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Autore: Samurai Riku    03/11/2013    2 recensioni
«Caro Professor Layton,
spero che questa lettera non le arrivi con eccessivo ritardo.
Le scrivo dal sito archeologico che mi tiene occupato da più di un anno ormai; purtroppo non stiamo ottenendo molta fortuna, ma credo di essere arrivato finalmente vicino ad un’importante svolta.
Avrei bisogno del suo aiuto e di qualche consiglio, come esperto, si intende.
Spero di vederla presto,
cordialmente
Dr. Jerome Starling.»
Come sempre, tutto iniziò con una lettera…
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hershel Layton, Jean Descole, Luke Triton, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Layton giunse in una vasta sala, proprio all’interno della montagna. Sula parete di fronte poteva scorgere altre due entrate, mentre alla sua destra, su un piano rialzato sorgeva un altare di pietra, consumato dallo scorrere del tempo, al quale erano collegati grossi e complessi macchinari che occupavano quasi interamente la parete.
L’altare di pietra presentava un vano scavato con precisione, proprio al centro, e da esso si dipartivano bassorilievi di immagini e simboli, in tutto simili a quelli riportati sull’antica stele rinvenuta in Egitto.
Il professore salì i quattro scalini che portavano all’altare, fermandosi ad osservare il ripiano di pietra stesso e i macchinari collegati con una serie quasi infinita di spessi tubi di gomma, che ondeggiavano ritmicamente, come se l’aggiunta meccanica  di quella sala respirasse.
-Alla fine sei arrivato, Layton.-
Si voltò, e ai piedi degli scalini lo vide -Immaginavo ci fossi tu dietro a tutto questo, Descole.-
L‘uomo gli rivolse un ghigno compiaciuto -È un vera sorpresa vederti qui, in questo splendido tempio.-
-Non ne dubito, considerando quanto ti sei impegnato per farmi arrestare.-
-Ahahah,- rise di gusto -un vero colpo di genio, non trovi?- lo raggiunse -Anche se non posso prendermi tutto il merito. Il mio intento era semplicemente quello di sbarazzarmi di te, ma accusarti di omicidio, be’… un vero colpo di genio!- esclamò, allargando le braccia, con fare teatrale.
-Sì, so anche che nn hai agito da solo.-
-Non ti si può nascondere nulla, vero Professore? Ma permettermi di mostrarti una sorpresa, prima che ti venga in mente di ostacolare i miei piani.- indicò con un sorrisetto divertito una delle altre entrate, dalla quale arrivarono due degli scagnozzi di Jean Descole portando Luke e Tracey, tenendoli con le braccia bloccate dietro la schiena. Dietro di loro c’era una terza persona.
-Professore!!-
-Ah, e quello chi accidenti è?!-
-Jean Descole,- disse Luke alla ragazza -una sorta di scienziato pazzo.-
-Ti correggo giovane Triton, sono uno scienziato dalle grandi ambizioni, e so come ottenere ciò che voglio!-
Tracey lo osservò in silenzio, squadrandolo da capo a piedi -Fammi indovinare, hai un debole per i costumi di carnevale?- esclamò palesemente divertita.
Descole parve non apprezzare la battuta di spirito, ma mantenne la sua spavalderia
-Layton, ti scegli sempre dei pessimi aiutanti.-
-Lascia che ti presenti mia nipote Tracey, ha un carattere molto vivace.-
Tracey mimò un inchino.
-Ma che bella famiglia!- commentò ironico lo scienziato –I tuoi ragazzi hanno già conosciuto il mio collaboratore,  lascia che io ti presenti il Dr. Jerome Starling… anche se presumo vi conosciate già.-
Hershel Layton guardò l’uomo che se ne stava tranquillo in piedi dietro agli scagnozzi di Descole, per nulla sorpreso o colpito dal vederlo lì vivo e vegeto.
