Ho sete
di nuovo
di nuovo quella tremenda arsura alla gola
mi sembra di andare in fiamme...
-Se ne hai bisogno... perchè non vai a bere?
La sua voce mi irritava
e il fatto che riuscisse a leggere i miei pensieri me lo rendeva ancor più
odioso.
Non risposi,
continuando a contemplare il pallido splendore di quella luna piena
che appariva come un diamente incastonato nell'immenso blu del cielo
notturno.
-Stai piangendo sangue di nuovo... non avresti questa sete adesso se non
avessi pianto tanto sangue per quei due...-
la voce di Julian era piena di rimprovero.
Perchè... diamine!.. usare quel tono
se in realtà non gliene importava nulla di me.
-Dove sono ora?- chiesi freddamente,
senza voltare neanche lo sguardo per incontrare i suoi occhi.
-Ovunque, in ogni cosa: i morti diventano spirito e si confondono col tutto e
il nulla, sono le particelle che compongono la materia come la tristezza celata
in una lacrima...
-Che vuol dire? Non capisco... - lo fermai bruscamente -.. sono insieme ora?-
la mia voce assunse un tono supplichevole nel formulare quest'ultima
domanda.
Risentii dentro me l'angoscia di Mel, rividi i suoi tristi occhi azzurri, i
suoi capelli biondi mossi dal vento, quella espressione così dura stampata sul
viso, l'espressione di chi è determinato a combattere nella vita per andar
avanti anche se sà che dentro di sè è l'essere più debole al mondo. E poi rivide
il sorriso di Matt, la felicità; sentì il calore della mano di lui che stringeva
quella di Mel, la forza; un suo bacio, la vita che si accende nella sua
magnificenza.
-Non riesco a smettere...- sentivo i loro sentimentimenti come se fossero
miei.
-Sono dentro di te...- era cambiato qualcosa nella sua voce, non saprei dire
cosa ma non sembrava più tanto irritante -...bevendo il loro sangue noi
assorbiamo parte del loro essere, come se ci impossessassimo di loro, di fatto
per noi è come se fossero loro a impossessarsi del nostro essere.-
-Ma.. sono insieme ora? Sono insieme felici?-
Scosse il capo -Non credo, ma non posso averne la certezza: ora sono entità
diverse da noi che siamo qualcosa tra un umano e un'essenza evanescente, posso
solo intravedere il regno degli spiriti ma non riesco a coglierlo completamente
per via del mio essere per metà umano. Riesco a sentirlo come una rete di
miliardi di miliardi di sensazioni, emozioni che si combinano tra loro e a
volte, nelle loro combinazioni, danno vita a qualcosa, da una canzone a un vero
e proprio essere umano, da un romanzo a un bacio... è difficile da spiegare, i
morti si perdono e si ritrovano, gli spiriti ballano tra loro e danno la vita
così come la tolgono, i ricordi di una vita passata diventano sensazioni che si
perdono nell'immensita e a volte sono colte da altre persone che si sentono
intrappolate da un qualcosa che non sanno spigarsi, a volte sentono di amare ma
non riescono a darsene una ragione e allora scrivono storie e nascono nuovi
spiriti... è un continuo circolo tra vita e morte, reale e irreale, mondo degli
spiriti e mondo del sangue. Mel e Matt probabilmente non sono felici insieme, ma
sono certamente una cosa sola in questo tutto e nulla che ci è davanti agli
occhi.-
Mi sentii mancare l'aria -è terribile... è orrendo...-
-è la morte...- rispose lui
-allora non lascerò andarli via..- mi strinsi in me stessa, premendo le
ginocchia contro il mio petto mentre cingevo le gambe con le braccia e lasciavo
che il mio capo cadesse piano ad appoggiarsi su di esse -...farò in modo che
almeno dentro di me rimangano insieme-
-Certo, noi possiamo, ma chi ci dice che sia la cosa giusta? Lo stare assieme
era la loro vita, ora c'è altro per loro...-
E li rividi ancora, abbracciati, felici -No.. loro volevano stare insieme...
-
-Decidi ciò che vuoi... ma va a bere o presto ti consumerai fino a
scomparire...-
-Bere vuol dire... -
-Sì, vuol dire conoscere la sofferenza di un altro essere umano... e sarà
così per l'eternità: cos'è meglio, questo o perdersi nel tutto e nulla della
morte?-
In quel momento credetti davvero di ignorare la risposta: la prospettiva di
un tal tipo d'eternita appariva dolorosamente insostenibile.
-Ami per non morire....- continuò lui, shockandomi -...e magnifico il tuo
modo di amare ogni cosa di questo mondo, nero, bianco e ogni piccola sfumatura
che intercorre tra loro; e la cosa ancor più magnifica è il tuo totale esserne
all'oscuro di questo grande amore...- fece per uscire da quell'angolo nascoto
tra alcune colonne in cui giacevo, che lo interruppi.
-Ti sbagli... io sto cercando i suoi occhi, da quando sono nata che li sto
cercando, da quando ho ricordo questa sensazione mi opprime: è come aver la
sensazione d'aver perso qualcosa ma non riuscir a ricordare, per quanti sforzi
si possa fare, cosa si ha perso... io sto cercando i suoi occhi e non so nemmeno
che colore hanno, o qual è il loro taglio... ma io li sento e so che un giorno,
quando li incontrerò, li riconoscerò... come anche sò che una sola vita non mi
sarebbe mai bastata per ritrovarlo; già, io sapevo....-
-Lo sò...- continuò Julian per me -noi siamo figli di quegli spiriti che
hanno vissuto, amato, sofferto in una vita o in tante vite e ora urlano perchè
hanno bisogno di ritrovare ciò che hanno lasciato indietro in quelle vite... e
siamo figli di esseri umani ancora vivi che tendono la mano verso gli spiriti,
verso il passato, vite passate, e verso vite future che chiamano
impazienti...-
-Penso che se ritroverò quegli occhi... il mondo finirà...-
-Se ciò accadrà verremmo tutti liberati... sai..- la sua voce, da priva di
intonazione, sembrò tingersi di tristezza: -... io ho trovato quegli occhi che
tanto cercavo, ma non riesco a raggiungerli....- e così dicendo lasciò il mio
angolo incastonato tra colonne e cielo per scomparire nell'oscurità della notte
romana.
-Mel, Matt, non vi lascerò scomparire... non lascerò che vi perdiate, come io
ho perso quegli occhi...- mi strinsi di nuovo nelle spalle -...dove saranno ora?
Io sento che ci sono e mi cercano, come io cerco loro...-
e, intanto, la sete cresceva...