Arrivai
a Forks circa due anni fa, nel 2005.
Gli anni precedenti, ben 17 della mia lunga adolescenza, li avevo
trascorsi in Alaska, a Denali. Lì c’era la
famiglia di Tanya, un’avvenente ragazza bionda che seguiva la
mia stessa dieta.
Bhè, di sicuro vi starete chiedendo cosa centri la dieta.
Centra, centra…
Dovete sapere che io non sono propriamente una persona che si nutre di
cibo normale. Purtroppo no.
Per delle strane coincidenze, nell’agosto del 1948, pochi
mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale, mi ritrovai qui a
Forks, in Washington. Che poi era stata anche la città in
cui abitavo prima.
Sono nata nel 1931 a Forks, Washington.
Mio padre e mia madre erano per così dire separati in casa,
visto che non era ancora stata fatta una legge sul divorzio a quel
tempo, ed io ero una semplice ragazza di campagna. Mio padre faceva
parte della guardia nazionale – l’odierna polizia
– e mia madre non lavorava, semplicemente badava a me e mi
curava come una qualsiasi madre avrebbe fatto con la propria figlia.
Il livello d’istruzione allora era molto scarso, ma grazie ai
guadagni di mio padre riuscivo a permettermi i libri della scuola e le
divise, oltre a tutto il resto.
Ero una ragazza nella norma, né troppo bella, né
troppo insignificante. Ero la classica studentessa diligente a cui
piaceva ottenere buoni risultati.
Poi nel 1940 scoppiò la guerra.
Mio padre fu richiamato nell’esercito e mia madre ed io fummo
costrette a lasciare Forks per dirigerci a Phoenix, in Florida, dove
c’erano dei campi per le donne e i bambini, e dove eravamo
sicure per metà di non essere in una città
coinvolta dalla guerra.
Non seppi più nulla di mio padre.
Mia madre restò con me fino alla fine del 1947, anno in cui
mi ammalai di tubercolosi e rischiavo di morire. Ogni giorno era una
dura lotta contro la morte: più cercavo di essere serena e
più la malattia mi assaliva e a volte mi sembrava quasi di
smettere di respirare per minuti interi a causa dei polmoni, che giorno
dopo giorno si consumavano sempre di più; l’unico
conforto che trovavo era nel sonno, che per delle ore mi faceva
dimenticare la mia malattia.
Poi rividi la vita.
Mi ricordo che mi risvegliai una mattina d’agosto senza sole
chiedendomi dov’ero, immaginando di essere in un mondo
parallelo.
Poi ricordai qualcosa. Ricordai il dolore, ricordai gli urli e le
parole strazianti che pronunciavo come per esempio “Uccidimi!
Per favore non riesco a sopportarlo!”…
E ricordai anche le parole confortanti di mia madre, che mi ripeteva
“Va tutto bene, Bella. Io sono con te. Sarò sempre
con te. Tutto questo passerà presto”, facendomi
credere che lei sapesse tutto.
Che sapesse in cosa mi ero trasformata. Che Bella Swan non era
più la stessa.
Fu di fatto che morì prima che io potessi parlarle per
chiedere spiegazioni.
Avevo trovato sul comodino accanto al mio letto un piccolo biglietto
con su scritto un breve messaggio con una scrittura piccola e
frettolosa:
“Perdonami se l’ho fatto. Ma l’amore di
una madre per una figlia mi ha fatto desiderare di non tarpare le tue
ali così presto… All’inizio
sarà difficile, ma vedi che poi conoscerai altri come te che
potranno aiutarti. Io, più di questo, non posso. Sto morendo
figlia mia, e non c’è nulla che possa
salvarmi.”
E fu così che cominciò la mia vita da vampira.
Ho vagato di continente in continente sterminando vittime innocenti ma
anche uomini spregevoli e villani, finché non ho capito che
per vivere potevo anche non uccidere chi non centrava nulla.
Arrivai a Denali nel 1988 circa, e conobbi questo straordinario gruppo
che si cibava di sangue animale anziché sangue umano.
Li apprezzai e decisi di seguire la loro dieta, con discreto successo.
Poi conobbi i Cullen: il capofamiglia, Carlisle, era un dottore molto
famoso in molti stati, bello e affascinante più di un attore
televisivo; la moglie, Esme, era molto dolce e materna quasi da
ricordarmi mia madre stessa; Emmet, un gigante buono dalla battuta
facile, Rosalie, la super modella bionda sposata con Emmet; Jasper,
finto fratello di Rosalie che era in grado di controllare le emozioni
della gente, e Alice, che nella sua bassa statura incarnava tante
qualità, che poteva vedere il futuro di tutti.
I Cullen intendevano trasferirsi a Forks perché conoscevano
la sua fama di regione poco, anzi, scarsamente soleggiata e poi gli
faceva piacere rivederla, visto che già avevano abitato
lì precedentemente. Così mi chiesero di andare
assieme a loro, ed io accettai, presa dalla curiosità di
rivedere la mia città natale e anche per vedere se
c’era ancora la mia casa.
Carlisle mi disse che però mi sarei dovuta iscrivere alla
Forks High School, dato che avendo ancora 17 anni, era meglio far
vedere che frequentavo la scuola, sia io che gli altri fratelli Cullen,
per non incorrere in troppe curiosità da parte della gente.
Oggi è il mio primo giorno di scuola.
Dato che non ho una casa, i Cullen mi hanno offerto di stare da loro.
Mi hanno dato la stanza al terzo piano e anche un’
automobile, un Audi A4… Diciamo che ne ho guadagnato.
Voglio essere gentile con gli altri e quindi li invito a venire nella
mia auto.
Alice, quella con cui ho legato di più, accetta subito e
trasporta con sé anche Jasper, mentre Rosalie, con la quale
ho un’antipatia non dichiarata, ha rifiutato categoricamente.
Emmet mi ha detto “Scusala, è che non ha accettato
ancora la tua convivenza con noi…”.
Contenta lei…
Tutto andava alla perfezione finchè non arrivammo fuori
scuola e non scendemmo dalla macchina.
Alice mi guardava con un espressione strana, per poi capire da dove
proveniva la mia immobilizzazione: un ragazzo alto, statuario con i
capelli rossicci e gli occhi verdi passava giusto davanti alla mia
auto, emanando un profumo che non riesco nemmeno a spiegare a
parole…
- Resisti, Bella. So che è difficile all’inizio
– mi disse Alice.
- Certo, lo so… Spero sia l’ultima volta che lo
vedo –
Il ragazzo si allontanò e la voglia di saltargli addosso
svanì quasi del tutto.
In mente mia, rinnegavo le parole dette poco prima ad Alice. Speravo,
anzi desideravo rivedere il ragazzo di quella mattina.
Grazie a SoleDincht
e Only_a_Illusion che mi hanno recensito ^^
e a Selene_Malfoy che l'ha
aggiunta tra i preferiti.
Per rispondere alla vostra domanda... Non so bene quanto
durerà questa fanfic, però non molto, e non
rispetterà la trama originale (poichè sarebbe un
plagio) ma sarà un punto di vista molto differente che si
risolverà in qualcosa di diverso... ^^
Spero mi continuerete a seguire, grazie anche a chi legge soltanto ^^
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