Finalmente
è nata la mia bambina.
Il suo nome?
Hope...
Hope Sarizawa.
Ebbene
sì: ho deciso di darle il mio cognome, d'altronde
non ho avuto molte alternative.
Adesso ci
ritroviamo in macchina, mio padre ci sta riportando finalmente a casa,
dove ci aspetta il resto della famiglia.
Aperta la porta,
i miei fratelli corrono verso di me, che tengo la piccola in braccio.
"Anya
è finalmente a casa!" grida il piccolo.
"Mamma,mamma"
"Anya..."
Insomma: Anya di
qua e Anya di là, non immaginavo si fosse sentita
così tanto la mia mancanza.
Li invito ad
abbassare il tono della voce."Fate piano, o la traumatizzerete con le
vostra urla selvagge!"
"Dai, avrete
tempo per stare con lei... fate riposare vostra sorella!"
Tutti ritornano
imbronciati
alle loro faccende, mentre io raggiungo la mia stanza dove trovo vicino
al mio letto una piccola culla rosa .
"L'ha comprata
stamattina tuo padre, prima di venirti a prendere!"spiega mia madre
entrando.
Le sorrido e
subito vi adagio la piccola.
"Anya,
preparati... perchè da oggi inizia per te una nuova vita.
Una mamma è impegnata 24 ore su 24!"
"Lo so mamma, ce
la metterò tutta!"
"So che ci
riuscirai, ma non esitare mai a chiedere il mio aiuto!"
Mi sorride e mi
accarezza una gote. "Vai a fare un bagno ora, io preparo la cena!"
"Ok!"
"Dopo la nascita, i miei
genitori sembrano
avere cambiato atteggiamento.
Ora tutte le
tensioni che c'erano prima
sembrano
essere svanite."
Finita la doccia
rientro in camera mia, dove vi trovo mio padre ad osservare la
neo-nipotina nella culla.
"Papà..."
"Scusa, volevo
solo..."
"Tranquilllo,
puoi entrare quando vuoi!" lo rassicuro.
"Prima non la
pensavi così" afferma sorridendo.
"Beh prima
volevi solo frugare tra le mie cose!" rispondo scherzando.
Continua a
fissarla, anzi continuiamo, perchè io lo farei per ore e ore.
"Anya..."
Rompe d' un
tratto il silenzio.
"Si.."
Ancora alcuni
secondi di attesa...
"Mi dispiace..."
"Papà..."
Questa
frase mi ha come fatto fermare il
cuore,
ma
soprattutto mi ha fatto tornare in mente
tutto
quello che abbiato osato dirci il giorno in cui
me
ne sono andata di casa..."
“cinque
figli maschi, cinque! E
L’UNICA CHE MI DA PROBLEMI E' SEMPRE LEI,
L’UNICA FEMMINA!
“Se
decidi di uscire da questa casa, ricorda che non potrai più
metterci piede".
“Tranquillo,
non ho proprio
intenzione di tornare in questa casa!"
“Pensa
alla vergogna, non possiamo crescerlo, sei troppo giovane!”
"So di
avere detto delle cose imperdonabili, ma ero solo arrabbiato... "
Ecco che
ricominciano a
uscire cascate di lacrime dai miei occhi. Mi butto su di lui ad
abbracciarlo, cingendo le braccia intorno alla sua vita e piangendo a
di rotto sulla sua maglietta.
Prima
d'ora non lo avevo mai fatto...
"Dai, non
ricominciare a piangere" mi accarezza i capelli.
Mi sciolgo da
quell'abbraccio e asciugo il viso con le mani.
Lui si
riavvicina alla culla " eh, sì! dovrò
abituarmi all'idea di essere chiamato nonno!"
*
*
*
Il suono di un
campanello mi fa svegliare con un sobbalzo.
Aperti gli occhi
e
focalizzata bene l'immagine , mi accorgo di essermi addormetato sul
divano, e le bottiglie vuote sul tavolino mi fanno ricordare
la
mega sbronza di ieri sera.
Sicuro sul fatto
che il suono
del campanello è stato solo un sogno mi sdraio di nuovo
pesantemente sul divano, massaggiandomi la testa che comincia a far
male.
Ma ecco che quel
maledetto
campanello risuona e decido di andare ad aprire, cercando di non
barcollare troppo. Spero solo sia qualcosa di importante
sennò
se ne pentiranno di essere venuti qui.
