Buried ap 20
Capitolo XX: Epilogo, il sole esiste per tutti
Gli occhi di
Trunks si erano illuminati, l’aveva guardata per tutto il tempo
mangiando avido ogni sua singola parola. Bulma aveva narrato quella
storia, la sua storia, omettendo molto e raccontando solo quello che
più riteneva necessario. Certo non aveva detto a Trunks i
particolari più piccanti e non aveva raccontato a lui tutti i
suoi immensi dubbi. Insomma dopo tutti quegli anni, dopo il viaggio nel
tempo di suo figlio, dopo aver perso ogni cosa… Ricordare
l’uomo che l’aveva stregata le faceva ancora male, ma dopo
quello che le aveva raccontato Trunks dal futuro, che avevano insieme
cambiato, aveva cominciato a scostare quella tenda che continuava a
tenere chiusa e un filo di luce aveva cominciato a scaldare il suo
cuore.
“Quindi
è così che vi siete messi insieme… Beh, mamma ma
è una storia fantastica! Perché non me l’hai mai
raccontata?”
Bulma aveva
preso un altro bicchiere di aranciata e si era sdraiata sull’erba
guardando le nuvole che passavano nel cielo sereno.
“E’
incredibile che tu mi abbia mandato nel passato e che non mi abbia
raccontato questa storia… Cioè tu e papà siete
incredibili.”
Bulma rise,
dopotutto nella loro relazione non c’erano mai stati momenti
particolarmente divertenti, ma la loro avventura su Agharta era di
certo stata esilarante.
“Beh, volevo lasciarti la sorpresa di scoprire chi fosse tuo padre”
“Ah, davvero divertente; penso che solo tu potevi averci a che fare.”
Bulma
guardò il figlio che fissava anch’egli il cielo
finalmente sereno, dopo la sconfitta dei cyborg sembrava che finalmente
ci si potesse rilassare.
“Tu dici? Beh, non era poi così male fin dall’inizio”
Trunks rise e
prese a mangiare delle fette di pane con maionese e salmone. Dopo aver
salvato la Terra i due improbabili eroi si erano concessi una giornata
di pace prima della ripresa della vita; così erano andati a fare
una scampagnata sui monti Paoz e avevano preso a ricordare il passato
felice di Bulma.
Trunks aveva
ascoltato con attenzione le parole della madre, dopotutto come aveva
detto a Crilin durante il combattimento contro Cell: lui e sua madre
erano rimasti attratti da Vegeta per quel suo carattere assurdo e dal
suo spiccato orgoglio. Una cosa era certa suo padre non è certo
un tipo che si dimentica con facilità e da quando era tornata la
pace molti uomini ronzavano intorno a sua madre, ma lei non sembrava
vederli nemmeno.
“Forse
non ti ho raccontato prima queste cose perché non volevo lasciar
scappare via questi ricordi da me, non volevo condividerli con nessuno
perché avevo paura di perderlo per sempre. Come in effetti
è…”
Ammise Bulma tirando un sospiro rassegnato.
“Non lo rivedrò nemmeno nell’aldilà e questo mi rattrista…”
Trunks
abbassò il capo, dopotutto nemmeno lui avrebbe più
rivisto suo padre, quello vero e non quello che apparteneva ad una
dimensione più fortunata ad una Bulma felice e ad un Trunks che
sarebbe cresciuto con un padre.
“Beh, ora che è tornata la pace potresti magari trovarti un altro compagno.”
Bulma l’aveva fissato torva e Trunks era arrossito.
“Non
fraintendermi mamma, io sono felice che tu sia devota a papà
è una cosa che ti fa onore, ma… Non voglio tu sia
sola.”
Bulma scosse il capo e tornò a fissare il cielo.
“Non sono sola, ho te.”
“Sì, lo so però…”
“Trunks
io ho amato davvero molto tuo padre. Mi ha fatto capire molte cose, mi
ha fatto cambiare e maturare e se non fosse stato per lui forse non
sarei mai diventata madre. Quindi: non escludo di potermi ancora
innamorare di qualcuno certo, nella vita non si sa mai, ma onestamente
se non capita… Non sarò certo io ad andare a cercare un
uomo che non sia tuo padre. Piuttosto andrei a cercare ancora lui in
un’altra dimensione!”
Trunks sorrise e addentò l’ennesimo panino di quel pic-nic all’insegna delle confessioni.
