Rosso
Capitolo
XXXI
Che senso ha
combattere, per cosa si combatte? Infondo nemmeno chi lotta lo sa.
Aoi riusciva a
intravedere alla luce dei lampioni sparsi per il cortile, i riflessi
violetti dei capelli blu di Cami e Rebel, gli occhi ardenti di Mix e
Lucia e infine l'aria addolorata di Luc.
“Non ti
salutano?” chiese sarcasticamente Astor.
Astor aveva già
sfoderato le armi e le teneva in mano lungo i fianchi, mentre il suo
sguardo era ancora fisso sui gemelli.
Luc si mosse
leggermente in avanti provocando un guizzo sulla guancia di Aoi, che
poggiò i palmi delle mani sull'elsa dei pugnali che aveva
sulla schiena.
“Aoi, non
pensavo avresti rischiato la tua vita e quella degli altri per il
potere” disse in tono tagliente Luc che si era messo a metà
tra loro e i gemelli.
“Io non
rischio niente per il potere” ringhiò Aoi, mettendosi in
posizione di difesa.
“Eppure
sei qui. Sei venuta a prendere Mix e Rebel, ma non te lo permetterò.
Anche se sei mia sorella, la mia amata
sorella non posso permetterlo”.
“Lei
non è la tua amata sorella.”
sibilò Astor
avvicinandosi a Luc.
In
una frazione di secondo i gemelli si ritrovarono affianco a Luc,
mentre tendevano delle armi simili a spade contro Astor.
“Non
ci provate!” gridò Aoi mettendosi tra Astor e le spade
provocandosi qualche ferita.
“Non
toccate la ragazza” disse Lucia indietreggiando e mettendo una
mano sulla spalla di Luc, poi aggiunse “Se la feriamo anche Luc
si ferirà”.
Astor
soffocò una risata e puntò un pugnale sotto la gola di
Mix, facendo aderire la lama al mento, bruciandolo.
Mix
si mosse istintivamente e colpì Astor al braccio mentre il
ragazzo si allontanava imprecando.
“Astor,
finiscila” sussurrò Aoi reggendosi il braccio
indolenzito e sanguinante.
“Tu,
sei legata anche a lui” bisbigliò Rebel, lasciando
cadere la spada che aveva in mano.
“E'
un arma a doppio taglio, se uccidiamo lui è come uccidere
Luc...” disse piano Lucia mettendosi in ginocchio.
“Noi
non vogliamo combattere, non vogliamo nemmeno consegnare il potere
nelle mani di Kevin. Ma purtroppo se non vi porteremo da lui, ci
ucciderà tutti, compreso Luc” spiegò Aoi
avvicinandosi al fratello che la guardava ostile.
“Io
verrò di mia spontanea volontà” disse
improvvisamente Rebel, scatenando la furia di Cami e Mix.
“Sei
impazzita?! Vuoi farci uccidere tutti? Cosa pensi di risolvere?!”
gridò Cami afferrandola per le spalle.
“Ho
le mie buone motivazioni” rispose la ragazza.
“Scusate,
potete lasciarmi un attimo da solo con Aoi?” chiese Luc.
Tutti
i presenti restarono in silenzio per un po', poi senza dire una
parola si allontanarono mentre Astor guardava i due ragazzi
preoccupato.
“C'è
una cosa che ti devo dire...” cominciò Luc avvicinandosi
ancora di più ad Aoi.
“Sono
qui, dimmi” sussurrò la ragazza riponendo le armi.
“Prima
del vostro arrivo, sapevamo cosa avevate in mente di fare grazie al
potere di Mix. All'inizio volevamo combattere, ma poi abbiamo ideato
una strategia” la voce di Luc era ferma e decisa e continuando
a parlare spiegò il loro piano ad Aoi, alla fine le porse una
collanina in acciaio che intrappolava una pietra rosso vivo al
centro.
“Cos'è?”
chiese incuriosita Aoi prendendola in mano.
“Ti
sarà utile, credimi. Al momento opportuno ti dirò
cos'è, per ora non c'è bisogno che tu lo sappia”.
Luc
poggiò una mano sulla spalla della ragazza e debolmente le
sorrise poi, guardando al di là di Aoi fece cenno ai ragazzi
di avvicinarsi.
Quando
furono di nuovo tutti riuniti Astor imprecò qualcosa e si mise
affianco ad Aoi, prendendole la mano.
“C'è
Raluca, fate finta di combattere un po'. Solo per non farle avere
sospetti su di noi” disse Luc, uscendo da dietro la schiena una
spada e cominciando ad attaccare Astor.
Il
ragazzo si spostò agilmente ed evitò la spada, prese i
pugnali e poi contrattaccò, intanto Aoi stava respingendo
Lucia che le si era avvinghiata addosso mentre Rebel, Mix e Cami li
accerchiavano.
“Non
sono sicuro che tu stia fingendo” disse ansimando Astor,
fendendo l'aria con colpi andati a vuoto.
Aoi
cadde a terra, ai piedi di Rebel, e una strana nuvola nera cominciò
ad avvolgerla.
“Non
penso proprio che stiano fingendo!” gridò Aoi cercando
di scappare da quella nube.
Intanto
Raluca guardava la scena appollaiata su un albero, con un sorrisino
appena accennato.
“Aoi!”
gridò Astor cercando di raggiungerla, ma prima che si potesse
avvicinare a lei, Luc gli bloccò la strada.
“Con
calma, di lei mi prendo cura io” bisbigliò Luc, con un
tono di voce freddo.