Apertala mi
trovo davanti Hilary che mi fissa imbarazzata e stranita.
"Ah Hilary, sei
solo tu!
Pensavo che fosse un regalo arrivato in ritardo per il mio
compleanno!" affermo sbuffando e invitandola ad entrare.
"Sei sempre
così simpatico appena sveglio...?" domanda con un leggero
sarcasmo.
"Soprattutto
quando sono gli altri a svegliarmi!" rispondo con tono irritato.
Decide di non
aggiungere altro, roteando gli occhi e sospirando.
"Ma avete dato
una festa?" domanda dopo avere notato il casino in salotto.
"beh , diciamo
che abbiamo festeggiato il mio compleanno!"
"Ah, auguri
ma... festeggiate bevendo voi?" chiede perplessa.
"Beh di solito
oltre a bere
ci diamo a qualcos'altro ma visto che l'unico che la pensava come me se
n'è andato, mi è toccato festeggiare con quello
stinco di
santo di Yuri" concludo scocciato.
Lei fa un
sorrisetto
compiaciuto: dopotutto è colpa sua se Yuri è
così
cambiato, da quando sta con lei non vuole nemmeno più uscire
con
me perchè teme che lo porti sulla cattiva strada. Kai non si
faceva poi tutti questi problemi...
"A proposito
dov'è?"
"E' di sopra, e
a giudicare
dai rumori starà correndo di qua e là per
prepararsi..."
affermo accasciandomi sul divano e prendendo una bottiglia per bere
l'ultimo goccio di vodka che era rimasto.
*
*
*
Certo che Boris
non ha
proprio limiti, dopo la sbornia di ieri sera intende ripulire tutte le
bottiglie bevendo persino le ultime goccie.
Poco fa dicendo
"stinco di
santo" voleva alludere al fatto che Yuri da quando si è
messo
con la sottoscritta non ha più cercato di fare il don
Giovanni?
Bhe questo non
può che farmi piacere, vuol dire che ci tiene veramente a me.
E' meraviglioso,
anche se ero
partita da casa arrabbiata per il fatto che l'ho aspettato per due ore,
sapendo queste cose non mi importa più di niente: lo
aspetterei
per tutta la vita se fosse necessario!
Ieri gli avevo
chiesto se gli
andava di accompagnarmi al centro commerciale per comprare un regalino
ad Anya e la sua bambina, avevamo deciso l'ora e che sarebbe venuto lui
a prendermi; ma evidentemente il corso degli eventi
( soprannominato
Boris) ha
cambiato le cose! Lo avrà ridotto un pezzo di carta
facendolo
bere in quantità! E forse non si sentirà nemmeno
tanto
lucido e in forma.
Dio, come ti
odio Huznestov! E' decisamente peggio di Kai!
Per fortuna Yuri
è diverso, più maturo e consapevole di quello che
fa.
"Solo un momento
Hilary e sono da te!" grida Yuri dal piano di sopra.
"Ah, quindi te
lo porti via!
Questo vuol dire che dovrò essere io a ripulire questo
disastro?!" dice tra sè e sè ad alta voce.
"Presumo di
sì!"
"Bene! In fondo
mi ci
dovrò abituare visto che tra qualche mese starò
in
solitudine in questa casa, non che mi dispiaccia..." aggiunge con mezzo
sorrisetto iniziando ad alzarsi e raccogliere un pò di roba
dal
divano.
"Scusa, cosa
intendi con -starò in solitudine-?" chiedo stranita.
"Beh, Kai mi ha
abbandonato
tornandosene in Russia , Serjey sembra voglia andare non so dove, Yuri
se ne va a studiare a Kyoto e io qui a..."
"Ehy aspetta!"
lo interrompo bruscamente. "Come sarebbe a dire che Yuri -va a studiare
a Kyoto-??"
"Ehm..." sbarra
gli occhi " pensavo lo sapessi..."
E invece no! Lui
ha deciso di partire e a me non ha detto proprio nulla!
Mi volto verso
le scale e lo
fisso mentre scende velocemente, ma dopo avere visto la mia espressione
comincia a rallentare, osservandomi perplesso.
"Cosa..." non
gli lascio finire la frase perchè decido di andarmene
immediatamente.
