Layton giunse in una vasta sala, proprio all’interno della
montagna. Sula parete di fronte poteva scorgere altre due entrate,
mentre alla sua destra, su un piano rialzato sorgeva un altare di
pietra, consumato dallo scorrere del tempo, al quale erano collegati
grossi e complessi macchinari che occupavano quasi interamente la
parete.
L’altare di pietra presentava un vano scavato con precisione,
proprio al centro, e da esso si dipartivano bassorilievi di immagini e
simboli, in tutto simili a quelli riportati sull’antica stele
rinvenuta in Egitto.
Il professore salì i quattro scalini che portavano
all’altare, fermandosi ad osservare il ripiano di pietra
stesso e i macchinari collegati con una serie quasi infinita di spessi
tubi di gomma, che ondeggiavano ritmicamente, come se
l’aggiunta meccanica di quella sala respirasse.
-Alla fine sei arrivato, Layton.-
Si voltò, e ai piedi degli scalini lo vide -Immaginavo ci
fossi tu dietro a tutto questo, Descole.-
L‘uomo gli rivolse un ghigno compiaciuto -È un
vera sorpresa vederti qui, in questo splendido tempio.-
-Non ne dubito, considerando quanto ti sei impegnato per farmi
arrestare.-
-Ahahah,- rise di gusto -un vero colpo di genio, non trovi?- lo
raggiunse -Anche se non posso prendermi tutto il merito. Il mio intento
era semplicemente quello di sbarazzarmi di te, ma accusarti di
omicidio, be’… un vero colpo di genio!-
esclamò, allargando le braccia, con fare teatrale.
-Sì, so anche che nn hai agito da solo.-
-Non ti si può nascondere nulla, vero Professore? Ma
permettermi di mostrarti una sorpresa, prima che ti venga in mente di
ostacolare i miei piani.- indicò con un sorrisetto divertito
una delle altre entrate, dalla quale arrivarono due degli scagnozzi di
Jean Descole portando Luke e Tracey, tenendoli con le braccia bloccate
dietro la schiena. Dietro di loro c’era una terza persona.
-Professore!!-
-Ah, e quello chi accidenti è?!-
-Jean Descole,- disse Luke alla ragazza -una sorta di scienziato pazzo.-
-Ti correggo giovane Triton, sono uno scienziato dalle grandi
ambizioni, e so come ottenere ciò che voglio!-
Tracey lo osservò in silenzio, squadrandolo da capo a piedi
-Fammi indovinare, hai un debole per i costumi di carnevale?-
esclamò palesemente divertita.
Descole parve non apprezzare la battuta di spirito, ma mantenne la sua
spavalderia
-Layton, ti scegli sempre dei pessimi aiutanti.-
-Lascia che ti presenti mia nipote Tracey, ha un carattere molto
vivace.-
Tracey mimò un inchino.
-Ma che bella famiglia!- commentò ironico lo scienziato
–I tuoi ragazzi hanno già conosciuto il mio
collaboratore, lascia che io ti presenti il Dr. Jerome
Starling… anche se presumo vi conosciate già.-
Hershel Layton guardò l’uomo che se ne stava
tranquillo in piedi dietro agli scagnozzi di Descole, per nulla
sorpreso o colpito dal vederlo lì vivo e vegeto.
Tracey parlò a bassa voce all’amico -Ho come
l’impressione che lo zio avesse capito anche
questo…-
-Già…-
-Niente di personale Layton, sul serio.-
-Hai inscenato la tua morte facendo ricadere le accuse su di me solo
per evitare che mi intromettessi in questa faccenda?-
-È stato un po’ esagerato? Forse… ma
necessario.- superò il gruppo avvicinandosi
all’altare, rivolgendo al Professore un cipiglio di rabbia e
irritazione -Il tuo perbenismo e la tua morale avrebbero mandato tutto
a monte!!-
-Per questo decidesti di chiudere lo scavo in Egitto con tanta fretta,
dopo il ritrovamento di quel reperto.-
-Mi imbattei negli studi sulla Civiltà di Atlantide anni fa,
e appena rinvenimmo quella stele di pietra tutto mi fu subito
chiaro… era una scoperta troppo importante, e quella stessa
lastra era la chiave di tutto, ne ero e ne sono certo! non potevo
lasciarmi scappare una simile possibilità di guadagno,
Hershel. Ho investito tutto per aver i fondi necessari, e infine il
signor Descole si è fatto avanti in mio aiuto.- Starling
salì i gradini avvicinandosi all’archeologo e allo
scienziato -Il ritrovamento di quella stele e il messaggio che vi
è inciso aprirà una nuova era, e sarà
fantastica!!- si poteva sentire una vena di follia nella voce
febbricitante di Jerome Starling.
