La triste vita di una Babbana

di Ausel
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Lunedì, 1 luglio 2013


Ultimamente non ė successo niente di rilevante. 

 

La routine ė sempre la stessa, anche se adesso abbiamo cambiato spiaggia. Mio padre ha improvvisamente deciso che quella vecchia costava troppo e la solitudine ė la migliore cura per l'anima.

Così, adesso, trascorriamo le nostre giornate in una spiaggia libera frequentate prevalentemente da gente tra i 50 e i 70 anni.

Non vi dirò mai come sono in costume, scordatevelo.

 

Stamattina siamo andati in piscina, non so l'origine di questa decisione.

Matteo è andato subito sulli scivoli ad acqua e a me, che non viene ancora riconosciuta la capicitá di restare a galla, ė toccata la piscina per bambini. Tanti, piccoli, rumorosi, fastidiosi, bambini. Ė in momrnti come questi che inizio a chiedermi cosa mi fossi fumata quando mi sono iscritta a Scienze Umane. Probabilmente, finirò a fare l'avvocato.

Stavo per scendere le scalette, sotto l'amorevole sguardo di una di queste creature in braccioli, quando ho perso l'ecquilibrio, ho sbattuto la testa e adesso sono in Paradiso.

No, ok, sto scherzando. Stavo per cadere davvero, quand'ho sentito qualcuno afferarmi le braccia. Mi sono tiralta su a fatica e ho visto il volto del salvatore.

Biondo, occhi azzurri, fisico da modello.

Sto scherzando, di nuovo. 

Non che fosse tutta sta bruttezza, ma non era nemneno così buttino. Una bellezza normale, insomma.

L'ho ringraziato con un sorriso timido e con la grazia ci vuoi dispongono solo gli elefanti sono entrata in acqua.

Lui era ancora lì che mi guardava.

« Tutto bene ? »

« Il cuore batte, respiro regolarmente e dispongo ancora delle gambe. Sī, grazie, sieri che va tutto bene.»

Ha riso. Una risata niente male, devo ammetterlo.
Ho riso anche io.
« Perchė usi questa piscina ? »

Touchė.

« Bhė, l'acqua ha una temperatura che mi aggrada di più, sono maggiormente viciina alla mia sdraio e..»

« .. non sai nuotare. » Ha concluso.
« So stare a galla ! » Ho assunto un'esprezione stizzita.
Il salvatore ha sospirato. Ed ė entrato in acqua.
« Cosa pensi di fare ? »
« Secondo te ? Comunque molto piacere, mi chiamo Andrea. »




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