CAPITOLO
66
A
lovely Talk
Gennaio
lasciò il posto a febbraio, che si presentava altrettanto
gelido e
piovoso, con raffiche di pioggia sferzanti e abbondanti nevicate,
tant'è che alcuni studenti ebbero la felice idea di
cominciare a
spostarsi dal castello alle serre o alle lezioni di Cura delle
Creature Magiche con dei pratici sci di fattura Babbana, stregati
affinchè fluttuassero a qualche centimetro da terra.
Ondate
di panico al pensiero di G.U.F.O e M.A.G.O dilagavano ovunque, in
tutte le Case: a Tassorosso Sissy Brown diede di matto durante una
lezione di Trasfigurazione, trapiantando per errore il becco di un
corvo al posto del proprio naso, a Corvonero Molly Weasley
tranciò
di netto le dita della sua compagna di banco durante Pozioni, troppo
nervosa al pensiero che la Pozione Corroborante che stavano eseguendo
potesse essere richiesta agli esami; la poveretta dovette correre via
tenendo le proprie dita nell'altra mano, ma Madama Chips fu come
sempre in grado di riparare al danno. A Grifondoro Hugo Weasley era
l'ansia in persona, e tormentava tutti i compagni di Casa con
improbabili sondaggi su quali fossero le domande più
gettonate,
mentre a Serperverde Melissa Summers si era data al commercio
illegale di sostanze che in teoria avrebbero dovuto potenziare la
concentrazione, e per dare una dimostrazione dell'efficacia dei
propri prodotti assunse una dose troppo alta di artigli di drago che
le valsero due giorni di reclusione in infermeria, preda di una
agitazione preoccupante.
Lily,
Cassiopea e Glorya cercavano di affrontare la situazione con
tranquillità, anche se era davvero difficile mantenere la
calma in
mezzo a tutto quel pandemonio, fra compagni di scuola impazziti ed
insegnanti che continuavano ad assegnare compiti su compiti, senza
curarsi dell'esaurimento nervoso a cui stavano conducendo i propri
allievi. Una sera Lily, talmente provata dalla lunga giornata
composta da doppia Trasfigurazione, Incantesimi, Erbologia e Cura
delle Creature magiche, seguita da un estenuante pomeriggio di studio
intensivo, era crollata a dormire su un divanetto della Sala Comune;
l'aveva trovata Scorpius di ritorno da una sfiancante riunione con la
squadra di Quidditch ed era rimasto talmente affascinato dalla sua
sottile figura raggomitolata che anziché riportarla in
dormitorio si
era messo accanto a lei per poi addormentarsi a sua volta.
Intanto
Tassorosso aveva perso contro Grifondoro, dando così una
piccola
chance a Serperverde, cosa dalla quale Scorpius aveva tutta
l'intenzione di trarre vantaggio; fra quello, e lo studio matto e
disperatissimo per gli esami lui e Lily avevano pochissimo tempo da
trascorrere insieme, ma cercavano di ritagliarsi sempre qualche
piccolo momento per loro. In men che non si dica era quasi arrivato
il 14 febbraio, e Scorpius si chiedeva con terrore se per caso Lily
si aspettasse qualcosa di particolare per San Valentino. Non gli
sembrava il tipo di ragazza che brama fiori o cioccolatini, ma non si
poteva mai sapere...
-Ehi
Derek, tu fai qualcosa con Rose per...ehm...San Valentino?-
domandò
Scorpius una sera a Derek, mentre tornavano agli spogliatoi al
termine di un allenamento.
-Mah,
so che c'è la classica uscita a Hogsmeade. Penso che ci
andremo-
rispose l'amico con un'alzata di spalle.
-Mmmh.
Pensi che dovrei chiedere a Lily di andarci insieme?- lo
interrogò
pensieroso, tremando al pensiero di lui e Lily da Madama Piediburro.
-Secondo
me è il minimo, che dici? Va bene che Lily
è...come dire...atipica,
però...- osservò Derek cauto, facendo ridere
Scorpius mentre
iniziava a cambiarsi, ultimo fra i loro compagni di squadra.
-Atipica
è una definizione calzante-.
-Senti
Scorpius...con Edward?- cambiò argomento Derek, che a
vestirsi era
una scheggia ed era già pronto.
-Con
Edward cosa?- replicò Scorpius tagliente.
-Cos'hai
deciso di fare? Vuoi ancora portare avanti questo litigio insensato?
Lily sta con te, e Edward è davvero pentito-.
