giardino fiorito cap 8
Guardando
tramite il laghetto
Ranuncolo sdraiato beato al sole, mi rendo che Giugno è alle
porte, di solito,
ogni anno in questo periodo l'aria nei distretti diventava
più tesa, l'arrivo
dell'estate oltre alle belle giornate significava anche l'arrivo della
Mietitura.
Ma
quest'anno nessuno si
presenterà per estrarre i nomi di due innocenti bambini,
nessun genitore dovrà
abbracciare il proprio figlio per l'ultima volta, nessun bambino
verrà mandato
in un’arena a morire. Nessun: Felici Hunger Games e
possa la fortuna essere
sempre a vostro favore.
Per
la prima volta io e Rue
dirigiamo la nostra attenzione verso Capitol City, dove troviamo la
presidente
Paylor mentre viene intervistata, da quella che riconosco come
Cressida, la
giovane ragazza che si occupava dei pass-pro nel tredicesimo Distretto,
le sta
ponendo delle domande senza sosta del tipo: E' vero che la Coin aveva
proposto
di realizzare un’altra edizione degli Hunger Games? Come mai
non si sono
svolti? I vincitori cosa ne pensavano? E ora loro dove sono, che fine
hanno
fatto? La ricostruzione di Panem sta andando a gonfie vele, cosa pensa
di fare
per migliorare ancora di più la situazione?
La
Paylor, comincia a parlare con
calma, risponde a tutte le domande, spiega che è vero che
l’ex Presidente Coin
aveva proposto degli ultimi Hunger Games dove avrebbero dovuto
partecipare i
bambini di Capitol City, dice che i vincitori rimasti avevano discusso
perché
metà era favorevole, ma che una volta che la carica era
passata a lei, la
proposta era stata rifiutata, proprio perché non tutti erano
d'accordo e perché
organizzare altri giochi, avrebbe sconvolto la pace che si stava
cercando di
creare, spiega anche che ha intenzione proprio com’era stato
deciso dall'inizio
di far eleggere al popolo dei rappresentanti, uno per ogni distretto,
in modo
tale da dare voce a ogni singolo cittadino, e infine annuncia in
diretta che
sarebbe contenta di vedere qualche vincitore eletto rappresentante. Poi
Cressida sorride e chiudono la diretta.
Quando
sposto l'attenzione sul
mio vecchio Distretto, noto che alla stazione c'è un bel po'
di confusione,
circa venti persone sono appena scese da un treno, le conosco tutte chi
più chi
meno, c'è Delly Cartwright con il suo fratellino Sean, ci
sono i tre fratelli
Grange rimasti orfani dopo i bombardamenti, c'è Taissa che
stava a due case di
distanza dalla nostra nel Giacimento, che tiene per mano un ragazzo che
credo
di aver visto nel 13, poi ci sono i coniugi Wasel che nei bombardamenti
invece
hanno perso la giovane figlia, e tutti gli altri di cui non ricordo il
nome. Ma
sono lì, sono in quello che è rimasto del nostro
vecchio Distretto, e dalle
loro espressioni capisco che sono tornati per restare, in fondo questa
è
comunque la loro casa.
E'
Rue a farmi notare che alla stazione
ci sono anche Peeta e mia sorella, stanno parlando con uomo che gli ha
appena
consegnato un pacco, con sicuramente dentro il materiale inviato dal
dottor
Aurelius.
Quando Delly li vede e li chiama a gran voce, tutti i presenti si
girano
sentendo il nome della famosa Ghiandaia imitatrice, e mia sorella
imbarazzata
abbassa gli occhi, come se si volesse nascondere, si limita a seguire
Peeta che
appena vede Delly, sorride e lo abbraccia.
-Peeta!
Pensavo fossi ancora a
Capitol! Ti trovo molto meglio! Anche tu Katniss sei meravigliosa come
al
solito.- Delly sorride sinceramente, ho sempre apprezzato questa sua
qualità,
tra le ragazze figlie dei negozianti, lei era sicuramente la
più gentile con i
ragazzi del Giacimento.
-Anche
io non sapevo che saresti
tornata così presto.- Peeta sorride, non è il
solito sorriso che fa in presenza
di Katniss, ma trasuda gioia e amicizia ugualmente.