-E allora iniziamo!- con un gesto del braccio Descole scostò
il mantello, impugnando la lastra di Atlantide, e la
posizionò nell’incavo dell’altare,
collegato ai possenti macchinari.
Hershel Layton scosse amareggiato la testa, visibilmente dispiaciuto
per le sorti del collega -Ti sei lasciato divorare dalla smania di
potere e fama, Jerome…-
-Taci, Layton!!- inveì.
Tracey parlò con un sussurro -Luke, dobbiamo prendere quella
stele.-
-Come? Questi non ci lasceranno andare tanto facilmente!-
-Allora liberiamocene!- disse, guardandolo con complicità,
ammiccando.
-Oh… sì!-
Tracey spintonò Luke con una spallata -Ma non dire idiozie,
non è stata colpa mia!!-
Luke stette al gioco e di risposta le diede una spinta a sua volta
-Invece sì, guarda in che casino siamo finiti!-
-E sarebbe colpa mia?! È quel tipo in maschera che si
diverte a metterci nei casini!!-
Le due guardie, trattenendo i ragazzi per le braccia, cercarono di
allontanarli -Ehi, calmatevi voi due.-
-Che vi prende?-
-Non intromettetevi!- i ragazzi si diedero un forte slancio, scaricando
il peso di tutto il corpo sui due poveri malcapitati. Una volta che
questi incespicarono colti di sorpresa Luke fece uno sgambetto al
più smilzo, dandogli poi un altro spintone che gli fece
picchiare la testa contro una sporgenza di roccia; Tracey
assestò all’altro un efficace calcio in mezzo alle
gambe e una gomitata al volto che lo mandò al tappeto, sopra
al compagno.
-E ora andiamo!-
-Sì!!-
Corsero verso il fulcro dell’azione.
-Che succede? Descole, attiva la macchina!- incitò Starling,
accortosi dei ragazzi.
-Aspetta!- Layton cercò di frapporsi.
Con un sorrisetto compiaciuto in volto, Jean Descole girò
completamente una manopola e abbassò una leva, ma prima che
questa attivasse il meccanismo Tracey gli si fiondò addosso
gettandolo a terra -Cos…? Ah!!-
Nel frattempo Layton e Luke tolsero la stele dall’altare.
-Fermi! Fermatevi!!- Jerome Starling afferrò Layton per un
braccio, cercando di riappropriarsi del reperto.
-Aspetta…!! Non capisci, Starling…- il Professore
cercava di liberarsi della presa.
-… Professore!-
-Tu non capisci, non intrometterti!!-
Descole gettò a terra Tracey, rialzandosi di scatto -Dannata
ragazzina!!- la prese per la collottola della giacca.
-Lasciami!- si sfilò la giacca nel tentativo di scappare, ma
Descole sfoderò la spada, afferrandola rapidamente per un
braccio, trattenendola a sé e puntandole la lama della spada
alla gola -Cosa…?- Tracey si immobilizzò, colta
alla sprovvista.
Descole rise di gusto -Layton, rimetti quella lastra di pietra al
proprio posto!-
-Aah, Tracey!! Lasciala andare, Descole!!- gridò Luke.
Il Professore tenne lo sguardo fisso sull’uomo mascherato
-Lei non c’entra nulla, Descole.-
-Oh, dipende da te, caro Professore… mpf, fin’ora
non ero mai arrivato a minacciarti, ma comincio a pensare che sia un
buon metodo per farti stare al tuo posto.-
-Tsk, altro che gentiluomo.- commentò sprezzante Tracey.
-Avanti, vuoi bene a tua nipote, vero Hershel? Consegnami quella
stele!!-
Layton non si mosse -Jerome, non te ne sei ancora reso conto?-
-Reso conto di cosa?-
-Descole ti sta solo usando.- disse serio, guardando prima il collega,
poi lo scienziato che teneva in ostaggio sua nipote.