-Oddio,
non ti sopporto quando ti metti a fare l'avvocato delle cause perse.
Devi proprio assillarmi un giorno sì e l'altro pure?-
sbottò
Scorpius, infastidito come ogni volta che saltava fuori l'argomento
Edward.
-Devo,
sì. Come ogni volta che voi due testoni decidete di
azzuffarvi come
due rabbiosi- ribadì Derek, fermo accanto a lui con le
braccia
incrociate sul petto e un atteggiamento di sfida.
-Senti
Derek, non ho alcuna intenzione di andare a parlargli. Forse, se
dovesse venire lui da me potrei fare lo sforzo di ascoltarlo-
concesse Scorpius, più per togliersi di torno Derek che per
vera
convinzione.
-Ottimo.
Se non ti spiace, vado al castello da Rose dato che se dovessi
aspettare te che finisci di cambiarti mi farei vecchio- disse Derek,
divertito alla vista di Scorpius che era alla ricerca dell'altro
calzino.
-Vai
pure, ci vediamo dopo- replicò Scorpius, distratto:
perché doveva
sempre mancare qualche pezzo del suo vestiario, in quel borsone?
-Com'è
che sei sempre l'ultimo ad uscire da questo spogliatoio?- gli
domandò
la voce cristallina di Claire, facendolo sobbalzare. Voltandosi,
Scorpius la trovò appoggiata allo stipite della porta, con
un mezzo
sorriso e uno scintillio ironico negli occhi; fra i capelli biondi
aveva qualche fiocco di neve, cosa che gli fece intuire che fuori
aveva ripreso a nevicare.
-Com'è
che appari sempre quando meno me lo aspetto?- rispose Scorpius,
vagamente infastidito per la sua capacità di trovarlo sempre
e
comunque.
-Guardo
gli allenamenti di Quidditch di tutte le squadre e poi non ti ho
visto uscire con tutti gli altri. Ho fatto due più due-
replicò
Claire, con un'alzata di spalle.
-Senti
Claire, non fraintendermi ma...perché vieni sempre a parlare
con me?
Non conosci davvero nessun altro, qui?- volle sapere Scorpius che era
finalmente riuscito a ritrovare il calzino perduto e aveva potuto
infilarsi le scarpe.
-No.
Tendo a sentirmi davvero sola. Gli altri insegnanti sono troppo
adulti per me, non saprei davvero di che cosa parlare. Se ti do
fastidio comunque...- rispose Claire, con una sincerità
così
disarmante che Scorpius si sentì in colpa per averla fatta
sentire
indesiderata. Inoltre aveva ragione: era straniera in mezzo a loro,
non aveva amici, non aveva nessuno a parte lui. Il minimo che potesse
fare era parlarle, almeno.
-Non
mi dai fastidio, davvero- si sentì in dovere di dirle.
-Oh,
menomale. Sarebbe stato triste dover rinunciare a stuzzicarti- fece
Claire, sollevata, poi aggiunse:
-Allora,
programmi per San Valentino?-
-Per
ora nulla-.
-Come
nulla?! Scorpius, mi deludi. Non organizzi niente di romantico per la
tua fidanzata?- chiese Claire, scandalizzata, mentre uscivano dallo
spogliatoio e affrontavano la nevicata e il gelo dell'aria
pomeridiana di febbraio.
-A
Lily non piacciono le romanticherie o le cose sdolcinate. Penso che
la farei molto più felice se la accompagnassi a fare
shopping,
piuttosto- ipotizzò Scorpius, rendendosi conto in quel
momento che
era proprio un'ottima idea.
-Shopping?
Ma dai, che tristezza- commentò Claire, pensando che quella
Lily
doveva proprio essere una ragazza superficiale.
-Le
piacciono i vestiti alla moda, e poi non muoio certo dalla voglia di
starmene seduto tutto il pomeriggio in un triste locale per coppie-
spiegò Scorpius.
-Mah,
sarà. Secondo me una scatola di cioccolatini non guasta,
comunque-
suggerì Claire, stringendosi nel mantello.
-Me
li tirerebbe dietro chiedendomi se ho almeno la più pallida
idea di
quante calorie contengano- rise lui, immaginandosi la scena.
-Ossignore,
sul serio? È una di quelle fissate con la dieta?-
indagò Claire,
cercando di farsi un quadro più chiaro della sua avversaria.
-Decisamente-
commentò solamente Scorpius, mentre senza pensare alle
conseguenze
delle proprie azioni varcava con Claire il portone della scuola ed
entrava in Sala Grande per la cena.
