Matematica
Vorrei poter dire che m'interessa
ma
se volesse dire uscire di qua
affronterei
dell'uscita la ressa
sbaraglierei
il traffico di città.
Non
v'è prezzo troppo alto per questo
e
non c'è somma che non pagherei
se
volesse dire uscire più presto
o
potermi fare i cavoli miei;
invece
ahimè sono qui prigioniera
e
devo pure prestare attenzione
la
testa mi pare una ciminiera
e
mi tocca seguire questa lezione.
Se
va bene ci saranno tre gradi
e
già non so se m'è caduto il naso
i
termosifoni sono ben radi
ma
di accenderli non è proprio il caso:
è
noto che al freddo ben si riflette,
insomma,
ci stanno solo aiutando,
bello
lo zelo che ognuno ci mette
ma
il punto è ch'io sto ormai congelando.
Tutti
qui sembrano essere un portento
mentre
io sto qua a fissare il manuale
fra
un po' non so nemmeno l'argomento...
sembra
una prigione adolescenziale.
Giuro
che sono del tutto innocente,
e
non ho mai fatto nulla di male
sono
soltanto un po' tarda di mente
quando
trovo un numero irrazionale;
vi
prego, non parlate di radici,
quadrate
o cubiche non le sopporto
né
di calcoli, acerrimi nemici,
piuttosto
vado a zappare nell'orto.
Sono
studiosa e ci metto l'impegno
ma
quando a scuola qua mi sono iscritta
non
mi avevano avvisato che il pegno
sarebbe
stato la piena sconfitta
d'ogni
neurone passato e futuro,
e
la distruzione dell'autostima
visto
che il sei non lo prendo al sicuro
manco
se la Sorte mi bacia prima.
Il
compito in classe ormai s'avvicina
ed
io sono ancora a far rimar versi
ma
forse espatriare potrei in Cina
tanto
i bei voti quest'anno l'ho persi.
Forse,
lo ammetto, sono prevenuta
verso
di lei, la materia funesta:
amare
no, non l'avrei potuta
ma
certamente sarebbe una festa
studiarla
senza morte meditare
o
senza ritenerla assai molesta,
però
non so che cosa escogitare
perché
la materia non mi entra in testa
e
i conti – ahimé – non li so proprio fare.
_______________
Siete arrivati fino in fondo? Beh, allora complimenti!
Non so cosa dire, se non che questa pseudo poesia è nata in
risposta alla mia frustrazione di fronte alla materia chiamata
matematica. Chiariamo una cosa, non è che io vada così
male, diciamo abbastanza da sentirmi parecchio schizzata. Avete
presente quando vorreste lanciare tutto fuori dalla finestra? Ecco,
così.
Che altro? Dovrebbero essere tutti endecasillabi, perché
sono partita facendo questa scommessa con me stessa, e lo schema di
rime è regolare, eccezion fatta per la strofa finale, che ha
anche un verso in più.
Devo ammettere che lo scopo principale non era uno stile eccelso, ma un
modo per sorridere di una materia che mi mette di cattivo umore ^^
Spero che vi sia piaciuta, anche se sono solo due versi senza pretese.
Un abbraccio!
wip
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