-Perché mai dovrebbe fare una cosa del genere?!-
-Sei così accecato dal desiderio di fama e potere che non
riesci nemmeno a vedere la realtà; Jean Descole vuole
esattamente ciò che vuoi tu.-
-Sì, riportare alla luce la civiltà di Atlantide!-
-Ma lui non è disposto a condividere questa scoperta,
né con te, né con nessun altro. Ti ha contattato
per le tue ricerche e ciò che avevamo scoperto, ha lasciato
che decifrassi l’enigma sulla stele e che ti occupassi di
sbarazzarti di me… e ha approfittato di un tuo momento di
disperazione.-
-Ah, sta zitto!!- rispose Jerome sprezzante.
Descole abbozzò un ghigno -Argomentazione interessante,
Layton.-
-Ti conosco Descole, so come ragioni, e so cosa hai in mente di fare.-
-Sai anche cosa accadrà alla tua nipotina se non fai come
dico?- enfatizzò la velata minaccia appoggiando la fredda
lama sotto al mento della ragazza.
-… la nipotina ha un nome…- commentò
Tracey, osservando il metallo affilato.
Luke serrò i pugni -Professore, cosa facciamo?-
-Mmh… Luke, un gentiluomo non lascia in pericolo una
fanciulla.- così dicendo andò davanti al piccolo
altare, tenendo la lastra di Atlantide ben stretta a sé.
-Professore…-
-Zio…!! No!!-
Layton guardò Descole, inflessibile -Lasciala.-
-Posa la stele.-
-Facciamo uno scambio equo.-
Accennò un sorrisetto -Va bene, ma sbrighiamoci.- lo
scienziato avanzò di qualche passo con Tracey, arrivando a
poco da Layton.
Il Professore tese le braccia verso l’altarino, tenendo la
stele con entrambe le mani.
-Che tensione…-
Luke osservava tutto più teso di una corda di violino, poi
spostò per un istante lo sguardo sul Dr. Starling, in piedi
accanto a lui. Nei suoi occhi vi leggeva solo un’intrepida
impazienza.
Descole spostò la spada, allontanando Tracey con una spinta
e nello stesso momento Layton sollevò le braccia e
scagliò con forza la stele di pietra contro lo spigolo
dell’altare mandandola in frantumi.
-Cosa?! Cosa hai fatto, Layton!!- gridò Descole.
-No, maledizione!!-
Appena Jean Descole si lanciò sul Professore a spada tratta
lui si mise davanti alla nipote, bloccando con un piede la lama contro
l’altare e coprendo Descole con il suo stesso mantello -State
indietro!- intimò ai ragazzi.
Starling si gettò a terra, cercando di raccogliere i
frammenti della lastra
-… è a pezzi, tutta a pezzi…- si
aggrappò allo scienziato -Descole, Descole, cosa facciamo
adesso…?!-
-Aah, levati di torno!!- diede un calcio a Starling facendolo cadere
lungo i gradini, e si scostò il mantello, gettandolo a terra
-Ora che quella stele è andata distrutta tu sei inutile!!-
Starling rimase a fissarlo basito -Cosa…?-
-Professore, Perché ha distrutto la stele?-
-Nessuno è pronto per ciò che quella stele
avrebbe potuto rivelare, e il comportamento di Starling e Descole ne
è un’evidente prova. Andiamo, dobbiamo contattare
l’Ispettore Grosky.
-Non andrete da nessuna parte!- inveì Descole -È
vero, il reperto è andato distrutto, ma non mi arrendo
così!!- andò ai macchinari, spostando leve,
manovrando manopole e schiacciando pulsanti. Un tremendo boato
squarciò l’aria, facendo tremare le pareti di
roccia.
-Adesso che succede?!- Tracey si aggrappò al braccio dello
zio per no perdere l’equilibrio.
-La magia non è mai stata il mio forte, me la cavo meglio
con la scienza e la moderna tecnologia!- Descole continuava a lavorare
come un ossesso sui suoi macchinari -Se la chiave per svelare la
civiltà perduta è inutilizzabile vorrà
dire che abbatterò la porta con la forza!-
Layton comprese -… l’entrata sul versante della
montagna…-
-Come, zio?-
-Descole ha trasformato questa montagna in una delle sue macchine
infernali.-
Davanti a Descole, su una macchina, si aprì una finestra che
mostrò uno schermo, sul quale si susseguivano varie immagini
dell’isola, riprese probabilmente da telecamere istallate
dallo stesso scienziato. Sul suo volto comparve un ghigno di
soddisfazione nel vedere l’esterno del monte trasformarsi.