*
*
*
Fisso malamente
Boris che fa un faccino innocente:
"Ehy, non l'ho
fatto apposta!"
Cosa le
avrà detto, parla sempre a sproposito.
Subito decido di
raggiungerla e la blocco prima che esca dal cancello.
"Senti
quanlunque cosa ti
abbia detto Boris non è vera: abbiamo solo bevuto, niente
ragazze, spogliarelliste e cose simili!" Conoscendo Boris
avrà
detto cazzate simili.
"Oh adesso sono
più
sollevata..." dice ironica "... e deduco che anche il fatto che tu
parta per Kyoto non sia vero!?!" aggiunge incrociando le braccia al
petto, leggermente adirata.
Continuo a
fissarla non sapendo che dire.
"O no??"
"No, infatti..."
cerco di spiegarle.
"E
perchè Boris lo avrebbe detto?"
"Perchè
sì..." oddio....Mi fissa inarcando le sopracciglia.
"Insomma...è
sì o no?!"
"Cioè,
è
sì perchè è vero che volevo partire
per Kyoto, ma
è no perchè non voglio andarci più..."
o qualcosa
di simile.
La sua
espressione si fa leggermente più serena, anche se penso di
averla confusa.
"Spiegati
meglio, per favore"
"Io avevo fatto
una domanda
di iscrizione per questa università, ma era stato prima che
noi
due , insomma , stessimo insieme. Poi qualche settimana prima degli
esami mi era arrivata una lettera con una risposta positiva e
lì
non ho saputo più cosa voler veramente fare..."
"Yuri, se stanno
così le cose io non voglio assolutamente che tu rinunci a
questa occasione per me..."
"No Hilary! Io
ho già
preso la mia decisione! Prima volevo andare lì
perchè non
c'era niente che mi legava a questa città, ma partire ora
significherebbe.. ecco... perderti"
Spero solo che
Boris non sia
nascosto dietro qualche cespuglio a origliare, come è solito
fare, perchè se sapesse che ho detto queste cose mi
prenderebbe
in giro a vita.
Non che non
siano vere le cose che ho detto, anzi... io sono fermamente convinto di
tutto quello che ho detto!
Solo non avrei
mai pensato di dirle.
Lei si fa
diventare gli occhi lucidi e mi salta addosso abbracciandomi.
Ricambio cingendole fortemente la vita.
"
So benissimo di non avertelo ancora
detto: ti amo Hilary".
*
*
*
Sono in auto,
fermo qui da
circa dieci minuti a causa del terribile traffico. Mentre mi guardo
intorno nell'attesa che la fila scorra, guardando tra i passanti noto
Anya che entra in un negozio, uno di quelli di cui oggi sarà
cliente fissa: un negozio per bambini.
Mi strappa un
sorriso questo
pensiero, insomma , vederla intenta nello scegliere pannolini, biberon
e pappine e così decido di trovare un parcheggio e andare a
vedere questa scena.
Proprio come
pensavo: la
trovo davanti ad uno scaffale pieno di pannolini di ogni genere,
concentrata a leggere tutte le marche e prezzi.
"Ho sentito che
questi assorbono il doppio e tengono asciutto!"
Si volta di
scatto appena sente la mia voce.
"Rai, ma... da
quanto sei qui?"
"Ti ho vista
entrare e ho deciso di pedinarti, ti ho spaventata?"
Sorride
imbarazzata. "No no, anzi! Solo che mai avrei pensato di vederti qui!"
sorride ancora.
"Come procedono
gli acquisti?"
"Beh
è un pò
difficile scegliere, ma credo che ascolterò il tuo consiglio
e
prenderò questi! Li vantano così tanto in
pubblicità, almeno proviamoli!"
Li mette in
carrello e lo spinge tra gli scaffali alla ricerca di altre cose.
Decido di
seguirla, anche se non so perchè lo stia facendo: forse
voglio solo stare un pò con lei.
"e allora, che
nome hai scelto?" le chiedo curioso.
"Hope. La scelta
è stata ardua, ma alla fine mi ha colpito questo. Che ne
pensi?"
"Hope...grazioso!"
"Non sembri
molto convinto..."
"No dico sul
serio, mi piace!"
Mentre lei paga
alla cassa resto in disparte a fissarla e strani pensieri mi si
affollano nella mente:
per un attimo ho
voluto che quella bambina fosse mia, che nulla fosse accaduto e che mai
ci fossimo lasciati.