-Ci
hanno detto di tornare, tra
una settimana ci saranno le votazioni ma Sean ed io progettavamo di
tornare da
tempo, ci mancava la nostra casa, la nostra terra.-
-Ti
hanno detto, dove
alloggerai?-
-Ad
alcuni sono state assegnate
le case vuote rimaste, come nel mio caso, mentre le famiglie
più numerose come
i tre fratelli Grange o Ida la sarta che ha con sé i suoi
tre bambini, sono
stati collocati nelle ville del villaggio, fino a quando non saranno
pronte
altre case. Nessuno vuole stare nel Villagio dei vincitori. Non si
sentono a
casa lì.- Delly si rende conto di quello che ha detto solo
dopo che le parole
le sono uscite dalla bocca, subito s’interrompe, diventa
rossa e si affretta a
scusarsi con mia sorella e Peeta.
-Tranquilla,
non hai detto niente
di male.- Peeta sorride rassicurante, poi Delly guarda mia sorella che
è
nascosta dietro Peeta, esattamente com’è nascosto
il piccolo Sean dietro lei.
-E
voi? Che cosa ci facevate qui?
Stavate aspettando Gale?- Mia sorella sentendo quel nome
s’irrigidisce e subito
dopo di lei anche Peeta, che senza neanche accorgersene prende la mano
di mia
sorella e la tira un po' verso di se.
-No,
Katniss doveva prendere un
pacco.- Il sorriso di Delly vedendo la mano di Peeta intrecciata in
quella di
mia sorella si allarga, e lui accorgendosene, imbarazzato la lascia, si
asciuga
il palmo della mano nei pantaloni e la mette in tasca. Inaspettatamente
è mia
sorella a prendere parola e cambiare discorso.
-Delly
perché non vieni con noi,
Sae prepara sempre il pranzo per me, vederti la renderà
felice.- Delly
entusiasta accetta e tutti e quattro si incamminano verso casa.
-Sean
ti piace ancora colorare? Sai,
ho dei colori che mi avanzano, dovresti proprio prenderli tu e
mostrarmi i tuoi
progressi.- Il bambino stretto alla mano di Delly finalmente per la
prima volta
sorride e apre la bocca ringraziando a bassa voce Peeta.
Quando
arrivano davanti il
portone di casa, Peeta porta con se Sean a casa sua per prendere i
colori,
dicendo che torneranno subito, Katniss e Delly invece entrano in casa,
dove
trovano Sae in cucina che sta mescolando qualcosa dentro un recipiente,
quando
si accorge delle giovane ragazza accanto a mia sorella, corre ad
abbracciarla e
si informa sulle condizioni di Sean.
-Dice
qualcosa ogni tanto, la
sera ancora fatica ad addormentarsi, a volte lo guardo mentre fissa il
vuoto
per ore e quando si accorge della mia presenza, si affretta a
sorridermi come
se lo facesse per forza, ma sta meglio, non ha tentato più
di farsi male e per
ora mi basta.- Il sorriso di Delly durante il discorso a volte sembra
sparire,
ma alla fine torna tranquilla.
Mia
madre subito dopo esser
arrivate nel Tredici mi aveva parlato di un bambino che aveva avuto
degli
episodi di violenza verso se stesso, che aveva smesso di parlare e
mangiare ma
non sapevo che fosse il fratellino di Delly. L'ultima volta che ho
visto Sean è
stato durante il matrimonio di Finnick Odair, dove vedendolo attaccato
al
fianco di sua sorella, non avevo minimamente pensato che potesse essere
lui.
Sae abbraccia nuovamente la ragazza bionda che ha davanti.
-
Per qualsiasi cosa puoi contare
su di me e Kara ok?- Delly sorride, e finalmente capisco
perché Sae abbia preso
così a cuore il fratellino di Delly, sua nipote.
Sia lei che Kara (sua
nuora) possono capire quanto sia difficile crescere un bambino che ha
bisogno
di più attenzioni rispetto a gli altri. Poi la vecchia cuoca
si asciuga le mani
in una pezza, e manda Katniss e Delly nel soggiorno a preparare la
tavola.
-Lo
vedo molto meglio sai? Peeta
intendo, non dico che è quello di prima, ma ci somiglia.-
Delly appoggia una
forchetta in tavolo e posa gli occhi su mia sorella che imbarazzata non
sa cosa
dire.
-Si,
sta meglio, perlomeno ora
non mi urla più addosso che sono uno schifoso ibrido.- Delly
sorride e mia
sorella prova a ricambiarla, anche se le esce più una
smorfia che un sorriso.