L’altarino ricevette una scarica elettrica dai tubi
collegati, e le linee dei bassorilievi diventavano via via
più spesse e profonde, dall’altare stesso fino a
diffondersi per tutte le illustrazioni presenti nella sala; intanto,
all’esterno, i fianchi della montagna si sgretolarono poco a
poco, rivelando quattro enormi bracci meccanici, due muniti di una
bocca dentata per scavare, uno di un’enorme punta perforante
e l’ultimo di una grande lama; questi iniziarono a muoversi
ai comandi di Descole all’interno della roccia, colpendo a
ripetizione il suolo dell’isola, sradicando alberi e
abbattendosi come titani sulla terra e sulla sabbia.
Detriti e frammenti del soffitto cominciarono a precipitare nella sala,
incapace di reggere a lungo la violenza dell’uomo di scienza.
-È… spaventoso…- commentò
Tracey, osservando lo scienziato all’opera.
Luke indietreggiò, stando dietro al Professor Layton.
-Descole…!!- Starling risalì i gradini,
afferrandolo per le spalle -Non è in questo modo
che…-
-Sparisci!- si voltò verso il dottore vibrando un fendente,
ferendolo ad un braccio -Layton aveva ragione anche su questo, ti sei
scelto l’alleato sbagliato!-
-Aah!!- incespicò all’indietro, tenendosi
l’arto ferito.
-Ah, Jerome!- Hershel sorresse il collega.
-Professore, dobbiamo andarcene! Waah…!!- Luke
evitò per un soffio una maceria precipitata.
-Attento, Luke!- Tracey indietreggiò con il bambino.
-Portate via il Dr. Starling!- incalzò Layton, affidando il
collega a Tracey, e indicando loro la direzione da cui era arrivato.
-Andiamo, zio Hershel!-
-Andate, vi raggiungo subito.- disse.
-Ma… aah!! La ragazza si spostò di lato evitando
il crollo di altri detriti.
-Andate!!-
Rapidi corsero verso il corridoio, cercando di non rimanere schiacciati
da nulla.
Una volta assicuratosi che tutti avessero imboccato la via di fuga, il
Professor Layton si voltò verso il rivale, ancora intento ad
armeggiare con leve e pulsanti –Descole, poni fine a questa
follia.
Questi si voltò verso di lui, brandendo la spada,
raggiungendolo con un agile scatto -Non manderai a monte anche questo,
Layton!-
-Ah…!!
Tracey, Luke e il Dr. Starling raggiunsero l’uscita del
passaggio, evitando un crollo e uno dei bracci meccanici di Descole,
che imperversavano sena controllo su tutto il territorio straziato
dell’isola. Percorsero qualche altro metro, cercando riparo,
poi si lasciarono cadere a terra, vinti dalla stanchezza e
dall’agitazione della fuga.
-Maledizione!!- imprecò la ragazza.
-Descole ha perso il controllo!-
Tracey si rialzò, appoggiandosi ad un tronco semi distrutto,
guardandosi attorno. Lo splendido panorama dell’isola era
ormai solo un ricordo; il terreno scavato e percosso in più
punti mostrava la nuda roccia che sosteneva terra, sabbia e
vegetazione, delle quali ormai rimaneva solo un groviglio caotico
-… Luke, porta il Professor Starling alla nave e contattate
Scotland Yard.- disse risoluta.
-Cosa? Aspetta Tracey, cosa vuoi fare?!-
-Vado a recuperare zio Hershel, prima che crolli tutto!- senza
lasciargli il tempo di ribattere si mise a correre verso la montagna,
saltando gli ostacoli di rocce e tronchi caduti, ed evitando
l’attacco tempestivo dei bracci meccanici.
-Tracey!!- Luke scattò in piedi per seguirla, ma la trivella
meccanica colpì il versante della montagna causando una
frana che ostruì il passaggio -Aah…!!-
Jerome Starling lo trattenne -Fermo ragazzino!-
-Sono intrappolati là dentro!!-
-… mi dispiace… è solo colpa mia se
voi e Layton siete rimasti coinvolti in questa storia.-
Tracey Layton attraversò di corsa buona parte del passaggio,
evitando frammenti di roccia e detriti che si staccavano dal soffitto e
dalle pareti. Per nessun motivo al mondo avrebbe lasciato nei guai suo
zio, men che meno in un posto che poteva crollare da un momento
all’altro.
