Aspetterò
la luna piena. L’aspetterò per sempre.
Quando
non vorresti capire la realtà capita di perderti nella tua mente, studiano il
perché del tuo atteggiamento.
Se
non vuoi ammettere che le cose stanno in un certo modo, tanto vale chiudere gli
occhi e pensare di essere in un qualsiasi posto lontano dall'attuale: perché
non concepisci il significato che per altri può avere viverlo, e quale per te
sarebbe perderlo definitivamente.
*
M'ispirava
il suo sguardo, ogni suo gesto, ogni carezza al vento che scorgevo nei suoi
movimenti.
Amavo
ogni rintocco dell'orologio che mi separava da lui, e l'angoscia di sapere che
tutto sarebbe finito prima
di cominciare.
Adoravo
il terrore nei suoi occhi, nei nostri addii.
Ancor
più quella delle nostre promesse: io l’amavo come
l’uomo ama la vita e il tempo l’immortalità.
L’agognavo come nessuno ha mai voluto nessuno, lo desideravo
così ardentemente da pretenderlo a mia insaputa.
Si chiama ossessione, ed è la malattia più
dolce del mondo, la droga più pura e letale, il desiderio più
reale e l’ambizione più pretenziosa.
Ossessionare o lasciarmi ossessionare..cosa contava, poi?
A me
interessava essere desiderato almeno quanto desideravo lui, e più m’avrebbe voluto più l’avrei voluto.
Più
amore dai, più amore ricevi: quel circolo vizioso che
ho imparato dalle mie fantasie del dire amore senza dire sesso sarebbe
diventato così reale da uccidere l’amoralità.
Paragonabile
alla gioia di un infelice per amore, ciò che ricordo mi salva e m’uccide.
Rammento
che una volta ho avuto paura che il cielo non fosse per me il libro aperto che
credevo, e che anche lui come gli altri mi mentisse
per deridermi alle spalle.
Quella
paura non mi ha più abbandonato.
Sarà
per questo che le notti non sono più così serene e i sogni tanto innocenti come vorrei.
Alzare
gli occhi al cielo non è più di sollievo, ma è accorgermi di quanto sia fragile
e debole in confronto a questo mondo tanto crudele che ci ha abbandonati.
E’
tanto sbagliato ammetterlo?
A chi
potrei dire che la persona che amo è come la primavera
nelle stagioni della mia vita?
Suvvia…
Chi
presterebbe mai attenzione ad un folle d’un amore
innocente, che poi d’amore conosce ben poco, se non i dolci sospiri dell’adolescenza
e l’illecito sapore del frutto d’un sentimento proibito?
Se
solo non avessi paura, adesso sarei più felice di sorridere; se fossi ancora in
grado di lasciarmi illudere dalle fantasie della mia mente, direi di poter
ancora permettermi di esistere.
Forse
è solo e ancora la mente che nutre la mia angoscia e rassicura i sensi
sbiaditi, dicendo che è davvero suo il corpo che mi avvolge stanotte e che il
riflesso della luna sulla sua pelle non è solo un altro dei miei sogni.
Ammette
che ogni suo respiro è parallelo al mio sospiro strozzato e il semplice battito
del cuore simile e diverso: sarà un bel sogno, il realizzarsi dei miei più
intimi desideri o la voglia di assecondarmi ancora un po’...
Ma perché allora questo calore brucia come le
fiamme dell’Inferno?
Lo
ricordavo più simile alla dolcezza degli angeli del Paradiso, eppure è perfetto
anche così diverso…
Sarà perché è sua ogni mia notte, che non dormo.
E sarà
che non c’è visione più realizzabile e perfetta che la
realtà della mia vita con lui, che non sogno.
A chi potrei poi dire se non a lui quanto e perché l’amo?
E…
E se
stanotte il sogno avesse preso di mira la realtà e fattone l’irreale?
Se il
sogno fosse realtà e la realtà il sogno?
Se
fosse suo il braccio che cinge la mia vita e il respiro sul mio collo, assieme
a questo ti amo timido e inesperto
perso in questa stanza buia.
E se
fossi meno illuso di quanto voglia convincermi…
La mente vorrebbe ancora ingannarmi?
La
luce naturale della luna è ancora troppo spenta per
rassicurarmi.
Aspetterò.
Aspetterò la luna piena.
L’aspetterò per sempre.
Fine
Note personali
Sarebbe meglio tenermi per me queste cose. Ma pare che leggere soltanto non mi basti, se voglio
migliorare! Dunque eccoci qui, con una nuova quasi-non-sense: in fondo tutto ha un senso se chi lo
scrive gli e lo attribuisce, solo che non è evidente.
Chi è che parla…sono rimasta un po’
interdetta su a chi attribuirla, perché io- nel mio cervello poco sano- mi
conferisco sia la volontà di Edward che quella di Roy:
alla fine ho scelto Edward.
Perché? Non perché sia più sensibile di Roy,
ma più inesperto d’amore, si.
Spiegarne il significato poi è un’offesa
alle vostre menti superiori.
Ogn’uno colga ciò che vuole cogliere, e se
alla fine vi rimarrà qualcosa una recensione è ben
accetta.
Grazie mille a chi ha recensito le mie due
precedenti storie I want to live in your own e Portami con te.
Spero che anche questa sia di
vostro gradimento.
Be Mine