Un pensiero
stupido?
Forse... ma mi
sarebbe piaciuto, lo ammetto.
"Beh allora io
vado..." dice sorridendo.
"No aspetta, ti
do un passaggio, ok?"
Ci pensa alcuni
secondi mentre io la osservo speranzoso.
"Sì,
va bene"
*
*
*
"Vuoi salire?"
gli propongo gentilmente.
"Credo sia
meglio di no..." mi risponde abbassando lo sguardo. Cosa mi aspettavo...
"Ok... allora ti
saluto e.."
"Senti, in
realtà devo dirti una cosa!"
Resto in
silenzio a fissarlo mentre il cuore mi batte a ritmo di uno pneumatico.
"Ecco, se ti ho
seguita è perchè volevo salutarti come si deve
prima di andarmene..."
Lo guardo
sconvolta e cerco di capire meglio.
"Domani parto,
ritorno in Cina"
Spalanco gli
occhi e dentro di me sento crollarmi il mondo addosso.
Lui continua a
cercare parole per spiegare.
"... scusa se
l'ho fatto oggi ma, non ero sicuro che domani avrei avuto il tempo di
venire."
Si
sarà sicuramente accorto che i miei occhi stanno diventando
lucidi, ma non voglio piangere, non stavolta.
"Quindi te ne
vai..." sussurro tra me e me, perdendomi nei suoi occhi che mi fissano
un pò malinconici.
Avrei
così tante cose da dirgli, ma la verità
è che... non me ne viene in mente nemmeno una.
"Già...
venderemo
quella casa! L' aveva scelta mia madre e sono d' accordo con mio padre.
Troppo ricordi legati a quella casa..." aggiunge osservandomi
intensamente.
"La nostra prima volta, le cene,
pomeriggi
passati insieme:
tutti momenti vissuti in
quella casa,
momenti indimenticabili".
Vorrei dirgli che...
Dirgli cosa? non
credo servirebbe a riaggiustare le cose.
Resta in
silenzio ad aspettare una mia risposta, mentre io continuo a muovere
nervosamente gli occhi.
"Allora... "
decido di non
dire più niente e lo abbraccio stringendolo forte a me "mi
mancherai..." gli sussurro mentre lui ricambia il mio abbraccio
stringendo forte la mia maglietta da dietro.
" Respiro per l'ultima volta il
suo
profumo,
sento il suo calore per l'ultima volta.
Se rimanere
per sempre così bastasse a
non portarmelo via,
resterei così per tutta la vita.
Ma
chi sono io per impedirglielo?
Sono
solo quella che si
è presa gioco di lui e dei suoi sentimenti:
in casi come questi,
un semplice scusa sarebbe d'aiuto?"
Per evitare che possa
succedere altro mi stacco improvvisamente uscendo
dall'auto...
"Stammi bene
Rai, e buona fortuna!"gli rivolgo accennando un sorriso.
"
Non
mi sono mai piaciuti
gli addii.
Fino ad ora non l'ho mai detto a
nessuno e mai
avrei
pensato di dirlo
proprio a lui!"
"Anche a te e alla tua bambina..."
Queste sono le
ultime parole che ha detto, dopodichè mette in moto e se ne
va.
Sembro come
paralizzata, continuo a fissare in fondo alla strada, anche se la sua
auto...oramai non c'è più.
Finito il pranzo
ritorno in
camera mia e resto sdraiata su un fianco sul mio letto ,dove al centro
ho messo Hope. Mentre giocherello con le sue manine ripercorro tutta la
mia storia con Rai.
Ma i miei
pensieri vengono
interrotti dall'arrivo di Hilary che, a giudicare dalla sua
espressione, ha qualcosa di molto urgente da dirmi: chissà
perchè scommetto si tratti di Yuri!
"Hey, ma che
siamo belle"
esclama solleticandole il pancino "non puoi immaginare quello che mi
è successo!!" aggiunge entusiasta guardando sognante il
soffitto.
"Che cosa?"
domando con meno entusiasmo.
"Allora,
stamattina aspettavo..."
E comincia a
narrarmi la sua
storia mentre io chiudo gli occhi, un pò stanca, ma cercando
di
ascoltarla, cercando di creare un filo logico in questo suo discorso.
"... hai capito?
