L'ultima
strofa della canzone – 9a Parte
Quella mattina si annunciava calda
e solare.
Tropical Land era piena di gente: coppie, famiglie, gruppi
di amici. Esattamente come il gruppo formato da Shinichi e Ran insieme
al
dottor Agasa, Shiho, Heiji e Kazuha. Shiho varcò la soglia del parco
giochi
come in un sogno, non ci era mai stata. Ran la guardò a lungo quando
s’incontrarono
all'ingresso, quell’Ai adulta non riusciva ancora ad accettarla. Heiji
strinse
la mano alla giovane Shiho come se si vedessero per la prima volta e,
in
effetti, era proprio così. Kazuha chiese sottovoce a Heiji chi fosse
quella
bella ragazza e lui rispose che si trattava della sorella maggiore di
Ai che
era venuta a riprendersela ora che aveva terminato gli studi superiori
negli
Stati Uniti. La ragazza non poté che crederci, vista la somiglianza.
Ran si teneva a distanza da Shinichi, non era ancora pronta
a perdonarlo. Rimaneva vicino alla sua amica e non gli sfuggì la sua
mano
intrecciata a quella di Heiji. Così come non sfuggì a Shinichi.
Shiho camminava in mezzo alla folla tranquilla, per la prima
volta in vita sua godeva della libertà e del tempo libero, respirava a
pieni
polmoni l'ossigeno. Si sentiva rinata.
Le montagne russe decisero di tenerle per ultime, per
chiudere in bellezza quella giornata che sarebbe stata senz'altro
magnifica.
I ragazzi vollero provare a sparare al tiro al bersaglio
mentre le ragazze a prendere i peluche colorati al banco della pesca
delle
ranocchie. Agasa e Shiho si recarono al banco dello zucchero filato, la
ragazza
non l'aveva mai assaggiato e ne rimase stregata.
Shinichi approfittò di essere rimasto solo con Heiji per
parlare un po'.
<< Quindi... tu e lei... >>.
Heiji sparò un colpo e colpì un bersaglio, poi alzò lo
sguardo all'amico. << Cosa? >>.
<< Non fare il finto tonto con me >>, rise,
<< tu e Kazuha ieri vi siete baciati e messi insieme >>.
L'amico sparò un altro colpo. << Non ti sfugge niente,
abile detective >>.
Shinichi gli diede una gomitata, sogghignando. << Non
hai perso tempo >>.
<< Ne ho perso anche troppo in questi anni... E dopo
ave rischiato la morte... ho capito che non potevo attendere oltre
>>.
Shinichi guardò il banco delle ranocchie. Ran sorrideva con
la sua amica a cui si era aggiunta anche Shiho con il dottor Agasa.
Sembrava
felice ma dentro i suoi occhi leggeva ancora il trauma di ciò che aveva
vissuto.
<< Ti perdonerà >>.
<< Come? >>.
Heiji sorrise a Shinichi. << Sono certo che ti
perdonerà >>.
Il ragazzo tornò a guardare il gruppetto di ragazze felici e
si chiese cosa provava Ran in quel preciso momento...
<< Kazuha >>.
<< Sì Ran? >>.
<< Posso chiederti una cosa? >>. Abbassò la voce
per non farsi sentire dal dottor Agasa e Shiho.
<< Certo >>.
<< Tu e Heiji siete... come dire... >>. Arrossì.
Rise. << Te ne sei accorta? >>.
<<< Be'... sì >>.
<<< Non essere in imbarazzo >>, le diede una
pacca sulla spalla, << comunque sì >>.
<< Sono molto felice per voi! >>.
<< Ora posso fartela io una domanda? >>.
Ran annuì, ma sapeva cosa stava per chiederle.
<< Perché sei così distante da Shinichi? >>.
Lei sapeva che Heiji aveva preferito non dirle niente della
vera identità di Conan, aveva preferito che sparisse dalla sua vita
esattamente
come in quella delle altre.
<< Abbiamo litigato >>, mentì. Anche non era
proprio una bugia.
