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cap09 Non si danno le perle ai porci! -
Si voltò nella direzione
che l'amico
timoroso gli indicava.
Biancanera ululò alla
luna che
traspariva dalle sottili nubi biancastre.
La giovane col maglione beige, il
braccio
destro fasciato da un foulard stretto al collo, calzette nere ed una
minigonna scozzese pareva proprio la ragazza che faceva la differenza
nella sua misera esistenza; Akari Unryu.
- Ranma dammi un pizzicotto
– ordinò
°Così capirò se sono
sveglio!°
Katsunishiki si offrì al
posto suo,
salutò Hibiki con una zampata di benvenuto, talmente forte
che
nell'impatto gli tolse il fiato, provocandogli una fitta lancinante
allo sterno.
- Oh, scusate ho interrotto
qualcosa? - chiese
la giovane addestratrice con una nota d'ansia che stonava in quella
sua vocetta melodica.
Al momento dell'arrivo le si era
presentata
davanti una scena chiara, senza dubbi d'interpretazione...
Il cofanetto di velluto stretto fra
le mani di
Ryoga e della signorina Akane poteva voler dire solo una cosa...
Il giovane Saotome si
accostò all'amico:
- Sei nei guai, penso che vi abbia
visto! Come
credi di venirne fuori ora, playboy?
La gomitata che lo colpì
su un fianco,
accompagnando quel bisbiglio non premetteva assolutamente nulla di
buono.
Akarì sbattè
le ciglia un paio di
volte, meccanicamente, forse sotto l'effetto d'un tic-nervoso.
Il girovago l'afferrò
alla base della
nuca e la strinse a sé, tremante d'emozione.
- Sei vera? Non sparirai di nuovo?
Restò confusa da quelle
strane
richieste, concedendosi una volta in più di non pensarci,
almeno non mentre le braccia forti del ragazzo l'avvolgevano.
- Signorino Ryoga –
farfugliò chiusa
dal suo abbraccio – Mi stà soffocando!
- Non sia mai! - si
allontanò con un
gesto repentino dall'amata, seriamente preoccupato.
Hibiki
strinse i denti °C'é un solo
modo per venirne
fuori! Ma sì! Ho deciso!°
Si mise in ginocchio e sotto gli
occhi
spalancati dei testimoni le mostrò di nuovo il cofanetto...
- Essìa! Que, que... -
respirò a
fondo:
- Questa é per te! Con
tutto il mio, il
mio... cuore! La, la, la vuoi? - Ryoga strinse il pugno all'altezza
del petto, il viso rovente come un tizzone infuocato.
Akari si chiese se stesse sognando,
un senso di
spossatezza l'invase.
Vide tutto scomparirle da davanti,
coperto da
una pioggia luminosa che in realtà non la bagnava.
Quando la signorina Unryu, sotto
l'effetto dei
sali (porsi dalle zampone del suo maile) rinvenne riservò un
sorriso tenero al ragazzo che amava.
- Ho fatto un bellissimo sogno
– disse –
Bellissimo!
Tutti l'osservarono allibiti per
qualche
istante.
Ryoga reintascò svelto
l'anello,
mordendosi il pugno per la mancata occasione.
Akane pizzicò un fianco
del fidanzato: -
Lasciamoli soli...
- Ma, come?! Non sei curiosa di sapere
come mai
Akari è qui, viva?
La coetanea mise il broncio pronta a
fargli una
ramanzina sull'insensibilità, poi decise di tagliar corto e
sbuffò:
- Non è il momento di
fare il guardone!
Torniamo a casa!
L'ordine fù
così “delicato”
che Ranma venne praticamente costretto a seguirla, preoccupato che
altrimenti si trasformasse in Oni seguendo le orme del capostipite.
La tavola quella sera era imbandita
di tartine
e salsa di soia divisa in piccole ciotole cadauno.
Il pesce fece il suo ingresso con
Kasumi, già
all'aspetto metteva l'aquolina in bocca!
Saotome Genma ed il figlio
s'ingozzavano
esprimendo il loro largo e volgare consenso.
- Questo salmone affumicato
è una bontà
– si leccò i baffi Happosai, la sua pancia
rigonfia
sbilanciava l'asse del tavolo.
- Davvero figliola! Ti sei superata!
- annuì
gravemente Soun.