Tracey parlò a bassa voce all’amico -Ho come l’impressione che lo zio avesse capito anche questo…-
-Già…-
-Niente di personale Layton, sul serio.-
-Hai inscenato la tua morte facendo ricadere le accuse su di me solo per evitare che mi intromettessi in questa faccenda?-
-È stato un po’ esagerato? Forse… ma necessario.- superò il gruppo avvicinandosi all’altare, rivolgendo al Professore un cipiglio di rabbia e irritazione -Il tuo perbenismo e la tua morale avrebbero mandato tutto a monte!!-
-Per questo decidesti di chiudere lo scavo in Egitto con tanta fretta, dopo il ritrovamento di quel reperto.-
-Mi imbattei negli studi sulla Civiltà di Atlantide anni fa, e appena rinvenimmo quella stele di pietra tutto mi fu subito chiaro… era una scoperta troppo importante, e quella stessa lastra era la chiave di tutto, ne ero e ne sono certo! non potevo lasciarmi scappare una simile possibilità di guadagno, Hershel. Ho investito tutto per aver i fondi necessari, e infine il signor Descole si è fatto avanti in mio aiuto.- Starling salì i gradini avvicinandosi all’archeologo e allo scienziato -Il ritrovamento di quella stele e il messaggio che vi è inciso aprirà una nuova era, e sarà fantastica!!- si poteva sentire una vena di follia nella voce febbricitante di Jerome Starling.
-E allora iniziamo!- con un gesto del braccio Descole scostò il mantello, impugnando la lastra di Atlantide, e la posizionò nell’incavo dell’altare, collegato ai possenti macchinari.
Hershel Layton scosse amareggiato la testa, visibilmente dispiaciuto per le sorti del collega -Ti sei lasciato divorare dalla smania di potere e fama, Jerome…-
-Taci, Layton!!- inveì.
Tracey parlò con un sussurro -Luke, dobbiamo prendere quella stele.-
-Come? Questi non ci lasceranno andare tanto facilmente!-
-Allora liberiamocene!- disse, guardandolo con complicità, ammiccando.
-Oh… sì!-
Tracey spintonò Luke con una spallata -Ma non dire idiozie, non è stata colpa mia!!-
Luke stette al gioco e di risposta le diede una spinta a sua volta -Invece sì, guarda in che casino siamo finiti!-
-E sarebbe colpa mia?! È quel tipo in maschera che si diverte a metterci nei casini!!-
Le due guardie, trattenendo i ragazzi per le braccia, cercarono di allontanarli -Ehi, calmatevi voi due.-
-Che vi prende?-
-Non intromettetevi!- i ragazzi si diedero un forte slancio, scaricando il peso di tutto il corpo sui due poveri malcapitati. Una volta che questi incespicarono colti di sorpresa Luke fece uno sgambetto al più smilzo, dandogli poi un altro spintone che gli fece picchiare la testa contro una sporgenza di roccia; Tracey assestò all’altro un efficace calcio in mezzo alle gambe e una gomitata al volto che lo mandò al tappeto, sopra al compagno.
-E ora andiamo!-
-Sì!!-    
Corsero verso il fulcro dell’azione.
-Che succede? Descole, attiva la macchina!- incitò Starling, accortosi dei ragazzi.
-Aspetta!- Layton cercò di frapporsi.
Con un sorrisetto compiaciuto in volto, Jean Descole girò completamente una manopola e abbassò una leva, ma prima che questa attivasse il meccanismo Tracey gli si fiondò addosso gettandolo a terra -Cos…? Ah!!-
Nel frattempo Layton e Luke tolsero la stele dall’altare.
-Fermi! Fermatevi!!- Jerome Starling afferrò Layton per un braccio, cercando di riappropriarsi del reperto.
-Aspetta…!! Non capisci, Starling…- il Professore cercava di liberarsi della presa.
-… Professore!-
-Tu non capisci, non intrometterti!!-
Descole gettò a terra Tracey, rialzandosi di scatto -Dannata ragazzina!!- la prese per la collottola della giacca.
-Lasciami!- si sfilò la giacca nel tentativo di scappare, ma Descole sfoderò la spada, afferrandola rapidamente per un braccio, trattenendola a sé e puntandole la lama della spada alla gola -Cosa…?- Tracey si immobilizzò, colta alla sprovvista.
Descole rise di gusto -Layton, rimetti quella lastra di pietra al proprio posto!-
-Aah, Tracey!! Lasciala andare, Descole!!- gridò Luke.
Il Professore tenne lo sguardo fisso sull’uomo mascherato -Lei non c’entra nulla, Descole.-
-Oh, dipende da te, caro Professore… mpf, fin’ora non ero mai arrivato a minacciarti, ma comincio a pensare che sia un buon metodo per farti stare al tuo posto.-
-Tsk, altro che gentiluomo.- commentò sprezzante Tracey.