<< Oh mi dispiace... Posso sapere il motivo? >>.
<< È molto lungo da spiegare, sappi solo che si è
comportato molto male >>.
<< Ah se è così fai bene >>, fece la sostenuta,
<< non bisogna mai farsi mettere i piedi in testa! >>.
Ran rise. << Hai ragione! >>.
Il gruppo si riunì per andare a pranzo. In un fast food,
Heiji fece in modo di far sedere Ran e Shinichi insieme, davanti a lui
e la sua
ragazza.
Lei mangiò senza parlargli quasi, nonostante i suoi
tentativi.
Shinichi decise che era ora di fare qualcosa ad effetto,
qualcosa che sbloccasse i sentimenti di Ran dalla ragnatela di
delusioni e
rabbia che aveva dentro.
Dopo pranzo decisero di salire su
alcune giostre. Mentre
erano in fila per un percorso sull'acqua dentro una canoa di legno,
Shinichi
notò in lontananza una sua vecchia conoscenza.
Era Kaito. Sorrideva e teneva in mano un palloncino rosa.
Accanto a lui c'era una ragazza che somigliava molto a Ran, tranne che
per i
capelli scuri ed era più bassa. Si tenevano per mano e lei nell'altra
stringeva
un grosso elefante di peluche. Anche Kaito notò Shinichi e i due si
guardarono
a lungo, con un sorriso. Sembrava quasi che il tempo si fermasse.
Insieme condividevamo un segreto che sarebbe rimasto celato
per sempre.
<< Sono le tre meno un
quarto >>, disse
sottovoce Shinichi a Heiji. <>.
<< Dove? >>.
<< È una sorpresa >>.
Ran stava parlando con Shiho quando si sentì stringere la
mano da quella di Shinichi e trascinarla via.
<< Che stai facendo?! >>.
<< Zitta e seguimi! >>.
Il dottor Agasa li guardò andare via. << Che avrà in
mente Shinichi? >>.
<< Non lo so >>, rispose Shiho, << ma
spero per lui sia qualcosa di magico e lo stende sul serio >>.
<< Ma mi vuoi dire dove mi porti? >>.
<< In un posto speciale per noi >>.
Ran trasalì e capì immediatamente. Dopo pochi minuti si
ritrovarono al centro di quella che sembrava una grande piazza.
<< Mancano tre minuti >>.
<< Cosa speri di fare? >>.
<< Quel giorno ti ho portata qui per festeggiare e ti
ho regalato questo bello spettacolo. E dopo l'ultima giostra sono
sparito.
Stavolta però ti prometto che non andrò mai via. Una volta ti ho
promesso che
io ti sarei sempre stato accanto... e l'ho fatto, Ran. Anche se come
Conan non
ti ho mai abbandonato. Ho sempre pensato a te, ogni secondo. E mentirti
è stata
la cosa più orribile che potessi farti ma credimi... l'ho fatto solo
per te
>>.
Ran lo guardava e poi cominciò a piangere. << In tutto
questo tempo tu mi sei stato accanto ed io ho pianto spesso per te, per
le
volte in cui avevo bisogno e tu non c'era mai, a parte le tue chiamate
sporadiche. Ho sofferto moltissimo >>.
<< Anche io! >>, si avvicinò a lei.
Lei si allontanò all'inizio ma poi andò come una furia verso
di lui, piangendo e battendo pugni sul suo petto. La lasciò fare.
<< Io avrei capito, avrei tenuto il tuo segreto! Se
pensi poi che non abbia pensato al fatto che l'agenzia investigativa di
mio
padre fallirà per colpa delle tue bugie, pensi male! Sei una persona
orribile!
>>.
Lui le permise si sfogarsi e insultarlo.
<< E non pensi anche ai bambini, ah? Alla delusione
che avranno quando tu e Ai sarete spariti dalle loro vite? >>.
<< Ci ho pensato >>.