In
quello stesso istante la
televisione si accende da sola, spaventando entrambe, nello schermo si
vede la
Paylor che annuncia il giorno preciso in cui si svolgeranno le
votazioni e
subito dopo lo schermo torna nero.
-Stanno
passando vari vecchi
spezzoni degli Hunger Games, non le scene cruente a cui eravamo
abituati, ma
tutto ciò che di solito Capitol puniva. L'altro giorno ti ho
visto in uno
spezzone dei secondi giochi, c'è ancora gente che pensa che
vi siate sposati
veramente sai?- Delly ride, mette l'ultimo piatto in tavola e continua
-Ho
sempre pensato che Peeta fosse bravo a mentire, ma nella seconda
intervista con
la palla del bambino ha dato il meglio di se.- Anche Katniss ride
finalmente, e
proprio in quel momento si sente il rumore della porta d'ingresso che
si apre,
Peeta entra nel soggiorno con in mano un cesto pieno di pane, Sean gli
sta
accanto sorridente con in mano una scatola di colori e un blocchetto da
disegno, Delly sorride guardando il suo fratellino felice e lui subito
corre al
suo fianco per mostrarle i regali ricevuti.
-Oh
Peeta grazie! Sean tu hai
ringraziato?- Il piccolo colto impreparato, corre verso Peeta e lo
abbraccia,
tutti sorridono nella stanza, compresa Katniss che guarda Peeta in un
modo
strano, un misto tra tenerezza e qualcosa che non riesco a capire, so
solo che
non l’ho mai vista guardare nessuno così.
Nello
stesso istante si sente di
nuovo il rumore della porta, e dopo poco entra nel soggiorno Haymitch
visibilmente brillo.
-Ragazzo
eccoti qui! E da un’ora
che ti cerco!- Haymitch si siede nella poltrona e comincia a ridere
– Indovina
cosa mi ha appena chiesto la presidente in persona.- Nessuno risponde
perciò
Haymitch continua. – Vuole che uno tra noi due si renda
disponibile per
l’elezione, dolcezza l’hanno esclusa
perché è nota per uccidere presidenti, io
mi auto escludo perché non me ne frega proprio niente,
perciò resti solo tu
come voce per il Distretto 12.- Tutti per un po’ restano
zitti è Delly infine a
prendere parola.
-
Sarebbe fantastico, dovresti
farlo, tua madre ne sarebbe stata molto orgogliosa.- le parole di
Delly, seppur
innocenti, fanno stringere le mani a Peeta, non ho neanche il tempo di
capire
se ha appena avuto un flashback che lui chiude gli occhi e risponde.
-No,
non m’interessa.- Peeta ha
la voce bassa e ferma, Haymitch gli sorride e gli fa
l’occhiolino e la discussione
si chiude lì, dopo cominciano a parlare dei tre candidati,
che scopro essere
tutti (nonché gli unici rimasti) insegnanti della mia
vecchia scuola, rimango
sorpresa quando fanno anche il nome della signora Herm, era la mia
insegnante,
suo figlio è morto nei settantaduesimi giochi e da allora
non era stata più la
stessa. L’anno in cui il mio nome fu estratto, e mia sorella
prese il mio
posto, quando tornai a scuola mi abbracciò così
forte che mi mancò il respiro,
sospetto di essere sempre stata la sua preferita.
Il
pranzo e poi il pomeriggio
passano tranquilli, Sae è al solito la prima ad andarsene,
seguita a ruota da
Haymitch, dopo un po’ anche Delly saluta dicendo che deve
proprio andare, Peeta
si offre volontario per accompagnarla, visto che il piccolo Sean si
è
addormentato in uno dei divani del soggiorno.
Quando
lo prende in braccio,
rivedo lo sguardo strano di prima negli occhi di mia sorella.
-Ho
lasciato il pacco del Dottor
Aurelius a casa mia, puoi aspettarmi lì, così
appena torno, ci mettiamo a
lavoro, nel forno ci sono le focaccine al formaggio se ti viene fame.-
Katniss
annuisce e saluta Delly augurandole di trovarsi bene nella nuova casa.
Quando
i tre escono, mia sorella
corre di sopra a prendere la lista di nomi e il disegno di Peeta, e poi
si
dirige verso casa di Peeta.
Quando
entra la prima cosa che fa,
è dirigersi verso il forno per prendere i suoi adorati snack
al formaggio, poi
si siede su uno sgabello dell’isola della cucina, e
scarabocchia altri nomi
sulla lista, aggiunge altri nomi dei tributi di entrambe le edizioni,
che
evidentemente aveva dimenticato, e poi ancora Leeg 1, Leeg 2, Castor,
Pollux.