Inciampò in qualcosa e cascò a terra. Pronta di
riflessi rotolò su un fianco per evitare di venir sommersa
da un cumulo di roccia. Tossì al polverone che si
sollevò, mettendosi a carponi. Il rivestimento della parete
aveva in parte ceduto rivelando lo scheletro di metallo che reggeva il
passaggio -… questo condotto l’ha fatto costruire
Descole…-
Hershel indietreggiò, scendendo dagli scalini, evitando i
ripetuti fendenti e affondi di Descole. Schivò a destra,
spostandosi alle spalle dell’altro, ma questi, da abile
spadaccino qual’era, si voltò rapido muovendo un
fendente al torace.
Il Professore riuscì a schivare il colpo, ma
incespicò in una roccia, cadendoci sopra.
Descole non si lasciò scappare l’occasione, e
sollevò la spada pronto ad infilzarlo -Sei finito, Layton!-
riabbassò la lama, ma invece che attraversare il corpo del
rivale cozzò con una spranga di metallo -… cosa?!-
-Tracey?- Layton si rialzò.
La ragazza, frapposta tra il professore e lo scienziato, rsistette
abilmente alla forza che quest’ultimo concentrava sulla spada
per disarmarla. Gli permise di avvicinarsi e subito lo respinse con un
calcio.
-Che cosa fai ancora qui?- le chiese apprensivo Layton.
-Non potevo lasciarti in pericolo, zio Hershel, non preoccuparti, Luke
e Starling saranno con il Capitano a quest’ora.-
-Dovresti essere anche tu con loro.-
-Grr… non metterti in mezzo!!- Descole si fiondò
sui due.
-Via!- Layton prese l’arma impropria trovata da Tracey e
parò il colpo dell’avversario.
-L’entrata è crollata, dobbiamo trovare un altro
modo per uscire da qui.- gli spiegò, riparandosi dietro di
lui.
-Capisco.- bloccò l’ennesimo, dando una rapida
occhiata intorno, individuando l’ultima
possibilità per scappare. -Tanto vale tentare da quella
parte. Vieni.- scansò Descole e prese la nipote per mano.
-Fermo, Layton! Non scappare!-
-Converrebbe anche a te lasciare questo posto.- si voltò un
istante verso Descole -Oltre alle pareti che crollano temo che il tuo
macchinario abbia qualche problema.-
-… cosa?- salì sugli scalini, evitando le
macerie, andando davanti ai macchinari -No, no, no, i parametri sono
tutti sbagliati! È in sovraccarico!- esclamò
irritato.
-E questo significa che…?-
-Che probabilmente tra poco esploderà.- spiegò
Layton.
-Eeeh??-
-Dobbiamo andarcene immediatamente.- il Professore rivolse uno sguardo
a Descole, poi, sempre tenendo Tracey per mano, si affrettò
a raggiungere l’unica via accessibile, sperando che portasse
davvero fuori da quell’inferno.
-……-
-Corri!- incitò Hershel, facendo avanzare la nipote avanti a
sé, nel passaggio -Prima che crolli tutto!-
-Sì, sì!! … nh?- Tracey si
stupì vedendo Jean Descole correre al loro fianco.
Continuava a guardarlo con sospetto e diffidenza, ma dopotutto chi
erano loro per impedirgli di salvarsi la vita.
Quel corridoio era mediamente accessibile, i bracci meccanici non si
agitavano più con disperazione, e i detriti che crollavano
si erano ridotti. Un barlume di luce rischiarò
l’uscita.
-Ci siamo quasi…!!-
Una fragorosa esplosione rimbombò alle loro spalle,
insinuandosi nel passaggio e l’onda d’urto li
travolse tutti.
Hershel Layton abbracciò Tracey, gettandosi a terra,
proteggendola dall’esplosione.
Rotolarono in un piccolo spiazzo d’erba all’aperto,
a strapiombo sul mare. La deflagrazione si spense nel rumore delle onde
che si infrangevano con forza contro la scogliera.
