cap 5
Ehm...ehm... c'e ancora qualcuno qui?
Lo so, sono pessima. Purtroppo settembre ed ottobre, non sono stati
orrendi, ma decisamente peggio. Davvero, parlandovi sinceramente ho
avuto talmente tanti problemi gravi, che tornare a scrivere era proprio
impossibile per questione di testa e di tempo (ebbene si,
anche me
ha finalmente iniziato a lavorare,mi toccano ben 950 ore di tirocinio!)
Ed in questo marasma di 68 giorni terrificanti aggiungiamoci
anche il fatto che io abbia inavvertitamente deciso di piallare l'hard
disk del mio pc ed abbia cosi cancellato ogni cosa avessi salvata li
su, dai prossimi capitoli (di cui almeno ho una traccia cartacea, ah
cara vecchia carta!) alla mia tesi di laurea T.T, per tutti i mutandoni
di Merlino, Silente, Morgana, la Fata Turchina e Maga Mago.
Mi scuso ancora davvero tanto con chi aspettava di leggere il nuovo
capitolo e vi ringrazio se avrete la voglia di capirmi e di leggermi
ancora. Giuro iper super e mega solennemente che prossima settimana
saro puntuale qui, a postare di nuovo. Dopo due mesi di ansie,
finalmente respiro di nuovo!
Buon lunedi, buon novembre, buon tutto.
x
Succo di zucca
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Capitolo 5 - Come una sirena
Hermione non potè
che sorridere a
ripensare a quanta fatica avessero fatto lei, la Signora Weasley e la
sposa per rendere quella serata così perfetta. Ma c'erano
sicuramente
riuscite. I mesi passati a progettare ogni minimo dettaglio, le serate
passare a leggere riviste sui matrimoni, le lunghe riunioni per
organizzare tutto al meglio. Ora pero' era sicuramente tutto perfetto.
Cosi come voleva Ginny, la cerimonia era stata intima. L'intera
cerimonia si era svolta nella villa di Theo, della quale Ginny si era
innamorata già mesi prima. Avevano studiato tutti i
più minuziosi
dettagli per rendere quel giandino perfetto. I fiori rosa, in tinta con
il vesito. Le candele bianche. I nastri leggeri che svolazzavano con il
vento. Le lanterne che illuminavano dolcemente l'ambiente. Avevano
fatto decisamente un grande lavoro. Certo, Hermione doveva ammettere
almeno a sé stessa quanto fosse stato fondamentale l'aiuto
della "Non è mai troppo tardi per trovare l'amore" l'agenzia
matrimoniale della
Lavanda&co., della vecchia Lavanda Brown che le aveva
indirizzate
nei giusti negozi e con le giuste dritte per sopravvivere all'evento.
La cerimonia era durata poco, ma era stata di una dolcezza disarmante.
Hermione e Ron avevano ovviamente fatto da testimoni per lei, mentre
Draco ed il cugico dello sposo Thomas, lo erano stati per
Theo. Se
quasi tutti erano fortemente preoccupati delle reazioni fra i due mondi
di Theo e Ginny che venivano in contatto per la prima volta, tutto era
filato liscio. Tutto aveva funzionato alla perfezione. Theo in un
elegante abito da cerimonia che aspettava la sua sposa all'altare.
Ginny che avanzava lungo la navata sopra un letto di petali di rosa,
accompagnata da un commosso Signor Wealey. Ginny così bella
e
raggiante, nel suo abito morbido e brillante. Ma la cosa più
emozionante furono sicuramente quelle promesse, scambiate di fronte ad
amici e parenti disarmati dall'amore che brillava negli occhi di quei
due. In una formula così comune come "nel bene e nel male" e
"per
sempre", avevano racchiuso molte piu parole ed emozioni che in pochi
potevano davvero comprendere.
Purtroppo la notorietà della famiglia di Theo aveva imposto
una certa
lista di invitati, che erano però stati ospitati solo nel
successivo
banchetto nuziale. Dopo la cerimonia infatti, venne inaugurata la festa
per tutti. Era stato il compromesso giusto fra gli obblighi in societa'
di una famiglia cosi altolocata, e la voglia di condividere solo con
poche persone il momento. La cerimonia era fluita con
facilità e
perfezione direttamente nell'aperitivo, dove il resto degli invitati
attendeva con trepidazione gli sposi. Poi la cena, i brindisi, la
torta. L'unica nota stonata per Hermione era sicuramente la presenza di
Draco Malfoy al suo stesso tavolo. Quel Draco Malfoy odioso e
spocchioso come al solito, ma altrettanto seducende e perfetto in quel
bellissimo completo grigio scuro, in perfetta armonia con i suoi occhi.
