Le doppie porte
incastonate nella parete di resistente cemento armato scivolarono all’interno
del muro. Draco e Ron proseguirono il loro cammino. Attraversarono un lungo
corridoio sempre nelle stese condizioni. Cemento a vista. Veramente un posto
lugubre e triste. Anche a Natale.
Ron ripensò
all’ultimo anno. Quante ne aveva passate. Quante cose erano cambiate da un anno
a questa parte. Una per tutte. Hermione. Erano sposati ora. E non erano più
soli. Da due settimane era nato il piccolo Christopher Weasley, già
ribattezzato da tutti Chris. Quando Hermione glielo aveva detto non aveva
reagito come la volta precedente. L’esperienza di morte lo aveva maturato, e
non poco. Il fatto di morire lo aveva spaventato. Sapere che c’era qualcuno
pronto a testimoniare che sei esistito, che sei valso qualcosa per lui, era il
modo migliore per scacciare quella paura. E Chris aveva fatto proprio un buon
lavoro da quel punto di vista. Ma anche il parto non fu per niente semplice.
Era nato di sette mesi, prematuro, e subito venne il dubbio che in realtà la
magia lanciata da Hermione per evocare gli elementali avesse danneggiato il
feto, ma per fortuna non fu così. Casualità, dissero i medici. Meglio la
casualità che la magia a volte.
La più contenta,
neanche da dire, non fu certo Hermione, come è logico che sia, ma Molly. La
felicità di mamma Weasley alla notizia del secondo nipotino fu tale che per
poco non soffocò il figlio in un mare di abbracci e baci. Ron non l’aveva mai
vista così. Mai tranne forse quando è nata Eve. La nascita di bambini
probabilmente la deliziava. Dopotutto aveva avuto ben sette figli!
Dopo circa dieci
giorni Hermione fu dimessa e ad entrambi fu dato un periodo di vacanza dal
lavoro così da riposare un po’ e pensare solo a loro e al nuovo arrivato.
E adesso Ron era
lì. Ne aveva parlato a lungo anche con la moglie e alla fine aveva deciso.
Varcò l’ultimo
cancello rinforzato che scivolo, anche lui, all’interno della parete,
annunciato dal fischio acuto di una sirena e da una luce gialla lampeggiante.
Draco lo seguì a ruota. Qualche giorno prima gli aveva chiesto di accompagnarlo
in questa visita. Da solo non se la sentiva di andare. Draco acconsentì di buon
grado.
Anche lui, in
quel periodo, era a casa. Non per vacanza, quanto per obbligo. La squadra scelta
dei battlemage era stata sciolta, e lui non aveva più un vero lavoro. Lo
avrebbe trovato, ne era certo, al ministero. In un altro ramo, sicuramente
minore, ma l’avrebbe trovato. Intanto si godeva questo periodo di festa a casa
con la sua famiglia. Trovare Ginny ad Hogwarts ad aspettarlo quel giorno lo
fece sentire come in paradiso. Come faceva ad amarla così tanto? Non lo capiva
neanche lui a volte. E la piccola Eve cresceva. E più cresceva e più decideva
che il periodo migliore per dormire era in pieno giorno, con grande disappunto
dei genitori che si alzavano la notte per convincerla del contrario. Ma la
famiglia ha i suoi pro e i suoi contro. E Draco era contento di entrambi.
Finalmente
arrivarono davanti alla porta di acciaio che tanto bramavano. Il numero 004 era
inciso a fuoco sulla superficie. Draco bussò e entrambi attesero impazienti. Un
rumore secco di chiavistelli che venivano aperti fece capire ai due di essere
attesi, come preventivato. La porta si aprì rivelando un piccolo gnomo blu
vestito di stracci e con una cintura piena di mazzi di chiavi.
“Siete qui per
lo 07?” chiese l’esserino blu.
“Sì, siete stati
avvisati vero?” chiese di rimando Ron mentre entrava assieme a Draco nello
stretto corridoio oltre la porta.
“Sicuro, dal
ministro in persona!” esclamò entusiasta lo gnomo. Seguirono pazientemente i
piccoli passi dello gnomo accompagnati dal sottofondo delle chiavi di acciaio
che sbatacchiavano fra di loro. Quell’esserino sembrava avere una parlantina
incredibile. Parlava e parlava in continuazione e citava sempre più spesso il
ministro della magia. Per lui, probabilmente, aver ricevuto una lettera dal
ministro in persona era qualcosa di straordinario. Per Ron e Draco no.