-Avanti, vuoi bene a tua nipote, vero Hershel? Consegnami quella stele!!-
Layton non si mosse -Jerome, non te ne sei ancora reso conto?-
-Reso conto di cosa?-
-Descole ti sta solo usando.- disse serio, guardando prima il collega, poi lo scienziato che teneva in ostaggio sua nipote.
-Perché mai dovrebbe fare una cosa del genere?!-
-Sei così accecato dal desiderio di fama e potere che non riesci nemmeno a vedere la realtà; Jean Descole vuole esattamente ciò che vuoi tu.-
-Sì, riportare alla luce la civiltà di Atlantide!-
-Ma lui non è disposto a condividere questa scoperta, né con te, né con nessun altro. Ti ha contattato per le tue ricerche e ciò che avevamo scoperto, ha lasciato che decifrassi l’enigma sulla stele e che ti occupassi di sbarazzarti di me… e ha approfittato di un tuo momento di disperazione.-
-Ah, sta zitto!!- rispose Jerome sprezzante.
Descole abbozzò un ghigno -Argomentazione interessante, Layton.-
-Ti conosco Descole, so come ragioni, e so cosa hai in mente di fare.-
-Sai anche cosa accadrà alla tua nipotina se non fai come dico?- enfatizzò la velata minaccia appoggiando la fredda lama sotto al mento della ragazza.
-… la nipotina ha un nome…- commentò Tracey, osservando il metallo affilato.
Luke serrò i pugni -Professore, cosa facciamo?-
-Mmh… Luke, un gentiluomo non lascia in pericolo una fanciulla.- così dicendo andò davanti al piccolo altare, tenendo la lastra di Atlantide ben stretta a sé.
-Professore…-
-Zio…!! No!!-
Layton guardò Descole, inflessibile -Lasciala.-
-Posa la stele.-
-Facciamo uno scambio equo.-
Accennò un sorrisetto -Va bene, ma sbrighiamoci.- lo scienziato avanzò di qualche passo con Tracey, arrivando a poco da Layton.
Il Professore tese le braccia verso l’altarino, tenendo la stele con entrambe le mani.
-Che tensione…- Luke osservava tutto più teso di una corda di violino, poi spostò per un istante lo sguardo sul Dr. Starling, in piedi accanto a lui. Nei suoi occhi vi leggeva solo un’intrepida impazienza.
Descole spostò la spada, allontanando Tracey con una spinta e nello stesso momento Layton sollevò le braccia e scagliò con forza la stele di pietra contro lo spigolo dell’altare mandandola in frantumi.
-Cosa?! Cosa hai fatto, Layton!!- gridò Descole.
-No, maledizione!!-
Appena Jean Descole si lanciò sul Professore a spada tratta lui si mise davanti alla nipote, bloccando con un piede la lama contro l’altare e coprendo Descole con il suo stesso mantello -State indietro!- intimò ai ragazzi.
Starling si gettò a terra, cercando di raccogliere i frammenti della lastra
-… è a pezzi, tutta a pezzi…- si aggrappò allo scienziato -Descole, Descole, cosa facciamo adesso…?!-
-Aah, levati di torno!!- diede un calcio a Starling facendolo cadere lungo i gradini, e si scostò il mantello, gettandolo a terra -Ora che quella stele è andata distrutta tu sei inutile!!-
Starling rimase a fissarlo basito -Cosa…?-
-Professore, Perché ha distrutto la stele?-
-Nessuno è pronto per ciò che quella stele avrebbe potuto rivelare, e il comportamento di Starling e Descole ne è un’evidente prova. Andiamo, dobbiamo contattare l’Ispettore Grosky.
-Non andrete da nessuna parte!- inveì Descole -È vero, il reperto è andato distrutto, ma non mi arrendo così!!- andò ai macchinari, spostando leve, manovrando manopole e schiacciando pulsanti. Un tremendo boato squarciò l’aria, facendo tremare le pareti di roccia.
-Adesso che succede?!- Tracey si aggrappò al braccio dello zio per no perdere l’equilibrio.