Non parte perchè non vuole perdermi! E' meraviglioso, non ci
lasceremo!"
" Vorrei
tanto condividere questa sua emozione
ma non posso, non ci riesco. E sapete una cosa?
La invidio pure..."
"E allora? Non mi dici niente?"
Notando la mia
espressione
gelida e impassibile si ferma al centro della stanza ad osservarmi,con
un punto interrogativo sopra la testa. "Ehm... co-cosa hai?"
Avrei voluto me
lo chiedessi prima...
"Rai.." mi
limito a dire sospirando. Lei si avvicina sedendosi dall'altra parte
del letto. "...torna in Cina!" aggiungo.
"Cosa? E quando?"
"Domani!"
"Co-come lo hai
saputo, che cosa significa, che cosa vi siete detti??"
Per favore
Hilary, una domanda per volta!
"Cosa vuoi che
ci siamo detti, ci siamo lasciati con un orribile... addio" affermo
persa nel vuoto.
"Ma non
è possibile! Anya ma... ma vuoi davvero che finisca
così?"
"Non importa,
ok? dopotutto
è meglio così, lui andrà per la sua
strada e io
per la mia: ci dimenticheremo a vicenda..."
So di non
assumere un tono molto determinato in ciò che dico, ma
vorrei tanto autoconvincermi!
"Si certo! Mi
dici come lo dimentichi se tieni addosso ancora la sua collana?!"
Porto la mia
mano sul mio
petto afferrando quel ciondolo, che io non merito e che in teoria avrei
dovuto restituirlo già da tempo.
La osservo
alquanto depressa,
pensando al fatto che ha maledettamente ragione: sarà
difficile
dimenticarlo... chissà se per lui sarà lo stesso.
Arrivata la sera
e messa a
dormire Hope nella culla, mi sdraio sul letto a fissare il soffitto: ma
quello che in realtà vi vedo inciso è il viso
dolce,
bello e unico di Rai.
Oggi ovunque io
guardi , vedo lui. Qualunque cosa pensi, riguarda sempre lui.
Un ossessione,
direte?
Non lo so.
So solo che ci
sono stati troppo silenzi, silenzi di parole non dette.
Alzo la schiena
e mi metto semiseduta sul letto, facendo un respiro profondo.
Involontariamente
i miei
occhi puntano sulla libreria di fronte al mio letto e la mia attenzione
viene catturata da un libro: ho finito di leggerlo qualche mese fa, ma
non ho mai trovato l'occasione per restituirglielo, dopo tutto le cose
che erano successe.
Se devo
dimenticarlo è
bene liberarsi delle cose che mi tengono legata a lui: è
giusto
restituire sia il libro che la collana.
Domattina presto
dovrò arrivare in tempo a casa sua: anche se mi costa dirgli
un secondo addio...
*
*
*
"E questa
è l'ultima!" affermo posando l'ultima valigia nel
portabagagli.
"Sicuro di avere
preso tutto?" chiede mio padre.
"Si, non
preoccuparti!" lo rassicuro.
"Bene, allora
è
deciso, tu vai ed io ti raggiungerò appena sistemo delle
cose
qui a Tokyo!Ho già avvisato tua sorella, lei ti
aspetterà
in aeroporto!"
"Me l'hai
già detto, papà!"
"E lo so, ma
sai... ehy ma quella non è la tua amica?" mi dice
invitandomi a guardare dietro di me.
Resto sorpreso:
è Anya, come mai di nuovo qui!
"Si si, ma entra
pure , ti saluto dopo!" lo lascio e raggiungo Anya.
"Ciao..."
"Ciao, scusa se
ti faccio perdere tempo, sei in ritardo?" mi chiede preoccupata.
"No, no
tranquilla... c'è qualcosa che devi...dirmi?"
"Beh, in
realtà c'è ... qualcosa che devo restituirti!"
Mi porge una
busta con dentro il libro che tempo fa le avevo prestato.
"Ma... non era
necessario! So che ti piace tanto, quindi puoi tenerlo, è
tuo!" le dico cercando di restituirglielo.
"No, no Rai! E'
tuo, non mi
sembra giusto. E...e poi mi farebbe ricordar... non riuscirei a..."
vedo che parla confusa, in modo agitato e mi accorgo che i suoi occhi
cominciano ad arrossarsi "... beh non importa! Buon viaggio Rai!" mi
scocca rapidamente un bacio sulla guancia e se ne va frettolosamente
via.