Dopotutto era uno di famiglia. Anche Percy sembrava essersi smosso dalla sua
rigida posizione di ministro. La dichiarazione che fece fare a Cornelius
Caramel entrò negli annali delle figuracce e delle meschinità possibili di un
uomo. Ora, anche nel consiglio di cui faceva parte, Caramel valeva meno di
zero. Aveva, inoltre, annunciato con piacere la riapertura di Hogwarts a
partire dal prossimo anno, con a capo, naturalmente, Albus Silente. Il vecchio
preside era stato portato alla normalità con un potente infuso di mandragola e
sangue di medusa. Una pozione che Piton preparò magistralmente in soli sei
giorni. Anche il vecchio professore di pozioni fu reintegrato nella sua vecchia
cattedra, con l’aggiunta di quella di Difesa contro le Arti Oscure, a lungo
desiderata e finalmente ottenuta. Nel suo attuale stato Piton non aveva bisogno
di dormire e tantomeno di mangiare. Poteva farlo, sì, ma non era necessario per
sopravvivere. Molte famiglie avrebbero potuto indignarsi di fronte
all’eventualità di mandare i loro figli in un posto dove un insegnante era un
non-morto, ma anche Hagrid era un mezzo-gigante, e nessuno, tranne all’inizio,
si era mai lamentato più di tanto. Anche gli altri professori tornarono tutti
ai loro ruoli principali. La Cooman ne uscì con una frase ad effetto del tipo
“L’avevo previsto”, suscitando uno sbuffo scocciato da parte della McGrannit.
Lo gnomo blu si
fermò davanti ad una parete di apparente pietra con scolpito sopra il numero
07.
“Eccoci” disse
l’esserino “Posso procedere?”
Entrambi i
ragazzi annuirono e lo gnomo si diede da fare. Estrasse una chiave piccola e
dorata e la agitò di fronte alla parete, come se fosse una bacchetta. Il muro
scomparve davanti ai loro occhi e divenne trasparente. Al di là della parete vi
era una stanza grande non più di nove metri quadri. Sul lato destro vi era un
piccolo letto, mentre sul sinistro un lavandino e dei sanitari. Non c’era
neanche una finestra. L’unica fonte di illuminazione era una candela che stava
accesa magicamente, senza consumarsi mai. Per avere buio bastava coprirla con
un drappo a qualcosa di simile.. Sul letto vi era una figura. Era scarna,
magra. Voltò la testa verso la parete trasparente e la luce che entrava da
quella finestra momentanea.
“Cinque minuti”
disse più seriamente lo gnomo e se ne andò per la sua strada. Cadde un silenzio
incerto. Nessuno dei tre sapeva se doveva parlare o no per primo, così iniziò
Ron a rompere quel silenzio.
“Ciao Harry”
Harry si alzò e
avvicinò il viso al muro. Fissò Draco per un attimo in cerca della sua
approvazione.
“Ron Weasley,
giusto?” Draco annuì. Ron sorrise lievemente.
“Come stai
Harry?” Harry rise .
“Come vuoi che
stia! Sono in trappola per l’eternità da quanto ho capito. Potrebbe andare
meglio grazie” rispose acido.
“Voglio dire,
come ti senti dopo quello che è successo?” Harry tornò serio e si grattò il
mento ispido per la barba con una mano.
“Oh, quello.
Bhè, mi spiace per te ma non mi ricordo nulla. Quindi, buon per te se sei
risorto con la fiamma della fenice. A me non importa nulla”
Ron ingoiò il
rospo. Ne aveva parlato anche con Draco. Lo aveva avvertito che quello che
avrebbe visto non sarebbe stato l’Harry che ricordava.
“Ti capisco.
Anche senza i dissennatori Azkaban non è il meglio per vivere”
“Grazie, devo
commuovermi?” chiese ironico Harry. Più che ironico sembrava seccato.
Ancora silenzio.
Draco diede uno scossone a Ron ed indicò l’orologio. Il tempo stava per
scadere.
“Sai, sono
rimasto sorpreso da come ha sconfitto Voldemort. Mi è sembrato di capire che è
stato un giochetto per te” sorrise forzatamente Ron.
“Era debole. Non
so come avesse fatto ad essere il più potente. Anche tu eri più forte di lui.
Mi hai dato del filo da torcere, lo ricordi vero? Anche Malfoy era più forte.
Probabilmente qualcosa non è andato come doveva andare ed era più debole del
previsto” sbuffò Harry rassegnato.
“Sembra invece
che si fosse indebolito perché non era più abituato a combattere.”
“Davvero?”
chiese Harry.
“Già. E sembra
che la causa della sua distruzione, dopotutto, non sia altro che il suo piano
di invasione. Con tutti quei mangiamorte da eliminare hai fatto, diciamo, un buon allenamento. Per questo sei
diventato così forte contro le arto oscure. Per questo non ti è sembrato forte.
Perché TU eri davvero più forte di lui”
Harry valutò le
informazioni che aveva appena ricevuto. Quindi lui era uno forte. Interessante.
La voce di Ron interruppe ancora i suoi pensieri.
“Fra l’altro,
non so quanto possa contare, ma… ecco, mi spiace per quanto è accaduto. Per me
eri e sarai sempre Harry, il mio amico Harry”
Harry lo guardò
in faccia e sghignazzò.
“Credo che tu
sia fuori di testa, caro Weasley! Il tuo amico Harry?” scoppiò nuovamente a
ridere “Va bene, va bene. Come preferisci” si rivolse a Draco.