-La magia non è mai stata il mio forte, me la cavo meglio con la scienza e la moderna tecnologia!- Descole continuava a lavorare come un ossesso sui suoi macchinari -Se la chiave per svelare la civiltà perduta è inutilizzabile vorrà dire che abbatterò la porta con la forza!-
Layton comprese -… l’entrata sul versante della montagna…-
-Come, zio?-
-Descole ha trasformato questa montagna in una delle sue macchine infernali.-
Davanti a Descole, su una macchina, si aprì una finestra che mostrò uno schermo, sul quale si susseguivano varie immagini dell’isola, riprese probabilmente da telecamere istallate dallo stesso scienziato. Sul suo volto comparve un ghigno di soddisfazione nel vedere l’esterno del monte trasformarsi.
L’altarino ricevette una scarica elettrica dai tubi collegati, e le linee dei bassorilievi diventavano via via più spesse e profonde, dall’altare stesso fino a diffondersi per tutte le illustrazioni presenti nella sala; intanto, all’esterno, i fianchi della montagna si sgretolarono poco a poco, rivelando quattro enormi bracci meccanici, due muniti di una bocca dentata per scavare, uno di un’enorme punta perforante e l’ultimo di una grande lama; questi iniziarono a muoversi ai comandi di Descole all’interno della roccia, colpendo a ripetizione il suolo dell’isola, sradicando alberi e abbattendosi come titani sulla terra e sulla sabbia.
Detriti e frammenti del soffitto cominciarono a precipitare nella sala, incapace di reggere a lungo la violenza dell’uomo di scienza.
-È… spaventoso…- commentò Tracey, osservando lo scienziato all’opera.
Luke indietreggiò, stando dietro al Professor Layton.
-Descole…!!- Starling risalì i gradini, afferrandolo per le spalle -Non è in questo modo che…-
-Sparisci!- si voltò verso il dottore vibrando un fendente, ferendolo ad un braccio -Layton aveva ragione anche su questo, ti sei scelto l’alleato sbagliato!-
-Aah!!- incespicò all’indietro, tenendosi l’arto ferito.
-Ah, Jerome!- Hershel sorresse il collega.
-Professore, dobbiamo andarcene! Waah…!!- Luke evitò per un soffio una maceria precipitata.
-Attento, Luke!- Tracey indietreggiò con il bambino.
-Portate via il Dr. Starling!- incalzò Layton, affidando il collega a Tracey, e indicando loro la direzione da cui era arrivato.
-Andiamo, zio Hershel!-
-Andate, vi raggiungo subito.- disse.
-Ma… aah!! La ragazza si spostò di lato evitando il crollo di altri detriti.
-Andate!!-
Rapidi corsero verso il corridoio, cercando di non rimanere schiacciati da nulla.
Una volta assicuratosi che tutti avessero imboccato la via di fuga, il Professor Layton si voltò verso il rivale, ancora intento ad armeggiare con leve e pulsanti –Descole, poni fine a questa follia.
Questi si voltò verso di lui, brandendo la spada, raggiungendolo con un agile scatto -Non manderai a monte anche questo, Layton!-
-Ah…!!


Tracey, Luke e il Dr. Starling raggiunsero l’uscita del passaggio, evitando un crollo e uno dei bracci meccanici di Descole, che imperversavano sena controllo su tutto il territorio straziato dell’isola. Percorsero qualche altro metro, cercando riparo, poi si lasciarono cadere a terra, vinti dalla stanchezza e dall’agitazione della fuga.
-Maledizione!!- imprecò la ragazza.
-Descole ha perso il controllo!-
Tracey si rialzò, appoggiandosi ad un tronco semi distrutto, guardandosi attorno. Lo splendido panorama dell’isola era ormai solo un ricordo; il terreno scavato e percosso in più punti mostrava la nuda roccia che sosteneva terra, sabbia e vegetazione, delle quali ormai rimaneva solo un groviglio caotico -… Luke, porta il Professor Starling alla nave e contattate Scotland Yard.- disse risoluta.
-Cosa? Aspetta Tracey, cosa vuoi fare?!-
-Vado a recuperare zio Hershel, prima che crolli tutto!- senza lasciargli il tempo di ribattere si mise a correre verso la montagna, saltando gli ostacoli di rocce e tronchi caduti, ed evitando l’attacco tempestivo dei bracci meccanici.
