Fanfic su attori > Jared Leto
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Autore: artemide82    12/04/2008    1 recensioni
Autunno a New York, un attore che cerca di calarsi nella parte...ed una ragazza che gli ricorderà il sapore di certi momenti.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MI INGINOCCHIO LACERANDOMI LE VESTI E COSPARGENDOMI IL CAPO DI CENERE PER AVERTI FATTO PIANGERE KATE35, E ANCHE PER AVER LASCIATO QUALCUN ALTRO DI VOI NELL'ANSIA. SORRY. MA ,CREDETEMI, QUASI TRE MESI DI TEMPO PRIMA DI SUPERARE IL CONCERTO DELL'8 FEBBRAIO A PARIGI ERANO NECESSARI. I PROSSIMI CAPITOLI SONO STATI ABBOZZATI IL 9 SERA NEL MIO LETTONE DELL'HOTEL SOFIA...E RIMANEGGIATI E RIVISTI IN QUESTO TEMPO.

UN CONSIGLIO, FATE UN RIPASSINO DI ALMENO L'ULTIMO CAPITOLO PRIMA DI COMINCIARE QUESTO PERCHE' INIZIA ESATTAMENTE DOVE FINISCE L'ALTRO.

BACI!






- - A-AH! BECCATA!

La voce di Maggie la colse tanto di sorpresa da farla sussultare così violentemente che a malapena evitò di cadere dalla sedia e di scottarsi con il mozzicone ancora acceso della sigaretta che persa tra quei pensieri aveva dimenticato tra le dita.

  • - beccata a fare cosa? - chiese Viola fingendosi stupita, vano, miserabile e infantile tentativo. Aveva capito immediatamente cosa intendesse l'amica, ed era anche perfettamente cosciente che non sarebbe sfuggita ad una nuova conversazione su un argomento che cercava di evitare come la peste ma su cui l'altra continuava, inesorabile e spietata, a riportarla.

  • - Stai ascoltando l'intervista di Jared alla radio, e con lo sguardo perso nel vuoto per di più. Lo sapevo! ho corso come una pazza per arrivare a casa prima che fosse finita e coglierti in flagrante.

Viola sospirò massaggiandosi le tempie

  • - Meg... - provò debolmente a implorare.

Ma l'altra era un fiume in piena

  • - non ci provare – la ammonì infatti – non capisco perché ti ostini, stupidamente tra l'altro, a negarlo. E ti comunico che più continuerai a cercare di fuggirmi, più in me si rafforzerà la convinzione che anche tu lo sai perfettamente e che la tua è solo paura: gigantesca, fottutissima paura, caro genio letterario in cima alle classifiche di vendita!

  • - Che centrano le mie vendite, adesso! - provò ancora inutilmente a svicolare.

  • - Centrano, tutto centra, tutto ciò che è la tua vita in questo momento centra.

Pensò di alzarsi e vigliaccamente darsi alla fuga ma in quel momento la voce di Jared che ancora usciva dalla radio (ma quanto diavolo era lunga questa intervista?) scoppiò in una bassa e sensuale risata che ebbe su di lei l'effetto di una ghigliottina, guardò la testa della sua cieca ostinazione rotolare sul tappeto etnico e fissarla con occhi vuoti, e decise di arrendersi.

  • - Va bene, Meg hai vinto tu. Parliamone, ma facciamolo con calma, ok?

L'amica sorrise: c'erano volute settimane e settimane di martellamenti ma alla fine Viola dava segni di cedimento.

Sedette sul tappeto e la invitò a fare altrettanto.

Si osservarono davvero negli occhi dopo un bel po' di tempo, occhi quasi rossi in occhi verdi, come per tanto tempo era stato.

- - Viola, te lo chiederò un'altra volta. Ma voglio augurarmi che questa sia l'ultima, perché spero che tu sia onesta adesso.

Viola sospirò, rassegnata.

  • - Perché continui a sminuire il tuo rapporto con Jared? Perché continui ad affermare che tra voi non c'è niente, che non ti aspetti niente? Perché continui a dire che non sei innamorata di lui,e che per lui è lo stesso? È folle! E lo sai.

