Should've listened cap 11
11.
C'erano stati momenti in cui aveva creduto di non farcela, momenti in
cui il dolore gli sembrava davvero troppo da sopportare e avrebbe
preferito arrendersi ad esso e farlo sparire. Qualsiasi cosa il capo di
Scott avesse fatto per farlo guarire, non era abbastanza. Il petto gli
bruciava come se stesse andando a fuoco, la testa pareva voler
esplodere e la gola era più secca del deserto.
Poi una mano calda si posava su di lui, portandosi via un po' di
dolore, e Stiles pensava che sì, poteva resistere, poteva
farlo
per il proprietario di quella mano, che con voce rotta lo implorava di
non lasciarlo.
Quando provò ad aprire gli occhi, si stupì di
quanto le
palpebre risultassero pesanti. Gli ci vollero almeno quindici secondi
prima di riuscire a sollevarle di qualche millimetro, permettendogli di
scorgere il mondo intorno a sé.
Derek si accorse all'istante del cambiamento di Stiles, concentrato
com'era sul suo respiro e sul suo battito cardiaco. La mano corse
nuovamente a coprire ciò che restava della ferita del
compagno,
assorbendo il dolore, mentre inspirava profondamente. L'odore del
ragazzo era buono, come al solito, ma era anche diverso, sbagliato, in un
certo senso, ma a Derek non dispiaceva.
"Stiles?" mormorò.
L'altro si mosse leggermente, cercando di sollevare un braccio, ma con
scarsi risultati.
"Stai fermo" aggiunse una seconda voce, che Stilinski riconobbe come
quella di Scott. "Devi riposarti."
"Come ti senti?"
Un sorriso spuntò sul viso di Stiles e finalmente
spalancò gli occhi, puntandoli in quelli verdi del compagno.
"Una favola, davvero" commentò. "Non avete idea di quanto
sia bello farsi pugnalare al petto da un lupo mannaro."
Scott scosse la testa, sospirando. Non se ne era reso conto prima, ma
il sarcasmo del suo migliore amico gli era mancato, tutto di Stiles gli
era mancato nelle ore che aveva passato a guardarlo dormire, ad
ascoltare il suo respiro ormai regolare, pregando di rivederlo sveglio
il prima possibile. Voleva riavere indietro suo fratello.
Il figlio dello sceriffo strinse gli occhi per qualche secondo prima di
riprendere a parlare. Quando lo fece, i due lupi notarono che la sua
voce era decisamente più forte e ferma di qualche minuto
prima.
"Cosa è successo? Voglio dire... com'è che non ci
hanno
uccisi tutti, dato che, ammettiamolo, ci stavano facendo neri?"
Perché i ricordi di Stiles si fermavano a prima che Aidan
usasse
i suoi artigli come stecchi da spiedino, quando ancora era cosciente e
abbastanza lucido; il dopo, invece, era un ammasso di suoni, voci e
immagini sfocate. E non che non fosse contento di essere vivo, sia
chiaro, solo avrebbe voluto capire perché. Si era preparato
a
morire, a vedere morire tutto il branco, era fermamente convinto di non
avere alcuna speranza contro un branco di Alfa; la fortuna,
però, sembrava averli baciati, per una volta, e aveva deciso
di
impedire alla morte di prenderli con sé.
"E' stato Ethan" rispose Scott, guadagnandosi un'occhiata confusa dagli
altri due. "Ha ringhiato e ci hanno lasciato andare."
"Ethan ha ringhiato a
Deucalion?"
Derek non poteva crederci. Deucalion era il lupo più forte
che
avesse mai conosciuto. Non era un caso se veniva chiamato 'l'Alfa degli
Alfa'. Il fatto che Ethan avesse potuto, con un semplice ringhio,
dargli addirittura un ordine gli sembrava impossibile,
Scott si strinse nelle spalle e Hale sospirò, scuotendo la
testa. Non aveva voglia di mettersi a ragionare sulle usanze dell'altro
branco, non in quel momento.
"Va a chiamare gli altri" ordinò a McCall. Poi, quando
questo si
fu chiuso la porta alle spalle, Derek riportò la sua
attenzione
sul compagno. "Saresti potuto morire."