Sono rimasto
sorpreso da
questo suo atteggiamento che mi ha paralizzato ,così tanto
che
non ho fatto nemmeno in tempo a fermarla.
"Rai! Si sta
facendo tardi, su!"
Il richiamo di
mio padre mi
riporta alla lucidità e torno indietro per raggiungerlo,
anche
se i miei occhi sono rimasti lì, fermi a osservare il punto
in
cui è sparita.
*
*
*
Ho cercato di
resistere
finchè ho potuto ma non appena ho capito che le mie lacrime
stavano per venir fuori ho deciso di salutarlo velocemente e scappare.
E infatti appena
voltato
l'angolo sono rimasta appoggiata ad un muro, ferma lì a
piangere
ininterrottamente, cercando di soffocare i miei singhiozzi.
Sapevo non
sarebbe stata una buona idea, ma ho dovuto farlo.
Forse l'idea di
restituirgli
le sue cose è stata una scusa per rivederlo, per avere
un'ultima
occasione per riuscire finalmente a dirgli tutto?
Bene, occasione
sprecata con successo, Anya.
Ancora una volta
non sono riuscita a dire nulla, ma in fondo è stato meglio
così.
Tutto quello che
avevo da dire ho cercato di esprimerlo , come meglio potevo, nero su
bianco...
*
*
*
Il taxi mi sta
conducendo in aereoporto e una volta giunto lì
lascerò per sempre questa città.
Lascerò
qui tanti ricordi, la maggiorparte dei quali sono legati a lei.
Lei, che mi
è piaciuta sin dalla prima volta che l'ho vista.
Lei, che con
quel suo caratterino mi ha fatto perdere la testa.
Lei, per cui
sono stato male per mesi ma che nonostante tutto continuo a non odiare
ma ad amare.
Allora
perchè invece di riaggiustare le cose ho preferito dirle
addio?
Quando oggi
è venuta a
restituirmi quel libro , ho pensato che fosse solo una scusa per dirmi
un qualcosa in più di quel terribile addio.
E invece non lo
ha fatto!
Prendo dal
sacchetto quel libro e lo osservo, perso in un mare di ricordi.
Mi accorgo che
tra le pagine c'è una piccola busta.
Apertala cade
tra le mie mani una collana, quella stessa collana che le avevo
regalato.
La osservo
sconcertato e dalla stessa busta tiro fuori un foglietto piegato a
metà...
"
So di avere sbagliato, di averti spezzato il cuore:
è
questo quello che fanno i diavoli?
Sono riuscita a scuotere
l'angelo che era dentro
di te,
portandoti
così lontano a tal punto che mi è stato
difficile raggiungerti.
Però io ho
bisogno di sperare,
voglio
sperare in cuor mio che tu riuscirai a perdonarmi.
Sì lo so,
ciò che ho fatto è
imperdonabile,
è come
se avessi rubato e bruciato la tua
anima. E' questo quello che
fanno i demoni , no?
Loro comandano il
mondo peggio
di me,
distruggono qualsiasi cosa, e incolpano gli angeli come te!..."
I miei occhi
scorrono velocemente tra queste righe, alcune di esse macchiate dalle
sue lacrime.
"... non sono
riuscita a esprimerti a parole quello che sentivo,
lo so è stupido! Il fatto è che ero
convinta che non sarebbe servito,
anzi, a dir la verità, non ne ho avuto il coraggio..."
Perchè
non lo hai fatto...
"Ti
dirò sinceramente che non ho mai smesso,
nemmeno un istante di pensare a te,
ogni volta che guardo
una tua foto mille ricordi mi sfiorano e sai una
cosa? Non mi dispiace.
Mi ricordo i
tuoi baci, mi sembra di sentirli ancora
sulle mie labbra.
Ricordo
quelle volte in cui ballavi con me, senza musica.
Mi ricordo le
semplici cose, i semplici momenti passati
insieme.
Ma una cosa
che desidero dimenticare...
Il ricordo
che voglio dimenticare...
è
il tuo addio!..."
I miei occhi si
perdono nel
vuoto. Mi impediscono di terminare. Stringo tra le mie mani questa
lettera, la accartoccio e la tengo ben stretta in un pugno.