-Ripeto,
che tristezza. Va beh, vado a sedermi al tavolo noioso. Buona serata-
lo salutò, per poi dirigersi alla tavolata degli insegnanti.
Scorpius
impiegò qualche secondo per individuare Lily fra gli altri
Serperverde; dopo averla trovata le si sedette accanto, di fronte a
Glorya e a sua sorella.
-Andato
bene, l'allenamento?- fu l'unica domanda di Lily, ma Scorpius
capì
all'istante che anche in quell'occasione non le era sfuggito nulla.
-Meglio
delle altre volte, grazie- rispose, fissando indeciso i piatti colmi
di leccornie di fronte a lui.
-Ho
la testa che mi scoppia- si lamentò Cassiopea, abbandonando
il capo
ricciuto sul tavolo.
-Oh
stellina, cosa ti ha ridotto così?- la interrogò
Scorpius, ironico,
mentre optava per pasticcio di carne e patate arrosto.
-Dai,
lasciala stare ogni tanto, poverina. Oggi abbiamo avuto un'altra
giornata pesante- intervenne Glorya a difesa dell'amica.
-Me
lo immagino. Ricordo l'anno del G.U.F.O...gente impazzita ovunque,
c'era chi studiava ad ogni ora del giorno e della notte e Bree
Aberfield andò talmente fuori di testa che la sera prima
degli esami
abbiamo dovuto stenderla con una dose massiccia di Bevanda della Pace
per farla dormire- raccontò Derek e Scorpius
annuì.
-Almeno
quest'anno siamo più preparati, sappiamo quello che ci
aspetta-.
-Ecco,
invece noi no. È una spirale d'angoscia senza fine- si
lagnò
Cassiopea, con voce ovattata per via della nuvola di capelli nella
quale si era sepolta.
-Già.
Menomale che almeno sabato possiamo avere un po' di svago-
osservò
Lily in tono sibillino, spingendo Scorpius a chiedersi se
effettivamente fosse il caso di organizzare davvero qualcosa per lei.
-È
vero, sabato è 14 e c'è l'uscita a
Hogsmeade...programmi?- chiese
Glorya, spingendo via da parte il proprio piatto mezzo pieno; tutto
quel parlare di esami le aveva fatto passare l'appetito.
-Dormire.
Dormire tutto il pomeriggio- annunciò Cassiopea nel tono
voglioso di
chi non potrebbe chiedere di meglio.
-Oh
dai, non dirmi che Shane non ti ha invitata fuori- la
punzecchiò
Lily che, al pari di Glorya, non aveva mangiato quasi nulla.
-Lo
ha fatto, in effetti. Forse è meglio cogliere ogni occasione
per
stare fuori dal castello- replicò Cassiopea, rialzando la
testa dal
tavolo.
-E
Liam, invece?- chiese Derek a Glorya, anche per sondare il terreno;
non si era certo dimenticato delle confidenze che la sorella gli
aveva fatto.
-Anche
lui mi ha chiesto di uscire. Potremmo andare tutti insieme- propose
Glorya, pensando che lei e Liam stavano davvero poco in mezzo agli
altri e tendevano a isolarsi.
-Ottima
idea. San Valentino di gruppo- approvò Scorpius, dicendosi
che in
quel modo avrebbe risolto ogni problema. Osservò di
soppiatto Lily,
quasi aspettandosi che lei gli urlasse che era senza cuore, ma lei
fece il suo classico sorrisetto tirato e rispose:
-Sono
d'accordo. Poi per me è un giorno come un altro, quindi
potremmo
anche andare a fare shopping-.
Alla
parola “shopping” Glorya e Cassiopea si
illuminarono e
affermarono all'unisono che avrebbero di certo convinto Liam e Shane;
Derek invece disse che avrebbe dovuto prima chiedere a Rose e che
avrebbe dato conferma prima di sabato.
-Fatto
pace, allora?- chiese Glorya, sentendo nominare la Weasley.
-Perchè,
avevate litigato?- s'intromise Scorpius prima che Derek potesse
rispondere.
-Sì,
lei non voleva portarmi al matrimonio di sua cugina e io mi sono
arrabbiato, sentendomi indegno- replicò Derek, riassumendo
per sommi
capi la situazione, per poi aggiungere rivolto alla sorella:
-Comunque
sì, alla fine lei ha accettato di presentarmi alla famiglia-.
