( La vita
senza la musica sarebbe un errore.
F.
Nietzshche )
Ormai
l' esibizione tanto attesa era sempre più vicina, l' euforia
di quei giorni era indescrivibile, io e Easy non facevamo che parlare
di musica e di come ci saremmo comportati sul palco. Easy era molto
fissato sul suo comportamento sul palco, sul modo di vestire e sulla
sua pettinatura, voleva che lo spazio intorno ad egli sul palco fosse
praticamente sotto il suo comando. Era il più bravo all'
interno del gruppo e certi ragionamenti, a mio giudizio, poteva
permetterseli, anche se molte volte, dovette contrastarsi con le idee
di mio zio. Easy era molto giovane in quel periodo e contro una persona
di una certa età, non si permetteva di mettere in
discussione un suo giudizio o una sua idea, quindi molte volte, metteva
da parte i suoi desideri, anche quelli più profondi e si
atteneva alle regole di mio zio, certo non sarebbe durato molto sotto
il controllo di un altro.
Gilby,
l' ultimo chitarrista arrivato, all' inizio si sentì come in
esame davanti a tutti ma presto, si integrò perfettamente
nel gruppo, l' unica persona che era evidendemente infelice dell'
arrivo di Gilby, nonostante la sua perfetta integrazione, era Paky.
Paky sapeva di essere il componente meno dotato all' interno del gruppo
e qualunque chitarrista avrebbe potuto rimpiazzarlo, quindi si sentva
spesso in discussione. A parte questi piccoli problemi, si andava
avanti, si contnuava a provare, a suonare e si attendeva sempre con
più euforia di arrivare al giorno dell' esibizione.
Fede
era praticamente un disastro, non era per niente una cantante, le
mancava tutto, aveva un timbro orribile, una tecnica del tutto assente,
un' estensione limitatissima, per non parlare della scarsissima
presenza scenica. Se il giorno dell' esibizione, avessimo fatto una
porca figura, sicuramente il pelo nell' uovo sarebbe stato Fede.
La
scaletta era completa, certo le canzoni erano davvero poche
così mio zio, per riempire un pò la serata, si
inventò una sorta di storia musicale. Avremmo dovuto
introdurre ogni canzone con una lettura di un testo dove spiegava la
nascita della canzone, un' idea azzardata a mio giudizio ma a quanto
pare, era l' unica soluzione, altrimenti la serata sarebbe durata solo
mezz' ora.
Un
giorno nel locale delle prove, al termine delle stesse, ero seduto alla
tastiera di mio zio e mi misi a strimpellare una canzone troppo famosa
per non essere riconosciuta, " Heal The World " di MJJ. Feci un grosso
errore a strimpellarla. Mio zio la sentì, la riconobbe e
decise di inserirla nella serata. Io non credevo alle mie orecchie, non
mancava molto all' esibizione e non ce l' avremmo mai fatta a
completare una canzone come quella, sarebbe stato letteralmente
impossibile.
Io
ripetevo a mio zio " è inutile, gli accordi sono moltissimi,
l' arrangiamento è complicato, la melodia vocale
è difficile e anche se riuscissimo ad arrangiarla a modo
nostro verrebbe comunque uno schifo ", tutto inutile, quando mio zio si
metteva qualcosa in testa, non c' era niente in grado di smuoverla. Gli
altri erano abbastanza preoccupati di quella situazione e facevano
bene, conoscevo la canzone e sapevo con certezza che alcuni come Paky o
Duff non l' avrebbero imparata tutta come si deve, non erano abituati a
ricordarsi gli accordi a memoria e questa era una grande mancanza.
Spesso alle prove succedeva che mentre suonavamo una canzone, doveva
esserci mio zio a chiamare gli accordi, altrimenti qualcuno si sarebbe
perso. Una cosa al quanto fastidiosa da vedere, mio zio non poteva di
certo mettersi dietro di noi sul palco a gridare gli accordi, oppure
davanti a noi, che razza di figura ci avremmo fatto.
In
seguito, oltre questi dubbi che mi riempivano la testa, c' era anche il
tasto dolente, Fede, non ci sarebbe mai riuscita a sostenere un pezzo
come " Heal The World ". Per mio zio sarebbe dovuto essere il pezzo di
chiusura, ma io lo vedevo come il pezzo che avrebbe chiuso la nostra
carriera musicale, ero davvero impaurito.
Una
delle cose positive di quel periodo era che, oltre essere una rock
band, eravamo anche amici, una comitiva, con altre persone che ci
giravano intorno. Uscivamo spesso insieme e facevamo le solite cazzate.
