Guardarsi intorno, dopo la
battaglia.
Il panorama da questa montagna è
indicibile. Ed è giusto che sia così, che sia il
silenzio a chiudere uno scontro trascinatosi oltre ogni logica, sopravvissuto
alla caparbietà dei suoi stessi protagonisti.
Non è restato
più niente, non è rimasto più nessuno. A che pro lasciare che parole si
posino sulla grandiosità di questo nulla? Solo un meschino compiacimento,
ma queste miserie non ti interessano più, Naraku.
Vittoria, sconfitta? Si annullano a vicenda. Esisti, e questo solo conta.
Alla tua mente, tornano le parole
di Bashō: “Ancora
vivo, e il viaggio è finito. Sera d’autunno”