«Vado
a fare una passeggiata fuori, qui si muore di caldo!»
disse Hermione a Ron ed Harry passando sulla pista da ballo, dove quei
due si stavano scatenando. Era stranissimo vederli cosi insieme. Erano
sempre stati molto amici, forse troppo già dall'epoca della
scuola.
Nonostante la sua storia con Ron, e la storia fra Ginny ed Harry,
Hermione sapeva che nell'intimo legame fra i due suoi amici c'era
più
di un semplice rapporto d'amicizia. La sua relazione con Ron
durò poco
proprio per questo motivo, Hermione riusciva bene a percepire che a Ron
mancasse qualcosa in quel rapporto, qualcosa che lei non poteva
sicuramente dargli. E così il loro rapporto di poco
più di un anno si
era tramutato in una semplice amicizia. Era stato più
difficile per
Ginny invece, che accecata dall'amore per Harry non voleva rinunciare a
lui. Aveva atteso anni prima di riuscire ad entrare nel suo cuore e
quando Harry aveva finalmente trovato il coraggio di raccontare a Ginny
la verità sui suoi sentimenti, era stato un periodo buio per
lei.
Hermione non aveva mai visto l'amica così triste, Harry era
stato per
lei l'ancòra di salvezza in quegli anni della guerra, la
speranza che
dopo tutto un lieto fine ci sarebbe stato. E vedendola danzare con
Theo, Hermione non potè fare a meno di pensare che
finalmente quel momento era
davvaro arrivato. Le ricordarono i due protagonisti di una favola
babbana che aveva visto da piccola, in cui una bella fanciulla ballava
con il suo principe trasformato in una bestia, non curante dell'aspetto
dell'amato, ma solo della sua anima. Erano cosi diversi, ma cosi belli
e perfetti insieme. Quando lei sarebbe stata così felice?
Sarebbe mai
successo?
Con questi pensieri Hermione attraversò la sala fino al
terrazzo per staccarsi dai pensieri.
L'eleganza di Villa Magnolia risplendeva in tutta la sua
bellezza, illuminata dalle calde luci delle candele che si
rispecchiavano contro le pareti di marmo bianco dell'edificio. Un
leggero profumo di fiori freschi, tra i quali spiccava un leggero aroma
di rose, aleggiava nell'aria frizzante di primavera inoltrata. La vista
dal terrazzo posteriore della casa era magnifica: il mare in
lontananza, il giardino illuminato, la luna nel cielo. Hermione era
rimasta ipnotizzata da quel panorama mozzafiato, senza neanche
accorgersi di essere in compagnia.
«Eccoti,
Granger! Non vai a fare l'ennesimo brindisi agli sposi?»
«Malfoy
che piacere vederti... preferisco di no, ho già bevuto
abbastanza
champagne per stasera... tu invece non sei dentro ad irretire qualche
giovane fanciulla?»,
con l'acido che sgorgava da quelle parole, per nascondere il battito
accelerato del cuore nel vedere i suoi occhi cosi simili alle stelle
del cielo.
«Diciamo
che so dove voglio e preferisco stare..»
una frase lasciata a meta'.
«Ti
va di passeggiare un po'? Volevo provare ad arrivare al mare»,
chissà da dove le arrivavano quelle parole.
Draco si sporse velocemente verso l'ingresso del terrazzo e fece
levitare fino a loro una bottiglia di champagne e due calici di
cristallo.
«Ora
sono pronto»
e le rivolse un veloce occhiolino ed un sorriso brillante.
Camminarono qualche minuto giù per la stradina, accompagnati
dal
rumore delle onde vicino e dai loro passi nel giardino. Arrivati alla
piccola baia sotto la villa, la ragazza si tolse i deliziosi sandali
per posare i piedi nella sabbia. «Malfoy,
togliti quelle scarpe! E' troppo bello camminare a piedi nudi della
sabbia»
disse lei.
«Granger,
poi mi sporco. E sai quanto vale questo vestito?»
rispose lui con tono antipatico. Ma quel tono durò
decisamente poco, quando lui vide mettere il broncio alla ragazza.
«Eh
va bene, dai. Giusto perché non ci vede nessuno qua sotto....»
disse poggiando su un tronco in riva al mare la sua giacca e la
bottiglia di vino.
