Un nuovo
cameriere
Un tuono,
metallico e assordante la destò.
Il suono
vibrò ancora, protraendosi in ritmi vuoti ed assillanti.
Suoni che
le ricordavano il rullo arcano di un tamburo tribale.
Rabbrividì
ed affinò i sensi, facendosi attenta, tutto cessò
trasformandosi in surreale
silenzio, quasi temendo la sua reazione.
In casa
era sola, la puntualità di un probabile ladro poteva esser
migliore?
Imprecando
fra sé sgusciò fuori dal tepore rilassante del
futon.*
Avanzò di
qualche passo, poi si appiattì contro la parete palpandone
la gelida
superficie.
La porta,
aperta con lentezza esasperante cigolò permettendole di
sbirciare giù dalle
scale.
Nessuno,
Ukyo riprese fiato e si aggrappò al corrimano.
Forse
è solo un gatto, uno stupido gatto randagio... si dev'essere
così! Meditò
scendendo cauta al pian terreno. Superò l'angolo del bancone
delle okonomiaky,
poi uscì.
L'accolse
una pioggia fitta, sottile e persistente, quasi nevischio. Il vento le
fischiava fra le orecchie.
Paradossalmente
non sentiva il freddo, troppo impegnata a cogliere i segni di un
passaggio
qualunque.
Uno dei
bidoni, all'angolo tra il suo locale e quello del fioraio era rotolato
a terra.
Dal
cumulo d'immondizia un sacchetto di cartone color glacé si
mosse in linea
retta.
Lo fissò
incredula.
Avanti,
indietro a destra e poi di nuovo indietro, sempre mantenendosi raso
terra.
Un verso
stridulo proveniva da dentro l'involucro.
Incurante
della pioggia, Ucchan s'inginocchiò ed aiutò lo
strano animale imprigionato lì
dentro.
P-chan
stranutì, spaventandola in un primo momento.
- Sei
solo il porcellino di Akane - lo acciuffò per la bandana
leopardata e lo
trascinò all'asciutto delle sue quattro mura. Lo
fasciò stretto in una palla
d'asciugamano, depositando lo strano fagotto dentro ad una cesta di
plastica.
Aggiunse
una saponetta, due cotton-fiock, un pettine di legno chiaro e prese la
bacinella con sé.
Raggiunsero
una piccola stanza da bagno, quando impietosamente per lui,
aprì il rubinetto
della vasca si alzò una nuvola di vapore.
Inorridendo
il malcapitato animale da porcile, pensò di liberarsi
dall'asciugamano, impresa
che si rivelò più grande di lui.
Un
secondo dopo aver tirato fuori una zampa si era ritrovato con l'acqua
alla
gola.
Il
giovane riemerse in una posa timida e composta.
Ucchan
non si mosse, al vederlo alzò enigmatica un sopracciglio. -
Che ci fai tu qui?
Dove hai nascosto il porcellino di prima? - Scrutò l'acqua
per nulla
imbarazzata, costringendolo a coprire le sue vergogne con l'asciugamano.
Per farsi
di nuovo notare, Ryoga l'afferrò per un polso.
- Hai
gettato dentro P-chan e sono comparso io, questa è acqua
calda, mi segui?
Ukyo
spalancò le iridi cerulee. - Un momento! - sentiva l'aria
mancarle – E Akane lo
sa’?
Devo farle
giurare di non dirlo ad Akane! Si ripromise il ragazzo.
Le spiegò
la storia dall'inizio, da quando aveva lanciato la sua prima sfida a
Saotome,
fino a quel momento di convenzionale smarrimento.
-
Dovresti girare con un navigatore satellitare, sai la tecnologia aiuta!
-
suggerì la nuova testimone della sua maledizione.
-
Spiritosa! Quei cosi vanno a batteria e non credo proprio che siano
infallibili! Per esempio non conoscono le nuove strade...-
- Tu
nemmeno le vecchie se è per questo, inoltre dubito che
riusciresti ad infilare
le batterie dal verso giusto! Ucchan scrollò il capo,
facendogli segno di
sedersi sullo sgabello accanto al suo.
- Po...
posso chiederti un favore? Ho bisogno di soldi... –
farfugliò quello.
- Capiti
a proposito, ho bisogno di un cameriere!
Girovagò
con lo sguardo sulla stanza, sollevato dal non doverle necessariamente
delle
spiegazioni.