“Vorrei piuttosto tesoro che trovassi tu una fidanzata!”
Il ragazzo divenne bordò per l’imbarazzo e andatogli di traverso qualcosa cominciò a tossire.
“Non ti imbarazzare caro, è normale voler cercare una ragazza.”
Gli
strizzò l’occhio ed egli cercò nella mente un nuovo
argomento di conversazione per sviare quello che più lo
imbarazzava.
“Beh, comunque non mi hai detto a cosa ti è servito il ciondolo della signora del tempo…”
“Ah, giusto…”
E la donna riprese il suo racconto.
Vegeta cadde
sotto gli strali dorati di due bestie feroci e malvagie dagli occhi
chiari come quelli di lei e quello che più la sconvolse nel
vederli la prima volta fu quella loro fattezza umana. Vegeta non si era
mai fidato di nessun popolo della galassia e il primo in cui si era
accasato l'aveva ridotto in pezzi; sia fisicamente che mentalmente.
L'aveva amato in quegli anni, l'aveva amato come mai le era successo in
vita sua; perché lui era la parte mancante del suo corpo, la
parte mancante
del suo cuore e
della sua vita. E mentre l'esplosione si dipanava per la città
del sud Bulma stringeva tra le braccia il suo bambino e le lacrime le
caddero dagli occhi copiosamente; la donna cercava una via di fuga
perché lei doveva vivere, lei doveva scappare e se necessario
partire per Nameck e trovare le sfere del drago, di nuovo, e farli
tornare tutti in vita. Gohan l'aveva raggiunta e come aveva promesso a
Vegeta* aveva cercato di portare via Bulma e Trunks dalla città
dell'ovest. Il momento era stato così frenetico che non avevano
compreso quello che stava realmente succedendo, solo Bulma senti una
forte fitta al cuore e comprese che Vegeta era morto e lo sguardo torvo
di Gohan le disse che sì: lui se n'era andato per sempre. I suoi
genitori poiché nemmeno sapeva Bulma dove fossero erano
spacciati** e tutti il mondo che aveva sempre amato stava
irrimediabilmente morendo. Raggiunsero Chichi e scapparono nelle
foreste il più lontano possibile da ogni luogo conoscibile sulla
Terra, poiché quei Cyborg maledetti cercavano Goku e tutto
quello che li riguardasse e neppure Vegeta, che era diventato un super
saiyan, era riuscito a sconfiggerli. Il cuore di Bulma era andato in
mille pezzi e solo l'amore che nutriva per suo figlio e la speranza di
un futuro di pace la mandavano incessantemente avanti. Così
trascorse un anno dal primo attacco e Bulma, Chichi, Gohan, Trunks e
Juma vivevano presso le più disparate locazioni, fu un giorno
che decisero di tornare ognuno a casa propria poiché i Cyborg
sembravano essersi calmati. Così per primo andarono alla Capsule
Corporation e Bulma scoprì la sua casa mezza distrutta e nulla
vi era in quel luogo che raccontasse la sua vita gioiosa o qualcosa di
Vegeta poiché persino la sua GR era andata distrutta. Lo
sconforto la colse e la paura di crescere un figlio in un mondo
devastato e terribile la stava corrodendo. Ma Bulma aveva sempre avuto
un animo fatto di pace e gioia, un animo votato alla speranza e alla
fede in quello che è più impossibile. Lei dopotutto aveva
conquistato un uomo malvagio e seppur non l'avesse cambiato e seppur
non aveva la certezza lui l'avesse mai amata si sentiva più
forte solo per essersi avvicinata così tanto a lui. Era sicura
che se avesse avuto ancora un po' di tempo sarebbe riuscita a portarlo
completamente nel suo mondo, dopotutto Vegeta era un uomo difficile e
poco avvezzo ai sentimenti e mai li avrebbe dimostrati, ma lei lo
capiva, lei l'aveva capito al primo sguardo. E alla fine non ce l'aveva
fatta, l'aveva lasciato solo, lui era morto solo e freddo come la
roccia che risiede sulla montagna più alta. Se n'era andato per
sempre e mai l'avrebbe rivisto... Neppure nell'aldilà,
poiché lui sarebbe stato purificato e non avrebbe ricordato
più nulla; non avrebbe più ricordato la loro storia, la
loro vita insieme, loro figlio, ma probabilmente a Vegeta neppure
sarebbe importato. Negli ultimi anni della loro convivenza, nei soli
anni della loro convivenza, lui non aveva pensato ad altro che
sconfiggere Goku e quando l'aveva raggiunto egli era morto per una
malattia cardiaca... Forse solo questo gli sarebbe importato, non certo
di lei. Con gli anni si era convinta che la trasformazione di Vegeta
fosse avvenuta per sola rabbia e non per un qualche desiderio o
passione verso di lei. Una cosa era certa: lui si era quanto meno
affezionato, se si poteva usare quella parola, o meglio abituato a quel
luogo: alla loro casa e alla sua routine lì con lei. Dopotutto
Bulma gli aveva dato tutto quello che desiderava viziandolo nel
peggiore dei modi: perché mai Vegeta avrebbe dovuto andarsene?
