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Autore: Roblol    27/10/2013    0 recensioni
La storia è ambientata nei nostri giorni e parla di un ragazzo di 16 anni che si butta nel mondo della musica rock senza avere una minima idea del mondo che c' è dietro il genere in questione. Nell' arco di tre anni il protagonista vivrà avventure divertenti e spiacevoli con la sua rock band che lo porteranno a crescere artisticamente sempre di più. In parallelo vivrà la sua difficile vita privata tra amici, ragazze, scuola e famiglia che influenzerà la sua carriera musicale. Un tragico evento però lo porterà ad avere una visione completamente diversa della vita e comincerà ad uscire fuori il vero artista, il vero rocker, il vero cantante che inizialmente era sepolto dentro di lui. Una storia di intrighi, amori, passioni e molto altro.
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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( La vita senza la musica sarebbe un errore.
F. Nietzshche )

Ormai l' esibizione tanto attesa era sempre più vicina, l' euforia di quei giorni era indescrivibile, io e Easy non facevamo che parlare di musica e di come ci saremmo comportati sul palco. Easy era molto fissato sul suo comportamento sul palco, sul modo di vestire e sulla sua pettinatura, voleva che lo spazio intorno ad egli sul palco fosse praticamente sotto il suo comando. Era il più bravo all' interno del gruppo e certi ragionamenti, a mio giudizio, poteva permetterseli, anche se molte volte, dovette contrastarsi con le idee di mio zio. Easy era molto giovane in quel periodo e contro una persona di una certa età, non si permetteva di mettere in discussione un suo giudizio o una sua idea, quindi molte volte, metteva da parte i suoi desideri, anche quelli più profondi e si atteneva alle regole di mio zio, certo non sarebbe durato molto sotto il controllo di un altro.
Gilby, l' ultimo chitarrista arrivato, all' inizio si sentì come in esame davanti a tutti ma presto, si integrò perfettamente nel gruppo, l' unica persona che era evidendemente infelice dell' arrivo di Gilby, nonostante la sua perfetta integrazione, era Paky. Paky sapeva di essere il componente meno dotato all' interno del gruppo e qualunque chitarrista avrebbe potuto rimpiazzarlo, quindi si sentva spesso in discussione. A parte questi piccoli problemi, si andava avanti, si contnuava a provare, a suonare e si attendeva sempre con più euforia di arrivare al giorno dell' esibizione.
Fede era praticamente un disastro, non era per niente una cantante, le mancava tutto, aveva un timbro orribile, una tecnica del tutto assente, un' estensione limitatissima, per non parlare della scarsissima presenza scenica. Se il giorno dell' esibizione, avessimo fatto una porca figura, sicuramente il pelo nell' uovo sarebbe stato Fede.
La scaletta era completa, certo le canzoni erano davvero poche così mio zio, per riempire un pò la serata, si inventò una sorta di storia musicale. Avremmo dovuto introdurre ogni canzone con una lettura di un testo dove spiegava la nascita della canzone, un' idea azzardata a mio giudizio ma a quanto pare, era l' unica soluzione, altrimenti la serata sarebbe durata solo mezz' ora.
Un giorno nel locale delle prove, al termine delle stesse, ero seduto alla tastiera di mio zio e mi misi a strimpellare una canzone troppo famosa per non essere riconosciuta, " Heal The World " di MJJ. Feci un grosso errore a strimpellarla. Mio zio la sentì, la riconobbe e decise di inserirla nella serata. Io non credevo alle mie orecchie, non mancava molto all' esibizione e non ce l' avremmo mai fatta a completare una canzone come quella, sarebbe stato letteralmente impossibile.
Io ripetevo a mio zio " è inutile, gli accordi sono moltissimi, l' arrangiamento è complicato, la melodia vocale è difficile e anche se riuscissimo ad arrangiarla a modo nostro verrebbe comunque uno schifo ", tutto inutile, quando mio zio si metteva qualcosa in testa, non c' era niente in grado di smuoverla. Gli altri erano abbastanza preoccupati di quella situazione e facevano bene, conoscevo la canzone e sapevo con certezza che alcuni come Paky o Duff non l' avrebbero imparata tutta come si deve, non erano abituati a ricordarsi gli accordi a memoria e questa era una grande mancanza. Spesso alle prove succedeva che mentre suonavamo una canzone, doveva esserci mio zio a chiamare gli accordi, altrimenti qualcuno si sarebbe perso. Una cosa al quanto fastidiosa da vedere, mio zio non poteva di certo mettersi dietro di noi sul palco a gridare gli accordi, oppure davanti a noi, che razza di figura ci avremmo fatto.
