“Smile”
di Sanae78
Capitolo 3
Sorriso strano
“Assan, sei sicuro che tu ed i ragazzi riuscirete a cavarvela
qui a casa tutti soli? Io ed Aisha non torneremo prima di una
settimana.” lo sguardo di Assan si addolcisce e mette le sue
mani sulle mie spalle.
“Stai tranquilla Emina, i ragazzi ormai sono grandicelli e
riusciremo senza problemi ad occuparci sia di noi stessi che della
casa. Pensa solo a star vicina a nostra figlia Aisha, siamo tutti
felici che vada in Italia ad operarsi, così le sue sofferenze
avranno fine!”
Ringrazio Dio per questa possibilità di una vita nuova che
concede a nostra figlia Aisha. Ha sempre affrontato la sua diversità
con coraggio e determinazione, ma so che per quanti sforzi abbia
fatto per sentirsi come gli altri, spesso non ci sia riuscita. Non me
l 'ha mai detto per non farmi preoccupare, ma so che quando esce in
pubblico si nasconde la bocca col velo.
E' una ragazza che sta entrando nell' adolescenza ed inizia
accorgersi dei difetti del suo corpo, quand' era una bimba, queste
cose non le pesavano.
Un' associazione benefica italiana ci condurrà a Roma e lì
le sistemeranno il labbro leporino.
Il pensiero che dopo tanti anni di sofferenza, possa avere un poco di
gioia e sentirsi accettata dagli altri, mi scalda il cuore.
Ma che succede? Mio marito si fa serio: “Ascolta Emina, voglio
chiederti perdono per non aver avuto il coraggio di proteggere Aisha,
quand' è nata...Ho rischiato di privare la nostra famiglia
della gioia che ci ha donato ogni giorno della sua vita” posso
percepire la sua sofferenza “Perdonami, se puoi! Mi sono
fidato da quello che dicevano i medici e non appena me l' hanno
mostrata ed ho visto il suo visino con quel sorriso così
strano, ho pensato solo che sia lei che noi saremmo stati oggetto di
scherno delle persone ed ho creduto davvero che non saremmo stati in
grado di nutrirla e per questo sarebbe morta lo stesso.” i suoi
occhi sono lucidi.
Appoggio le mie mani sulle sue: “Assan, forse non ricordi, ma
pochi giorni dopo che Aisha è nata, tu l' hai accolta nella
nostra casa e le hai voluto bene e non sai questo come mi abbia resa
felice. Hanno tentato di sottrarci nostra figlia, a causa di una
mentalità che si spaventa davanti a chi è diverso...il
mio cuore mi ha fatto capire che era viva e mi ha dato il coraggio di
lottare per nostra figlia. Lei sa tutto, sa che tu lei vuoi bene ed
anche lei te ne vuole. Non ti porta alcun tipo di rancore.”
Mi avvicino alla cucina per chiedere una cosa alla mamma. Sento le
loro voci e mi ritrovo ad ascoltare dietro la porta.
Stanno parlando di me.
In questo momento mi rendo conto di non essere l' unica a soffrire,
anche gli altri soffrono. Si preoccupano per me.
So da sempre che mio padre all' inizio mi aveva rifiutata, anche se
non abbiamo mai avuto il coraggio di parlare di questa cosa. Papà
per me è un vero papà e mamma dice che si sene in colpa
per quella cosa e che devo aspettare il momento in cui lui sarebbe
stato pronto a parlarne con me.
Posso aspettare. Papà mi ha difesa più volte dagli
scherni degli altri bambini e quando qualche malelingua sottolinea il
fatto che la mia venuta al mondo fosse stata portatrice di sventura
per la nostra famiglia, lui risponde: “Nostra figlia è
stata un dono e ci ha portato gioia!”
Comprendo la sua amarezza ed il cuore mi si stringeva per la
commozione.
Stanno ancora conversando.
“Forse adesso sei pronto!” esclamo “E' ora che tu e
Aisha parliate di questa cosa, prima che lei si operi. Sia lei che tu
ne avete bisogno.”
“Si, devo scusarmi con lei... Vado subito a cercarla per
parlarle.” si stacca da me e si avvicina alla porta che trova
socchiusa.
La apre e dietro appare Aisha in lacrime: “Aisha, piccola mia,
ma allora tu ci hai sentiti parlare? Perdonaci...perdonami, ti prego.
Non sono stato un buon padre e quando avrei dovuto difenderti non l'
ho fatto.”
Quante volte avrei voluto sentire quelle parole, pronunciate da lui
ed adesso stava accadendo. Lo abbraccio e lui mi cinge con le sue
forti braccia: “Tu sei speciale figlia mia ed io ti voglio
bene.”
Sollevo il viso e lo guardo, anche lui ha gli occhi verdi, anche se
diversi dai miei: “Papà, ma non è vero tu hai
protetto sia me che la mamma, quando hai detto che mi portavate a
casa con voi. Grazie a voi due, ho potuto vivere!...Ti voglio
regalare un sorriso, uno dei miei strani sorrisi. Presto potrò
farti un sorriso ancora più bello!”
Mi abbraccia ancora e mamma si avvicina a noi stringendosi anche lei.
“Conserverò questo tuo sorriso impresso nella mia
memoria Aisha e pregherò Allah affinché protegga tu e
tua madre nel vostro viaggio. A me piace il tuo sorriso, mi è
sempre piaciuto. Hai un bellissimo sorriso sincero.”
Che gioia che sono per me queste parole: “Oh,.papà!
Grazie!”
“Aisha ogni uomo sorride in maniera diversa, non scordarlo. Il
tuo sorriso è già bello. I medici te ne doneranno uno
che ti farà sentire come gli altri. Ma tu sei già come
loro.” non scorderò mai quest' ennesimo ed
importantissimo insegnamento di mia madre.
E' passato un mese dall' intervento di Aisha. Lei e sua madre sono
tornate già da un po' nel loro paese.
Al loro ritorno hanno festeggiato tutti insieme. Aisha si sente più
serena. Ha iniziato anche ad uscire con delle amiche che vengono
spesso a trovarla a casa sua.
Prima la sua timidezza le impediva di socializzare, sebbene avesse
incontrato anche persone che riuscivano a vedere oltre all'
apparenza.
Non deve più nascondere il suo viso e non si vergogna nemmeno
più di essere vista o osservata.
Le sue labbra adesso sono normali ed è rimasto solo un
taglietto appena sotto il naso, che piano piano col tempo si
rimarginerà, segno dell' intervento che ha subito.
A volte tira fuori qualche sua vecchia foto e pensa alle parole di
sua madre 'Ogni sorriso è speciale.'.
Sull 'aereo c' erano altri bambini e ragazzi che si recavano in
Italia per sottoporsi alla stessa operazione. Li aveva guardati e si
era accorta, che tutti avevano dei bei sorrisi. Quelli più
grandi erano in grado di capire ciò che aveva passato.
Così si conclude la storia di Emina ed Aisha.
Emina, una madre coraggiosa che ha accettato sua figlia Aisha per
quello che era, sua figlia, ed Aisha una timida ragazzina con un
dolce sorriso strano.
FINE
Ringrazio le persone che hanno letto questa storia ed ho cercato
di seguire i consigli che mi sono stati dati.
Chiedo scusa se è breve, ma volevo proprio che fosse così
corta ed intensa per sottolineare i sentimenti dei vari personaggi.
Grazie ancora!
Sanae78
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