Effettivamente Draco dovette ammettere che camminare sulla sabbia a
piedi scalzi era una sensazione piacevole, e quasi d'istinto si
avvicino' al bagnoasciuga, dove piccoli e docili onde si infrangevano
sulle sue caviglie. E vedere lei passeggiare felice a piedi nudi, come
una bambina gli regalava un piacevole senso di pace.
«Non
ti facevo cosi intraprendente Malfoy. Nel profondo non sarai mica un
impavido grifone?»
«Come
osi infangare cosi il mio onore da serpe? Io un grifone?! Giammai!»
e ridendo si sedette vicino a lei su quel tronco. Lei che rideva
contenta di una sua battuta. Lei, i cui capelli ricadevano in ciocche
ribelli dall'acconciatura. Lei, i cui occhi splendevano illuminati
dalla luna nel cielo.
«Va
bene. Io propongo un brindisi ai testimoni. Per i meriti di questa
cerimonia, per i meriti di averli fatti incontrare, e per il merito di
averli sopportati per mesi»
«Averli
fatti incontrare?»
chiese lei.
«Si
Granger. Chi credi che abbia assillato e spronato Theo per fargli fare
il primo passo? Quel ragazzo sarà anche bravo sui libri, ma
dobbiamo
ammettere che é un po' lento con il gentil sesso...»
un sospiro rassegnato.
«Non
sapevo ci fossi tu dietro a tutto questo»
il tono di lei amminato. «Bene,
allora direi che approvo il brindisi in pieno»
ed un altro sorriso di lei.
Andarono avanti a parlare e a ridere, come se lei non
fosse Hermione Granger e lui Draco Malfoy. Complice il vino, complice
il panorama l'ostilità abituale fra i due sembrava essere
stata
annientata da quelle risate.
«Granger
scendi da quello scoglio!»
«Malfoy
non fare il noioso. Mi diverto qua su»
«Granger
scendi. Non voglio giustificare la tua morte a tutto il mondo magico,
ti prego. Sai che noia?»
«Come
sei dolce»
la linguaccia di lei.
«Scendi
o ti butto in acqua»
«Non
hai il coraggio»
«Certo
che ce l'ho. Se non scendi entro il 5 ti butto giu»
«1...2....3...4...»
«e
5! Sono ancora qua su»
disse in tono canzonatorio.
«Bene,
ti avevo avvertito»
disse lui e con un salto si avvicino' a lei, la prese in braccio e si
tuffò in acqua con lei fra le braccia.
La prima cosa che Hermione fu in grado di percepire furono le braccia
di lui. Braccia forti e salde sulla sua schiena che la sorreggevano.
Poi percepì anche l'acqua fredda, perché ci
sarà pure un motivo se
il bagno in mare lo si fa solo in estate.
«Malfoy
ma come osi. Mi fai annegare!!»
«Granger,
rilassati. Siamo in appena due metri di acqua»
Eh sì, effettivamente in quel trambusto di tuffi, braccia e
acqua, non aveva neanche provato a toccare con i piedi il fondale.
«Questo
non toglie che mi ha rovinato il vestito. E l'acconciatura»
«Granger,
hai la minima idea di quanto costi il mio vestito? Fatto in puro cotone
del Sud America, e cucito su misura da elfi della migliore scuola di
cucito del mondo»
e prima che lei potesse rispondere con qualche strana storia sul
C.R.E.P.A e quelle cose li, lui continuò «E
in ogni caso, trovo che tu non sia mai stata cosi bella come adesso»
liberando i capelli di lei dalle pinzette che la
intrappolavano.
Bum.
L'aveva detto.
Silenzio.
Imabrazzo totale.
Panico.
Nessuno dei due risciva a parlare. Lei stupita, lui in imbarazzo. Lui,
Draco Malfoy, scapolo più ambito di tutta la
comunità magica che non
riusciva ad aprire bocca di fronte a lei, Hermione Granger, babbana di
nascita, una nullità confronto al suo nome. Erano fermi
tutti e due
lì, nell'acqua fredda, ancora abbracciati dal tuffo, ancora
vicini.
E non si sa bene chi per primo si avvicinò, ma le loro
labbra si
incontrarono. Il tempo smise di avanzare, o forse avanzò
troppo
velocemente. Né lei né lui se ne accorsero.
«Hai
freddo»
sussurrò lui.
«Un
po'»
ammise lei, impegnando tutta la sua forza di volontà per
staccarsi da lui.