A
volte ci sta un po’ per
ricordare un nome, sta lì seduta mangiucchiando la
focaccina, a un certo punto
forse ricordando il commento di Delly di oggi scrive: famiglia Mellark
e
Famiglia Everdeen.
Continua
ad annotare tutto ciò
che vuole che sia presente nel libro, gira il foglio e appunta i fatti
che non
devono mancare, come quando Rue le ha spiegato che si è
fidata per via della
spilla, il pane che le ha regalato Peeta quando stava morendo di fame o
quanto
fosse bravo Finnick nel fare nodi.
Dopo
un po’ si addormenta, con la
testa appoggiata su un braccio e la penna ancora in mano.
Quando
è passata un’ora e noto
che ancora Peeta non è tornato, mi preoccupo e punto
l’attenzione del lago
verso di lui, la tensione si allenta quando vedo che è a
casa di Delly, hanno
appoggiato Sean in un divanetto, e lui sta montando quello che sembra
essere un
letto.
-Meno
male che mi hai
accompagnato, io non avrei saputo proprio come fare- Delly ride e passa
a Peeta
un attrezzo.
-Avresti
potuto chiamare Thom.-
Peeta comincia a ridere, e Delly imbarazzata lo spintona con una mano.
-Non
sei per nulla divertente!- entrambi
ridono e poi Delly diventa d’un tratto seria.
-State
insieme veramente adesso?-
Peeta guarda la sua amica come se questo discorso fosse stato fatto
centinaia
di volte.
-Non
lo so. Non credo.- Lui
sospira e continua -Non so come comportarmi, è sempre tutto
così difficile
quando si parla di lei, e poi ogni tanto ho ancora quelle orrende
visioni, e ho
paura di fargli male, capisci?- Delly annuisce, ma subito dopo sorride.
-Ma
almeno non c’è lui qui, hai
meno concorrenza.- le parole di Delly è come se
schiaffeggiassero Peeta che
subito lascia cadere l’attrezzo che stava utilizzando per
terra.
-E’
questo il problema! Io non
voglio che lei stia con me perché Gale è via, o
perché lo odia per aver ucciso
Prim! Non voglio che mi veda come un animaletto a cui badare
perché è stato
torturato da Snow.- Delly è visibilmente sconvolta, sia per
lo sfogo di Peeta,
sia per la rivelazione sulla mia morte, d’altronde non credo
proprio che
sapesse bene come fossi morta, o perlomeno credo che pensasse che
fossero state
le forze di Capitol ad uccidermi, lei però resta zitta e
mette una mano sopra
la spalla di Peeta, lui si è appena fermato, ha gli occhi
bassi e la voce
rotta.
-Non
voglio credere che Gale
abbia avuto ragione quando ha detto che avrebbe scelto chi riteneva
indispensabile per la sua sopravvivenza.- poi tira un sospiro e
riprende ad
assemblare i piedi del letto. Delly invece si è alzata e ha
preso delle
coperte.
-Io
credo che se lei volesse, non
avrebbe proprio bisogno di nessuno per sopravvivere, inoltre so per
certo che
se ti vedesse come un animaletto ferito non ti riserverebbe certi
sguardi.-
Peeta alza la testa, incuriosito.
-Quali
sguardi?- Delly sorride
felice di aver attirato l’attenzione dell’amico.
-Oh
certe cose le vedono solo le
ragazze.- Poi ride e lui ride insieme a lei.
-Ecco
fatto.- Peeta si alza e
Delly batte la mani.
-Ottimo
lavoro!- Peeta sorride e
dopo che Delly ha messo le lenzuola, prende in braccio Sean e lo sposta
nel
letto.
Poi
Delly lo butta praticamente
fuori di casa dicendo che ha già fatto aspettare Katniss
abbastanza, lui ride,
la saluta e poi si dirige verso casa.
Lei
invece resta lì fuori dalla
porta, la casetta che gli hanno assegnato è proprio vicino
il Prato, e quando
capisco cosa sta guardando sorrido. Thom è fuori dalla porta
di una casa
proprio uguale alla sua, sta parlando con una ragazza che riconosco
come la
sorella maggiore di Ronald, non mi ricordo il suo nome, lui invece era
un mio
compagno di scuola, non avevamo mai stretto amicizia ma quando
scappammo nel
Tredici, so per certo che lui non c’era, è rimasto
intrappolato nella casa
insieme al padre, solo sua sorella, la ragazza che ora parla con Thom
è
riuscita a mettersi in salvo.
