Primo
giorno di scuola, e ultimo anno di studi per il nostro Kiba.
Felice
di questa -relativamente- rosea prospettiva, il ragazzo quella
mattina salutò il pallido sole con animo sereno e, calcatosi
sulla testa il casco, montò in groppa al suo fido motorino,
pronto a raggiungere al galoppo l'istituto.
Era
felice: ieri sera aveva passato un'ottima serata di festa insieme a
parecchi dei suoi amici per salutare conclusione delle vacanze
estive, e dopo aveva goduto di un meraviglioso after con la sua
Hinata... Congedatisi dagli amici, mano nella mano si erano
incamminati lungo l'argine del fiume, sul quale si specchiava il
bellissimo cielo limpido, e passarono qualche ora coccolosa sotto la
luna.
Kiba
tirò un profondo sospiro soddisfatto: si, era tutto perfetto
con Hinata.
Le
voleva troppo bene, era la sua principessa, la sua gattina, la sua
donna. Era cresciuto con lei e grazie a lei era migliorato, e anche
se non era perfetto si sarebbe impegnato a diventarlo, per lei, per
la sua fan numero uno, per la persona che gli voleva più bene
al mondo.
E
quella mattina, come tutte le altre mattine, non vedeva l'ora di
vederla!
Arrivato
di fronte al cancello dell'istituto, scese con un balzo e legò
il suo bolide rombante ad un palo della luce, dopodichè si
caricò sulle spalle lo sgualcito zainetto marrone e varcò
la soglia.
Individuò
subito Sakura, pochi passi avanti a lui.
-Ohi!-
chiamò.
La
ragazza riconobbe la voce dell'amico e si voltò, rivolgendogli
un sorriso gentile.
-Buongiorno
Kiba...-
-Buongiorno
a te. Bella mattina eh?-
-Già...
sono emozionata, è il nostro ultimo anno... dovremmo
impegnarci!-
-Non
me ne parlare... ho una voglia di studiare che non ti dico.- ironizzò
lui
-Bè,
la solita, no?- lo prese in giro lei, dandogli un pugnetto sulla
spalla.
Li
raggiunse Naruto, che subito piombò come un falco sulla sua
ragazza, esclamando: -Kiba, cosa fai, ci provi con la mia Sakura-chan
per caso?!-
-Ah
Naruto, dovresti tenerla a bada questa ragazza! Alza le mani un po'
troppo!- scherzò l'Inuzuka, sfregando i pugni sulla testa del
biondo, che protestando si divincolò dalla sua presa.
-La
mia Sakura-chan è perfetta così. Giusto Sakura-chan?-
cinguettò poi rivolgendo alla rosa un sorriso enorme.
-E
come no...-
Raggiunsero
presto l'ingresso dell'edificio, per consultare le composizioni delle
classi.
Il
sorriso di Kiba crollò come una diga quando le lesse.
-Ma
va... mi butto giù da un ponte!-
-Cosa
c'è, Kiba?- chiese Naruto, ma prima di aver risposta apparve
come dal nulla Hinata, che si precipitò dal suo ragazzo.
-Oh
no, hai visto? Non siamo più in classe insieme!-
-Già,
ho visto... ;_____; dopo tanti anni ci separano... con che cuore,
Hinata-chan...-
Nel
frattempo si era unito al gruppo anche Shino, il quale sbuffò:
-Ma che problema vi fate, non lo so... Vi vedete ad ogni ora del
giorno e della notte, se non siete insieme quelle poche ore che
passate sui banchi non muore nessuno.-
Kiba
e Hinata non risposero, si limitarono a rivolgersi l'un l'altro uno
sguardo sconsolato e stringersi la mano: non era certo un dramma,
solo che era così strano. Erano in classe assieme dalla terza
elementare, ed ormai ci avevano fatto l'abitudine, ad aversi come
compagni di classe.
-Bè,
del resto... come si dice? La lontananza rafforza l'amore!- disse
Hinata con ottimismo.
Shikamaru
Nara trattenne a fatica un sorriso quando lesse i nomi.
Era
nella stessa classe di Ino. Finalmente.
Si
conoscevano da molto tempo, erano stato bambini insieme, ma non
avevano mai condiviso gli studi... e ora aveva quest'ulteriore
occasione di starle accanto.
Quello
doveva essere il suo anno fortunato.
Raggiunse
l'aula della sua classe, e una volta lì si guardò
intorno, in cerca di qualche faccia conosciuta. Ne trovò
subito una: Inuzuka, inconfondibile per via di quelle allucinanti
zanne scarlatte che si era fatto tatuare sulle guance in terza media.
Era completamente fuso, il ragazzo...
-Ohi,
Shikamaru!- lo salutò il ragazzo coi capelli castani,
sventolando un braccio.
-Quale
sorpresa, siamo dunque compagni di classe?-
-Eh
già! Quest'anno mi hanno separato dalla mia vecchia Hina...-
-Eh
capirai, siete sempre attaccati...-
-Uffa,
perchè tutti mi dicono così? Anche Shino...! Voi non
potete capire, voi non siete innamorati!-
-Bah...-
Shikamaru sbuffò, desiderando fortemente cambiare discorso.
Nessuno
sapeva dei suoi sentimenti per Ino: tutti lo consideravano una specie
di pesce lesso senza alcuno sprint, ed in effetti era così.
Non era mai stato particolarmente portato alle amicizie, perchè
la sua pigrizia lo aveva sempre portato ad evitare molte possibilità
di socializzare. L'unica amicizia degna di questo nome era quella con
Ino, ma era un'amicizia un po' distorta...