Lei gli aveva donato tutto quello che aveva e non aveva ricevuto in
cambio nulla; beh, a parte Trunks. Il bambino cresceva era
intelligente, sveglio e quello che più la colpiva era che dietro
quegli occhi splendidi riconosceva il marchio di Vegeta. Già
perché lui sembrava guardarla dagli occhi biechi di Trunks e
questo le permetteva di andare avanti, di diventare sempre più
forte e di credere incessantemente in un futuro di speranza. Passarono
cinque anni dal primo attacco e Bulma un giorno nel sistemare la
propria camera ritrovò il ciondolo che aveva riportato dalla
pazzesca avventura avuta nello spazio. Lo posò sulla scrivania e
rimase lì per anni ad impolverarsi soltanto. Poi un giorno prese
a giocherellarci con la mano ed esso si aprì, un fluido bluastro
uscì da quell’involucro posandosi su di una penna che
aveva deposto casualmente sulla scrivania, un attimo dopo essa
scomparve e si riposizionò nel portapenne dove pochi minuti
prima stava l’oggetto a cui lei stessa aveva cambiato
l’ubicazione. Quel procedimento così veloce ed istantaneo
la incuriosì e Bulma, che è donna sagace, prese a
studiare l’ingranaggio che stava all’interno del ciondolo e
le venne l’idea. Certo quello spostamento era stato minimo certo
quel macchinario non le avrebbe permesso di spostare lei stessa nel
tempo, ma quello era un segno, un segno indelebile del fatto che ella
avrebbe potuto cambiare la storia. Così prese a lavorare su un
nuovo progetto: la macchina del tempo. Sarebbe tornata indietro e
avrebbe modificato quel futuro disgraziato. Era certa che ce
l’avrebbe fatta, dopotutto i veggenti di Agartha le avevano
svelato che ci sarebbe stato un doppio futuro e che un’altra
avventura avrebbero vissuto su quel pianeta solo non sarebbe stata lei
la protagonista di quel salvataggio, ma Trunks.*** Questo le suggeriva
oltremodo che il suo futuro non sarebbe cambiato, ma che perlomeno
avrebbe dato la possibilità ad un’altra se stessa di
essere felice. Sorrise raggiante di quell’idea, sorrise
perché ora loro avevano una luce lontana a cui puntare, Trunks
era sempre stato la loro ultima speranza ed era certa che dopo quel
viaggio sarebbe divenuto l’eroe di quel tempo. Dopotutto lei e
Vegeta erano il buio e la luce, il male e il bene e c’è
forse potere più forte di quello scaturito dalle anime gemelle
più potenti della galassia? No, lei era certa di no. La speranza
è insita in ogni essere vivente ed era giusto che la speranza,
che si era fatta carne, portasse la pace nelle diverse linee temporali.
Di questo lei era certa e così proseguì il suo lavoro
portando nel cuore il ricordo di un qualcosa che era stato e che forse
in un altro mondo sarebbe divenuto più tangibile e reale. Voleva
la felicità per tutti ed era certa che lei stessa e suo figlio
avrebbero ridato vita alla Terra come solo la luce di un super saiyan
sa ripristinare il ciclo di un mondo. Cullata da quel sogno di pace, da
quell’amore tanto cercato che infine Bulma guidò il
più grande eroe dei mondi.
“Allora mamma che facciamo, andiamo?”