Delly
quando nota il tono
scherzoso con cui quei due parlano, sembra rattristarsi, ma quando
sente la
vocina di suo fratello che la chiama, entra dentro la casa sorridente
come
sempre.
«Poveretta,
è proprio sfortunata
con i ragazzi.» Rue sbuffa, credo che abbia una sindrome
speciale per la quale
vuole vedere tutte le persone accoppiate e contente. Io continuo a
guardare
Thom, che saluta la ragazza, e si dirige verso la piazza, a un certo
punto però
lo guardo mentre si ferma a osservare la casa di Delly, poi scrolla le
spalle e
si dirige verso gli uomini che lo aspettano vicino la recinzione.
«Forse
invece c’è ancora
speranza.» Sorrido mentre faccio apparire dei fiori di
Lavanda nelle mani di
Rue, lei mi guarda interrogativa «E questi che
significano?»
«Sono
i fiori della sfiducia, ho
visto mia madre metterli parecchie volte nei bagni di Katniss, credo
che
significhino: Credi in te stessa.»
Rue annuisce sorridendo, e butta i fiorellini nel laghetto, facendoli
apparire
proprio su un tavolino vicino il letto di Delly.
Quando
Peeta arriva a casa, trova
mia sorella ancora addormentata in cucina, quando la guarda la sua
espressione
si addolcisce, e di conseguenza anche quella di Rue.
Peeta
gli si avvicina, le toglie
un ciuffo di capelli dalla fronte e gli accarezza il viso, mia sorella
però
messa in allarme da quel tocco si sveglia e appena vede la figura che
le sta
davanti si tranquillizza.
-Scusa
non volevo svegliarti.-
Peeta si siede nell’altro sgabello dell’isola
mentre mia sorella si stiracchia.
-Tranquillo,
non mi ero neanche
accorta di essermi addormentata.- Lui ride e prende gli appunti che
facevano da
cuscino a mia sorella.
-Credo
che dovremmo iniziare dai
settantaquattresimi giochi, e poi pian piano dedicheremo una pagina a
ogni
persona che abbiamo conosciuto durante questi due anni. Scriveremo
prima delle
bozze e poi se saremo contenti di com’è venuto
fuori, lo riporterai in bella
grafia nelle pagine che ci ha spedito il Dottore.- Mia sorella annuisce
soddisfatta della sua proposta.
-Il
tuo nome quante volte c’era
quell’anno?- Peeta lascia cadere la domanda con leggerezza,
ma già una domanda
così innocua fa irrigidire mia sorella, che risponde
inacidita.
-Venti
volte. C’erano venti
bigliettini con scritto il mio nome, e loro invece hanno estratto il
tuo che
potevi avere si e no cinque nomine, e quello di Prim che ne aveva uno
solo. Non
credo che la sorte quell’anno
fosse
stata tanto favorevole.- Peeta
guarda
Katniss preoccupato e lo vedo spremersi le meningi in cerca di una
domanda che
possa rendere più tranquilla, mia sorella.
-Tuo
padre, parlami di lui, io
c’è l’ho presente solo come
l’uomo che conquistò il cuore della ragazza che
desiderava mio padre. Una volta da piccolo l’ho spiato sai,
dopo che mio padre
mi disse che tua madre si era innamorata di lui, per la sua voce, mi
fermai a
guardarlo mentre cantava le strofe di una canzone abbastanza tetra se
ci penso
ora ma, allora non ci feci caso, notai solo che le ghiandaie si
fermavano a
cantare con lui.-
Mia
sorella sorride tristemente,
forse ricordando le parole della canzone che nostra madre ci
vietò di cantare
da piccole, e lo interrompe.
-Si
Haymitch me l’ha detto, è
stato il primo video di me che non ti ha fatto andare in
escandescenza.- Peeta
le sorride, prende una matita e comincia a tracciare delle linee
morbide sul
suo blocchetto da schizzi, mia sorella invece comincia a scrivere su un
foglio.
Dopo un po’ è lei a riprendere il discorso.