In seguito, oltre questi dubbi che mi riempivano la testa, c' era anche il tasto dolente, Fede, non ci sarebbe mai riuscita a sostenere un pezzo come " Heal The World ". Per mio zio sarebbe dovuto essere il pezzo di chiusura, ma io lo vedevo come il pezzo che avrebbe chiuso la nostra carriera musicale, ero davvero impaurito.
Una delle cose positive di quel periodo era che, oltre essere una rock band, eravamo anche amici, una comitiva, con altre persone che ci giravano intorno. Uscivamo spesso insieme e facevamo le solite cazzate. Gilby in quel periodo si avvicinò molto a Lucy, l' amica timida di Fede, tanto che si misero insieme quasi inaspettatamente.
C' era anche un' altra ragazza che usciva con noi, la cugina di Fede, Maria, una persona vuota, anche non paricolarmente di bell' aspetto, sorrideva di rado ed era molto irritante stare alla sua presenza.
Tuttavia però mi sentivo bene, uscire con la propria band era diverso di quando si usciva con i soliti amici, Lo stato d' animo era completamente differente, migliore naturalmente.
I nostri discorsi coinvolgevano tutti, quindi nessuno si sentiva escluso, certo c' era chi si affezzionava di più a qualcun' altro, era normale, ma finchè nessuno aveva dei grossi problemi con qualcun' altro, come di solito succede in un gruppo, potevamo stare tranquilli.
Per le strade della città succedeva spesso che ci mettevamo a cantare in modo armonico, giusto per vedere se saremmo riusciti a fare determinate cose il giorno del concerto. Le persone ci guardavano in modo sorpreso quando cantavamo, ma a me non importava niente, l' idea di far parte di un gruppo, mi faceva sentire diverso dalla massa di ragazzi che vivevano la propria vita in modo del tutto vuoto e privo di emozioni.
Più passava il tempo e più l' amicizia tra me, Easy e Gilby cresceva, entrammo in confedenza tanto che Gilby ci confessò il suo forte intersse per lucy. Un giorno eravamo in un autobus per uscire, Gilby cominciò a parlare di Lucy " ragazzi mi piace davvero Lucy, credo di amarla . Lucy e Gilby stavano insieme da sole due settimane circa ma Gilby, sembrava sul essere uscito fuori di senno. Gli dissi " Gilby sono felice che tu ti sia innamorato, ma sei davvero sicuro di esserlo? " e lui rispose " certo che lo sono, lei è quella giusta, probabilmente ci sposeremo ". A quelle parole io e Easy ci guardammo in faccia e sucessivamente scoppiammo dalle risate, Gilby però era serio e non capì a fondo il motivo delle nostre risate. " parli sul serio? Insomma stai davvero pensando a sole due settimane che state insieme, di poterla sposare? " e Gilby mi rispose " e perchè no, se ci amiamo e durerà, non vedo perchè non dovremmo sposarci ". Easy, sorpreso dal comportamento di Gilby, gli disse " a questo punto spero che tra voi non finirà, altrimenti ci rimarrai davvero male " e Gilby rispose " tranquillo non finirà, ne sono certo ".
Il giorno dopo si lasciarono per motivi che ancora oggi mi sono ignoti, ma la cosa positiva, è che Gilby ci mise poco a dimenticarsi di lei, tra l' altro, Gilby non era proprio conosciuto per essere un tipo da relazioni serie e comunque, aveva solo 15 anni.
La vita, quando si ha un impegno così importante come una band, diventa particolare, concigliare gli impegni scolastici con la musica diventa complicato, perchè la musica ti invade la testa e diventa come una sostanza stupefacente che ti da piacere, quindi è impossibile farne a meno, ma ti porta a trascurare la scuola in maniera concreta. Quindi, dal momento che entrai a far parte della band, il mio rendimento scolastico calò parecchio, ma rimase fortunatamente comunque sufficiente. Gli altri ragazzi del gruppo, dovevano affrontare il loro primo anno di scuola superiore, perciò quell' anno per loro fù ancora più particolare. Easy era molto bravo a scuola, voti sempre molto alti, a differenza di Gilby, che agli inizi di quell' anno, già si muoveva sull' astrico. Duff, a causa del suo poco intelletto, risultava essere l' alunno da bocciare a prescindere, gli altri invece erano più o meno tutti sulla norma.
