" recitava
poi il
messaggio; neanche dovesse giustificare l'assurda intenzione di provare
a
studiare.
Lo
aveva ricevuto
che ancora preparava lo zaino, mentre cercava i libri dispersi per la
sua
stanza, così si era accertato di averci messo in mezzo pure
il quaderno in
questione.
Una
volta sceso
dall'auto di sua madre, davanti ai cancelli, si era diretto verso i
parcheggi
degli studenti sperando di trovare subito Louis.
Aveva
sentito dire
che, solitamente, le "riunioni" tra bulli e bullizzati avvenivano li,
ma lui non ne aveva mai avuto le prove perché quando era il
suo turno andava
bene un posto qualsiasi.
Stare
nel retro
dell'istituto, piuttosto lontano dall'entrata, circondato da
nient'altro che
macchine alle otto di mattina, sotto un cielo cupo e con un'insistente
voglia
di tagliare la corda non
era
proprio un suo grande sogno e non
lo faceva stare così tranquillo.
Gli
balenarono in
mente le parole che Liam continuava a ripetergli su quanto potesse
essere
pericoloso per lui frequentare chi era legato a coloro che rendevano la
sua
vita (solo a scuola per fortuna) molto più che un inferno,
ma non gli diede
peso finché non si voltò di scatto dopo aver
sentito una lattina calciata
vicino a lui: fu costretto ad ingoiare il nodo che gli si era formato
in gola
quando Derek Harden gli rivolse un ghigno più cattivo del
normale ed i suoi due
soliti amichetti (dalla conformazione fisica dell'armadio per entrare a
Narnia,
a dirla tutta) si facevano scrocchiare le dita.
-Bene
bene. Chi
abbiamo qui? Styles,quanto tempo! Sbaglio o non ti ho ancora salutato
come si
deve?-
Ecco,
lo sapeva che
prima o poi quel momento sarebbe arrivato, era stato già un
grosso traguardo
averlo rimandato fino ad allora.
Provò
a rispondere
ugualmente; se proprio dovevano malmenarlo, avrebbe dato loro un motivo
valido
per farlo.
-Oh
andiamo Harden,
se hai intenzione di pestarmi almeno sbrigati, stavo cercando una
persona-
disse sbuffando e distogliendo lo sguardo.
Quello
rimase un
attimo spiazzato e gli altri lo fissarono allibiti ed un po' incerti
sul da
farsi.
-Fai
lo spaccone con
me frocetto? Ora ti faccio passare la voglia di…- Harry non
lo lasciò
terminare, ne aveva davvero le tasche piene di dover sopportare tutto
quello.
-Ancora
con questi
appellativi? Wow, che fantasia! No, davvero, i miei complimenti,
meriteresti un
premio per la genialità. E tanto per la cronaca, io sono
bisex. Hai altro da
aggiungere? No perché sarei un po' di fretta-
Assunse
la migliore
espressione scocciata e guardò l'orologio digitale del
telefono giusto per
valutare se saltare o meno le lezioni.
Perché
cavolo Louis
avesse dovuto dargli appuntamento proprio in quel luogo e a quell'ora
non gli
era ancora chiaro.
Aveva
deciso di
fidarsi di lui, altrimenti gli avrebbe passato quei dannati appunti
direttamente a chimica, più tardi.
Anche
se a pensarci
bene le interrogazioni di letteratura iniziavano appena la settimana
successiva, e quindi aveva tutto il tempo per impararli anche a
memoria, si era
semplicemente convinto che gli servissero prima.
Derek
prese un
simpatico colorito sul fucsia fosforescente e fece per aprire la bocca
quando
una risata cristallina alle sue spalle lo convinse a richiuderla.
Appoggiato
al suo
fuoristrada nero in una posizione davvero molto sexy, Louis Tomlinson
si levò i
Ray-Ban cercando inutilmente di tornare serio.
-Derek,
stai
perdendo colpi. Scusa il ritardo,
riccio, ho
trovato traffico- si
rivolse prima ai tre della sua "compagnia" oltrepassandoli per
avvicinarglisi continuando a sorridere.
Gli
passò un braccio
intorno alle spalle e tornò a guardare gli altri.
-Beh,
cosa sono
quelle facce? Big D, sembra che tu abbia visto un fantasma-
Nella
mente di Harry
si andò formando un dubbio che lo portò a
guardare Louis (il cui viso stava ad
una distanza davvero effimera dal suo) e a mordicchiarsi il labbro
inferiore
per trattenere un sorriso di gratitudine.
-Ti
ho portato gli
appunti- gli porse finalmente il quaderno, l'altro lo prese ed
iniziò a
sfogliarlo come se li stesse davvero leggendo.
-Meno
male che ci
sei tu Hazza. Non penso che ci capirò un tubo lo stesso
però, non è che uno di
questi giorni studiamo insieme? Voglio dare alla Miles una batosta che
non
dimenticherà facilmente. Questa è una guerra ed
ho intenzione di vincerla!-
disse il castano con enfasi mentre se lo trascinava verso la scuola
facendo un
cenno con la mano a mo' di saluto ai tre che li fissavano come se
qualcosa
fosse andato terribilmente storto nei loro piani.
Quando
furono
abbastanza lontani da non poter essere sentiti, Louis lo
lasciò per poter
mettere gli appunti di letteratura in borsa e solo allora Harry si
accorse che
il suo cuore aveva iniziato a battere all'impazzata per quel contatto
improvviso.