Jean Descole si sollevò sulle ginocchia, dando
un’occhiata attorno a sé, con una leggera nota
sconsolata sul volto e nello sguardo, celato dalla maschera bianca.
-Stai bene, Tracey?- si premurò il Professore, tenendola per
e spalle.
Le annuì -Sì, zio Hershel…- si
voltò poi verso lo scienziato, senza dire nulla.
Layton si rialzò -Tra non molto la polizia sarà
qui. È finita, Descole.-
Un piccolo sorriso si dipinse sul volto dell’uomo, mentre si
rimise in piedi, spolverandosi i vestiti -Non ancora,
Layton… non ancora. Deve passare ancora del tempo prima che
si possa scrivere la parola fine.- si mise sul bordo della scogliera,
restando per qualche istante ad osservare il mare, poi si
voltò verso gli altri due -Ci rivedremo ancora, Layton.-
fece un elegante inchino, mascherandosi dietro ad un sorriso
misterioso, e con un abile balzo si lanciò oltre il dirupo.
-… Descole!-
Tracey corse a sporgersi -È sparito… quel tizio
è davvero strano.-
Hershel Layton stette un istante in silenzio, poi porse la mano alla
ragazza -Forza, andiamo. Luke sarà preoccupato.-
-Sì, hai ragione.-
Si incamminarono lungo un sentiero scosceso che fiancheggiava la
montagna, portando verso la baia.
-Professore!!-
Appena salirono sull’imbarcazione Luke corse verso
di loro abbracciando Layton.
-State bene, vero? E Descole?!-
-Stiamo entrambi bene Luke, non ti preoccupare.- lo
rassicurò il Professore.
-L’elegantone mascherato è fuggito.-
sospirò Tracey.
-Professore, ho cercato di fermare Tracey, ma non sono riuscito
a…-
Layton posò una mano sulla testa del bambino, sorridendogli
-Non preoccuparti, non è facile stare dietro a mia nipote.
Sei stato bravo, Luke, ti sei impegnato per mantenere la tua promessa,
come un vero gentiluomo.-
Il piccolo sorrise rincuorato -Grazie, Professore.-
Tracey lo abbracciò da dietro, sollevandolo da terra -Un
piccolo gentleman!!-
-Aaah, mettimi giù!! Non sono piccolo!!-
protestò, ma ridendo.
Layton raggiunse Starling, seduto su una panca, con lo sguardo
avvilito, curato dal vigile Capitano O’donnell.
-Professor Layton! Ci ha fatto prendere un bel colpo con
quell’esplosione!- disse il Capitano.
-Ce la siamo cavata.- disse, poi si sedette accanto al collega.
-… Hershel… sono così dispiaciuto per
tutto questo. Mi sono lasciato trascinare da una stupida smania di
potere a fama…-
Layton ascoltava in silenzio, ben sapendo quanto potesse essere
difficile ammettere tutto.
-L’Ispettore Grosky ci attende al porto di Londra,
Professore. Fino a quel momento il Dr. Starling resterà in
consegna sulla mia nave.-
-Sono certo che Starling non creerà problemi.-
Jerome annuì mesto.
-Allora partiamo!- O’donnell andò nella cabina di
comando, a mettere in moto la nave.
-Zio Hershel!-
-Possiamo chiederle una cosa?- i due ragazzini lo raggiunsero, con
sguardi colmi di curiosità.
-Ditemi.-
-Perché dopo tutto quello che il piccoletto ed io abbiamo
passato hai spaccato la stele?-
Luke guardò per un attimo male l’amica.
-Racchiudeva un potere troppo grande.-
Tracey lo guardò di sottecchi, abbozzando un sorriso Non
è solo questo, vero zietto? C’è sotto
qualcos’altro.-
-Possibile.- ammise lui, senza scomporsi.
-Ah, non fare l’enigmatico no men!!-
Layton sorrise -D’accordo, vi dirò cosa ho
scoperto. Questa non è l’isola su cui sorgeva la
civiltà perduta di Atlantide.-
I ragazzi si guardarono un attimo perplessi -… cosa?-
Jerome Starling rimase allibito -Come non è… non
è l’isola di Atlantide?! Cosa stai dicendo,
Hershel?-
-Permettetemi di spiegare. Come credo che tutti voi ormai sappiate,
l’impero di Atlantide vantava numero conquiste in tutto il
mondo conosciuto di allora, e con le sue scoperte tecnologiche il
popolo di Atlantide aveva influenzato moltissime delle culture
conosciute, nel corso dei secoli. La stele rinvenuta in Egitto, non
è altro che una tessera del puzzle.-
-Quale puzzle?-
-Il puzzle che mostra la strada per la vera collocazione di Atlantide,
che l’ira degli Dei ha fatto inabissare.
