Un'altra
volta
Cosa
tu sia, in realtà,
non mi è dato saperlo. Ma non mi interessa: fata,
strega, donna
o forse solo intangibile frammento della mia immaginazione. Non
importa. Tu sei qui, davanti a me. Accanto a te una cerva, tra i tuoi
capelli le piume di un corvo e, tutt'intorno a te, solo neve
immacolata. In mano hai, ancora una volta, una mela, tonda e
profumata. Mi guardi e, dopo un attimo, me la porgi, sorridendo
dispettosa. Lo stesso gesto, dopo anni. Quel pomeriggio lontano lo
rifiutai. Oggi allungo una mano e prendo il frutto. Perché
non
voglio dimenticare. Qualsiasi cosa accada, non voglio dimenticare.
Note:
c'è uno
scrittore, Adalbert Stifter, e c'è un suo libro, che si
chiama
Pietre Colorate. La sua bambina selvaggia non ha nulla a che fare
con il personaggio di questa specie di racconto, ma mi si è
piantata
in testa, da qualche anno a questa parte, e ogni tanto fa la sua
comparsa nelle mie storie. Ovviamente consiglio la lettura del libro
in questione a chiunque apprezzi le storie semplici e, allo stesso
tempo, piene di un simbolismo profondo.
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