-Oddio
grazie, almeno non sarò l'unica Serpeverde a quel
matrimonio. E poi
voglio proprio vedere il momento in cui verrai portato al cospetto di
zio Ron. Per non parlare del nonno- commentò Lily,
pregustando la
scena.
-Così
sì che mi incoraggi, Lily- ironizzò Derek,
considerando che forse
la sua idea non era stata proprio brillante.
Lily
fece spallucce:
-Io
ti ho avvertito. In ogni caso porterò una bottiglia di
tequila, al
massimo finiremo ad ubriacarci nascosti in soffitta-.
-Mi
sta quasi venendo voglia di venire, giusto per vedere come
andrà a
finire- disse Cassiopea, con le orecchie da pettegola sempre allerta.
-A
me no. Non ti invidio proprio per nulla, Derek- ribatté
Scorpius,
rabbrividendo all'idea.
-Beh,
tu però hai già conosciuto i miei. E sicuramente
non nelle stesse
circostanze imbarazzanti in cui io ho conosciuto i tuoi-
sottolineò
Lily, ricordando con orrore la mattina di Natale.
A
quel punto Glorya e Derek pretesero un fedele resoconto dell'incontro
fra Lily e i signori Malfoy, cosa che Cassiopea fornì con
grande
dovizia di particolari.
Fra
una chiacchiera e l'altra erano ormai al dolce, quando Lily
notò con
la coda dell'occhio che Claire Lewis si stava alzando dal tavolo
degli insegnanti; con una scusa, si congedò dal suo
gruppetto e si
alzò a sua volta. La vide sparire nella solita porticina a
lato
della sala, ma siccome sapeva per esperienza che conduceva solo ad
una piccola stanzetta che poi sbucava comunque sul corridoio
principale, decise di passare per l'entrata principale e aspettarla
fuori. Infatti, dopo neanche due minuti Claire arrivò e
così Lily
fece un passo avanti per palesare la propria presenza.
-Lily
Potter, ciao. Che ci fai qui fuori ancora in piena
cena?-l'apostrofò
Claire, vedendola.
-Buonasera,
Claire. Non mangio mai il dolce, così ho pensato che avremmo
potuto
scambiare due parole- rispose Lily.
-Ah
sì, Scorpius mi ha detto che sei un po' in fissa con la
dieta.
Comunque va bene, dove possiamo parlare?-
-Qui
andrà bene- replicò Lily guidandola verso l'aula
dove un tempo
Fiorenzo aveva tenuto lezione e che ora era in disuso; attese che
Claire fosse entrata e si fosse seduta su un banco, poi si chiuse la
porta alle spalle.
-Allora
Claire, come ti vanno le cose qui a Hogwarts? Ti stai ambientando?-
le domandò, sedendosi a sua volta sulla cattedra di fronte a
lei.
Claire
fece spallucce.
-Bene,
direi. Mi piace insegnare volo a quelli del primo, ed è
molto
divertente arbitrare le partite di Quidditch-.
Lily
annuì, come se le importasse davvero di quello che l'altra
stava
dicendo.
-Quindi
sei soddisfatta della tua posizione- affermò, seria.
Claire
non capiva dove l'altra volesse andare a parare, ma rispose
cortesemente:
-Sì,
molto. Sono la più giovane insegnante della storia di
Hogwarts, il
che è notevole, se consideri che non sono neanche del tutto
inglese-.
-Infatti-
confermò Lily, poi decise che era ora di smetterla con i
giochetti e
di andare al nocciolo della questione.
-Allora
a questo punto ti conviene ascoltarmi molto bene, Claire.
Devi
smettere di girare intorno a Scorpius. Non devi avvicinarti, non devi
parlargli, non devi neanche pensare a lui. Per te non esiste-
iniziò
a dire in tono molto duro, saltando giù dalla cattedra con
decisione.
-Io
non capisco proprio a cosa...- provò a dire Claire, ma Lily
la
interruppe:
-Non
fare la finta tonta con me. Io so sempre tutto, so che vai allo
spogliatoio apposta per parlare con lui, so che siete stati insieme
in passato e so che probabilmente ti sei fatta qualche stupida
fantasia su un improbabile ritorno di fiamma fra voi. Non
accadrà,
Claire. Lui è mio,
chiaro?-
Claire
era sbalordita di fronte all'arroganza di quella sciocca quindicenne
e le veniva da riderle in faccia; tuttavia si limitò a
sorridere e a
dire:
-Questo
è quello che pensi tu, Lily. Ricordati che il primo amore
non si
scorda mai-.
