Era stata una lunga giornata. In miniera lo erano sempre.
L'aria
laggiù era pesante, umida, ti si appiccicava addosso. La
luce del sole non filtrava oltre il primo livello, ma non c'era
speranza di lavorare così in alto, dove si scavava prima dei
Giorni Bui. Ora ci si spingeva almeno dieci livelli più a
fondo, e a volte neanche bastava.
Per questo,
quando Jillian Everdeen emergeva dalla miniera, si sentiva sempre
più vivo. Con la schiena rotta, magari, e la polvere di
carbone appiccicata anche al cervello, ma vivo.
Quella
giornata era stata parecchio lunga, sì, ma era anche giorno
di paga.
Lui e Mark
Hawthorne avevano lo stesso sorriso sul volto, mentre affondavano nella
neve immacolata con le loro scarpe da minatori. C'era una cosa che il
giorno di paga offriva sempre a tutti: la possibilità di far
sorridere i figli.
Con le monete
che tintinnavano nelle tasche ed il bavero della giacca tirato su fino
al mento, avevano varcato la soglia della panetteria in
città. Il calore che proveniva dal forno li aveva subito
stretti in un abbraccio fragrante, facendo quasi chiudere loro gli
occhi per il tiepido sollievo.
Ad
accoglierli, richiamato dal tintinnio sopra la porta, era stato il
signor Mellark.
«Buongiorno»,
aveva detto con voce calda. «Cosa posso fare per
voi?».
Si
conoscevano, naturalmente. Jillian sapeva fin troppo bene che il
fornaio era stato innamorato per tanti anni di sua moglie Helen. E
forse lo era ancora, per quello che poteva saperne lui.
Nonostante
tutto, Jillian non poteva mai fare a meno di ricambiare il suo sorriso.
Era sempre franco e aperto, come Mellark stesso, e non conteneva
rancore. Lui e Daniel si erano sempre rispettati a vicenda.
«Buongiorno»,
aveva quindi risposto con la stessa cordialità, e Mark gli
aveva fatto eco. «Vorrei un paio di focaccine al
formaggio». Aveva sorriso tra sé e sé
mentre Mellark andava a recuperare il suo ordine. «Sono le
preferite di mia figlia».
Avrebbe voluto
aggiungerci anche qualche biscotto, ma non se la sentiva di esagerare
nel bel mezzo dell'inverno. Cacciare sarebbe stato più
difficile, e c'erano tante spese a cui dovevano ancora far fronte.
Mentre
aspettava che Mark venisse servito, Jillian aveva visto una testolina
bionda spuntare dalla porta che portava al laboratorio. Non poteva
avere più di undici anni, come Katniss; doveva essere il
più piccolo dei Mellark.
«È
tuo figlio quello, Daniel?», aveva chiesto.
Il bambino era
trasalito, come se fosse stato scoperto con le mani in un barattolo di
marmellata, facendo sorridere Jillian.
«Sì,
è il più piccolo», aveva risposto il
fornaio sorridendo a sua volta. «Vieni qui, Peeta».
Il signor
Everdeen avrebbe stretto volentieri la mano a quella copia in miniatura
di Daniel Mellark, se solo non fosse stato consapevole di essere
coperto di polvere di carbone dalla testa ai piedi.
Si mise ad
osservarlo con sguardo bonario. Era ancora molto giovane, ma nei suoi
grandi occhi azzurri c'erano un'intelligenza viva e una gentilezza
inusuali. Indossava anche lui un grembiule della panetteria ed aveva
tanta farina addosso quanto carbone Jillian sentiva su di
sé.
Nel vedere il
signor Everdeen e il signor Hawthorne, il suo volto infarinato aveva
ospitato un sorriso gentile e li aveva subito salutati con tono educato.
«Che
giovanotto in gamba che hai», aveva replicato Jillian. Amava
le sue figlie più di quanto credeva fosse possibile, ma a volte gli sarebbe
piaciuto avere un ometto in giro per casa.
Daniel aveva
scompigliato con affetto i ricci biondi del figlio, senza nascondere
l'orgoglio.
«Dovresti
vedere come glassa i biscotti».
Sulle guance
di Peeta era affiorato un rossore che aveva fatto sorridere di nuovo
Jillian.
«Se
sa cucinare allora è l'uomo per mia figlia
Katniss», aveva replicato. Gli
piaceva, quel ragazzino.
Non gli era
sfuggito il modo in cui gli occhi di Peeta si erano illuminati sentendo
il nome della sua primogenita. Gli aveva sorriso, dirigendosi verso la
porta.
«Sai,
Peeta, ci sono solo due regole sicure con una donna», gli
aveva suggerito alla fine. «Rispettala e amala. Ma se sai
cucinare sono punti in più!».
Gli aveva
regalato un ultimo sorriso sincero e complice ed era uscito dal negozio
insieme a Mark.
Aveva
ricominciato a nevicare, e i due si erano incamminati di nuovo verso il
Giacimento, stringendosi al petto gli acquisti per la famiglia.
Mark aveva
sospirato. «Ci staranno già aspettando con
l'acquolina in bocca. Pensa a come saranno felici... Adoro il giorno di
paga».
Jillian aveva
annuito. Sapeva che quella sera nessuno sarebbe andato a letto senza un
sorriso.
Più
tardi, seduto davanti al fuoco insieme a Katniss, si era ripromesso che
per il successivo giorno di paga l'avrebbe portata in panetteria a
comprare un paio di quei famosi biscotti di Peeta. Poi, magari,
avrebbero potuto prenderle qualcosa anche per il suo dodicesimo
compleanno, a maggio...
Aveva stretto
a sé sua figlia, con un sorriso sul volto che rispecchiava
quello di tutti i minatori, quella sera. Avrebbero avuto tutti i
compleanni del mondo per andare insieme in panetteria, nei boschi, o
dovunque Katniss avesse avuto il desiderio di festeggiare.
In quel
momento Jillian si riservava di non pensare a niente e restare
lì, in pace davanti al fuoco con le donne della sua
famiglia, in attesa della prossima occasione per renderle di nuovo
felici.
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Buonasera tributi! Come va?
Questo che sto
vivendo è solo l'inizio di un mio futuro periodo di
semi-diserzione e latitanza su EFP, ma ho deciso di postare velocemente
una cosetta che ho scritto ieri.
Allora, l'idea
di radunare tutti i papà della saga – Mr.
Everdeen, Mr. Mellark e Mr. Hawthorne – è nata
grazie a _eco,
che ha recentemente espresso il suo amore per tutti e tre, amore che
non posso che ricambiare. Tutto è partito dalla sua shot "My immortal – Nel
cuore di un figlio", che dovete leggere. Ora.
Comunque...
che ci posso fare, questi papà li adoro. Doveva essere un
momento fra uomini adulti, ma child!Peeta ha deciso di intrufolarsi e
non ho avuto cuore di mandarlo via. Insomma, è stato
così che il nostro eroe ha saputo che Katniss ama le
focaccine al formaggio.
I nomi David,
Jillian ed Helen provengono dalla testolina della cara eco, mentre
Mark, il nome sgangherato insomma, è la cosa migliore che mi
sia venuta in mente per il signor Hawthorne. Wow, eh?
E
così abbiamo scoperto che il signor Everdeen è
stato il primo a shippare Katniss e Peeta. E bravo papà.
Baci, abbracci e saluti a tutti quelli che sono passati di qui ^^
wip
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