FUGA- HUMAN
Il suo volto pallido e giovane si strinse in una smorfia sofferente ,
gli occhi vitrei la fissavano pieni di paura Rose invece sorrideva , ad
un tratto era sicura ...che vita sarebbe stata se non avesse tenuto il
suo ricordo? dal canto suo lei si sentiva come un eco di quell' esistenza .
Il Dottore alzò la mano incontrando quelle di lei , le strinse
forte , dolorosamente...- Io non voglio che tu scompaia Rose...io ti
amo-
-Shhh....- sussurrò Rose , confortandolo - non è niente...è giusto così-
-Ho fatto tanta strada per ritrovarti, pensavo...pensavo di poter
sistemare le cose- disse il Dottore , la bocca impastata dal pianto e
le dita attorno al polso della donna che tremavano d'emozione.
Sarebbe arrivato quel momento , lo sapeva, ma si era promesso che
avrebbe combattuto contro il tempo se questo avrebbe fatto ritornare la
sua famiglia.
-Non è giusto- sussurrò poi abbassando il volto ormai
solcato dalle lacrime , si voltò guardando dall'altra parte , non
volendo incontrare i suoi occhi ... la sua maschera era calata
rivelando il dolore della sua anima , non riusciva più a
trattenere il pianto.
Le mani di Rose raggiunsero il suo viso voltandolo verso di sè , costringendolo ad affrontare il suo sguardo.
-Da quanto è che non piangi...Dottore?- chiese lei , vederlo
distrutto a quel modo le faceva male troppo... - Perchè non
piangi più Dottore?-
Lui tremava sotto il suo tocco delicato , le labbra strette in un
sorriso di marmo , in gola un urlo soffocato da secoli , si
chinò su di lei , stringendo il suo corpo con braccia d'acciaio
, così forte che le fece mancare il respiro e dolere l'anca e in
mezzo ai suoi capelli dorati liberò un gemito sommesso , lungo ,
straziante.
Non c'era alcun rumore , se non quello quasi impercettibile della neve che lieve si posava a
terra e quando lui si mise a singhiozzare e ad
urlare la voce esplose nel cortile , come una corda tesa che si
spezza , riecheggiò nelle vie e sulle strade come un lamento, quel dolore
parve insopportabile e raggiunse ogni fantasma di quella città posta sul confine del reale.
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-Devi ritornare a casa...- disse Rose sorreggendolo.
Lui era ancora accasciato su di lei , le braccia ormai molli sul suo
corpo e il volto nascoso nell'incavo del collo della ragazza. Dischiuse
gli occhi bagnati e la guardò per alcuni secondi con esitazione
, non voleva andarsene , non voleva dimenticarla.
Rose sorrise quando comprese il suo disagio - Non mi dimenticherai
Dottore...tu vivrai e ricorderai ogni momento del nostro passato al
meglio - scostò i capelli castani dal suo viso con lentezza -
ricomincerai da capo e sarai di nuovo il Dottore...l'undicesimo-
Le mani dell'uomo si strinsero attorno ai suoi fianchi , abbracciandola
di nuovo con vigore tremante , la fissò con occhi coraggiosi
annuendo - Così deve essere....- sussurrò.
Rose gli accarezzò il viso - giusto...-
Così la neve smise di cadere e dalle nuvole scure che prima
coprivano il cielo sorse con sorpresa un sole pallido , i suoi raggi si
posarono sul tappeto candido che copriva ogni cosa e la neve
brillò come diamante.
Gli occhi di Rose si alzarono incontrando quella luce meravigliosa e il
suo cuore sembrò planare , battere di vera vita. - Cosa sta
succedendo?-
Il Dottore sorrise - Abbiamo fatto la scelta giusta...-
Rose alzò un sopracciglio perplesso tradito da un sorriso luminoso dipinto sul volto - e...?-
- Si sono create le condizioni favorevoli per un viaggio nel...-
sussurrò il Dottore prima di socchiudere gli occhi al pensiero
di lasciare ancora una volta Rose , trovò il coraggio in fondo
al cuore e la guardò.
-Devi fare veloce Dottore - Rose capì immediatamente il momento
, quello del loro addio , senza pensarci si toccò il collo
trovando il ciondolo. Ce l'aveva sempre avuto al collo...era qualcosa
di prezioso estremamente prezioso....
-Tieni -disse staccandoselo con un gesto veloce e mettendoglielo tra le mani.
Gli occhi del Dottore la fissarono , liquidi.
-Torna a casa-
to be continued.
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