Le lacrime che rigavano le
tue guance
non erano salate.
Erano sentite, profonde,
liberatorie;
erano state trattenute per troppo tempo.
Erano scoppiate.
All'improvviso,
senz'avvertire. E scavavano solchi profondi, che niente e nessuno
potevano riempire. Ti scavavano dentro, mangiavano l'anima.
Scorrevano
fuori,
eppure le sentivi tutte dentro, come se ti stessi riempiendo d'acqua,
e stessi per scoppiare.
Proprio
com'era
successo a loro.
Erano
lacrime così
vere ed intense che in un attimo erano già giunte all'angolo
della
bocca, dopo averti trafitto con il loro sfiorare leggere sul volto.
Ti
bagnavano le
labbra, le sentivi ancora più dentro te.
Non
erano lacrime
qualunque, non erano salate.
Erano
amare, dure
da ingoiare, fredde.
Erano
lame. Lame
che ti uccidevano dentro. Coltelli, e ti pugnalavano, fino a
dissanguarti.
Queste sono lacrime che ti lasciano un senso di svenimento, di vuoto,
di debolezza.
Gli occhi si stavano per chiudere, le palpebre cedevano nonostante la
tua ostentata resistenza.
I muscoli inermi, abbandonati a loro stessi.
Sei debole, sei fiacca, stai per cedere.
Le senti ancora, tutte quelle lacrime dentro.
Ti riempiono, sono l'unica cosa che percepisci ormai.
Cerchi in tutti i modi di controllarle, strizzi gli occhi come ad
impedire loro di uscire, tenti in tutti i modi di non lasciarle
scappare, sono il tuo nutrimento, ciò che ti mantiene in
piedi.
Una piccola lacrima scorre via, furtiva, scende impetuosamente verso
il tuo collo; tu, avida, glielo impedisci e la punta della tua lingua
scatta repentinamente per riprendersela.
Questa lacrima ha un sapore diverso.
É
una di quelle lacrime che ti fa sorridere, perchè ti fa
sentire viva
dentro.
Gli occhi brillano e
il volto si
distende.
Ricordi di essere viva.
Forte.
Che se piangi ti si
arrugginiscono le guance.
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Non ho mai scritto nulla di questo tipo, come ho già detto.
E sinceramente non sono molto allenata, né sono in grado per
qualità mie di farlo.
Non è nulla di particolare, è raccontato
così com'è.
Però sentivo il bisogno di ordinare tutte queste parole, di
scrivere, ed anche di farlo leggere.
Grazie per averlo fatto,
davvero
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