La maggiore delle sorelle si
sminuì –
Oh, suvvia! Per così poco...
Ed Akane, inutile negarlo, si
sentì un
pò invidiosa...
- Avrai avuto un bel da fare! Magari
la
prossima volta posso aiutarti!
L'atmosfera carica di terrore e
sottintesi che
regnava, non fermò Nodoka, la quale buttò
là
accomodante:
- Sicuro cara!
- Quando vuoi la cucina è
a tua
disposizione – rimarcò dolcemente Kasumi.
I commensali ebbero un attacco di
tosse
collettiva, sentendo venir meno l'appetito tanto palesato.
Akane li ignorò, troppo
presa dalla sua,
di fame.
Masticava il boccone quando sentendo
uno strano
scricchiolio fra i denti, provocato certamente da un frammento di
lisca, prese educata un fazzoletto dal portatovaglioli e ci
sputò
sù.
Kasumi l'applaudì - Oh,
Akane come sei
fortunata!
Il ragazzo col codino non credeva ai
suoi
occhi, l'anello, il suo anello! Quello che aveva gettato nel letto
del fiume era lì, sotto il suo naso, in bella mostra di
tutti,
sul tovagliolino della coetanea.
La mezzana si sporse incuriosita.
- Oh, che carino! Non sei stufa
degli anelli?!
Me lo regali sorellina?
- No! - all'unisono i fidanzati le
bocciarono
la richiesta sul nascere.
Nabiki lanciò al giovane
Saotome
un'occhiata di sospetto che sortì l'effetto di farlo
impallidire.
- Voglio dire che la Dea bendata si
potrebbe
risentire contro di te, se te ne impossessi contro i suoi stessi
piani! – chiarì frettolosamente quello, sotto gli
sguardi
accusatori dei coinquilini.
Gli andò bene, nessuno ci
ricamò
sù, o quasi.
- Chissà... un giorno te
ne regalerà
uno anche il mio Ranma! – commentò sua madre
deliziata
dall'idea.
Frattanto Nabiki rubò
l'anello
scrutandolo accuratamente per qualche ozioso minuto.
- Tienilo pure – lo
restituì infine –
è bagnato d'argento, vale poco...
°Per me vale
molto!° considerò
Akane infilando la fede con la punta del brillante rivolta verso il
polso, rimirandola inconsapevole della soddisfazione crescente nel
compagno.
A trascendere dal fortuito accaduto
la cena si
sparecchiò tranquilla.
Ranma aveva fatto un bagno
ristoratore e
sebbene fosse in procinto di andare a coricarsi, non poté.
Incrociò Akane in
ciabatte dal lato
opposto del corridoio, i due stavano quasi per scontrarsi.
Un tintinniò sul parquet
attirò
sia la sua attenzione che quella del maschiaccio.
- Tieni – le porse
l'anello che le era
scivolato dal dito – Forse è da restringere...
Le esili dita della ragazza stavano
per
sfiorare la fede quando Ranma la ritrasse contrariato.
Akane restò sorpresa da
tanta
riluttanza.
Con la mano libera lui le strinse il
polso e
con l'altra le infilò l'anello al dito.
Si sentì mancare.
- Volevo solo vedere che faccia
facevi! –
spiegò dedicandole una linguaccia.
Akane avvampò - Brutto
stupido! - quindi lo spedì in orbita con un montante, al
quale seguirono
scrosci di applausi dei coinquilini usciti serenamente allo scoperto.
Il grosso del gruppo
sfollò.
Nodoka si rivolse al marito
– Trovo che siano
in ottimi rapporti, caro!
Genma Saotome annuì
– Hanno avuto noi
due come modello! A proposito tesoro, ho le spalle intirizzite, me le
massaggi?
La donna prese Happosay per la
manica -
Maestro! La sua tuta è macchiata!
Il vecchietto a lei: – Oh!
Non me ne ero
accorto!
- Non posso permettere che un
artista virile
esca così di casa! Lasci fare a me, basterà un
lavaggio
delicato! - così dicendo Nodoka si fece guidare dal maestro
al
piano superiore, sotto lo sguardo ebete del marito. °Saprà
almeno che esisto?°
Il giorno dopo a scuola tutto era
tornato alla
normalità...
Se l'incursione in classe di
Katsunishiki
sellato da Akari, nel bel mezzo dell'intervallo poteva dirsi tale.