-Ah,
vedo che non ci siamo capite, allora- commentò Lily in tono
fintamente amabile, -cercherò di essere più
chiara. Se ti vedo
ancora una volta camminare anche solo nel suo stesso corridoio, se mi
giunge voce che hai di nuovo avuto il coraggio di rivolgergli la
parola, io ti rovino-.
A
quelle parole Claire non riuscì più a trattenersi
e scoppiò a
ridere:
-Tu
mi rovini? Hai una considerazione davvero alta di te-.
Anche
Lily le sorrise, il sorriso dello squalo, e poi ribatté,
avvicinandosi a lei fino a che non si trovarono faccia a faccia.
-Cosa
pensi che succederebbe se io andassi dal Preside e gli rivelassi che
un membro del suo stimato corpo docenti fa delle avances ad uno
studente? Pensi che conserveresti ancora il tuo posto, se Linton
avesse il benché minimo sospetto che una sua insegnante sta
deliberatamente cercando di sedurre un allievo di questa scuola? Io
non credo, sai. Insegni una materia francamente inutile, non
impiegherebbe molto a rimpiazzarti. Ma questo metterebbe la parola
fine alla tua carriera in qualsiasi altra scuola, perché chi
mai
assumerebbe una che appena può allunga le mani su dei
minorenni? E
così, cara Claire, non solo avrai fallito nel Quidditch, ma
non
avrai più alcuna chance neanche come insegnante- concluse,
guardandola dritta negli occhi.
-Il
tuo brillante piano non funzionerebbe, Linton vorrà delle
prove-
cercò di contraddirla Claire, ma ancora una volta Lily
sorrise.
-E
credi che non le troverebbe? Sul serio, mi hai presa per una
dilettante? Io non faccio mai minacce a vuoto, Claire. Ora, visto che
abbiamo chiarito questi punti fondamentali, direi che non abbiamo
molto altro da dirci. Sono felice di aver avuto questa chiacchierata
con te- disse Lily avviandosi verso la porta; con una mano sulla
maniglia, si voltò ancora una volta verso l'australiana e
aggiunse:
-Ah,
tanto per andare sul sicuro. Non una parola con Scorpius, intesi?
Altrimenti potrei sempre dirgli che, spinta dalla gelosia, hai
ingaggiato un duello con me. Non ci metterei molto a finire in
infermeria. E lui mi crederebbe, fidati- e con queste parole
uscì di
scena, lasciandosi una Claire completamente allibita alle spalle.
******
In
quelle settimane Albus aveva pensato a lungo al piano suggeritogli
sia da Rose che da Lily e alla fine aveva deciso che non era poi
così
male come idea.
Con
Marìkaa tutto era tornato alla normalità,
chiacchieravano,
studiavano e passavano il tempo libero insieme, ma spesso con loro
c'erano anche Rose, Molly, Angelica e Hugo. Aveva persino pensato di
invitarla fuori per San Valentino, ma quando aveva esposto le sue
intenzioni a Lily, lei l'aveva guardato schifata e aveva detto:
-Ti
prego, Al. Se lo fai poi dovrò fingere di non avere alcun
legame di
sangue con te, per il resto dei nostri giorni. Abbi un po' di
dignità, su-.
Così,
dicendosi che infondo la sorella aveva ragione e non vedendo altre
alternative, aveva deciso di passare al piano gelosia. Aveva colto
l'occasione di avvicinarsi ad Amy O'Brian un pomeriggio di inizio
febbraio, quando l'aveva vista in biblioteca, china su un difficile
tema di Trasfigurazione. Vedendola così disperata, si era
offerto di
aiutarla, sia perchè era gentile di natura, sia per i propri
secondi
fini. Lei si era illuminata in volto accettando la sua offerta, e per
un attimo Albus si era sentito in colpa, nel crearle false speranze;
ma poi, notando che Marìkaa li guardava fisso fisso da un
tavolo
poco distante, aveva scacciato ogni dubbio.
E
così in quelle due settimane Albus aveva preso a ronzare
attorno ad
Amy, facendo il galante: le portava i libri fra una lezione e
l'altra, si sedeva accanto a lei a pranzo e a cena, l'accompagnava
alla torre di Grifondoro. E non era neanche spiacevole stare con lei:
Amy era allegra, sempre solare, ed aveva un modo buffissimo di
raccontare le cose.
Marìkaa
si era accorta di questo avvicinamento fra loro, e ne soffriva.