Trunks la
ridestò dai suoi pensieri, mentre accigliata guardava il
tramonto dopo aver raccontato il suo ennesimo racconto. Sorrise
ricordando gli amici di un tempo passato e vide il volto di Goku
apparirle nel cielo; dopotutto doveva ringraziare anche lui
poiché dalla sua sicurezza e dalla sua forza era partito tutto
il suo impegno nell’inventare quel macchinario rivoluzionario e
alla fine la sua fiducia era stata premiata.
“Sì, arrivo Trunks.”
Una folata di
vento le scompigliò i capelli e avverti il profumo di Vegeta
nell’aria, come se le fosse passato accanto. Il cuore le
mancò d’un battito ed ella si voltò a guardare la
schiena del figlio.
“Sto proprio invecchiando…”
Trunks si
voltò verso di lei e le chiese se avesse detto qualcosa, ma
Bulma scosse la testa in segno negativo. Si sollevò e si
pulì i pantaloni seguendo quel ragazzo splendido che era la
forma tangibile del fatto Vegeta fosse esistito con lei davvero. Lo
raggiunse e mentre il vento aumentava d’intensità le venne
una delle sue folli idee.
“Pensavo
tesoro che se non ti dispiace quando sarò vecchia e
morirò vorrei essere reincarnata pure io…”
Trunks la guardò sgranando gli occhi, non capendo se ella stava scherzando o meno.
“Sai ho paura che l’eternità possa essere un po’ monotona per un tipo intraprendente come me!”
Vi fu un attimo
di silenzio, poi entrambi scoppiarono a ridere, mentre il sole
tramontava e le stelle tornavano a brillare sulla Terra tranquilla dove
regnava finalmente la pace. E Trunks posò una mano sulla spalla
di sua madre, sapeva che ella probabilmente avrebbe compiuto anche
quell’ultima follia.
Dopotutto a cosa le sarebbe servita
l’eternità senza la
persona giusta al suo fianco per poterla condividere?
Fine
Riferimenti: * Vedi "Catarsi" capitolo de "La rinascita della speranza"
** "Death" drabble inserita nella raccolta "Love is..."
*** Vedi capitolo "Un doppio futuro?!" di "Buried- nel
sottosuolo-" dove viene vagamente descritto Trunks
Angolo Autore:
Ed eccomi qui con il finale un po' amaro e un po' speranzoso di questa
storia. Il racconto è giocato sulla dinamica di Dragon Ball
quindi divertente e scherzoso, messo in contrasto con la
realtà del mondo Mirai. Spero che la storia nel complesso vi sia
piaciuta, mi dispiace un po' aver perso tanti lettori, ma penso di
meritarmelo poiché ho impiegato davvero troppo tempo a
concluderla!XD Quindi se i vecchi lettori tornassero qui a leggere:
ecco finalmente la storia conclusaaaa!XD Mentre ai lettori nuovi spero
di avervi divertito e reso la lettura piacevole. Mille grazie davvero a
tutti quelli che seguono la storia, a quelli che l'hanno recensita in
passato e quelli che hanno continuato a recensirla; a quelli che
vorranno farlo e a tutti quelli che l'hanno inserita tra le preferite e
le ricordate e quelli che la stanno seguendo ora e che quando
arriveranno alla fine si meritano un grandissimo GRAZIE!!!
Per me è sempre un piacere scrivere qualcosa che possa piacere,
scrivere qualcosa che venga apprezzato e che in questo caso vi regali
qualche sorriso. Ho adorato scrivere questa storia, quindi grazie a
tutti quelli che mi hanno sempre seguito e spronato a continuare.
Quindi grazie e grazie a tutti quanti.
Alla prossima storia,
Yori
Per
farvi un paio di agiornamenti e a chi fosse interessato a leggere
qualcosa di mio (in attesa che io riesca a concludere la mia
stramaledetta pagina autore!XD): ho aggiornato Butterfies and
Hurrycanes una storia un po' particolare che a chi avrà la
pazienza di leggere non mancheranno dei colpi di scena; il capoitolo
conclusivo di Moon Light sarà per massimo fine mese on
line ed infine (per ora!XD) ho revisionato e corretto "La
rinascita della speranza" e non appena avrò terminato di
ripubblicare tutti i capitoli corretti posterò l'agognato
capitolo Extra!^_^ Scusate i miei mega ritardi, ma purtroppo ho avuto
poco tempo l'anno scorso per fare aggiornamenti che sto recumerando
tutto ora I'm sorry!!!
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