- Eilà, Akari! -
salutò Saotome.
Ucchan osservò con
interessante minuzia
la sconosciuta con una strana cordicina fra i capelli, ed il suo
gigantesco animale da compagnia.
L'addomesticatrice di suini da sumo
s'inchinò
di fronte agli amici.
- Sono venuta a spiegarvi il
malinteso che c'è
stato sul mio conto
Saotome le batté una
pacca sulla schiena
invitandola a sedersi.
- Siamo felici che tu sia viva e
vegeta,
braccio a parte...
Senza aspettare oltre le domande dei
compagni,
Akari mostrò la lettera rovinata di suo nonno:
- Vedete, nella prima sbavatura mio
nonno
dichiarava di scrivere al mio posto perché durante un
addestramento mi sono fatta male al braccio destro e quindi non
potevo scrivergli di persona
- Che sfortuna! Com'é
successo? - la
interruppe la signorina Akane.
- Katsunishiki lottando contro
Koaruchan, uno
splendido porco di un vicino, stava per vincere ma ha visto un topo
ed è come impazzito, ho cercato di calmarlo... e questo
è
il risultato
Mostrò il braccio
fasciato. - Nulla di
grave comunque... - non pareva avercela in alcun modo con
Katsunishiki, ne l'espressione tradiva amarezza.
Ranma scrutò la lettera
sovrapensiero.
- Eppure si parla anche di
funerali...
Akari scosse vivamente la testa.
- Mio nonno parla sempre della sua
morte
imminente o dei suoi funerali, intendeva solo che sarei passata a
trovare Ryoga in ritardo e cioé il lunedì
seguente...
probabilmente dopo lo svolgimento dei suoi funerali, quelli che
fantastica da quando è andato in pensione! - alzò
le
mani in segno di resa a tale bizzaria quotidiana.
Akane sorrise, non aveva mai visto
Akari
sbuffare soffiando sulla frangetta.
- Spero che viva altri cent'anni, ma
tuo nonno
ci ha davvero fatto prendere un colpo!
- Già! –
arrossì mortificata la
chiamata in causa.
- Mi scuso per le preoccupazioni che
questa
lettera può aver provocato!
-
E così tu saresti la fidanzata di Ryoga! – si fece
largo tra
i banchi Ucchan, Katsunishiki si parò davanti
all'allevatrice
allargando le narici minaccioso.
Akari
avvampò mentre cercava di calmare il suino carezzandogli una
zampa.
-
Noi... Ci frequentiamo! – ammise quando il punto
d'ebollizione
delle sue guance era ormai svapito... poi osservò
attentamente
la studentessa nella divisa maschile.
-
Vi frequentate? - ripeté Ucchan soppesando la sua risposta,
era da considerarsi un ostacolo alla conquista di Ranma, oppure un
utile alleata?
°Le
donne dicono il vero, ma non lo dicono tutto intero...°
La
cuoca esattamente come aveva fatto al primo incontro con Akane Tendo,
studiava quell'Akari, aspettando che le mostrasse il fianco, ma la
saggezza popolare le insegnava che doveva indagare di persona ed
ancor più in profondità se voleva ottenere dei
risultati!
-
Lei dev'essere la signorina Ukyo Kuonji, tanto piacere Akari Unryu!
-
Come sai il mio nome?
-
Ryoga mi ha parlato spesso di lei nelle sue lettere
Ucchan
annuì magistralmente.
-
Ti ha parlato bene o male di me?
-
Benissimo, mi sembra già di conoscerla! –
s'inchinò
rispettosa la giovane.
-
Davvero? - senza aspettar l'assenso di Akari, Ukyo le passò
un
braccio intorno al collo trascinandola fuori della stanza.
-
E dimmi vai a trovarlo spesso? - riuscì a sentire Akane
mentre
le due si distanziavano, con passo lento e regolare, scortate da
Katsunishiki.
-
Ukyo non sarà... gelosa? - marcò l'ultima parola
stupefatta.
Ranma
guardò la fidanzata e ribadì:
-
Ma lo sai che stavo pensando la stessa cosa?
Fine
I ringraziamenti stavolta sono generali, sono per tutti voi che m'avete tenuto
compagnia nel tracciato della ff e ve li faccio con immenso piacere^^, vi saluto perciò se vorrete, alla prossima fanfiction! Laila