  • - Cosa so? - disse lei accendendosi nervosamente una sigaretta – ammettiamo un attimo che mi sia lasciata trascinare, che mi sia lasciata...influenzare dalla lontananza, e che questo abbia ingigantito e distorto i miei sentimenti per lui. Che sia cascata in questo tranello come una dodicenne...andiamo è umano da parte mia! Lui è così...bello, sexy, affascinante, intelligente, disarmante

Ma dovette fermarsi perché Maggie le aveva messo il dito indice a dieci centimetri dal naso e lo muoveva da destra a sinistra con stampato in faccia il sorriso di chi la sa lunga.

  • - Ne stai parlando come un divo da copertina. E sai che non è di questo lato di lui che stiamo parlando. Sembra che tu senta questa infatuazione e faccia di tutto per esasperarla, invece è l'esatto opposto. Tu stai mettendo delle barriere altissime

  • - e come?

  • - Quante volte lo hai chiamato tu da quando è partito? Vuoi che te lo rammenti? Tre volte, Viola. TRE. Quando ti hanno pubblicato, per il suo compleanno, e quando sei arrivata prima nelle classifiche di vendita- elencò contando sulle dita - Notizie e burocratici saluti da parte tua. E quante volte invece ti ha chiamato lui? Scommetto che non le conti neanche più...

  • - va beh, ogni tanto mi chiama...

  • - Ogni tanto? Tu non te ne rendi conto perché vuoi negarlo così tanto da perdere la nozione del tempo, ma al massimo è stato senza comporre il tuo numero per tre giorni in questi mesi. Cosa deve fare ancora quel benedetto ragazzo per dimostrarti che per lui sei importante? E tu quanto vuoi insistere a comportarti così?

  • - Non saprei quando chiamarlo, non voglio disturbarlo, sai quanto è impegnato

  • - così impegnato e preso da precipitarsi a chiamarti da qualsiasi parte del mondo e a qualsiasi ora della notte stacchi di lavorare, Viola. Secondo te cosa significa?

  • - ok. ammettiamo che quello che c'è stato sia difficile da dimenticare, che abbia lasciato un segno dentro di lui...e anche dentro di me. Cosa dovrei fare secondo te?

  • - Fare un passo verso di lui. Sai meglio di me che avresti potuto incontrarlo se solo avessi voluto. Ma non l'hai fatto. No, aspetti che sia lui che magari tra qualche mese riesca a strappare qualche ora ai suoi impegni per precipitarsi qui,e magari tu sarai altrove quel giorno... Viola finirai per perderlo. Mi stupisco che ancora non sia successo, ma forse se è così intelligente come credo ti ha capita meglio di me.

Viola pensò ancora a quell'ultima notte, a come aveva pensato che non sarebbe stata in grado di nascondergli niente, di come aveva creduto di vedere nel suo sguardo un barlume di comprensione di quel pensiero...e se invece lui fosse andato ancora oltre? Poteva quella notte avere intuito che lei gli stava già tenendo nascosto qualcosa... qualcosa che taceva per prima a se stessa?

Maggie la lasciò riflettere con calma, seguendo ogni pensiero che si accavallava riflesso nei sui occhi, finché non vide la resa e la comprensione nella sua espressione, allora si azzardò a parlare

  • - posso darti un consiglio?

Viola alzò gli occhi verso di lei con infinita lentezza e attese

  • - la prossima settimana tu parti per l'Europa, e anche se fai finta di non saperlo e ti sei ostinata a non guardare le date su internet per non cadere in tentazione, sai benissimo che anche lui sarà là in tour.

  • - Uhm.

  • - Ecco, il mio consiglio è di posticipare di qualche giorno la tua partenza da Parigi, oh niente che interferisca con il tuo giro promozionale...mi sono permessa di dare un occhio alla tua agenda... e intanto che sei li sempre il mio consiglio è di andare a vederti un concerto...mi sa che la settimana scorsa mi è arrivato direttamente da oltre oceano il biglietto giusto... poi dopo il concerto appostati in qualche posto strategico vicino all'uscita del locale e guarda che succede quando lui esce. Ma se per qualche tragico scherzo del destino non dovessi incontrarlo, o non dovesse vederti...ti prego, fai un favore a te stessa. Chiamalo e digli che sei li. E che sei li apposta per vederlo. E digli che è importante per te.

  • - Cavoli...spero proprio di incrociarlo all'uscita del locale, sarebbe certo più facile che dovergli dire quelle cose al telefono.

  • - Certo che hai uno strano senso del concetto di facilità tu!




  
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