A chinese tale.

di Purple Deep
(/viewuser.php?uid=194893)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Capitolo I - Il dolce sussurro della morte.

Due braccia morbide e delicate gli avvolgevano il collo.
Un forte odore di orchidea gli invadeva completamente le narici, deliziando l'olfatto.
I biondi capelli della diva gli solleticavano le spalle, vicinissimi alla pelle dell'uomo, colpo alla sprovvista dall'abbraccio.
Il vento entrava lieve e tranquillo dalla finestra leggermente aperta che lo accaglieva in casa, spostando giusto un poco delle tendine dai colori chiari che proteggevano la stanza dal sole.
L'uomo si guardò allo specchio, mentre la bella ragazza lo abbracciava, tenendolo immobile in quella stretta così sincera, così lunga. Ciò che vide riflesso non gli piacque affatto: un vecchio signore, le rughe che segnavano il volto, la testa calva, conservando qualche capello bianco, in memoria di una folta chioma ormai caduta.
Molto presto, tutti gli specchi sarebbero stati tolti da quella casa[1], almeno per un periodo. Il che, in verità, era un vero peccato, riflettè il vecchio, perchè erano specchi d'artigianato, talmente belli, che nasconderli sarebbe stato davvero un brutto gesto. Tuttavia sapeva che nessuno poteva correre un rischio talmente grande.
Sapeva anche che, a quella sontuosa festa, la più maestosa di tutta la sua vita, lei non avrebbe potuto partecipare. Gli sfuggirono diversi colpi di tosse, che interruppero per un attimo i suoi pensieri.
Lei doveva andarsene al più presto, non era ben accetta lì, dai pochi famigliari che lui aveva. E di certo, le avrebbero fatto del male se l'avessero vista in tale occasione.
Quindi, era quello il momento dell'addio: un dolce abbraccio, dato sul letto di morte. La condanna era già stata scritta per lui, non c'era maniera che riuscisse a sfuggire alla violenta morsa della malattia. Prima o poi sarebbe accaduto, entrambi lo sapevano, ma non avevano mai immaginato il momento così doloroso.
La spalla dell'uomo, fu bagnata da qualche goccia silenziosa, che cadeva dal volto della giovane. Le accarezzò la schiena, silenzioso.
Non poteva dirle nulla di rassicurante, non poteva consolarla. Troppi anni aveva vissuto pensando a cosa le avrebbe detto in questo momento, ma capiva solo ora che era più opportuno non proferire parola.
Tuttavia, lui volle azzardare. Solo una frase. Una frase , però, dal significato terribilmente importante.

-Tornerò a cercarti, è una promessa.-

Un sussurro, parole appena percettibili, dette da una voce sottile e consumata dal tempo che era passato inesorabile.
E, mentre la diva spalancava quei dolci, grandi, occhi castani che lui aveva tanto ammirato, sentì le potenti braccia del Diyu[2] trascinarlo via.




Spalancò gli occhi. Buio assoluto. Il fuoco che aveva acceso la sera prima si era già spento, il che gli impediva di dare una rapida occhiata al'ambiente circostante. Si passò una mano sul viso dalla pelle perfetta, per poi sbuffare pesantemente.
Poteva giusto intravedere lo stravagante ragazzo dalla maschera bianca dormire non troppo lontano, o piuttosto intuire all'incirca dove si trovasse. Era meglio non muoversi troppo, o avrebbe rischiato di svegliarlo.
All'alba, avrebbe iniziato con gli esperimenti.
Si adagiò nuovamente sul suolo, cercando una posizione comoda, guardando il cielo stellato.
E, prima di richiudere gli occhi per addormentarsi, una semplice, corta frase, gli scivolò dalle labbra.

-E' una promessa.-
----------------------------------------------------------------------------------
[1]=Usanza cinese. Quando una persona muore, tutti gli specchi della casa vengono rimossi, siccome si pensa che chi guardi la bara riflessa sullo specchio abbia ben presto una repentina morte in famiglia.

[2]=Aldilà cinese. Molto simile ad un inferno dantesco, anche se preferisco non dilungarmi a lungo sull'argomento, siccome alcune parti della storia sono basate sui lati che preferisco, momentaneamente, non divulgare di questo posto.
----------------------------------------------------------------------------------
Note dell'autrice:
Evvai! Ecco il primo capitolo, :3.
Sì, lo so, fa schifo, XD. Accontentavi, ecco, u.u(?).
E' corto, dannatamente corto, x''3.
Beh, questo capitolo mi serviva corto, mi dispiace ragazzi, x''3.
Se ho fatto qualche errore, avvertitemi, eh!
Non ho tanta voglia di scrivere altro tra le note, insomma:
Bye-o-nara!(?)

Bacioni,
#Matt



 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2179971