-Incredibile… ero convinto che quest’isola
fosse…-
-era una ricerca troppo facile, Jerome. È supponibile che da
qualche altra parte ci sia un indizio che conduce proprio alla nostra
scoperta in Egitto.
-… ma, Professore, se questa non è la conclusione
di tutto allora dovrebbe esserci un’altra tessera del puzzle.-
-Proprio così, Luke.- Hershel Layton mise una mano nella
tasca della giacca e ne estrasse un frammento di roccia sbiadita, dalle
sfumature verdi, sulla quale vi erano incisi simboli e scritte ormai
ben note; era abbastanza piccolo da stare nel palmo della mano.
Tracey sgranò gli occhi colmi di stupore -Vecchia volpe che
non sei altro!-
Layton ci rimase un attimo male -… vecchia?-
-L’ha trovato quando è sparito
all’improvviso, vero?-
Annuì -Un sentiero nascosto con delle tracce che conducevano
alla montagna aveva attirato la mia attenzione, e penso che nei
numerosi scavi che Descole ha fatto fare per costruire quel passaggio
qualcuno dei suoi uomini si sia fatto sfuggire questo.-
-Zio, sei il massimo!!-
-Chissà dove porterà questo nuovo indizio!-
-Ragazzi miei, c’è solo un modo per scoprirlo:
studiare questo reperto e…-
-Partecipare alla caccia al tesoro più grande del mondo!!-
concluse con entusiasmo Tracey -Adoro le mie vacanze a Londra!!-
Layton e Luke sorrisero –Sarebbero perfette se non fosse per
il tuo tè, ehehe!-
-Quella dal Dr. Schrader è stata una svista! Devo salo fare
più attenzione quando leggo… Noooo!!!!-
gridò all’improvviso mettendosi le mani in testa,
disperata.
Luke fece un passo di lato, spaventato dallo scatto di Tracey -Aaah!!-
-Cosa c’è, cara?-
Tracey era sull’orlo del pianto –La mia giacca
è rimasta sotto le macerie di quella montagna… e
l’agenda su cui avevo scritto tutte le ricette dei vari tipi
di tè è rimasta nella tasca interna…-
-Oh…- si limitò a commentare lo zio.
Luke scoppiò a ridere -Ahaha, che sfortuna Tracey!!-
-Non ridere, tu!! È tutta cola di quel… quel
carnevaiolo!!- esclamò preda della massima irritazione.
-… carnevaiolo? Ma… esiste?- il Professore rimase
parecchio perplesso.
-Zio Hershel, sveglia! Il sole è ormai alto!!-
cantilenò Tracey.
L’uomo si mise seduto, scostando la giacca usata come
coperta, stiracchiandosi
-Buongiorno.-
-Ti sei di nuovo addormentato sul divano, fin quando hai lavorato ieri
notte?-
-Non so… parecchio.-
Luke entrò nella stanza -Ho ritirato la posta, Professore!-
-Ah, sei già qui Luke, devo aver dormito davvero tanto.-
-Come al solito!- lo prese in giro la nipote -Zio, ti ho preparato il
tè!-
-Vuoi farlo dormire per sempre, Tracey?!- esclamò Luke.
Tracey lo guardò male.
-Non avevi perso il ricettario?-
-Sì, ma non mi arrendo per così poco!-
esclamò colma d’orgoglio.
-Oh, non lo penserei mai! Quindi…- prese la tazzina che la
ragazza gli porse -questa volta sei sicura…-
-Al cento per cento!-
-Professore, vuole davvero rischiare?-
-Luke, un vero gentiluomo sostiene sempre una fanciulla, soprattutto se
è la propria nipote.- detto ciò
sorseggiò il tè.
Tracey attendeva speranzosa -Allora?-
-………-
-… Professore?-
-Zio Hershel? Allora, com’è? Perché non
mi rispondi? Zio Hershel!!-
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