MI INGINOCCHIO LACERANDOMI
LE VESTI E COSPARGENDOMI IL CAPO DI CENERE PER AVERTI FATTO PIANGERE
KATE35, E ANCHE PER AVER LASCIATO QUALCUN ALTRO DI VOI NELL'ANSIA.
SORRY. MA ,CREDETEMI, QUASI TRE MESI DI TEMPO PRIMA DI SUPERARE IL
CONCERTO DELL'8 FEBBRAIO A PARIGI ERANO NECESSARI. I PROSSIMI
CAPITOLI SONO STATI ABBOZZATI IL 9 SERA NEL MIO LETTONE DELL'HOTEL
SOFIA...E RIMANEGGIATI E RIVISTI IN QUESTO TEMPO.
UN CONSIGLIO, FATE UN
RIPASSINO DI ALMENO L'ULTIMO CAPITOLO PRIMA DI COMINCIARE QUESTO
PERCHE' INIZIA ESATTAMENTE DOVE FINISCE L'ALTRO.
BACI!
- - A-AH! BECCATA!
La voce di Maggie la colse
tanto di sorpresa da farla sussultare così violentemente che a
malapena evitò di cadere dalla sedia e di scottarsi con il
mozzicone ancora acceso della sigaretta che persa tra quei pensieri
aveva dimenticato tra le dita.
- beccata a fare
cosa? - chiese Viola fingendosi stupita, vano, miserabile e
infantile tentativo. Aveva capito immediatamente cosa intendesse
l'amica, ed era anche perfettamente cosciente che non sarebbe
sfuggita ad una nuova conversazione su un argomento che cercava di
evitare come la peste ma su cui l'altra continuava, inesorabile e
spietata, a riportarla.
- Stai ascoltando
l'intervista di Jared alla radio, e con lo sguardo perso nel vuoto
per di più. Lo sapevo! ho corso come una pazza per arrivare a
casa prima che fosse finita e coglierti in flagrante.
Viola sospirò
massaggiandosi le tempie
Ma l'altra era un fiume in
piena
- non ci provare –
la ammonì infatti – non capisco perché ti
ostini, stupidamente tra l'altro, a negarlo. E ti comunico che più
continuerai a cercare di fuggirmi, più in me si rafforzerà
la convinzione che anche tu lo sai perfettamente e che la tua è
solo paura: gigantesca, fottutissima paura, caro genio letterario in
cima alle classifiche di vendita!
- Che centrano le mie
vendite, adesso! - provò ancora inutilmente a svicolare.
- Centrano, tutto
centra, tutto ciò che è la tua vita in questo momento
centra.
Pensò di alzarsi e
vigliaccamente darsi alla fuga ma in quel momento la voce di Jared
che ancora usciva dalla radio (ma quanto diavolo era lunga questa
intervista?) scoppiò in una bassa e sensuale risata che ebbe
su di lei l'effetto di una ghigliottina, guardò la testa della
sua cieca ostinazione rotolare sul tappeto etnico e fissarla con
occhi vuoti, e decise di arrendersi.
L'amica sorrise: c'erano
volute settimane e settimane di martellamenti ma alla fine Viola dava
segni di cedimento.
Sedette sul tappeto e la
invitò a fare altrettanto.
Si osservarono davvero
negli occhi dopo un bel po' di tempo, occhi quasi rossi in occhi
verdi, come per tanto tempo era stato.
- - Viola, te lo
chiederò un'altra volta. Ma voglio augurarmi che questa sia
l'ultima, perché spero che tu sia onesta adesso.
Viola sospirò,
rassegnata.
- Perché
continui a sminuire il tuo rapporto con Jared? Perché
continui ad affermare che tra voi non c'è niente, che non ti
aspetti niente? Perché continui a dire che non sei
innamorata di lui,e che per lui è lo stesso? È folle!
E lo sai.
- Cosa so? - disse
lei accendendosi nervosamente una sigaretta – ammettiamo un
attimo che mi sia lasciata trascinare, che mi sia
lasciata...influenzare dalla lontananza, e che questo abbia
ingigantito e distorto i miei sentimenti per lui. Che sia cascata in
questo tranello come una dodicenne...andiamo è umano da parte
mia! Lui è così...bello, sexy, affascinante,
intelligente, disarmante
Ma dovette fermarsi perché
Maggie le aveva messo il dito indice a dieci centimetri dal naso e lo
muoveva da destra a sinistra con stampato in faccia il sorriso di chi
la sa lunga.