Comunque
una cosa era certa: non riusciva ad esprimere ciò che provava.
Eppure
gli sarebbe piaciuto confidarsi con qualcuno... Magari una persona
giusta poteva essere proprio l'Inuzuka: in fondo era di
un'espansività imbarazzante e sembrava un ragazzo alla mano.
Decise
al volo di provare a provocarlo: -E chi te lo dice, che non sono
innamorato?-
Kiba
arrossì un po', -Oh, non volevo offenderti!-
-Non
mi hai offeso...-
-Il
fatto è che mi sembri quel classico tipo di ragazzo che non ha
bisogno di una ragazza... che sta per i cazzi suoi ed è
contento così.-
Shikamaru
si rabbuiò: -Questa è l'impressione che do?-
L'altro
si rese conto di aver fatto una gaffe, e si agitò ancora di
più: -Oh, no, no!! Sono sicuro che magari la tua è solo
una facciata, magari sei timido, o un po' introverso... Sono io che
sono esagerato al contrario... oddio... che imbarazzo... mi sta
sudando il sedere...-
Shikamaru
dovette mordersi la lingua per non ridere di fronte a quel ragazzo
che sudava sette camicie a parlare con lui, come se lo mettesse in
soggezione.
-Kiba,
va tranquillo! Non sono offeso! E poi... ci hai preso in pieno con la
tua analisi...-
-Davvero?-
domandò Kiba, un po' sollevato
-Sono
introverso, ma soprattutto molto pigro. Ma non è vero che non
ho bisogno di qualcuno accanto a me...-
Kiba
si intenerì a questa frase: -Bè, quello che stai
facendo ora è già un primo passo per sciogliersi con la
gente. Dai che vai forte! Rock'n'roll!- esclamò infine,
facendo il gesto con le dita.
Shikamaru
gli sorrise, ed avrebbe voluto continuare quella conversazione, che
stava prendendo una piega positiva, quando però la sua
attenzione fu attirata da uno sfarfallio di capelli biondi nelle sue
vicinanze.
Ecco,
era arrivata Ino.
-Ciao
Shika!- esclamò lei, sollevandosi sulle punte e dandogli un
bacio sulla guancia. Era splendida...
-Ciao...-
rispose lui, con un tono che non lasciava trasparire nemmeno un
decimo della sua contentezza nel vederla.
-Hai
visto, quest'anno siamo finiti in classe insieme! Sono
contentissima!- esordì la bionda, ma quando si accorse di
Kiba, l'ultima parola gli si intorcinò in gola, costringendola
ad una tosse esagerata.
Kiba
e Shikamaru osservavano lo spasmo della ragazza perplessi e un filino
terrorizzati per la possibilità che avesse contratto qualche
strano morbo, mentre Ino si diede mentalmente della deficiente e
dovette trattenersi a fatica dal prendersi a pedate da sola.
Che
cazzarola stava facendo? Ancora queste scene da pirla?
Ma
soprattutto... quel ragazzo!
Kiba
la riconobbe quasi subito, ed esclamò: -Oh, ma tu sei la
ragazza di ieri! Ti sei pulita vedo!-
-Ehm...
già...- bofonchiò lei, nel tentativo disperato di
recuperare un po' di contegno, anche perchè Shikamaru la
guardava come se fosse un marziano.
Ma
lei guardava l'altro ragazzo... cavolo, era così... così...
maledettamente figo! Tanto da farle perdere tutta la verve che
solitamente la caratterizzava.
-Ino,
stai bene?- domandò Shikamaru, preoccupato e un tantino
infastidito dalla situazione.
-No,
in effetti... penso di avere due linee di febbre...- si difese lei
-E
sei venuta a scuola?!-
-E
che dovevo fare, non potevo perdermi il primo giorno!-
-Che
stupida...-
-Non
darmi della stupida davanti alla gente!-
Kiba
intervenne, -Ah, non preoccuparti, non gli credo!- disse, con un
ampio sorriso che fece tremare le ginocchia a Ino, la quale decise
che non si sentiva per niente bene.
-Io...
devo andare al bagno!- e si precipitò rumorosamente fuori
dall'aula.
Shikamaru
e Kiba la guardarono andare via, poi il secondo chiese al primo:
-Ma... è amica tua?-
-Si,
una cara amica... Ma di solito ha l'aria più intelligente...-
Ino
raggiunse stancamente un lavandino, aprì a manetta l'acqua
fredda e si bagnò violentemente il viso, per cercare di
calmarsi e rinfrescarsi le idee.
Non
si era mai sentita così, e la cosa sconcertante era che non
sapeva assolutamente a cosa fosse dovuto questo suo sconvolgimento
emotivo: il fatto che qualche giorno prima l'avesse sporcata con una
tonnellata di fango? O il fatto che avesse sempre la battuta
sbagliata al momento sbagliato?
Sta
di fatto che quando lui le parlava, quando lo vedeva, si sentiva
girare la testa.
Non
sapeva perchè, ma sapeva come stavano le cose: desiderava
conoscerlo.
Desiderava
parlarci, desiderava strappargli altri sorrisi, desiderava
toccarlo...
Desiderava...
Si
diede due schiaffetti sulle guance, fissando con determinazione la
sua immagine allo specchio, dopodichè uscì.
Ed
eccoci qua... iniziano i primi sviluppi: Ino inizia a sentire
qualcosa per il nostro Kiba... ma questa determinazione di certo
dovrà pagare, e a farne le spese sarà qualcun'altro...
Al
prossimo capitolo, sperando nasca presto :)
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