Possibile che Al avesse deciso di lasciarla perdere, dopo aver fatto
di tutto per conquistarla? E come avrebbe dovuto comportarsi lei?
Insomma, da un lato era seriamente infastidita dal vederlo insieme
alla O'Brian, dall'altro cercava di scacciare le fitte di gelosia che
provava dicendosi che infondo era normale. Erano amici, no? Era
naturale desiderare che lui fosse felice? Sempre più
confusa, a due
giorni dall'uscita ad Hogsmeade decise di confidarsi con Rose e
così,
approfittando di un'ora buca dopo pranzo, la invitò a
studiare
insieme in biblioteca.
-Hai
notato che Al sta sempre con la O'Brian?- disse ad un certo punto,
non riuscendo più a trattenersi.
Rose
esultò interiormente, poi rispose:
-Sì,
ci ho fatto caso, in effetti. Amy è una ragazza piacevole-.
-Già,
sembra simpatica. Pensi che lui...sia interessato?-
-Mah,
non saprei. A vederli sembrebbe di sì. Perchè me
lo chiedi?- indagò
Rose, promettendosi di riferire tutto al cugino appena possibile.
-Non
so, Rose. Non capisco più nulla. Da una parte sento che mi
piace,
dall'altra lo considero un amico. Cosa devo fare?- le chiese con un
filo di disperazione nella voce.
Vedendola
così, Rose per un attimo si pentì di aver
architettato il tutto, ma
se quello era l'unico modo per spingere Marìkaa fra le
braccia di
Albus, allora ben venga.
-Invitalo
fuori per San Valentino, prima che lui lo chieda ad Amy. Avete
bisogno di stare un po' da soli, così potrete fare
chiarezza. Cosa
ne dici?- le propose.
-È
una buona idea. D'altra parte sono mesi che lo tengo sulle spine,
devo fare qualcosa- approvò Marìkaa, anche se si
sentiva morire al
pensiero di dover fare una cosa così imbarazzante. Ma Rose
aveva
ragione: lei e Al avevano bisogno di trascorrere del tempo senza
altre persone intorno, e quale migliore occasione di San Valentino?
Così,
cercò di racimolare il coraggio per tutto il pomeriggio, ed
era
talmente distratta che a Pozioni aggiunse una dose eccessiva di
essenza di Mandragole, e il suo intruglio esplose; Lumacorno non ne
fu molto contento e tolse cinque punti a Corvonero, cosa che le
attirò le occhiatacce dei suoi compagni di classe.
Abbattuta
per l'incidente ma comunque decisa ad invitare Al, dopo cena si
diresse alla Torre di Grifondoro insieme a Rose, che l'avrebbe fatta
passare attraverso il buco del ritratto dietro di lei.
Speranzosa,
lasciò vagare lo sguardo sulla sala comune alla ricerca
della sua
chioma corvina perennemente scompigliata, ma quando lo trovò
il
sorriso le si gelò sul volto. Albus stava baciando Amy
O'Brian, con
una mano affondata fra i suoi serici riccioli castani.
Ci
fu un instante in cui i loro occhi si incrociarono, dopo Albus ebbe
allontanato il viso da quello di Amy. Ebbe a malapena il tempo di
registrare la sua presenza lì, che lei gli aveva voltato le
spalle e
se n'era andata.
******
-E
così parteciperemo ad un San Valentino di gruppo-
annunciò Liam a
Shane, dopo che quella sera entrambi ebbero riaccompagnato le proprie
fidanzate a Serpeverde.
-Così
pare- confermò il Grifondoro con un'alzata di spalle, -cosa
ne
pensi?-
-Mah,
diciamo che per il primo San Valentino con Glorya avrei preferito
qualcosa di più tradizionale, ma se lei è
contenta così...tu?-
rispose Liam, mentre insieme percorrevano i sotterranei.
-A
dire il vero Cass non mi ha dato molta scelta. Mi ha annunciato che
il pomeriggio di domani avrebbe previsto un'intensa sessione di
shopping e chissà cos'altro, e prima ancora che avessi modo
di dire
“Merlino”, lei aveva già cambiato
argomento, dando per scontato
il mio consenso- raccontò Shane, sorridendo al ricordo della
conversazione.
-Meglio
così, comunque. Non sono un tipo molto galante...anche se
non sono
del tutto sicuro di voler trascorrere una giornata con Malfoy-
aggiunse poi, pensieroso.