Dalla
terra cominciarono ad uscire delle radici infuocate, che bloccarono
ogni persona presente, eccetto Aoi e Astor.
“Che
diavolo di potere sta usando” disse con voce strozzata Mix.
“Terra
e fuoco” sussurrò Astor leggermente sorpreso.
“Astor!
Prendiamo Mix e Rebel e portiamoli via...” gridò Aoi
alzandosi da terra e inciampando in una radice.
Raluca
con un balzo scese dall'albero e atterrò vicino i due ragazzi
e aprì un portale, un buco nero che risucchio solamente loro
tre, Mix e Rebel.
Quando
si ritrovarono dall'altra parte del portale, Kevin era ancora seduto
sulla sedia a leggere in quella specie di biblioteca.
“Bene,
me li avete portati...Ottimo lavoro” sussurrò Kevin
alzandosi e mettendosi davanti i ragazzi stesi a terra.
Delle
catene argentate uscirono dal suolo e bloccarono i polsi e le
caviglie di tutti, con grande sorpresa di Raluca.
“Kevin,
cosa fai?! Liberami!” gridò Raluca cercando di togliersi
le catene.
“Scusami,
ma ormai non mi servi più. Sei inutile mia cara, ora mi
interessano solo Mix, Rebel e Aoi” disse il ragazzo
inginocchiandosi davanti Rebel e sfiorandole con un dito i capelli
blu.
La
ragazza si ritrasse e per poco non gli sputò in faccia.
“Non
siete molto collaborativi, a quanto vedo” ringhiò Kevin,
spostandosi su Aoi.
“Va
all'inferno” sibilò Aoi, distogliendo lo sguardo da
Kevin.
“Tu
verrai con me però” sussurrò lui afferrandola e
girandole il volto, avvicinandolo al suo.
“Kevin,
ma tu mi avevi detto...avevi detto di amarmi...” sussurrò
incredula Raluca, mentre guardava la scena con le lacrime agli occhi.
“Ho
mentito, comunque devo solo scegliere a chi bere prima il sangue.
Cosa ne dici Aoi, se ti lascio per ultima? Voglio assaporare il tuo
sapore ancora una volta, più intensamente e più
lentamente” sussurrò con voce seducente Kevin, alitando
sul collo di Aoi.
Astor
ebbe un esplosione di rabbia e per poco le catene non si ruppero
sotto la sua forza, un ondata di furia omicida lo pervase dalla testa
ai piedi.
“Non
permetterti di parlarle così, verme” bisbigliò
Astor cercando di avvicinarsi alla ragazza.
“Altrimenti?
Mio caro Astor, ti ucciderò appena il rituale per spezzare il
legame sarà completato”.
Kevin
si spostò velocemente su Mix, lo afferrò per i capelli
e gli tirò la testa all'indietro con incontrollata violenza,
poi prima di morderlo fermò il suo sguardo in quello di Aoi,
che guardava la scena inorridita.
“MIX!”
gridò Rebel con le lacrime agli occhi, stava cercando di
liberarsi dalle catene per aiutare il suo compagno che aveva la testa
buttata all'indietro e gli occhi rivoltati, mostrando il bianco.
“Fermati!”
gridò Aoi immobile, era scandalizzata, mai aveva visto tanta
crudeltà in una persona.
“Non
guardare, girati” sussurrò Astor cercando di coprire la
visuale ad Aoi.
“Mai,
non posso farlo! E' colpa mia! E' solo colpa mia!”.
“Non
servirà a niente guardare! Solo a farti stare peggio!”.
Kevin
lasciò cadere il corpo di Mix a terra con un tonfo e si pulì
la bocca con il dorso della mano, i canini prolungati e affilati come
aghi gli percorrevano le labbra socchiuse. Aoi ebbe un improvviso
conato di vomito quando Kevin si avvicinò a Rebel, ignorando
il corpo senza vita di fianco a lui.
La
ragazza scalciava e piangeva, provocando acuti da far male.
“Non
farlo! Lasciala, lasciala!” supplicò Aoi al limite della
disperazione.
“Il
loro sangue è amaro, non vedo l'ora di bere il tuo, molto più
dolce” sussurrò Kevin ad Aoi prima di avventarsi su
Rebel.
“Prova
solo a sfiorarla e giuro che ti uccido con le mie mani!”
ringhiò Astor.
Ormai
le urla e i pianti di Rebel non si sentivano più, era riversa
a terra con gli occhi che mostravano in bianco e la bocca spalancata
in un urlo muto.
Con
noncuranza Kevin si alzò e si diresse al centro della
biblioteca dove c'era disegnato un cerchio con dentro un rombo.
“Maledetto,
la pagherai!” gridò piangendo disperatamente Aoi che non
riusciva più a controllare i suoi singhiozzi.
Kevin
sembrò non sentirla e si sedette al centro del cerchio, in
mezzo al rombo e cominciò a recitare delle parole in lingua
sconosciuta.
“Sta
iniziando il rito” sussurrò Astor.
“Tra
poco, ci ucciderà tutti” disse Raluca con la testa
abbassata e lo sguardo perso nel vuoto.
Un
fascio di luce nera uscì dal rombo e un altro fascio di luce
rossa dal cerchio unendosi sulla testa del ragazzo, un folata di
vento caldo attraverso l'intera stanza. Aoi lanciò un urlo di
dolore, era come se qualcosa le stesse strappando il cuore dal petto,
l'unica cosa che la faceva resistere era la mano di Astor che si era
intrecciata alla sua e la stringeva con forza.
|