Capitolo 14
Telefonata
Theo's pov
Sono appena arrivata davanti alla casa di Elena, sto cercando le chiavi che sua madre mi ha dato, quando il mio telefono si mette a squillare.
Sbuffo e lo ignoro, richiamerō chiunque sia non appena avrō posato la spesa in casa.
Trovo finalmente le chiavi ed entro
< < Piccola sono tornato > > grido per farmi sentire.
Non ricevo alcuna risposta.
Prendo il telefono e guardo chi mi ha chiamato : Elena.
Avrā incontrato Anna o Dani per la strada e si saranno messe a parlare.
La richiamo comunque per vedere quando arriva.
Il cellulare squilla un po' prima che lei risponda.
< < Piccola dove sei? > > Bello il mio saluto eh?
< < Mi scusi lei č Theo? > > chiede una voce sconosciuta dall'altra parte del telefono.
< < Sė sono io, lei chi č? > >
< < Io sono un'infermiera dell'ospedale " Santo Stefano", potrebbe raggiungerci subito? > >
< < Certo arrivo subito > >
Chiudo la comunicazione e mi precipito fuori.
Mentre corro verso l'ospedale penso a cosa potrebbe esserle capitato.
L'avranno forse investita? O forse č caduta e si č fatta male...
Oddio mi sta venendo un infarto!
Arrivo in ospedale in tempo di record, appena entro mi precipito al bancone e chiedo alla ragazza dove sia Elena.
< < Chi cerca? > > chiede lei gentile
< < Ulivieri Elena > > dico io impaziente.
Lei si mette a digitare e poi mi dice:
< < Oh sė eccola, sala 3 nel reparto rianimazione, secondo piano > >
Cosa?! Rianimazione?! Cazzo!
Corro come un matto fino al secondo piano e arrivato mi metto a cercare la sala 3.
Eccola!
Entro dentro e mi fermo, l'odore di medicinali č fortissimo, le pareti sono completamente bianche, nella stanza c'č solo un defibrillatore, un comodino ed un letto.
Quando poso gli occhi su quel letto il mio cuore cede.
Lei č lė pallida, pių del solito, un enorme livido violaceo le copre lo zigomo destro, il naso č fasciato, il labbro spaccato.
Ha una benda che le ricopre la parte superiore del cranio e le braccia sono fasciate fino al gomito.
Il camice le lascia scoperte le braccia fino alla spalla e sopra le bende le braccia sono ricoperte di lividi verdastri a forma di dita.
< < Tu devi essere Theo > > dice una voce alle mie spalle facendomi sobbalzare.
< < Sė sono io...che cosa le č successo? > > chiedo spaventato.
< < Crediamo l'abbiano picchiata, una signora ha detto di averla trovata senza sensi in mezzo al marciapiede.
Ha perso molto sangue, ha un grave trauma cranico e bruciature di secondo grado sulle braccia.
Ha due costole incrinate e lividi ovunque > > dice lei seria guardandomi
< < Non ci posso credere > > dico sentendo gli occhi pizzicare.
Mi avvicino a lei titubante e le prendo la mano, č fredda, molto fredda.
< < Quando č arrivata si č svegliata per alcuni minuti e ha detto: Theo..Chiama...
Per questo ti abbiamo chiamato > >
< < Oh mio dio č tutta colpa mia! Non dovevo lasciarla tornare da sola! > > dico mettendomi le mani nei capelli e inziando a tirarli.
< < Tranquillo, non č colpa tua e lei starā bene vedrai.
Potrebbe anche svegliarsi domani > > dice lei cercando di tranquilizzarmi.
La guardo, č giovane, avrā vent'anni, mi sorride cercando di mostrarsi traquilla.
< < Grazie > > le dico veramente contento del suo aiuto.
Lei annuisce e mi lascia da solo.
Passo tutta la sera con lei tenendole la mano e piangendo in silenzio.
Chi potrebbe mai farle del male? E perchč?
Forse volevano derubarla...o forse violentarla...oddio dimmi che non l'hanno fatto!
Cerco un'infirmiera e le chiedo altri dettagli.
Lei mi rassicura dicendomi che non ci sono segni di abuso sessuale sul suo corpo, solo botte.
La cosa che non si riesce a spiegare sono le bruciature...