-Oh,
dai non è così male. Ogni tanto ci sediamo
vicini, quando dobbiamo
seguire qualche lezione insieme. È persino simpatico-
commentò
Liam, magnanimo.
-A
me mette i brividi, sarà quell'aria da non-ti
azzardare-a-sfiorare-mia-sorella-in-mia-presenza-o-ti-Crucio. E non
sopporto neanche tanto Lily, sempre così....mah...frigida-
replicò
Shane, mentre cominciavano a salire le scale; scordandosi di un
gradino biricchino quasi si ruppe una caviglia, ma con notevole
presenza di spirito Liam lo sorresse prima che si facesse davvero
male.
-Già,
ti guarda sempre dall'alto in basso, come se sapesse tutto di te,
persino di che colore porti i calzini- riprese Liam dopo il piccolo
incidente.
-Ah
beh, della serie Dio li fa e poi li accoppia. Io devo girare per di
qui, mi sa. Ci si vede domani, allora- fece Shane una volta giunti
davanti ad un corridoio occupato interamente da file di armature
antiche; una di loro stava sonnecchiando, ma svegliata dalle loro
voci sbadigliò con un gran fracasso di ferraglia e li
sgridò.
-A
domani- si congedò Liam con un mezzo sorriso per le
stranezze di
Hogwarts. Nonostante lo aspettasse un'intera giornata fra gonne e
scarpe, si sentiva davvero felice: per la prima volta nella sua vita,
sentiva di essere una persona normale, con una fidanzata e degli
amici.
******
Albus
passeggiava nervosamente di fronte al muro che nascondeva la sala
comune di Serperverde, chiedendosi quante possibilità ci
fossero che
qualcuno passasse di lì alle undici di sera e lo lasciasse
entrare.
Che
cosa aveva combinato? Perchè aveva baciato Amy in quel
momento? È
vero, lei era carina e piacevole, e gli aveva appena confessato di
stare bene in sua compagnia; lo faceva sentire apprezzato e
desiderato, ed Albus non aveva saputo resistere. Era stato un bel
bacio, le labba di Amy erano morbide e calde e per un attimo Albus si
era sentito appagato. Ma poi aveva alzato gli occhi e aveva visto
Marìkaa, e non aveva capito più nulla.
-Albus,
che ci fai qua fuori?-
La
voce di Scorpius Malfoy lo strappò ai suoi pensieri, e Albus
alzando
gli occhi se lo ritrovò davanti, un'espressione perplessa
sul viso.
-Oh,
Scorpius. Stavo cercando Lily, a dire il vero. Ho bisogno di parlare
con lei- rispose, accorgendosi solo in quel momento di quanto fosse
strana la vita. Sino a quattro mesi fa probabilmente non avrebbe
neanche pensato di rivolgersi a Lily per problemi sentimentali, ed
ora invece lei era stata la prima persona che gli era venuta in mente
dopo aver combinato quel casino.
-Vado
a vedere se è dentro e le dico che sei qui fuori, se vuoi.
Dubito
che tu abbia voglia di entrare nel covo delle serpi-
ironizzò
Scorpius, ed Albus quasi si stupì della sua gentilezza. Ma
d'altra
parte avevano passato intere ore l'uno accanto all'altro al capezzale
di Lily in coma, e questo senza dubbio li aveva in qualche modo
uniti. Albus non lo disprezzava neanche più per aver giocato
con i
sentimenti di Marìkaa: lui aveva appena fatto lo stesso con
quelli
di Amy, e per lo stesso motivo di Scorpius.
-Grazie,
mi faresti un favore- rispose, e Scorpius annuì, chiedendosi
che
diavolo avesse combinato Albus. Disse la parola d'ordine e scomparve;
dopo qualche minuto la parete si aprì di nuovo e apparve
Lily,
impeccabile come sempre anche se era quasi ora di andare a dormire.
-Al,
che succede? Problemi a casa?- domandò lei, giustamente.
-No,
no, niente del genere. È che ho fatto un casino-
replicò Al,
ricominciando a passeggiare nervosamente davanti a lei.
-Che
genere di casino? E stai fermo, per favore-.
-Ho
baciato Amy- annunciò, funereo.
-Amy?-
chiese Lily, perplessa.
-La
O'Brian!- precisò Albus, un filo spazientito.
-Ah,
giusto. Bene, no? Non faceva parte del piano?-
-No!
Cioè, sì. Ma Marìkaa mi ha visto-.
-Mmmm.