-Tracey!!- Luke scattò in piedi per seguirla, ma la trivella meccanica colpì il versante della montagna causando una frana che ostruì il passaggio -Aah…!!-
Jerome Starling lo trattenne -Fermo ragazzino!-
-Sono intrappolati là dentro!!-
-… mi dispiace… è solo colpa mia se voi e Layton siete rimasti coinvolti in questa storia.-


Tracey Layton attraversò di corsa buona parte del passaggio, evitando frammenti di roccia e detriti che si staccavano dal soffitto e dalle pareti. Per nessun motivo al mondo avrebbe lasciato nei guai suo zio, men che meno in un posto che poteva crollare da un momento all’altro.
Inciampò in qualcosa e cascò a terra. Pronta di riflessi rotolò su un fianco per evitare di venir sommersa da un cumulo di roccia. Tossì al polverone che si sollevò, mettendosi a carponi. Il rivestimento della parete aveva in parte ceduto rivelando lo scheletro di metallo che reggeva il passaggio -… questo condotto l’ha fatto costruire Descole…-


Hershel indietreggiò, scendendo dagli scalini, evitando i ripetuti fendenti e affondi di Descole. Schivò a destra, spostandosi alle spalle dell’altro, ma questi, da abile spadaccino qual’era, si voltò rapido muovendo un fendente al torace.
Il Professore riuscì a schivare il colpo, ma incespicò in una roccia, cadendoci sopra.
Descole non si lasciò scappare l’occasione, e sollevò la spada pronto ad infilzarlo -Sei finito, Layton!- riabbassò la lama, ma invece che attraversare il corpo del rivale cozzò con una spranga di metallo -… cosa?!-
-Tracey?- Layton si rialzò.
La ragazza, frapposta tra il professore e lo scienziato, rsistette abilmente alla forza che quest’ultimo concentrava sulla spada per disarmarla. Gli permise di avvicinarsi e subito lo respinse con un calcio.
-Che cosa fai ancora qui?- le chiese apprensivo Layton.
-Non potevo lasciarti in pericolo, zio Hershel, non preoccuparti, Luke e Starling saranno con il Capitano a quest’ora.-
-Dovresti essere anche tu con loro.-
-Grr… non metterti in mezzo!!- Descole si fiondò sui due.
-Via!- Layton prese l’arma impropria trovata da Tracey e parò il colpo dell’avversario.
-L’entrata è crollata, dobbiamo trovare un altro modo per uscire da qui.- gli spiegò, riparandosi dietro di lui.
-Capisco.- bloccò l’ennesimo, dando una rapida occhiata intorno, individuando l’ultima possibilità per scappare. -Tanto vale tentare da quella parte. Vieni.- scansò Descole e prese la nipote per mano.
-Fermo, Layton! Non scappare!-
-Converrebbe anche a te lasciare questo posto.- si voltò un istante verso Descole -Oltre alle pareti che crollano temo che il tuo macchinario abbia qualche problema.-
-… cosa?- salì sugli scalini, evitando le macerie, andando davanti ai macchinari -No, no, no, i parametri sono tutti sbagliati! È in sovraccarico!- esclamò irritato.
-E questo significa che…?-
-Che probabilmente tra poco esploderà.- spiegò Layton.
-Eeeh??-
-Dobbiamo andarcene immediatamente.- il Professore rivolse uno sguardo a Descole, poi, sempre tenendo Tracey per mano, si affrettò a raggiungere l’unica via accessibile, sperando che portasse davvero fuori da quell’inferno.
-……-
-Corri!- incitò Hershel, facendo avanzare la nipote avanti a sé, nel passaggio -Prima che crolli tutto!-
-Sì, sì!! … nh?- Tracey si stupì vedendo Jean Descole correre al loro fianco. Continuava a guardarlo con sospetto e diffidenza, ma dopotutto chi erano loro per impedirgli di salvarsi la vita.
Quel corridoio era mediamente accessibile, i bracci meccanici non si agitavano più con disperazione, e i detriti che crollavano si erano ridotti. Un barlume di luce rischiarò l’uscita.
-Ci siamo quasi…!!-
Una fragorosa esplosione rimbombò alle loro spalle, insinuandosi nel passaggio e l’onda d’urto li travolse tutti.
Hershel Layton abbracciò Tracey, gettandosi a terra, proteggendola dall’esplosione.