- Ne stai parlando
come un divo da copertina. E sai che non è di questo lato di
lui che stiamo parlando. Sembra che tu senta questa infatuazione e
faccia di tutto per esasperarla, invece è l'esatto opposto.
Tu stai mettendo delle barriere altissime
- e come?
- Quante volte lo hai
chiamato tu da quando è partito? Vuoi che te lo rammenti? Tre
volte, Viola. TRE. Quando ti hanno pubblicato, per il suo
compleanno, e quando sei arrivata prima nelle classifiche di
vendita- elencò contando sulle dita - Notizie e burocratici
saluti da parte tua. E quante volte invece ti ha chiamato lui?
Scommetto che non le conti neanche più...
- va beh, ogni tanto
mi chiama...
- Ogni tanto? Tu non
te ne rendi conto perché vuoi negarlo così tanto da
perdere la nozione del tempo, ma al massimo è stato senza
comporre il tuo numero per tre giorni in questi mesi. Cosa deve fare
ancora quel benedetto ragazzo per dimostrarti che per lui sei
importante? E tu quanto vuoi insistere a comportarti così?
- Non saprei quando
chiamarlo, non voglio disturbarlo, sai quanto è impegnato
- così
impegnato e preso da precipitarsi a chiamarti da qualsiasi parte del
mondo e a qualsiasi ora della notte stacchi di lavorare, Viola.
Secondo te cosa significa?
- ok. ammettiamo che
quello che c'è stato sia difficile da dimenticare, che abbia
lasciato un segno dentro di lui...e anche dentro di me. Cosa dovrei
fare secondo te?
- Fare un passo verso
di lui. Sai meglio di me che avresti potuto incontrarlo se solo
avessi voluto. Ma non l'hai fatto. No, aspetti che sia lui che
magari tra qualche mese riesca a strappare qualche ora ai suoi
impegni per precipitarsi qui,e magari tu sarai altrove quel
giorno... Viola finirai per perderlo. Mi stupisco che ancora non sia
successo, ma forse se è così intelligente come credo
ti ha capita meglio di me.
Viola pensò ancora
a quell'ultima notte, a come aveva pensato che non sarebbe stata in
grado di nascondergli niente, di come aveva creduto di vedere nel suo
sguardo un barlume di comprensione di quel pensiero...e se invece lui
fosse andato ancora oltre? Poteva quella notte avere intuito che lei
gli stava già tenendo nascosto qualcosa... qualcosa che taceva
per prima a se stessa?
Maggie la lasciò
riflettere con calma, seguendo ogni pensiero che si accavallava
riflesso nei sui occhi, finché non vide la resa e la
comprensione nella sua espressione, allora si azzardò a
parlare
Viola alzò gli
occhi verso di lei con infinita lentezza e attese
- la prossima
settimana tu parti per l'Europa, e anche se fai finta di non saperlo
e ti sei ostinata a non guardare le date su internet per non cadere
in tentazione, sai benissimo che anche lui sarà là in
tour.
- Uhm.
- Ecco, il mio
consiglio è di posticipare di qualche giorno la tua partenza
da Parigi, oh niente che interferisca con il tuo giro
promozionale...mi sono permessa di dare un occhio alla tua agenda...
e intanto che sei li sempre il mio consiglio è di andare a
vederti un concerto...mi sa che la settimana scorsa mi è
arrivato direttamente da oltre oceano il biglietto giusto... poi
dopo il concerto appostati in qualche posto strategico vicino
all'uscita del locale e guarda che succede quando lui esce. Ma se
per qualche tragico scherzo del destino non dovessi incontrarlo, o
non dovesse vederti...ti prego, fai un favore a te stessa. Chiamalo
e digli che sei li. E che sei li apposta per vederlo. E digli che è
importante per te.
- Cavoli...spero
proprio di incrociarlo all'uscita del locale, sarebbe certo più
facile che dovergli dire quelle cose al telefono.
- Certo che hai uno
strano senso del concetto di facilità tu!
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