Gilby in quel periodo si avvicinò molto a Lucy, l' amica
timida di Fede, tanto che si misero insieme quasi inaspettatamente.
C'
era anche un' altra ragazza che usciva con noi, la cugina di Fede,
Maria, una persona vuota, anche non paricolarmente di bell' aspetto,
sorrideva di rado ed era molto irritante stare alla sua presenza.
Tuttavia
però mi sentivo bene, uscire con la propria band era diverso
di quando si usciva con i soliti amici, Lo stato d' animo era
completamente differente, migliore naturalmente.
I
nostri discorsi coinvolgevano tutti, quindi nessuno si sentiva escluso,
certo c' era chi si affezzionava di più a qualcun' altro,
era normale, ma finchè nessuno aveva dei grossi problemi con
qualcun' altro, come di solito succede in un gruppo, potevamo stare
tranquilli.
Per
le strade della città succedeva spesso che ci mettevamo a
cantare in modo armonico, giusto per vedere se saremmo riusciti a fare
determinate cose il giorno del concerto. Le persone ci guardavano in
modo sorpreso quando cantavamo, ma a me non importava niente, l' idea
di far parte di un gruppo, mi faceva sentire diverso dalla massa di
ragazzi che vivevano la propria vita in modo del tutto vuoto e privo di
emozioni.
Più
passava il tempo e più l' amicizia tra me, Easy e Gilby
cresceva, entrammo in confedenza tanto che Gilby ci confessò
il suo forte intersse per lucy. Un giorno eravamo in un autobus per
uscire, Gilby cominciò a parlare di Lucy " ragazzi mi piace
davvero Lucy, credo di amarla . Lucy e Gilby stavano insieme da sole
due settimane circa ma Gilby, sembrava sul essere uscito fuori di
senno. Gli dissi " Gilby sono felice che tu ti sia innamorato, ma sei
davvero sicuro di esserlo? " e lui rispose " certo che lo sono, lei
è quella giusta, probabilmente ci sposeremo ". A quelle
parole io e Easy ci guardammo in faccia e sucessivamente scoppiammo
dalle risate, Gilby però era serio e non capì a
fondo il motivo delle nostre risate. " parli sul serio? Insomma stai
davvero pensando a sole due settimane che state insieme, di poterla
sposare? " e Gilby mi rispose " e perchè no, se ci amiamo e
durerà, non vedo perchè non dovremmo sposarci ".
Easy, sorpreso dal comportamento di Gilby, gli disse " a questo punto
spero che tra voi non finirà, altrimenti ci rimarrai davvero
male " e Gilby rispose " tranquillo non finirà, ne sono
certo ".
Il
giorno dopo si lasciarono per motivi che ancora oggi mi sono ignoti, ma
la cosa positiva, è che Gilby ci mise poco a dimenticarsi di
lei, tra l' altro, Gilby non era proprio conosciuto per essere un tipo
da relazioni serie e comunque, aveva solo 15 anni.
La
vita, quando si ha un impegno così importante come una band,
diventa particolare, concigliare gli impegni scolastici con la musica
diventa complicato, perchè la musica ti invade la testa e
diventa come una sostanza stupefacente che ti da piacere, quindi
è impossibile farne a meno, ma ti porta a trascurare la
scuola in maniera concreta. Quindi, dal momento che entrai a far parte
della band, il mio rendimento scolastico calò parecchio, ma
rimase fortunatamente comunque sufficiente. Gli altri ragazzi del
gruppo, dovevano affrontare il loro primo anno di scuola superiore,
perciò quell' anno per loro fù ancora
più particolare. Easy era molto bravo a scuola, voti sempre
molto alti, a differenza di Gilby, che agli inizi di quell' anno,
già si muoveva sull' astrico. Duff, a causa del suo poco
intelletto, risultava essere l' alunno da bocciare a prescindere, gli
altri invece erano più o meno tutti sulla norma.