- Se
cerchi Konatsu, si è trasferito, pare si sia innamorato! -
spettegolò
francamente la chef.
- Mi
sembra strano...
- Che
cosa? Io sono felice per lui! Tu no?
Ryoga
restò attonito alcuni istanti. Non s'é
mai accorta che Konatsu le sbavava
dietro! Ricordava
vagamente
il kunoichi, conosciuto da troppo poco tempo, per rendergli giustizia.
Non gli
erano sfuggiti però, i suoi sguardi per la signorina Ukyo,
come amava
chiamarla.
Dal
caotico tentativo di matrimonio fra Ranma e Akane, in cui avevano
conversato
esclusivamente sull'eventualità di assaggiare la torta
nuziale, altrimenti
sprecata, non si erano più visti.
L'amica
si stiracchiò sbadigliando mentre Ryoga aprofittando di quella sua momentanea distrazione, cominciò a rivestirsi dietro un separè in noce. Calarono alcuni minuti di silenzio, prima che Ucchan rincarasse la dose.
- Sai che ti dico?! Che oggi mi hai fatto perdere abbastanza sonno, ragion per cui ora vieni e seguimi, ti mostro la
tua nuova stanza!
Quello,
uscì dal separè in tutta fretta. - Non occorre, tornerò da te
domani, dopo le lezioni, d’accordo?
Grazie ad
una spatolata tra capo e collo, usando il lato del manico, Ukyo lo
stordì.
- Neanche
per sogno! Tu non ti muovi da qui!
Ridacchiò,
non sapeva nemmeno perché ancora gli parlasse... Hibiki
pareva aver perso i
sensi, sicché non poteva udirla.
Passò le
braccia sotto le ascelle del ragazzo e lo trascinò di peso
su per la rampa.
Varcò la
seconda stanza a sinistra e con fatica, liberò un braccio
dal torace del
poveretto, per accendere la luce.
Ci mise
un bel po’, ma alla fine, tra uno sbuffo e l'altro, lo
gettò sul futon
appartenuto a Konatsu.
Affannata
dal trasporto, prese carta e penna ed attaccò un promemoria
con una puntina
sulla porta.
Ciondolò
sui propri passi, imbucandosi nella stanza adiacente, quindi senza
nemmeno
accendere la luce, cercò il futon a tentoni.
Una volta
sentita la consistenza morbida del materasso sotto le dita,
crollò al suo interno
russando appagata.
Quando
riaprì gli occhi, Hibiki si sforzò di capire dove
fosse e come mai avesse
pernottato in quel luogo sconosciuto... Sentiva male alla nuca e tastandosi avvertì il segno di un piccolo bernoccolo.
Notò un
biglietto sull'uscio, lo staccò e lo lesse mentalmente:
“Se hai
davvero bisogno di soldi, non provare ad uscire da casa mia! Ti ho
avvertito!
Ucchan”
Ora
ricordava, la sera prima, stava dialogando con lei, quando
d'improvviso, usando
modi assai poco ortodossi l'aveva tramortito!
Sospirò
avvilito, infondo aveva realmente bisogno di un guadagno.
Gli
Hibiki avevano un sacco di bollette arretrate da pagare e
sfortunatamente per lui anche
i suoi genitori erano "avventurieri" per usare un elaborato eufemismo, in giro senza tappe fisse per il Giappone, ciò
significava che toccava a
lui provvedere, prima della scadenza prefissa.
Nella
situazione in cui si trovava, non gli restava altro che ispezionare
l'abitazione di Ukyo. Chissà dov'é il
bagno? Si chiese.
Quando
rientrò da scuola, Ucchan s'avvide che Ryoga non aveva
ancora fatto colazione,
l'okonomiaky che aveva preparato per lui, s' era raffreddata.
- Ryoga
sei ancora qui?! Rispondi!
-
Dovresti vergognarti di non avere neanche un bagno, ogni locale deve
averne uno
per legge! - fu l'insensata replica, proveniente dalla cantina.
- Se non
lo trovi tu, non vuol dire che non ce l'ho, idiota! - borbottando
sottovoce,
scese a ripescarlo tra le conserve dei suoi condimenti.
- Da
quant'é che sei quaggiù? -
- Questo
non ha nessuna importanza! - Ryoga fece una goffa corsetta sul posto,
tenendosi
il cavallo dei pantaloni.
- Dimmi
dov'é il bagno! E' un' urgenza!