Rotolarono in un piccolo spiazzo d’erba all’aperto, a strapiombo sul mare. La deflagrazione si spense nel rumore delle onde che si infrangevano con forza contro la scogliera.
Jean Descole si sollevò sulle ginocchia, dando un’occhiata attorno a sé, con una leggera nota sconsolata sul volto e nello sguardo, celato dalla maschera bianca.
-Stai bene, Tracey?- si premurò il Professore, tenendola per e spalle.
Le annuì -Sì, zio Hershel…- si voltò poi verso lo scienziato, senza dire nulla.
Layton si rialzò -Tra non molto la polizia sarà qui. È finita, Descole.-
Un piccolo sorriso si dipinse sul volto dell’uomo, mentre si rimise in piedi, spolverandosi i vestiti -Non ancora, Layton… non ancora. Deve passare ancora del tempo prima che si possa scrivere la parola fine.- si mise sul bordo della scogliera, restando per qualche istante ad osservare il mare, poi si voltò verso gli altri due -Ci rivedremo ancora, Layton.- fece un elegante inchino, mascherandosi dietro ad un sorriso misterioso, e con un abile balzo si lanciò oltre il dirupo.
-… Descole!-
Tracey corse a sporgersi -È sparito… quel tizio è davvero strano.-
Hershel Layton stette un istante in silenzio, poi porse la mano alla ragazza -Forza, andiamo. Luke sarà preoccupato.-
-Sì, hai ragione.-
Si incamminarono lungo un sentiero scosceso che fiancheggiava la montagna, portando verso la baia.


-Professore!!-
Appena salirono sull’imbarcazione Luke  corse verso di loro abbracciando Layton.
-State bene, vero? E Descole?!-
-Stiamo entrambi bene Luke, non ti preoccupare.- lo rassicurò il Professore.
-L’elegantone mascherato è fuggito.- sospirò Tracey.
-Professore, ho cercato di fermare Tracey, ma non sono riuscito a…-
Layton posò una mano sulla testa del bambino, sorridendogli -Non preoccuparti, non è facile stare dietro a mia nipote. Sei stato bravo, Luke, ti sei impegnato per mantenere la tua promessa, come un vero gentiluomo.-
Il piccolo sorrise rincuorato -Grazie, Professore.-
Tracey lo abbracciò da dietro, sollevandolo da terra -Un piccolo gentleman!!-
-Aaah, mettimi giù!! Non sono piccolo!!- protestò, ma ridendo.
Layton raggiunse Starling, seduto su una panca, con lo sguardo avvilito, curato dal vigile Capitano O’donnell.
-Professor Layton! Ci ha fatto prendere un bel colpo con quell’esplosione!- disse il Capitano.
-Ce la siamo cavata.- disse, poi si sedette accanto al collega.
-… Hershel… sono così dispiaciuto per tutto questo. Mi sono lasciato trascinare da una stupida smania di potere a fama…-
Layton ascoltava in silenzio, ben sapendo quanto potesse essere difficile ammettere tutto.
-L’Ispettore Grosky ci attende al porto di Londra, Professore. Fino a quel momento il Dr. Starling resterà in consegna sulla mia nave.-
-Sono certo che Starling non creerà problemi.-
Jerome annuì mesto.
-Allora partiamo!- O’donnell andò nella cabina di comando, a mettere in moto la nave.
-Zio Hershel!-
-Possiamo chiederle una cosa?- i due ragazzini lo raggiunsero, con sguardi colmi di curiosità.
-Ditemi.-
-Perché dopo tutto quello che il piccoletto ed io abbiamo passato hai spaccato la stele?-
Luke guardò per un attimo male l’amica.
-Racchiudeva un potere troppo grande.-
Tracey lo guardò di sottecchi, abbozzando un sorriso Non è solo questo, vero zietto? C’è sotto qualcos’altro.-
-Possibile.- ammise lui, senza scomporsi.
