Due guardie dalla corporatura massiccia, fissano il vuoto davanti ai loro occhi. Il loro viso, impassibile, mi inquieta. Mantenendo il medesimo sguardo, aprono le porte.
Sono pronta, mi dico, si sono pronta.
Non ho paura di conoscere la regina, sono convinta che le piacerò, farò di tutto per piacerle, e farmi piacere dagli altri.
La stanza che compare d’innanzi a me è grandissima .
La stanza è ampia e accogliente, illuminata dalla calda luce che il magnifico candelabro dorato, appeso al soffitto decorato, emana. Accomodate su cuscini, divanetti e poltrone, affiancati all’imponente camino di marmo grigio, le damigelle della regina ricamano indisturbate, formando un delizioso quadro vivente, dai delicati colori pastello.
La regina Anna è in piedi, , accostata alla finestra guardando il cielo cupo e la pioggia. Quando vede sia me che suo fratello George sorride. Avanza di qualche passo e tutti si inchinano compresa io, prima di farlo, io sorrido amabilmente. Mi alzo dalla riverenza profondissima, e mio zio le bacia delicatamente le mani.
Il mio sguardo è basso e le mie labbra accennano ad un sorriso.
Quando alzo lo sguardo, mi accorgo che Anna si trova a pochi centimetri da me.
Deve avere all'incirca venticinque anni, massimo trenta, ai miei occhi è divina, è bellissima.
Indossa un abito rosa pallido ricamato d'oro, risaltava tantissimo il suo incarnato scuro.
Ha profondi occhi neri, come i miei.
La prima cosa che noto è la nostra somiglianza, siamo due gocce d'acqua, anche lei sembra averlo notato.
Mi limito a sorridire pacatamente senza dire una parola, sono in imbarazzo e non so cosa dire, mi sento le guance andare a fuoco.
La regina mi guarda attentamente, osserva ogni mio movimento, il mio aspetto fisico.
Arriva lentamente vicino a me e disse con voce molto seria ma anche molto maliziosa.
" Così tu sei Catherine Carey,.mia nipote, giusto George?" chiede a suo fratello per avere conferma di quel che pensa.
George annuisce dicendo " E' proprio lei"
Mi sento spaesata fuori luogo e la temo, ho paura. Guarda la mia gonna e lentamente alza lo sguardo e fa un giro intorno a me dicendo "Penso ti abbiano già informata che sarai una delle mie nuove damigelle di compagnia, Catherine." termina il giro e torna a guardarmi dritta negli occhi.
Mi guarda più con un sorriso malizioso che amichevole, da quel che mio zio mi ha riferito non è amica delle donne, odia le femmine.
Preferisce la compagnia maschile.
Si siede sul suo piccolo trono dicendo " Tua madre non era molto contenta quando l'ho informata che intendevo portarti a corte." si volta verso di me , di nuovo, ma ormai è lontana "Ma oramai...tu sei qui ."
Si volta alla sua destra, poggiando una mano sulla spalla di un musicista Mark Smeaton "Riprendete a suonare" dice dolcemente.
Io sono ferma immobile, cercando di dire qualcosa di sensato , ma mi accorgo che dalle mia labbra non esce alcun suono.
Mi guarda ancora questa volta , un po' perplessa e dice "Non dici niente, Catherine. Non ho ancora udito la tua voce, mia cara."
Mi faccio coraggio e riesco a dire qualcosa di intelligente inventato in pochi istanti.
" Sono molto contenta di essere qui vostra maestà, spero con tutto il cuore di non deludervi e di essere all'altezza del mio compito."
Ho detto questa frase tutta ad un fiato in due secondi, mi guarda dolcemente sorridendo dicendo " Ti sei preparata il discorso Catherine?" sospira il mio imbarazzo aumenta "Stai tranquilla, e lasciati andare." mi sorride "Domani entrerai al mio servizio insieme alle tue compagne, e quasta sera, nel tuo guardaroba troverai dei nuovi abiti spero siano di tuo gradimento"
Sorrido " Vi ringrazio maestà"
Si alza e si avvicina a George guardandoci " Bene, sei congedata mia cara, approfitta di questo tuo tempo libero conoscendo la corte "
Mi inchino profondamente e alzo lo sguardo guardandola negli occhi timidamente " Maestà"
Mio zio mi accompagna fuori, le guardie aprono la porta, tiro un sospiro di sollievo.
Guardo mio zio dicendo " Come sono andata? le sono piaciuta? " George storce il naso "Beh...devi sapere che non le vanno molto a genio le donne...si trova molto meglio con gli uomini, come hai potuto notare..." intanto camminiamo verso il mio appartamento, "Ma penso che tu sia la sua preferita fin'ora, e credimi, di me puoi fidarti"
mi tocca il naso con un dito, si volta e si allontana "A stasera Catherine!" dice senza voltarsi.
Entro nel mio appartamento, non mi sembra vero essere qui.
Mi guardo allo specchio e mi siedo sulla sedia, mi accorgo i miei libri accuratamente sistemati sulla piccola scrivania.
Prendo il mio piccolo diario, e lo sfoglio con le dita e sorrido.
Mi alzo, e vado nella mia camera da letto, è più piccola rispetto alla sala principale, i miei vestiti sono sistemati nel mio armadio compresa la biancheria,
Mi slaccio il corpetto, e mi tolgo il mio vestito, finalmente mi libero da un peso troppo stretto, rimango in sottoveste e mi sdraio sul letto scomposta, guardo il soffitto sorridendo.
" mi piacerà tutto questo , è l'inizio della mia nuova vita." |