Gli sembrava di avere fra le braccia una creatura eterea, cosi fredda
per l'acqua e cosi pallida agli occhi della luna. Aveva paura di
perderla. Aveva paura che come le sirene delle favole, potesse voltarsi
verso l'orizzonte e sparire sott'acqua per non tornare piu'. Fu un
dolore anche per lei staccarsi da quel contatto caldo. Sentì
i muscoli
lamentarsi del freddo ed il cuore lamentarsi quel la mancanza di
lui. Sciolse l'abbraccio facendo scivolare la mano lungo il
braccio di lei, fino alla sua mano.
«Vieni,
usciamo»
e la accompagno' delicatamente fuori dell'acqua.
Si staccò da lei solo per prendere la sua giacca asciutta
dal tronco
su cui era rimasta. Con timore provò ad avvicinarsi di nuovo
ed
appoggiò la giacca sulle spalle nude di lei.
Quando la sentì fremere al suo tocco, per lui fu impossibile
resistere alla voglia di baciarla ancora.
Quando sentì le sue mani sfiorarle la pelli, per lei fu
impossibile
reistere alla tentazione di sentire ancora il suo sapore sulle labbra.
Avevano fatto tutta la stradina che ripercorreva la scogliera vicini,
continuando a parlare e ridere. Tornarono dopo un bel po' di tempo alla
festa. E Ron giuro' per lungo
tempo di averli visti tornare dal mare non solo bagnati, insieme e
sorridenti, ma anche per mano. Prima di tornare nel salone, facevo una
deviazione verso il piano superiore per rimettersi in ordine, dopo quel
piacevole imprevisto in mare.
«Sai, Granger....»
«mmmh?»
«dovrei
portarti piu spesso al mare, sei decisamente piu bella e piu simpatica»
Una risata soffocata dai baci.
«Sara'
perche' forse riesco a tenerti la bocca impegnata?»
Un piccolo pungo di lei, non poi cosi tanto dolce.
Non si staccarono mai lungo i corridoio. Era difficile per lui, quanto
per lei rinunciare a quei baci salati. Ed ogni posto era buono: le
scale, il corridoio, la porta del bagno. Riuscirono a separarsi solo
andando nelle rispettive camere per cambiarsi, scambiandosi un bacio
come promessa di un veloce arrivederci.
Hermione ci mise un po' a sistemare quella massa di capelli inumiditi
che continuavano a ribellarsi alle sue mani. Certo, erano sempre stati
dei capelli decisamente impegnativi, ma in quel momento sembrava che
anche loro volessero sottostare al volere di lui di vederli sciolti. Ed
a quel pensiero decise di lasciarli cosi, mossi e lunghi a coprirle le
spalle e la schiena. Quando lei usci dalla sua camera, lui era gia'
sceso al pieno di sotto. Cercò di non sembrare troppo
disperata
scendendo le scale con una certa velocità (ovviamente
compatibile con
i 15 cm di tacchi che Ginny le aveva imposto). Entrando nel salone vide
Draco in fondo alla stanza. Perfetto e bellissimo come sempre, come lo
era sempre stato. Prima di riuscire a raggiungerlo fu però
intercettata da Harry e Ron, che continuavano a litigare.
«Ron,
ma che ti sei bevuto, tesoro?»
«Non
ho bevuto nulla, oltre lo champagne. Ti dico che li ho visti»
«Ma
per piacere, non diciamo babbanate»
«Hermione
e' vero che ti ho vista?»
Ron si mise fra lei e Draco, a pochi metri da lei.
« Ma
che succede qui?»
arrivo' anche Ginny. «Hermione
che hai fatto ai capelli? Perché sono sciolti?»
Ma lei aveva occhi solo per lui. Lui che venne raggiunto un
secondo dopo da una bellissima bionda, alta e sexy avvolta da un lungo
vestito nero.
«Draco,
eccoti. Ti ho cercato ovunque....»
e gli diede un bacio sulla guancia.
Hermione si gelò alla vista dei due.
«Niente
Ginny. Non ho fatto niente»
e se ne andò. Andò cosi velocemente da non notare
Draco
spostare quella ragazza che aveva cercato di baciarlo. Da non notare lo
sguardo di lui che si infrangeva contro quella parola. Niente.
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Mi ritaglio
ancora un angolino, per ringraziarvi di essere arrivati fin qui.
Aspetto vostre recensioni e commenti, per sapere cosa ne pensate di
questo tanto atteso quanto inaspettato bacio :)
A lunedì prossimo!
xoxo
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