E dopo tante prove, uscite con amici e storielle d' amore finite, arrivò Dicembre, il nostro esordio era ormai ad un passo. L' evento fu organizzato per il meglio, ci furono tanti invitati, per la gran maggioranza parenti e amici, ma all' inizio si sa che è sempre così. I nostri amici, i miei genitori e quelli degli altri membri del gruppo, non stavano più nella pelle, anche loro erano curiosi di ascoltarci, le aspettative erano grandi dato che al saggio mostrammo di essere all' altezza, noi eravamo pronti ormai, anche se avevo ancora parecchi dubbi sulla riuscita di " Heal the world ". Per suonare quella canzone, decidemmo di mettere dei fogli sul palco con gli accordi scritti, almeno ci saremmo facilitati un pò la cosa. Mio zio Paolo cercava già di trovare una sistemazione adeguata sul palco per riuscire a dare una bella immagine, la difficoltà stava indubbiamente nel trovare dove collocare Fede, in modo che non coprisse troppo gli altri membri del gruppo, gli spazi erano limitati quindi, ci saremmo dovuti adeguare. Mio fratello, Carlo, ci avrebbe aiutato con l' impianto di amplificazione, non avevamo un grande impianto quindi, ci saremmo arrangiati con quello che avevamo.
Al mio sedicesimo compleanno, ebbi in regalo dai miei una cosa che desidervo da moltissimo tempo, un tastiera tutta per me. La tastiera che ricevetti era davvero un capolavoro dell' elettronica, uno strumento incredibile con milioni di funzionalità, sarebbe stato complicato saperla usarla in tutte le sue parti in maniera ottimale, ma una volta averla compresa per bene, sarebbe sicuramente diventata un oggetto di cui non si sarebbe potuto farne a meno. Persi quasi tutto quell' anno per capirla, ma alla fine, almeno le funzioni più importanti, imparai ad usarle splendidamente. Il concerto di Dicembre, sarebbe stato anche l' esordio della mia tastiera.
Più si avvicinava la data prevista, più la tensione saliva e di certo mio zio, non facilitava le nostre condizioni dandoci a volte alcune notizie forti, come quella che la scuola di musica di Jaiky, una delle migliori nella mia città, avrebbe sponsorizzato il nostro evento. A carico avevamo una bella responsabilità, questo però, mi accresceva maggiormente la tensione.
Quella sensazione di paura, nasceva soprattutto dal fatto che alle prove, mi ero accorto che non eravamo proprio pronti al 100%, " Heal the world " non usciva bene, Fede era un disastro in quasi tutte le canzoni, ma a quei tempi ero ingenuo, così lasciai fare al caso, errore gravissimo.
Poi c' era anche il clima che non era di certo dalla mia parte. In quel periodo era facile prendersi un raffreddore e perdere la voce, alcuni membri della band, infatti, furono colpiti dall' influenza, ma io non potevo permettere che accadesse, non potevo assolutamente arrivare senza voce al concerto, non avrei potuto cantare e avrei mandato all' aria tutto. Avevo troppo ansia di svegliarmi il giorno dell' evento, e accorgermi di essere raffreddato e senza un filo di voce, avevo talmente tanta paura di questo, che la notte facevo gli incubi. Mi chiedevo, è così che si sente un cantante ogni volta prima di fare un concerto? Non è proprio una bella sensazione. Posso dire a questo punto, che la voce è lo strumento più delicato e va trattato con molta cura e attenzione.
Easy spesso mi accennava il suo abbigliamento per l' esibizione, lui era molto attento a queste cose, la sua immagine dovava essere perfetta, anche se l' idea di indossare la cravatta per richiamare il nostro simbolo, gli era molto di peso, non si piaceva con la cravatta, ripeteva spesso che sarebbe sembrato un damerino. Mi faceva sorridere quando parlava così, ma quando gli dicevo che avere un sibolo nell' abbigliamento ci avrebbe distinto, lui si convinceva e prendeva l' idea della cravatta più in simpatia.
Easy e Gilby uscivano spesso insieme per attrezzarsi al meglio per la buona riuscita dell' esibizione. Compravano corde su corde, molti cavi e infiniti plettri, con loro si imparava parecchio. Piano piano, riuscii ad apprendere le componenti tecniche di una chitarra elettrica, riuscivo a capire meglio cosa intendeva Easy quando cercava un tipo di suono perfetto per una canzone. Già, all' inizio pensavo che quando perdeva del tempo a cercare degli effetti sulla sua pedaliera, era solo per questioni tecniche, ma mi sbagliavo, lui cercava l' effetto che poteva trasmettere più emozione, che poteva rendere di più. E' davvero molto sottile la differenza tra tecnica ed emozione, una non può fare a meno dell' altra, e se si sanno usare entrambe, allora dalle proprie mani si può produrre una vera e propria magia.



  
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