-L'hai
fatto
apposta?- si rese conto troppo tardi di non averlo solo pensato.
L'altro
ragazzo lo
guardò come un bambino sorpreso con le mani nella marmellata.
-Ok,
mi hai beccato.
Sì, ti ho chiesto di incontrarci li proprio
perché sapevo che la mattina
parcheggiano tutti nella stessa zona. A mia discolpa, mi sarebbe
davvero
d'aiuto se potessimo rivedere insieme le ultime lezioni, tipo...tutte-
concluse
annuendo più a se stesso.
-Ovvio
che ti aiuto
con una delle mie materie preferite ma, insomma, perché ti
sei fatto vedere con
me? Al tuo amico non darà fastidio che hai, uhm, come
dire…- ricordò cosa aveva
detto Niall poco tempo prima -"fraternizzato col nemico"?-
Il
più grande sembrò
divertito dall'ultima parte del suo discorso.
-"Fraternizzato
col nemico"? Numero uno: io, Derek Harden e…come diavolo si
chiamano gli
altri due? In ogni caso, non siamo amici. Si accodano solo al gruppo di
semi-sconosciuti che circondano me e Zayn. Numero due- si concesse un
momento
per guardarlo dritto negli occhi con quello che a tutti gli effetti
sembrava…affetto? -tu non sei il nemico. Oh, e poi ora sanno
che il primo che
ti si avvicina incorrerà nella mi ira-
Per
quanto banale e
priva di significato potesse sembrare quella frase, la disse con un
tono così
dolce, con quella voce così delicata da sembrare quasi
femminile, che il cuore
di Harry si fermò, fece due capriole e riprese a correre
come una macchina da
rally.
Ed
a quella che ora,
più che un dubbio, era una certezza, sentì
distintamente un gigantesco moto
d'affetto per quel ragazzo che dal non conoscerlo affatto era passato
al
proteggerlo dalla sua stessa banda.
D'istinto
gli si
fiondò tra le braccia e il liscio, quasi non aspettasse
altro, lo accolse
ricambiando la stretta e scompigliandogli i capelli.
-Ricciolino
del mio
cuore, ma quanto siamo sentimentali oggi!-
-Sì,
davvero
diabetici. Grazie Lou-
*Fine
Flashback*
Raccontarlo
a Niall
equivaleva al vederlo con gli inviti per il futuro matrimonio
già in una mano e
le bomboniere nell'altra, mentre raccontarlo a Liam era paragonabile
all'essere
sommerso da una dose massiccia di paranoie e terzi gradi.
Alla
fine lo disse
ad entrambi.
Diversamente
da ciò
che si aspettava, erano rimasti ad ascoltare il resoconto di quanto
accaduto,
senza fare commenti, chi trattenendo gridolini emozionati e chi
facendosi il
segno della croce.
-Quindi
d'ora in poi
dovresti teoricamente essere salvo da pestaggi, lividi, occhi neri,
ossa rotte,
incrinate, arti slogati…- iniziò Liam scettico.
-Sì,
Lee. In teoria
non dovrei più preoccuparmene. Allora, adesso Louis ha
guadagnato qualche punto
ai tuoi occhi?- fece speranzoso Harry.
-Forse.
Non ne sono
ancora del tutto convinto ma se tutto va secondo i piani del tuo eroe e
Derek
ti sta alla larga, tanto di guadagnato e complimenti a Tomlinson-
sbuffò infine
tra l'irritato e l'annoiato.
Si
fermò a pensare
al termine che aveva usato per descriverlo: anche se probabilmente
l'aveva
inteso come una presa in giro, alla fine era stato proprio un eroe.
O
perlomeno lo era
stato ai suoi occhi, e sapeva con assoluta certezza che i suoi amici
non
dovevano preoccuparsi per lui.
-Grazie
mamma, mi
sento davvero sollevato. Nialler, tu che dici? Pensi che ci sia un
oscuro
complotto dietro come Lee?-
-Ma
lascialo
perdere, lo sai che è un paranoico/ossessivo/compulsivo del
cazzo- il biondo
accompagnò l'affermazione ad una spallata "scherzosa" a Liam
che,
preso alla sprovvista, quasi cadde dal tronco su cui avevano preso
posto appena
arrivati al parco quel venerdì pomeriggio.
-Allooooraa,
a casa
di chi studiate?-
Quella
domanda lo
colse alla sprovvista, e soprattutto quel tono tutto zucchero usato
dall'irlandese non sott'intendeva nulla di buono.
-Eh
no, non fare
quella vocina! Saremo a casa mia a studiare
e nient'altro- si prese la briga di sottolineare il verbo "studiare"
in modo da far recepire il messaggio.
-Mhmh,
studiare,
certo. Ma non provare a farmi credere che tu non abbia mai fatto mezzo
pensierino poco casto e puro su Tomlinson, perché non ti
crederò- fece con aria
da uomo vissuto.
Harry
avrebbe pure
potuto ribattere, ovviamente, peccato che non fosse mai stato molto
bravo a
mentire.
Angolino
Domanda:
ma quanto
sono belli quei due puffi qui sopra? :3
*cof
cof* ok,
torniamo seri…
Spero
che a qualcuno
sia piaciuto il capitolo perché io, giuro, mi sono divertita
un sacco a
scriverlo, soprattutto la parte in cui entra in scena Louis.
Fatemi
sapere se
avete riso almeno un po'.
-RevengeXXX
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