In sette minuti

di Anor
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Tre ragazzi camminano lungo un sentiero al margine del bosco. Il primo corre a perdifiato, gli altri lo inseguono ma lo perdono di vista.
 
Dolore
 
La pavimentazione sconnessa del sentiero di montagna è sempre gradevole per un amante delle scampagnate come Marco. Saltella agile tra le rocce, evitando le fronde dei rami.
       Per me, invece, è una tortura: c’è puzza di marcio, al limitare della foresta. Gli scarponi sono una macchina infernale, i piedi consumati dal continuo sfregamento.
Sento tre vesciche già gonfie premere dietro il calcagno, e Marco continua a correre qua e là.
–Dove cazzo vai?–
Simone è ancora più indietro di me. Certo, con tutto quel lardo come vuoi che faccia ad essere svelto?
Marco non gli risponde, e comincia a correre.
Simone mi supera ansimando come un mantice, e già aloni di sudore si aprono sulla sua schiena.
Comincio a correre anche io. Le vesciche si aprono, i miei piedi mi implorano di fermarmi, ma non lo faccio, e corro più forte.
Sento la pelle staccarsi dalla carne arrossata e cotta, ma Marco già non c’è più.

 




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