La rabbia che mi
assale
è immensa. Come ha potuto farmi questo! Credeva veramente
che
una squallida lettera bastasse a chiarire tutto?!
Eppure hai avuto
un sacco di occasioni per parlare, che stupida!
Getto quel
foglio accartocciato dal finestrino, con rabbia, rancore.
Ma che cosa
voglio fare veramente? Sto letteramente gettando tutto dalla finestra?
Le ho detto veramente addio?
Il mio cuore
l'ha già perdonata...
e allora
perchè sto fuggendo?
" senta, mi
scusi, può tornare indietro?" chiedo frettolosamente
all'autista.
"Cosa? Indietro
dove? Non
vede che c'è un terribile traffico! Sarà
già un
miracolo se arriveremo in tempo all' aeroporto!"
"Ma, ma.."
confuso mi guardo attorno alla ricerca di una soluzione. "Si fermi,
devo scendere qui!"
"Che cosa? Ehy
ma ..."
"Non si
preoccupi, appena può torni a casa mia e la ripagheremo di
tutto!"
"Ma come..."
Non gli faccio
finire la frase, chiudo bruscamente la portiera e corro nella direzione
opposta.
Dopo alcuni
metri mi fermo
più o meno in quel tratto di strada in cui avevo gettato
quella
lettera accartocciata. La vedo vicino ad un marciapiede, la riprendo e
la riapro.
La osservo con
decisione e tenendola tra le mani ricomincio a correre per raggiungere
il posto dove il mio cuore vuole stare.
Continuo
e
continuo a correre come un matto, attraversando col semaforo
rosso, rischiando di farmi prendere in pieno dalle auto. Il
fatto
è che non posso e non voglio più perdere tempo.
Adesso ho
bisogno di sapere...
"I need to know now,
Know now...
Can you love me again?"
*
*
*
"Eccoti qui
questo bel fiore profumato!"
Mia madre mi
riporta in stanza la piccola Hope, dopo averle fatto il bagnetto.
"E adesso ti
metto nella culla"
"Dammi faccio
io!"
"Mi raccomando,
tra un quarto d'ora circa ricorda di allattarla!"
"Si mamma!"
Esce e chiude la
porta.
Emetto un
sospiro. Uno di
quelli che ti libera, che si fa quando smetti di fingere di
essere felice, per fare in modo che nessuno si accorga di quanto stai
male.
"Spero che tu
non abbia preso da me in fatto di fortuna, non sai quanto fa male..."
Improvvisamente
il mio cellulare si accende.
Ed è
una sua chiamata.
Osservo quel
telefono incredula.
La mia mano
trema.
Sorpresa ed
esitante rispondo lo stesso
"... P-pronto..."
e non mi sembra
vero sentire la sua voce e sentir dire...
"Ricordi i nostri baci?
Li senti ancora
sulle tue labbra?
E quelle volte in
cui tu ballavi con me, senza musica?
Ti ricordi le
semplici cose?
Parlavamo
finchè piangiavamo.
Hai detto che il tuo
più grande rimorso,
l'unica cosa che
vorresti dimenticare...
è il
nostro addio?
Affacciati dalla tua
finestra, e guardami, sono qui...
...Adesso non saranno più solo ricordi,
ma momenti da
vivere ancora insieme!"
The
end
Oddio,
è veramente finita o_____o
Ben ritrovati cari
lettori, questa volta siamo proprio giunti alla fine!
Non ci posso credere!
E dire che avevo
cominciato a scriverla così, tanto per
provare. Quando pubblicai il primo capitolo mi chiesi "e mo'... che mi
invento?!?"
Vi giuro che mai avrei
pensato di combinare tanti casini in questa
storia XD
E piano piano mi ci
sono affezionata da morire :'')
Mi sono ispirata a due
canzoni che secondo me in questo contesto
c'entravano molto : Love me again di John Newman, e Goodbye di Miley
Cyrus.
Un ringraziamento va
sicuramente a tutte coloro che mi hanno seguita,
sostenuta e con i loro consigli mi hanno aiutata a "migliorare".
Grazie , grazie ,
grazie :')
Questo sembrerebbe
quasi un addio , ma probabilmente non lo
sarà... perchè mi piacerebbe molto scrivere un
seguitoXD
Quindi tutto quello
che posso al momento dirvi è che , nella
vita, come in questa storia :
"
Never lose Hope "
Baci :)
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