“A proposito,
potevi dirmelo che il bambino in culla che ha sconfitto Voldemort ero io.
Potevi evitare di parlare per rebus da decifrare”
“Come l’hai
saputo?” chiese Draco sorpreso. Harry sorrise.
“Le voci girano,
Malfoy. Quanti “Harry Potter che hanno sconfitto Voldemort in culla” credi che
esistano?” Draco inarcò un sopracciglio e annuì. Era vero, dopotutto.
Il piccolo gnomo
blu tornò da loro.
“Tempo scaduto.
E’ ora di andare” Draco annuì e trascinò via Ron che non aveva molta voglia di
andarsene. Si diressero di spalle verso l’uscita quando la voce di Harry
raggiunse le orecchie di Ron per l’ultima volta.
“Credo che
dispiaccia anche a me…”
Ron si voltò
appena in tempo per vedere la parete tornare di pietra e lo 07 comparire di
nuovo, scolpito con forza. Draco afferrò per una spalla Ron.
“Andiamo” disse.
Ron annuì con il capo mentre cominciavano a bruciargli gli occhi. Non avrebbe
pianto, era stupido farlo in un momento come quello. Riflette sulle ultime
parole di Harry.
Quante cose
erano capitate a quel ragazzo. Ma le aveva sempre accettate tutte. Le cose
belle e quelle brutte. Tutte sempre e comunque. Tutte, senza tregua.
FINE
Cari ragazzuoli infin siam giunti. Allora? Che ne pensate? Io
ho pensato che è bene ringraziare tutti dal primo all’ultimo. E’ difficile, lo
so, ma io ci provo comunque.
Era il 23 gennaio di quest’anno. Aveva appena finito di
gustarmi Harry Potter e la camera dei Segreti al cinema e già aveva
voglia di vedere il prossimo film. E leggere il prossimo libro. Come tutti
sappiamo le attese saranno parecchio lunghe (ahimè), quindi decisi di cercare
in rete informazioni su HP e quant’altro di interessante sulla seria. Poi…
fanfics? Su HP? Perché no. Provai a leggerne alcune. Davvero niente male (e qui
Sunny Docet ^ ^), belle, intriganti, dei veri e propri capolavori! A malapena
sapevo che cosa era una FF (ma qui il sito di Erika è stato più che esauriente
a spiegare tutto sulle FF ^ ^), ma decisi di provare a scriverne una. Perché
no? Io amo molto scrivere e questo sito sembrava fatto a posta per me. E
allora…via! Mi sono imbarcato in un opera colossale!
“Chissà come andrà? Chissà se piacerà?” domande legittime
per un Fanwriter. Poi… il successo! Wow! Ero esterrefatto! Possibile che quello
che scriveva prendesse così tanto? Preoccupato facevo leggere i miei capitoli
anche a amici e compagni di classe e la reazione era la stessa. Bello, bello,
bello ^ ^!
Allora mi sono fatto prendere la mano. Ho allungato la
storia (eh sì, l’ho allungata ^ ^), ho dato nuove caratteristiche ai personaggi
e ne ho creati un paio io stesso. Pochi ma buoni, dicevano una volta. E poi
sono giunto all fine. Per citare Guccini “La tristezza poi ci avvolse come
miele…”. Perché è così che mi sento ora. Triste e senza qualcosa da fare.
D’accordo, ho altre ff in serbo, ma la prima volta non si scorda mai, giusto?
^ ^
E allora basta demoralizzarsi! Morto un Papa se ne fa un
altro! E io sono pronto a farne un altro. Ci vorrà un po’ (la scuola è
micidiale ultimamente) ma tornerò prepotente, tranquilli. Per ora tutto quello
che poso fare e ringraziarvi e quello che posso dire è, appunto
Grazie
Grazie per chi mi ha seguito e ha recensito.
Grazie per chi non ama recensire ma comunque legge la mia FF
Grazie per chi non l’ha neanche letta! (bisogna avere delle
critiche, no? ^ ^)
Grazie per chi mi ha spronato a continuare.
Grazie per chi mi ha sostenuto nel momento di maggior
bisogno.
Grazie per chi non ha mai mollato e mai mollerà. Sarà il mio
esempio.
Grazie per tutto e per tutti.
E ora il grande speciale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Su esempio di Sunny (Non sono degno Sensei ç__ç) ho pensato
di ricercare gli attori migliori per il “cast” di senza tregua. Con i
collegamenti dovreste andare direttamente alla foto (ho paura che dobbiate
iscrivervi al gruppo di yahoo. Se non vi và, scrivete una mail a me e vi
spedirò le foto: Strekon@virgilio.it)
INTERPRETI PRINCIPALI
DI “SENZA TREGUA” (in ordine di apparizione, o quasi)
Due guest star!!!!
Ore 5:52, ultimo aggiornamento Senza tregua
See you again!!!! (prima o poi ci rivedremo ^ ^)