<< Tu hai pensato solo a te stesso! >>, urlò,
<< Alle tue indagini, come fai sempre. C'è un omicidio, un
rapimento che
viene prima di tutto. Come faccio a sapere che prima o poi non accadrà
di
nuovo?! Che tu te ne andrai e sparirai di nuovo?! >>.
Shinichi la costrinse a guardarla dritta negli occhi e in
quell'esatto momento l'acqua scaturì fuori, circondandoli.
<< Niente e ripeto niente viene prima di te, Ran. Io
ti amo da quando ero un bambino e conto di amarti tutta la vita, se tu
me lo
permetterai >>.
Lei smise di piangere, con le guance ancora bagnate, smise
anche di parlare, guardandolo negli occhi blu.
Poi si alzò in punta di piedi. Lui si avvicinò e si
baciarono.
Con l'acqua a circondarli, si diedero quel bacio troppo a
lungo assopito, che troppo tempo aveva atteso.
Un bacio addormentato per quattordici anni.
L'acqua li circondò per tutto il minuto successivo e quando
si spense, continuarono a baciarsi. Si abbracciarono stretti e si
staccarono.
<< Ti amo Shinichi >>.
<< Ti amo anche io Ran >>.
Si baciarono di nuovo e stavolta senza mai fermarsi, il
tempo non contava più, il passato non era importante. Perché quando c'è
l'amore
di due cuori che battono insieme niente è più importante di quel
sentimento
che
li unisce.
<< Heiji, dici che dovremmo dirgli che sono sul maxi
schermo della piazza? >>.
<< E perché? >>, le strinse la mano, <<
Credo che niente di più bello si sia mai visto su quel maxi schermo!
>>.
Quella giornata si concluse con le montagne russe. Ran e
Shinichi si sedettero vicini e Heiji e Kazuha dietro di loro e il resto
della combriccola
al vagone davanti. Shiho era nervosa, da adulta non ci era mai andata.
La carrozza partì e le grida entusiaste dei passeggeri si
sentirono alla prima discesa dopo una bella salita.
Quei giovani ragazzi non si resero ancora conto che la vita
per loro era appena iniziata, che le cose belle non sarebbero finite
lì. Gli
anni sarebbero passati, ma non si sarebbero mai lasciati. L'amicizia
era più
forte che mai.
Shiho urlò per tutto il tragitto, il dottor Agasa stringeva
la sua mano, era pallido di paura.
Alla fine della corsa, il gruppo scese ridendo a più non
posso.
E poi Heiji diede un bacio a Kazuha e Shinichi a Ran. Il
vecchio scienziato si commosse e Shiho gli passò un fazzoletto.
Heiji strinse la mano a Shinichi.
<< È stata una bella giornata. Ci rivedremo presto
>>.
<< Lo spero >>.
Kazuha strinse le mani di Ran. << A presto amica mia!
>>.
I due si allontanarono mano nella mano e sparirono alla
prima curva.
Il dottor Agasa si offrì di accompagnarli ma i due
preferirono stare soli.
Shinichi portò Ran sotto casa.
<< Grazie >>.
<< Per cosa? >>.
<< Per essere con me >>.
Shinichi le sorrise e si baciarono ancora.
Purtroppo Goro guardava dalla finestra e stava per puntare
l'arma contro il ragazzo, ma fu sua moglie a fermarlo, sgridandolo: i
ragazzi
sono ragazzi.
Ran salì le scale e Shinichi la guardò finché non entrò in
casa.
S’incamminò, le mani in tasca, gli occhi felici.
Shinichi Kudo era tornato ma si rese conto solo in quel
momento che non gli era mai importato di essere di nuovo grande, ma di
tornare
solo dalla sua Ran...
Angolo
autrice!
Chiedo tremendamente scusa per il ritardo ma
purtroppo tra impegni e Internet che funzionava male per colpa del mal
di tempo (vivo in Sardegna quindi penso avrete capito!) ho postato con
tanto ritardo! E questo bacio è avvenuto, stappiamo lo spumante ahahah
XD Però... non è finita! Ancora un capitolo e poi vi libererete di me
:) Alla prossima!
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