Tatuaggio.
La
X che aveva
sul
braccio sinistro era per lei fonte di imbarazzo, dispiacere e tante
delusioni. Ogni volta che vedeva quella parte del suo corpo
contrassegnato come un oggetto riproducibile, pensando al fatto che
non era nemmeno il prodotto
ultimo, non
riusciva a non
intristirsi.
Non
capiva se
valeva la pena vivere così, con tanti dubbi e incertezze,
aggiungendo inoltre la grande paura di non sapere se non sarebbe mai
esplosa,
lasciando emergere la sua natura di difetto.
Ripensava a Matier, a colei che è stata più
vicina a una figura matena per lei, quando invece... anche questa
certezza era crollata come un castello di carte.
Spesso
le risultava
difficile guardarsi allo specchio, come anche in quel momento, dopo
essere uscita dal box della doccia. Vide però Dante, vigile,
mentre
la osservava negli occhi, rivolto però a osservarla dalla
specchiera. Lei si voltò, continuando a coprire con la mano
quel
simbolo a lei così ostile.
«Un
marchio non ti
rende un oggetto, non ti rende quello che sei. Tu sei Lucia, la donna
che ho davanti, null'altro, basta con le paranoie» disse
l'uomo,
avendo capito perfettamente cosa albergasse nell'animo della ragazza
che aveva abbassato lo sguardo per appoggiarsi al petto di lui,
cercando un abbraccio che non le fu negato.
Sentendo
il battito
del cuore di Dante e il suo torace che si alzava e abbassava
ritmicamente a ogni respiro, Lucia si acquietò, lasciando
che le sue
paure si affievolissero. Si sentì serena e alzò
il viso in
direzione di quello di Dante.
Una
lacrima
ribelle, un sorriso, un bacio. Era tutto ciò che cercava e
che aveva
trovato, si sentiva bene. Doveva smetterla di essere così
negativa, la sua vita era giunta a una svolta che aveva tutte le
premesse di donarle la felicità.
L'angolo di Layla.
Sono tornata dopo
nemmeno una giornata... miracolo, eh?
A mia discolpa posso
dire che sono ispirata e questa volta non scrivo papiri prolissi e
logorroici (come piace a me), ma ho voluto proprio provare a essere
più breve e allo stesso modo "incisiva", ovvero capace di
dire tanto con poche parole. Non è da me, ma se non altro ci
provo, e spero che i miei tentativi possano portarmi a migliorarmi come
desidero.
Questo piccolo brano
di oggi mi è venuto, grazie a un moto di nostalgia,
rileggendo la mia storia "Feeling
good", sempre in questo fandom (occhio, è a rating
rosso, quindi se non vi piace il genere, nessuno vi chiede di leggerla
obbligatoriamente), dove ho trattato a modo mio, come Lucia vede la sua
natura demoniaca come creazione da laboratorio.
L'ho ripresa un
attimo ed ecco questo secondo scrittino che con quella one-shot ha solo
il tema in comune.
Mi auguro che possa piacere.
Dedico questo piccolo scritto a LilythArdat,
la prima (e per ora unica) che ha messo tra le seguite questa raccolta
e che ha la mia stima e rispetto come autrice e come persona. Gliela
dedico con la speranza che riesca a prendere tutto il coraggio che le
serve per intraprendere quella strada che le permetterà di
vivere anche materialmente di parole, perché lo merita
davvero. Sì, sono sicura che ha talento e mi piacerebbe che
la sua occasioni arrivi il più presto possibile.
Ho detto tutto, mi sa.
Grazie come sempre per l'attenzione e la pazienza.
Un abbraccio,
Barbara.
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