Io non credo di riuscire a resistere a tutto questo ma devo farcela per lei, perchč ho capito che la amo...Dio solo sa quanto la amo...
L'ho capito ora vedendola qui ferma e cosė fragile.
Mi vengono i brividi solo pensando a cosa sarebbe potuto succederle..
Mi sento terribilmente in colpa..vorrei che fosse capitato a me...
*
Sono passati tre maledetti giorni ed Elena non si č ancora svegliata.
Sono tre giorni che non dormo e non mangio standole sempre vicino.
Il dottore oggi mi ha detto di parlare con lei per aiutarla a svegliarsi.
< < Amore mio perchč non ti svegli? Perchč non apri i tuoi occhi e mi sgridi perchč non mangio?
Dai fallo per me, svegliati amore mio, svegliati perchč ti devo raccontare tante cose..
Dimmi chi č stato a farti questo? Chi ha osato toccarti? Chi? Ti prego dimmelo > > dico mentre le lacrime iniziano a scorrermi lente sulle guance.
L'unica cosa che mi calma č ascoltare il suo respiro lento e regolare, č l'unica cosa che mi permettere ancora di avere speranza.
Il dottore entra nella stanza e mi sorride, oramai mi conosce.
< < Sta meglio vero? > > chiedo ansioso sperando con tutto il cuore in una risposta affermativa.
< < Sė sta molto meglio, dovrebbe svegliarsi presto > >
Oh grazie a Dio! Potrei mettermi a saltellare dalla gioia.
Lui finisce di visitarla e poi se ne va lasciandomi di nuovo solo con lei.
Le prendo la mano e la accarezzo piano sussurrandole quanto mi manca e quanto mi stia facendo impazzire in questo momento.
Sento una leggera stretta alla mano e poi vedo i suoi bellissimi occhi neri aprirsi lentamente.
< < T-th-theo > > dice con voce roca e irriconoscibile.
< < Amore mio > > dico scoppiando a piangere dalla gioia e fondandomi su di lei a abbracciarla.
Lei ricambia un po' impedita dalle bende e mi sorride timidamente.
Chiamo il dottore velocemente e da lė inizia un continuo via vai di gente e di medici che vengono a visitarla.
Alla fine dopo circa un'ora mi ridanno indietro la mia piccola.
< < Sei stanca? > > le chiedo accarezzandole la guacia livida e sorridendole estremamente felice.
< < No, ma cosa mi č successo? > > chiede sorridendo anche lei, adesso la sua voce č un po' pių normale anche se ancora un po' roca.
< < Non te lo ricordi? > >
< < No, mi ricordo solo che mi faceva tanto male la testa ma non so perchč > > dice cercando di alzare le spalle e fermandosi subito a causa del dolore.
< < Mi fa male tutto, non riesco a muovermi senza farmi male > > dice cercando di stare il pių ferma possibile.
< < E' meglio se adesso non ti ricordi tesoro, ti farebbe solo stare peggio e in questo momento stai giā abbastanza male > >
< < Va bene, ma poi me lo dirai vero? > >
< < Certo e tu mi dirai chi č stato > >
< < Va bene > > dice trattenendo uno sbadiglio
< < Dai dormi che sei stanca > > le dico pieno di gioia
< < Non te ne andare > > mi dice con una nota di panico nella voce
< < No amore non me ne vado, sarō sempre qui, non me ne andrō mai > > non mi rendo neanche conto di averla chiamata ormai diverse volte amore senza preoccuparmene.
< < Grazie > > dice scivolando lentamente tra le braccia di Morfeo.
Rimango a guardarla dormire per molto tempo fino a quando anche io scivolo tra le braccia di Morfeo.
*Angolo dell'autrice*
Eccomi di nuovo qui con questo capitolo capitolino, vi dico subito che questo č solo mezzo capito..l'altra metā si basa su un pov di Elena, ma per quella metā dovrete aspettare ancora un po'....hehehe
Voglio subito ringraziare shadowh_ per il bellissimo banner che vedete in cima, visto che l'altra volta me ne sono dimenticata :)
Voglio anche ringraziare tutti quelli che seguono o recensiscono la mia storia, ma anche quelli che semplicemente la leggono in un momento di noia, grazie davvero a tutti.
Un bacio e un abbraccio a tutti E. ❤❤
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