-Ah, non fare l’enigmatico no men!!-
Layton sorrise -D’accordo, vi dirò cosa ho scoperto. Questa non è l’isola su cui sorgeva la civiltà perduta di Atlantide.-
I ragazzi si guardarono un attimo perplessi -… cosa?-
Jerome Starling rimase allibito -Come non è… non è l’isola di Atlantide?! Cosa stai dicendo, Hershel?-
-Permettetemi di spiegare. Come credo che tutti voi ormai sappiate, l’impero di Atlantide vantava numero conquiste in tutto il mondo conosciuto di allora, e con le sue scoperte tecnologiche il popolo di Atlantide aveva influenzato moltissime delle culture conosciute, nel corso dei secoli. La stele rinvenuta in Egitto, non è altro che una tessera del puzzle.-
-Quale puzzle?-
-Il puzzle che mostra la strada per la vera collocazione di Atlantide, che l’ira degli Dei ha fatto inabissare.
-Incredibile… ero convinto che quest’isola fosse…-
-era una ricerca troppo facile, Jerome. È supponibile che da qualche altra parte ci sia un indizio che conduce proprio alla nostra scoperta in Egitto.
-… ma, Professore, se questa non è la conclusione di tutto allora dovrebbe esserci un’altra tessera del puzzle.-
-Proprio così, Luke.- Hershel Layton mise una mano nella tasca della giacca e ne estrasse un frammento di roccia sbiadita, dalle sfumature verdi, sulla quale vi erano incisi simboli e scritte ormai ben note; era abbastanza piccolo da stare nel palmo della mano.
Tracey sgranò gli occhi colmi di stupore -Vecchia volpe che non sei altro!-
Layton ci rimase un attimo male -… vecchia?-
-L’ha trovato quando è sparito all’improvviso, vero?-
Annuì -Un sentiero nascosto con delle tracce che conducevano alla montagna aveva attirato la mia attenzione, e penso che nei numerosi scavi che Descole ha fatto fare per costruire quel passaggio qualcuno dei suoi uomini si sia fatto sfuggire questo.-
-Zio, sei il massimo!!-
-Chissà dove porterà questo nuovo indizio!-
-Ragazzi miei, c’è solo un modo per scoprirlo: studiare questo reperto e…-
-Partecipare alla caccia al tesoro più grande del mondo!!- concluse con entusiasmo Tracey -Adoro le mie vacanze a Londra!!-
Layton e Luke sorrisero –Sarebbero perfette se non fosse per il tuo tè, ehehe!-
-Quella dal Dr. Schrader è stata una svista! Devo salo fare più attenzione quando leggo… Noooo!!!!- gridò all’improvviso mettendosi le mani in testa, disperata.
Luke fece un passo di lato, spaventato dallo scatto di Tracey -Aaah!!-
-Cosa c’è, cara?-
Tracey era sull’orlo del pianto –La mia giacca è rimasta sotto le macerie di quella montagna… e l’agenda su cui avevo scritto tutte le ricette dei vari tipi di tè è rimasta nella tasca interna…-
-Oh…- si limitò a commentare lo zio.
Luke scoppiò a ridere -Ahaha, che sfortuna Tracey!!-
-Non ridere, tu!! È tutta cola di quel… quel carnevaiolo!!- esclamò preda della massima irritazione.
-… carnevaiolo? Ma… esiste?- il Professore rimase parecchio perplesso.


-Zio Hershel, sveglia! Il sole è ormai alto!!- cantilenò Tracey.
L’uomo si mise seduto, scostando la giacca usata come coperta, stiracchiandosi
-Buongiorno.-
-Ti sei di nuovo addormentato sul divano, fin quando hai lavorato ieri notte?-
-Non so… parecchio.-
Luke entrò nella stanza -Ho ritirato la posta, Professore!-
-Ah, sei già qui Luke, devo aver dormito davvero tanto.-
-Come al solito!- lo prese in giro la nipote -Zio, ti ho preparato il tè!-
-Vuoi farlo dormire per sempre, Tracey?!- esclamò Luke.
Tracey lo guardò male.
-Non avevi perso il ricettario?-
-Sì, ma non mi arrendo per così poco!- esclamò colma d’orgoglio.
-Oh, non lo penserei mai! Quindi…- prese la tazzina che la ragazza gli porse -questa volta sei sicura…-
-Al cento per cento!-
-Professore, vuole davvero rischiare?-
-Luke, un vero gentiluomo sostiene sempre una fanciulla, soprattutto se è la propria nipote.- detto ciò sorseggiò il tè.
Tracey attendeva speranzosa -Allora?-
-………-
-… Professore?-
-Zio Hershel? Allora, com’è? Perché non mi rispondi? Zio Hershel!!-
  
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