-Perché
hai rifiutato di renderti
disponibile per le votazioni? Saresti stato perfetto, ho sempre pensato
che
saresti stato il perfetto Leader della rivoluzione, tu hai sempre avuto
questo
dono. Anche la Coin pensava che tu avresti fatto meglio al mio posto, e
credo
che sia l’unica cosa su cui andavamo d’accordo.-
Peeta s’interrompe e posa gli
occhi su quelli di mia sorella.
-Invece
hai fatto un ottimo
lavoro.- Lei sbuffa, ma lui continua senza darle il tempo di ribattere
–Anche
Haymitch è abile con le parole se vuole, ma proprio come lui
non voglio, ho
sempre pensato che da grande avrei seguito le orme di mio padre,
c’era questa
sorta di empatia tra noi due da quando mi aveva confessato quella cosa
di tua
madre, sapevo che come lui, sarei finito a guardarti da lontano, mentre
tu ti
sposavi con Gale, eri irraggiungibile per me, proprio come lo era stata
tua
madre per lui.- Mia sorella dopo le parole di Peeta, assume
l’espressione
sbigottita che ha sempre quando Peeta le dice cose del genere con
così tanta
leggerezza.
-Non
avresti mai visto sposarmi
allora. E’ stata la mia promessa fin da quando avevo undici
anni, niente
matrimonio, niente figli da veder morire negli Hunger Games e di
conseguenza
nessun dolore.- Peeta continua a tenere gli occhi sul foglio, e in
cinque
secondi c’è uno scambio di battute così
veloce che riesco a seguire il discorso
per un pelo.
-Saresti
scappata allora.-
-No,
non avrei mai lasciato
Prim.-
-E
ora cosa t’impedisce di
farlo?-
-Non
ho più un vero motivo per
scappare, e poi tu nei boschi faresti troppo rumore.- Katniss
ammutolisce
Peeta, che alza gli occhi dal disegno e le sorride proprio come gli ho
visto
fare una volta nella caverna durante i primi Hunger Games, solo che
questa
volta sono sicura che mia sorella non finga.
Lei
notando il sorriso di lui,
sorride a sua volta, poi Peeta le passa lo schizzo che ha realizzato.
-E’
perfetto. Non riesco proprio
a capire come fai- Mia sorella è entusiasta del disegno che
raffigura lei
seduta su un tronco circondata da ghiandaie imitatrici,
l’immagine seppur
schizzata è così chiara che riesco perfino a
sentire la voce di mia sorella che
intona “l’albero degli impiccati”.
Poi
lei come se non fosse
successo nulla, cambia discorso, gli chiede della sua famiglia, gli
racconta di
quando suo padre le ha portato i biscotti dopo la mietitura, gli chiede
dei
suoi fratelli, e Peeta per quella che credo sia la prima volta parla
dei suoi
familiari, racconta di come suo padre fin da piccolo gli avesse
tramandato la
cultura del pane, di quanto fosse difficile avere due fratelli maggiori
che
passavano le giornate a prenderlo scherzosamente in giro, poi parla di
sua
madre.
-Delly
aveva ragione quando ha
detto che sarebbe stata orgogliosa di vedermi come portavoce del
Distretto 12,
non credo che abbia mai creduto molto in me, perciò
senz’altro l’avrei stupita,
si era già rassegnata a non vedermi tornare dagli Hunger
Games, lei aveva un
carattere particolare, va be lo sai era molto rigida, questo lo
sapevano tutti,
anche tu stessa sapevi che dovevi portare gli scoiattoli solo quando
lei non
era presente, perciò questo era evidente. Non dico che fosse
una cattiva madre,
era severa sì e il suo lato materno era davvero poco
sviluppato, ma quando ho
saputo dei bombardamenti, mi sono rimproverato per non aver minimamente
pensato
a lei, ho pensato a mio padre ai miei due fratelli e altre mille cose,
ma non a
lei, non credo di essere stato un bravo figlio in quel momento. Sono
del parere
che qualsiasi cosa ti faccia una madre, non puoi fare a meno che
ringraziarla,
in fondo è sempre grazie a lei se sono qui, che
esisto.- Le parole di Peeta so che non sono solo riferite a
se stesso, lo
capisco da come guarda Katniss, e da come lei, ora ha abbassato gli
occhi,
fingendo di avere qualcosa d’importante tra le mani.
Poi
il ragazzo del pane cambia
discorso e Katniss scrive da brava allieva tutto ciò lui le
racconta, dopo
un’oretta si fermano giusto per mangiucchiare delle
focaccine, Peeta prepara
del tè, ed entrambi si dichiarano sazi.