E
dopo tante prove, uscite con amici e storielle d' amore finite,
arrivò Dicembre, il nostro esordio era ormai ad un passo. L'
evento fu organizzato per il meglio, ci furono tanti invitati, per la
gran maggioranza parenti e amici, ma all' inizio si sa che è
sempre così. I nostri amici, i miei genitori e quelli degli
altri membri del gruppo, non stavano più nella pelle, anche
loro erano curiosi di ascoltarci, le aspettative erano grandi dato che
al saggio mostrammo di essere all' altezza, noi eravamo pronti ormai,
anche se avevo ancora parecchi dubbi sulla riuscita di " Heal the world
". Per suonare quella canzone, decidemmo di mettere dei fogli sul palco
con gli accordi scritti, almeno ci saremmo facilitati un pò
la cosa. Mio zio Paolo cercava già di trovare una
sistemazione adeguata sul palco per riuscire a dare una bella immagine,
la difficoltà stava indubbiamente nel trovare dove collocare
Fede, in modo che non coprisse troppo gli altri membri del gruppo, gli
spazi erano limitati quindi, ci saremmo dovuti adeguare. Mio fratello,
Carlo, ci avrebbe aiutato con l' impianto di amplificazione, non
avevamo un grande impianto quindi, ci saremmo arrangiati con quello che
avevamo.
Al
mio sedicesimo compleanno, ebbi in regalo dai miei una cosa che
desidervo da moltissimo tempo, un tastiera tutta per me. La tastiera
che ricevetti era davvero un capolavoro dell' elettronica, uno
strumento incredibile con milioni di funzionalità, sarebbe
stato complicato saperla usarla in tutte le sue parti in maniera
ottimale, ma una volta averla compresa per bene, sarebbe sicuramente
diventata un oggetto di cui non si sarebbe potuto farne a meno. Persi
quasi tutto quell' anno per capirla, ma alla fine, almeno le funzioni
più importanti, imparai ad usarle splendidamente. Il
concerto di Dicembre, sarebbe stato anche l' esordio della mia tastiera.
Più
si avvicinava la data prevista, più la tensione saliva e di
certo mio zio, non facilitava le nostre condizioni dandoci a volte
alcune notizie forti, come quella che la scuola di musica di Jaiky, una
delle migliori nella mia città, avrebbe sponsorizzato il
nostro evento. A carico avevamo una bella responsabilità,
questo però, mi accresceva maggiormente la tensione.
Quella
sensazione di paura, nasceva soprattutto dal fatto che alle prove, mi
ero accorto che non eravamo proprio pronti al 100%, " Heal the world "
non usciva bene, Fede era un disastro in quasi tutte le canzoni, ma a
quei tempi ero ingenuo, così lasciai fare al caso, errore
gravissimo.
Poi
c' era anche il clima che non era di certo dalla mia parte. In quel
periodo era facile prendersi un raffreddore e perdere la voce, alcuni
membri della band, infatti, furono colpiti dall' influenza, ma io non
potevo permettere che accadesse, non potevo assolutamente arrivare
senza voce al concerto, non avrei potuto cantare e avrei mandato all'
aria tutto. Avevo troppo ansia di svegliarmi il giorno dell' evento, e
accorgermi di essere raffreddato e senza un filo di voce, avevo
talmente tanta paura di questo, che la notte facevo gli incubi. Mi
chiedevo, è così che si sente un cantante ogni
volta prima di fare un concerto? Non è proprio una bella
sensazione. Posso dire a questo punto, che la voce è lo
strumento più delicato e va trattato con molta cura e
attenzione.
Easy
spesso mi accennava il suo abbigliamento per l' esibizione, lui era
molto attento a queste cose, la sua immagine dovava essere perfetta,
anche se l' idea di indossare la cravatta per richiamare il nostro
simbolo, gli era molto di peso, non si piaceva con la cravatta,
ripeteva spesso che sarebbe sembrato un damerino. Mi faceva sorridere
quando parlava così, ma quando gli dicevo che avere un
sibolo nell' abbigliamento ci avrebbe distinto, lui si convinceva e
prendeva l' idea della cravatta più in simpatia.
Easy
e Gilby uscivano spesso insieme per attrezzarsi al meglio per la buona
riuscita dell' esibizione. Compravano corde su corde, molti cavi e
infiniti plettri, con loro si imparava parecchio. Piano piano, riuscii
ad apprendere le componenti tecniche di una chitarra elettrica,
riuscivo a capire meglio cosa intendeva Easy quando cercava un tipo di
suono perfetto per una canzone. Già, all' inizio pensavo che
quando perdeva del tempo a cercare degli effetti sulla sua pedaliera,
era solo per questioni tecniche, ma mi sbagliavo, lui cercava l'
effetto che poteva trasmettere più emozione, che poteva
rendere di più. E' davvero molto sottile la differenza tra
tecnica ed emozione, una non può fare a meno dell' altra, e
se si sanno usare entrambe, allora dalle proprie mani si può
produrre una vera e propria magia.
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