- Ti
accompagno! – lo prese per il gomito quella. - Dato che vai
in bagno, ti preparo il tuo completo da lavoro, indossalo!
Ryoga
annuì lasciandosi trascinare dove lei voleva.
Alle
16.00 il locale apriva al pubblico.
- Non
avevi qualcosa di un po’ meno sfarzoso? - brontolò
il coetaneo, in giacca e cravatta.
Gli dette
una pacca sul petto.
- Macché!
Stai benissimo! Oh, ma non dirmi che volevi per caso uno degli abitini
sexi di
Konatsu?
L'occhiolino
di Ukyo, l'infastidì se possibile ancora di più.
Quasi,
quasi mi licenzio subito! Considerò fra
sé.
- Si può?
Akane,
Sayuki e Yuka fecero il loro ingresso e eccezionalmente per quella
volta, il girovago
mise in fondo alle sue priorità, quella di licenziarsi.
Le tre
liceali si sistemarono in un tavolo, di lì a poco il giovane
cameriere le
raggiunse.
- Ciao
A-Akane!
La
ragazza si stupì di vederlo lì fermo con un
block-notes e la penna in mano.
- Ryoga,
da quanto lavori qui?
Strusciò
un piede per terra, non osando alzare lo sguardo sul suo – E'
il primo giorno
- Ti
trovo bene – a quell'affermazione anche le amiche di Akane
confermarono che il
completo da cameriere gli calzava a pennello.
- Cosa
desiderate ordinare?
Una
piccola paletta gli infilzò la testa.
-
Portagli i menù! - ordinò quella vipera del suo
capo.
Il
ragazzo represse la rabbia, che lo incalzava a controbattere e
tornò al banco a prendere i menù.
Akane non
domandò di Konatsu, Ukyo infatti le aveva già
raccontato del ballo a cui il
giovane aveva partecipato, a scuola.
Arrivarono
anche Hiroshi, Daysuke, dieci minuti più tardi, un gruppo da
quattro anonime
studentesse del Sanbacco animò il locale.
- Ecco
qua, la tua okonomiyaki ai funghi! – porse il piatto ad Akane.
- La
vegetariana – mise la portata davanti a Yuka – E
quella ai frutti di mare –
terminò servendo Sayuki, la quale si apprestò a
disingannarlo:
- Guarda
che la mia era vegetariana, mentre quella di Yuka è questa qui
– Ryoga si fece
contrito.
- Non
importa, dai! Capita a tutti di confondersi! - Gli sorrise Akane dando
il
gomito all'amica coi codini.
Il
cameriere si sciolse un po’, sentendosi difeso dall'amata.
- Come
sei gentile, posso fare altro per te?
Ucchan
intanto non aveva più posto sulla piastra da cottura, tante
crepes arretrate
dovevano esser tolte da là sopra, prima di rischiare di
bruciare ed intossicare
i clienti.
Hiroshi e
Daysuke giocavano ad una partita di macchiavelli, Daysuke sembrava in
vantaggio.
Le
studentesse del Sanbacco picchiettavano con gli indici sul tavolo,
giunte allo
stremo della pazienza.
- Ryoga!
La smetti di ciarlare! - berciò Ukyo meditabonda.
Il
ragazzo s'intirizzì sentendosi osservato da ogni tavolo,
decise allora di
strafare e prese quattro piatti di okonomiyaki, servendo le ragazze del
Sanbacco.
- Non ho
ordinato questa! Io sono allergica ai sottaceti! - s'inasprì
una delle clienti.
Hiroshi
si sbracciò, cogliendo l'occasione al volo. - E' mia! E' mia!
Disperata
Ucchan si passò una mano sulla fronte, mentre il suo esimio
collega rimediava,
scambiando gli ordini!
Fine
3 cap. Ecco una fanart per voi :-)
Futon:
letto
orientale simile al nostro sacco a pelo, si dice faccia bene alla
schiena.
Ringrazio
in particolare:
Mariku: Anch'io
quando leggo una fanfic tendo ad immaginarmi i possibili seguiti,
è diciamo il bello della diretta^^!
Kuno:
Secondo me, Ukyo non ha in considerazione Konatsu, quanto lui vorrebbe,
anche se gli vuole bene, altrimenti non l'avrebbe mai strappato dalla
matrigna e le sorellastre...
Devilmaycry:
la tua opinione è sempre gradita, spero di
risentirti^^!
Alla
prossima! Laila
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