«Pensi
che c’è la faranno a
scrivere tutte le cose brutte che sono successe senza crolli o
episodi?» Rue mi
pone la domanda che anch’io segretamente mi ponevo e che mi
spaventa da un po’.
«Spero
di sì, anche se ne dubito.
Spero almeno che riescano a farsi forza a vicenda.»
Io
guardo mia sorella, che
trattiene le lacrime, mentre riporta sulla carta quello che
è successo durante
la mietitura, la vedo mentre fatica a tenere la mano ferma, stringe con
rabbia
la penna, mentre ripensa a Effie Trinket che chiama a gran voce il mio
nome. Ha
chiesto a Peeta di provare a disegnare le mani alzate nel tipico ultimo
saluto
del distretto 12, quello è stato il primo atto di
disubbidienza da parte del
mio Distretto verso Capitol, merita di esserci nel libro.
Quando dopo parecchi minuti, Peeta richiama l’attenzione di
mia sorella
mostrandole, il disegno, lei ha il viso umido, segno che ha pianto
silenziosamente, lui le toglie la penna dalla mano, e la stringe nella
propria.
-Continueremo
domani Kat, ora
andiamo a letto.- Lei annuisce, e poi entrambi salgono le scale
dirigendosi
verso la stanza di Peeta, lui arrivato in stanza, le presta dei vestiti
comodi
per dormire, e dopo che entrambi si sono preparati per la notte,
s’infilano nel
letto silenziosi, l’unico rumore che si sente è il
rumore che produce la mano
di Peeta mentre gioca con i capelli di mia sorella.
Poi
interrompendo il silenzio mia
sorella alza il viso, cercando gli occhi del ragazzo -Peeta?- Lui la
guarda e
smette di accarezzarle la testa -Dimmi.- Mia sorella scossa da
chissà quale
pensiero, gli sorride e rimette la testa appoggiata contro il suo petto.
-Tu
non hai idea dell’effetto che
puoi fare.- Peeta sorride e gli accarezza la testa.
-Credo
di aver già sentito queste
parole.- Katniss nascosta dai capelli e
dall’oscurità, sorride di nuovo, e si
accuccia tra le braccia del ragazzo del pane. Non ho bisogno di
guardarla in
faccia per sapere che Rue sta sorridendo, sento il suo sghignazzare
silenzioso
e inquietante, lei mi spinge con un gomito e si mette a ridere.
«Tanto
lo so che anche tu tifi
segretamente per lui, ti contieni solo perché conosci il
cacciatore.» Io mi
giro e la guardo, poi ripenso a una cosa che ha detto Delly oggi, e
cambio di
colpo la proiezione del laghetto.
Gale
è seduto in un divano, di
fianco a Rory, stanno guardando una specie di documentario, quando la
trasmissione s’interrompe, si vede la faccia della Paylor che
annuncia il
giorno delle votazioni, seguita da dei pass-pro, nel primo si vedono
tutti i
Distretti durante la guerra e dopo, facendo notare come procede la
ricostruzione di Panem, dopo tutti i vari bombardamenti.
Il
secondo, è una serie di
spezzoni, che mostrano i due volti che hanno dato teoricamente inizio
alla
rivolta, Peeta e Katniss, è breve, ci sono solo attimi, loro
due con le bacche
in mano, lui che lancia il coltello e lei che butta per terra
l’arco, loro due
durante il tour della vittoria, che sfilano oscuri e arrabbiati sopra
il carro
con i cavalli dell’edizione della memoria, seduti spalla
contro spalla sulla
spiaggia dell’arena e infine appare mia sorella con il
vestito da matrimonio
mentre prende fuoco per essere sostituito da quello da Ghiandaia
imitatrice,
una scritta scorre sotto: Grazie per aver
dato vita alla scintilla.
Poi
la trasmissione riprende, ma
Gale, visibilmente cambiato in volto, spegne la tv.
-E
ora di andare a letto, domani
dobbiamo preparare le valigie, il treno parte di sera, ma sai che la
mamma
vuole che sia tutto pronto.- Rory lo guarda e annuisce.
-Le
parlerai quando saremo nel
Dodici?- Gale guarda suo fratello, come se si fosse accorto che
è cresciuto di
colpo.
-Non
credo che lei voglia.- Rory
si alza e senza guardare il fratello in faccia risponde.
-Secondo
me, invece, hai paura di
vederla con il figlio del fornaio.- Gale guarda il fratellino e ride.