Stiles coprì la mano di Derek con la sua e strinse
leggermente,
giusto il necessario per fargli capire che lui era lì, vivo
e
vegeto, benché non proprio in piena salute, e che non lo
avrebbe
mai lasciato. Certo, ci era andato vicino, davvero troppo vicino questa
volta, e ancora non sapeva come avrebbe fatto a spiegare a suo padre il
motivo per cui si trovava in una clinica veterinaria ricoperto di
bende, ma non era ancora pronto ad andarsene.
"Mi dispiace."
"Stiles, devi capire che..." Derek si interruppe, sbuffando. Avevano
affrontato quel discorso almeno un centinaio di volte, e si erano
sempre dimostrate parole buttate al vento. Stilinski persisteva nel suo
passatempo preferito, quello di mettersi costantemente in pericolo.
"Mi dispiace" ripetè il ragazzo.
Il lupo si abbassò su di lui, inspirando a fondo l'odore del
suo compagno, fino a far sfiorare le loro fronti.
"Sei fragile, Stiles, dannatamente fragile. Hai idea di cosa
succederebbe se tu morissi? Come pensi che potrei sopravvivere? E il
branco? Hai pensato a Scott e a tuo padre?"
Nella voce dell'Alfa c'era una tale tristezza da far venire voglia di
piangere. E Stiles lo avrebbe fatto, davvero, perché vedere
Derek soffrire in quel modo era peggio, molto peggio che morire per
mano di Aidan. Per questo Stiles allungò di poco il collo e
fece
combaciare le proprie labbra con quelle del lupo, cercando di
trasmettergli un po' dell'amore e della sicurezza che sperava potessero
cancellare la sua agonia. Quello stratagemma sembrò
funzionare,
perché gli occhi di Hale si addolcirono un poco mentre si
risollevava. Anzi, a dirla tutta, pareva quasi che sorridesse, e il
figlio dello sceriffo non avrebbe potuto esserne più felice.
"Stanno arrivando" lo informò Derek, senza mai lasciare la
sua mano.
Non passarono che pochi secondi prima che la porta della stanzetta si
aprisse e il resto del branco, Erica in testa, facesse la propria
entrata con eclamazioni di felicità e grandi sorrisi.
"Bentornato!" proruppe la lupa, chinandosi per stringerlo in un
abbraccio.
Derek si lasciò pervadere da tutta quell'allegria. Per
qualche
ora, si disse, poteva abbandonare il suo solito comportamento da lupo
musone e sempre corrucciato, come amava apostrofarlo il suo compagno, e
festeggiare con i suoi beta. Non era finita, lo sapeva, c'era ancora
un'intero branco di Alfa in circolazione, ma questo poteva passare in
secondo piano, almeno per un po'.
Stiles era ancora vivo, ancora insieme a lui. Era questo l'importante.
Ed eccoci arrivati alla
fine di questa lunga schifezzuola.
Madama Ispirazione ancora
non si
è fatta vedere da queste parti, perciò la
qualità
di questo capitolo è ancora piuttosto bassa. Più
bassa
del solito, intendo. Tuttavia, non volevo lasciare la storia aperta
all'infinito, e vi ho dato questo.
Bon, ringrazio davvero di cuore la mia beta, paziente al limite del
possibile, shasha5
per tutto il lavoraccio che deve sempre svolgere con me.
Poi ringrazio shasha5, Ceinwein19, ThePhoenix, ChazyHale, iloveserietv,
Eikasia yue, babudoiuo97 e Just_Sebastian
per le recensioni ai vari capitoli; le 47 persone che hanno inserito la
storia tra le seguite, le 2 che l'hanno inserita tra le ricordate e le
9 che l'hanno inserita tra le preferite. Un grazie anche a cliccato 'Mi
piace' anche ad un solo capitolo e a chi ha letto senza farsi notare :)
Potrei dirvi che ho finalmente deciso di lasciarvi in pace, levando
definitivamente le tende da questo fandom, ma probabilmente non sarebbe
vero. Quindi mi congedo con la solita, vecchia minaccia: Alla prossima!
:)
Baci8
Dada.
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