Perchè l'hai fatto?- lo interrogò, scrutandolo
attentamente ed
infischiandosene altamente dei sentimenti della Sciatta.
-Non
lo so. Amy è una ragazza piacevole, e non me l'aspettavo. E
poi mi
fa sentire apprezzato...tra l'altro avevate ragione, tu e Rose, mi
sta dietro da secoli...e così, non so, mi è
venuto spontaneo
baciarla- spiegò Albus, passandosi distrattamente una mano
fra i
capelli.
-E
questo cosa ti dice?-
-Che
sono un cretino?-
-Ma
no, Al. Che forse ti sei cristallizzato per troppo tempo sulla
Sciatta, senza darti la possibilità di guardarti intorno. E
ora che
l'hai fatto hai scoperto che forse lei non è l'unico pesce
del mare,
un pesce molto mal vestito, se vuoi la mia opinione- chiarì
Lily,
esasperata, appoggiandosi al muro.
Albus
tacque, riflettendo sulle sue parole. Che avesse ragione lei?
-Pensaci.
Io intanto torno a mettermi lo smalto sulle unghie, come vedi mi hai
disturbato in una fase molto delicata: la mano sinistra- gli disse,
agitando la suddetta mano, che aveva solo tre dita dipinte di uno
scuro verde petrolio; essendo mancina, Lily aveva parecchie
difficoltà ad operare con precisione sulla mano sinistra.
-Lo
farò, tanto dubito che ci sia altro che posso fare. Ah,
un'ultima
cosa: sabato vai a Hogsmeade?- le chiese, suo malgrado divertito.
-Sì,
stiamo organizzando una specie di San Valentino di gruppo con Glorya,
Cass e gli altri. Perchè? Tu ci vai?-
-Sì,
in teoria ho invitato Amy, anche se a questo punto...comunque, ti va
se verso le cinque ci troviamo ai Tre Manici? È importante-.
-Dipende
se avrò fatto abbastanza shopping o no- rispose lei, ironica.
-Eddai
Lily, sii seria per una volta!-
-Sono
serissima. Comunque, vedrò di esserci-
l'accontentò lei, poi i due
si salutarono; Albus si allontanò in direzione delle scale,
Lily
tornò dentro e si riaccomodò sul divanetto, di
fronte al tavolino
sul quale giaceva la sua bottiglietta di smalto, e dove si era seduto
anche Scorpius. Giaceva ad occhi chiusi, con la testa abbandonata
sullo schienale; si vedeva che era piuttosto stanco. Pensierosa, gli
si accoccolò contro, ed automaticamente lui le
passò un braccio
attorno alle spalle e l'attirò a sé; profuma di
buono, pensò Lily,
per poi chiedersi: perchè Albus ha bisogno di vedermi sabato
pomeriggio alle cinque?
Note
dell'autrice:
Salve
gente!!!
Questa
volta ho impiegato quasi due settimane ad aggiornare, lo so...sia
perchè ho dovuto fare un improvviso viaggio in Puglia per
motivi
famigliari (io sono torinese, e vi assicuro che è stata una
bella
sfacchinata di 8 ore in treno) sia perchè fino all'ultimo ho
ritoccato il capitolo, che non mi convince molto.
Voi
cosa ne pensate? In realtà ne succedono di cose, fra Lily
che
“amabilmente” (come dice il titolo) chiacchiera con
Claire, Albus
che combina uno dei suoi casini e quant'altro. Il prossimo capitolo
sarà su San Valentino, invece...e chissà cosa
succederà :)
Sono
stata molto contenta di leggere i vostri suggerimenti per i prossimi
capitoli, alcuni li ho già messi in pratica, mentre altri me
li
tengo buoni per il futuro :) in ogni caso grazie
per aver contribuito con le vostre idee alla realizzazione di questo
capitolo.
Ringrazio
come sempre le persone che hanno recensito
-ben 9!!
io vi amo, e spero che continuerete a lasciarmi i vostri commenti-
alle quali risponderò in giornata come sempre, le persone
che
seguono,
preferiscono
e ricordano
la storia. Sono davvero felice di vedere che la storia continua ad
acquisire nuovi lettori e recensitori, mi fa capire che anche se
ormai siamo al 66esimo capitolo PL è ancora in grado di
affascinare,
e questo non può che farmi piacere.
Bene,
anche per oggi ho detto tutto. Ci sentiamo fra una settimana, massimo
dieci giorni, con il nuovo capitolo.
Sempre
Vostra,
Miss
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