-Oh
non è paura, sono sicuro che
la troverò con lui, questo lo so da un pezzo, non ho
più avuto speranze da
quando è partita per i secondi Hunger Games, lo ha scelto
allora, anche se inconsapevolmente.-
Rory guarda il fratello non sapendo cosa dire, poi Gale continua
–Sai, quando
siamo andati a prenderlo, sapevo già che l’avevo
persa, volevo solo di fare la
cosa giusta, poi quando lui si è svegliato e ha provato a
strozzarla, ho
riacquistato di nuovo un po’ di speranza ma mi sbagliavo, se
le serviva
qualcosa che le confermasse che era veramente innamorata di lui era
proprio
quella. Perderlo per poi ritrovarlo.-
poi a un certo punto sorride -La cosa che mi diverte, è che
non riesco a
odiarlo, non provo per lui molta simpatia naturalmente ma so che con
lui Catnip
è in buone mani, credo di avere solo bisogno che lei me lo
dica in faccia una
volta per tutte.- Rory alle parole del fratello sorride ed io non posso
che
provare una sorta di dispiacere per Gale, Rue ha ragione quando ha
detto che
tifo leggermente di più per il ragazzo del pane ma prima di
conoscere Peeta, se
provavo a immaginare un compagno per mia sorella, era sempre lui, tutti
ne
erano convinti nel Distretto, anche mia madre credeva che Katniss
avrebbe
scelto lui, quando lo portarono a casa dopo la fustigazione, negli
occhi di
Katniss era chiaro che lo amava. Gli Hunger Games e la guerra hanno
stravolto
la vita e il destino di tutti.
«Cosa
pensi che succederà quando
Katniss lo rincontrerà?» Rue mi guarda, ha in mano
dei fiori colorati tutti
diversi.
«Non
lo so, non si può mai sapere
cosa pensa mia sorella. Voglio solo che non incolpi lui della mia
morte, non
voglio essere la causa della fine della loro amicizia.» Rue
mi guarda e butta
uno dei fiorellini nel laghetto, non capisco neanche quale sia,
perché lei
subito si concentra e la figura di Gale viene sostituita dalle sue
sorelline
che dormono beate.
«Che
cosa hai lanciato?» Chiedo
curiosa, ma lei si gira, mi guarda e ride.
«E’
un segreto! Te lo dirò in
futuro.» Io sorrido e le strappo dalle mani i fiorellini
colorati rimasti,
creando una piccola ghirlanda di fiori, Rue che tira un fiore a Gale
è una cosa
troppo nuova e curiosa, ma decido di rispettare quello che ha detto e
anche
quando lei si allontana per andarsi a sdraiare all’ombra del
pino, non sbricio
nel laghetto.
Poi
la raggiungo attirata dalla
sua voce che mormora la melodia di una canzone, le appoggio la
coroncina di
fiori sulla testa e mi unisco a lei nel dolce canto.
Angolo
autrice: Salve a tutti! Questa volta sono davvero in ritardo, me ne
rendo conto ma giuro di essere giustificabile, il capitolo era pronto
settimane fa, è sorto un problema, quando il mio pc ha
deciso di cancellare tutto. Ero entrata nell'isteria totale,
perciò capitemi! Mi sono rimessa a lavoro, ho finalmente un
programma di scrittura decente (prima utilizzavo il blocco note del pc,
ed era terribile, visto che non riuscivo ad usare neanche le virgolette
basse per i dialoghi diretti), con questa scusa ho rivisto l'intera
storia e ho corretto i vari errori a cui non avevo fatto caso.
Volevo inoltre ringranziarvi tutti! Siete gentilissimi e
pazienti, spero che continuerete a seguirmi e a dirmi cosa ne pensate,
perché io ogni volta che leggo un vostro giudizio mi sento
davvero parte di questa grande famiglia che è EFP!
Il capitolo è stato un parto, credo che sia uno dei piu
lunghi che ho scritto ma serviva ai fini della storia perciò
anche se può risultare abbastanza piatto, per questa volta
va bene così.
Al solito ringrazio le persone che mettono la mia storia tra le
seguite/ricordate/preferite è sempre una sorpresa vedere che
c'è gente che mi segue davvero! Siete adorabili!
Vi
aspetto nelle recensioni, fatemi sapere che ne pensate. E inoltre, voi
avete visto il film? ditemi se vi è piaciuto. Io
personalmente l'ho adorato!
Al
prossimo capitolo.
Baci!
Cicia.
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